PRIMO INCARICO

Il candidato

Ricordo perfettamente il giorno in cui mi venne affidato l’incarico.

Dopo aver frequentato il corso di formazione prima e l’anno di praticantato poi, ne erano dovuti trascorrere altri tre prima che l’Accademia Inframondi si decidesse finalmente a contattarmi; tempo che avevo trascorso arrabattandomi alla meglio con lavoretti saltuari e mal pagati.
Gli inoccupati avevano la precedenza in graduatoria, cosa che aveva reso la mia attesa relativamente breve.

Quando mi presentai al colloquio, non stavo più nella pelle.

Il supervisore esaminò con aria annoiata il mio fascicolo su un tablet.
«Vedo che ha svolto il tirocinio presso un sistema attivo.» Commentò.
«Sì, signore.» Confermai.
L’altro emise un grugnito di disapprovazione. «Si tratta della condizione più semplice che ci sia. Quando tutto funziona, qualsiasi idiota è capace di verificare i parametri e sorvegliare i robot.»
Rimasi spiazzato da quell’uscita infelice, ma pensai che di certo l’esaminatore mi stava mettendo alla prova, quindi mi accertai di mantenere un tono pacato quando risposi: «Non sono d’accordo, signore; e non soltanto perché mi ha appena dato dell’idiota. Ritengo che qualsiasi lavoro, anche il più semplice, possa essere fatto in modo appropriato o approssimativo: dipende tutto da chi lo gestisce.»
Il mio interlocutore ripeté lo stesso verso, continuando a far scorrere lo schermo con le dita.

Mi infastidii quando, dal riflesso sulle lenti degli occhiali, notai che non stava più consultando la mia scheda, ma un sito di notizie. Ciononostante, mi sforzai di mantenere un’espressione neutra, e attesi in silenzio.

Ad un certo punto, l’uomo sollevò gli occhi dallo schermo e sbuffò infastidito, quasi si fosse aspettato che io me ne fossi andato nel frattempo.
Deposto finalmente il
dispositivo sul tavolo, mi dedicò la sua completa attenzione.

«Signor Mainard, qui stiamo parlando di un pianeta dormiente. Non so dire perché mai l’abbiano contattata ma, francamente, non mi sembra un lavoro da prima missione.»
Ero preparato a quel tipo di ritrosia: tutti volevano operatori con esperienza, ragion per cui costruirsi tale esperienza sembrava impossibile.
«Ho ottenuto il massimo punteggio a ogni valutazione, incluso lo stage. Con tutto il rispetto, credo di essere più che qualificato, e pronto ad affrontare qualsiasi evenienza.»
L’intervistatore mi rivolse un moto di scherno. «In effetti dovrà esserlo davvero, se accetta.»

Qualcosa, nell’espressione dell’uomo, mi fece rizzare i capelli sulla nuca. «Cosa intende?»
Lui si strinse nelle spalle. «Sono già trascorsi circa duecento milioni di cicli locali dall’inseminazione, tuttavia da parte della stazione di sorveglianza c’è stato un rifiuto persistente nell’avviare la raccolta. Inoltre, da un po’ di tempo, abbiamo addirittura smesso di ricevere qualsiasi risposta.»
«Che sia successo qualcosa al laboratorio orbitante?» ipotizzai.
L’altro scosse la testa. «Secondo le diagnostiche eseguite da remoto, si trova al proprio posto, e tutti gli apparati funzionano regolarmente.»

«E allora, di cosa potrebbe trattarsi?»

«L’Accademia Inframondi non è solita fare ipotesi: si limita a trarre conclusioni basate sui fatti. Ecco perché abbiamo deciso di inviare un controllore.» Sbuffò, recuperò il tablet e riprese a cincischiare. «Purtroppo, la procedura di selezione, al giorno d’oggi, è completamente automatizzata: è evidente che qualcosa deve essere andato storto, dal momento che il candidato proposto non presenta i requisiti previsti. Stupidi computer, quanto li odio.» Concluse, irritato.

Il mio cuore accelerò i battiti: un’avventura ammantata di mistero! Ciò che ogni iscritto all’Accademia brama più di ogni altra cosa ma che purtroppo, con la maggior parte del cosmo ormai esplorato e classificato, credevo destinato a rimanere un’utopia.

Non avrei permesso a quel burocrate annoiato di privarmi di una simile possibilità.

«Senta.» Sbottai. «L’Accademia è nata proprio per prepararci a questo tipo di situazioni. La “IA” mi ha selezionato perché sono il più idoneo a questa missione, in virtù della mia preparazione, e sono convinto che lei commetterebbe un grosso errore, rifiutandomi.»

L’esaminatore mi fissò a lungo con un’espressione indecifrabile, quindi si strinse nelle spalle. «Ma certo. Se un ammasso di circuiti ha stabilito che, per un mandato pieno di incognite e di incertezze, sia necessario mandare qualcuno che non ha la minima esperienza, chi sono io per dire che ha torto?»
Con un lungo sospiro, riaprì il mio fascicolo sul proprio dispositivo e premette alcuni pulsanti.

«Ho approvato la pratica, signor Mainard: troverà tutti i dettagli nella mail che le ho inviato. Buon viaggio.»

Mi alzai di scatto, eccitato, con l’idea di dargli la mano e ringraziarlo, ma l’impiegato aveva già ricominciato a farsi i fatti suoi, ruotando la sedia e dandomi le spalle.

Non permisi che quella persona sgradevole potesse rovinarmi l’emozione del momento, però: a grandi passi, abbandonai la stanza, pronto a intraprendere l’avventura che sognavo da una vita.

Comincia il viaggio! Che mezzo sceglierà Mainard per raggiungere la stazione spaziale?

  • Il trasporto pubblico (43%)
    43
  • Una astronave da guerra (14%)
    14
  • Un cargo mercantile vecchio e malandato (43%)
    43
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125 Commenti

  • Raniero mi spiace di essermi perso gli ultimi episodi… siamo arrivati al fatidico 10… peccato che sia terminato… proprio ora che si preannunciavano cacce e sbudellamenti alla predator… a sto punto dico a quando il sequel?….

    • Tranquillo boss! Anzi, per non fari sentire in colpa, ho deciso di metterci una vita prima di rispondere al tuo commento. Contento? XD

      Scherzi a parte, GRAZIE davvero per il tempo che hai dedicato a questa pazza avventura. Se sono riuscito almeno a farti fare un sorriso, ne sono davvero lieto.

      Un caro saluto e alla prossima.

  • Ciao, Raniero.
    Alla fine, sei riuscito a chiudere la storia al meglio, il lieto fine ci sta proprio bene e, per come si stavano evolvendo i fatti, non era scontato.
    Purtroppo, non sempre è possibile rispettare i propri propositi, io me li pongo sempre e non li rispetto mai, siamo umani e siamo fallibili, poi ci si mettono gli impegni, la procrastinazione, la mancanza di idee (potrei scrivere un libro in proposito).
    Hai fatto un buon lavoro, fidati e, come ti ho detto in uno dei primi commenti a questa storia, trovo che tu sia molto migliorato nell’esposizione.
    Ho bazzicato per un po’ su Wattpad, qualche mio racconto c’è ancora, ma non l’ho trovato un ambiente costruttivo o adatto alla proliferazione di idee. Se ti andrà, ci potremo ritrovare qui e io sono pronta per una tua nuova storia.
    Buona scrittura, ovunque sia, e alla prossima!

  • Capitolo 10)

    Ciao Raniero!

    Prima di tutto, complimenti per aver portato a termine la storia. A differenza di quanto sostieni, io trovo che il finale della storia riesca a trasmettere le sensazioni che deve, non trascurando un certo messaggio di fondo – molto bello tra l’altro. Immaginare culture più alte, ma nonostante tutto non più evolute di noi, mi ha trasmesso una sensazione di comunità. Una specie di: forse non siamo del tutto sbagliati, se questo fa parte del processo evolutivo, insomma.
    Credo che la storia abbia raggiunto il suo scopo: divertire e far riflette, con un tocco di fantascienza, e trovo che questo ne confermi la riuscita. 🙂
    Lo stile c’è, la creatività pure. Sei sulla buona strada.

    Come dico sempre, almeno per me, The Incipit deve essere un trampolino per creare cose più grandi, quindi spero davvero che tornerai su questa storia nel file privato, proprio da completala e dare alle vicende il taglio che avresti voluto sin dall’inizio. Sul sito hai avuto il primo confronto con i lettori, e questo dovrebbe spronarti a credere sempre di più nelle tue opere! 😉
    Se riesci a farne un racconto più “ciccioso”, trova il modo di farcelo sapere, anche per mezzo di una storia nuova!
    Sono contento di essermi guadagnato un personaggio, o perlomeno di essere rimasto impresso con la mia voce: è un bell’atto di condivisione dell’esperienza!
    Avrei voluto continuare gli episodi di The Incipit sul canale, ma ultimamente il tempo è poco. Però sono mesi che sto pensando a come tornare con un nuovo progetto di lettura legato a The Incipit. Devo solo capire come strutturarlo.

    Grazie ancora per averci fatto esplorare il nostro mondo con occhi diversi! 🙂
    Alla prossima.

  • Eccomi qua! Nonostante l’email continuino a non arrivarmi, almeno sono riuscito a beccare il finale! 😀

    Che dire: ti sei superato! Non potevi trovare una conclusione migliore per questo racconto che, tra il serio ed il faceto, e tra una risata ed un sorriso, tra una logica conseguenza ed una nuova sorpresa, mi ha fatto sognare ad ogni capitolo!

    Noi ci leggiamo alla prossima storia (sperando che l’email tornino ad arrivare) 🙂

    Ciao 🙂

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