Dove eravamo rimasti?
Symphonie d’hiver
Se avesse potuto, Ye Joon avrebbe passato l’intera nottata nel teatro in cui aveva appena debuttato.
Si sarebbe seduto sulla comoda poltroncina rossa in prima fila a contemplare il vero protagonista del palco dove, oramai, le luci spente lo rendevano un cimitero di note sparse nell’aria pregna di melodie già dimenticate.
Il pianoforte, ecco cosa avrebbe ammirato per tutto il tempo. Il compagno di vita dove riversava le inquietudini a cui stringeva la mano fin da bambino, lo stesso turbamento di chi provava troppo, ma non sapeva esprimerlo.
Ye Joon era uno strumento scordato, una sinfonia dove c’era una nota sbagliata alla quale nessuno sapeva porre rimedio. Era considerato freddo, cinico, schivo, in realtà era profondo come i tasti bianchi e neri nei quali consumava i polpastrelli fino a farli sanguinare; in realtà, era la composizione malconcia di un musicista analfabeta, eppure così ammaliante da aver fatto suo colui che era danza e fuoco.
Socchiuse gli occhi a quest’ultimo pensiero, quasi a voler assaporare con tutto il suo essere l’ultimo sguardo che si era scambiato con Dae Ho. Perché era venuto al concerto? Perché non gli aveva detto nulla? Perché dovevano dirsi addio una seconda volta? Non era già stata abbastanza dolorosa la prima?
Il pianista non aveva risposte a cui affidarsi, l’unica cosa certa era che sarebbe stato in grado di percepire la presenza del ragazzo fra un mare di persone poiché lui era il sole, la stella luminosa che lo conduceva ai confini del proprio mondo così da stravolgerglielo.
Inoltre, era conscio che se l’esecuzione della sinfonia era stata perfetta il merito era pure di Dae Ho e delle sue iridi ardenti di malinconico orgoglio che lo avevano avvolto nel tepore dei loro abbracci. La titubanza della nota iniziale era svanita quando il ricordo della risata del ballerino gli aveva solleticato l’udito, lo stesso suono da cui aveva tratto ispirazione per imbrattare lo spartito.
Che lo volesse o meno, Dae Ho era diventato l’ottavo suono del quale si avvaleva per comporre melodie. Non gli bastava più il chiaro di luna, ora che aveva scritto alla luce del sole Ye Joon quasi temeva il dover tornare al buio a cui apparteneva.
Sospirò, era giunto il momento di andare e lasciarsi alle spalle la gioia del debutto insieme al dolore di una ferita ancora aperta.
Le temperature erano scese nella città di Seoul, novembre stava dando il benvenuto a dicembre e il vento gelido aveva già arrossato le gote del pianista nonostante fosse appena uscito dal teatro. Il ragazzo scrutò il cielo cercando di capire se la prima nevicata dell’anno volesse cadere proprio quella notte o se gli concedeva il lusso di tornare a casa asciutto considerando che doveva farsela a piedi. Attese con pazienza la risposta da parte delle stelle, ma tutte rimasero in silenzio, al contrario di una voce che gli infiammò il petto.
«Ci sei riuscito.» bastarono tre semplici parole a far crinare la maschera di indifferenza che oramai Ye Joon indossava quasi come se fosse una seconda pelle. Gli erano servite poche lettere per smettere di guardare le tenebre e voltarsi, così da incontrare lo sguardo luminoso dell’uomo che lo aveva aspettato fuori dall’edificio per tutto quel tempo.
Dae Ho lo aveva sempre aspettato senza mai mettergli fretta, era bussola e tempesta insieme, gli faceva perdere la rotta solo per aiutarlo a comprendere quale fosse la vera strada da intraprendere. E anche questa volta il ballerino era rimasto in balia del vento pur di attendere che Ye Joon percoresse la giusta via per raggiungerlo.
Se prima era stato il cielo a tacere, ora era il turno del pianista. Cosa avrebbe potuto dirgli? Che lo aveva lasciato perché si era innamorato di lui? No, non lo avrebbe fatto, non avrebbe permesso al sole di venire corrotto dal buio, dal lato oscuro della luna che celava a chiunque.
«Come si chiama?» la voce di Dae Ho era una sinfonia di violini di cui Ye Joon avrebbe voluto catturarne l’essenza e trasporla sul pianoforte così da poter aver sempre fra le dita la musica che era il giovane. Eppure, in quel momento, aveva colto una nota più bassa nella domanda, una nota che conteneva dentro di sé dubbi taciuti e risposte temute con cui prima o poi il ballerino avrebbe dovuto fare i conti.
«Au claire de lune» il sussurro si disperse nella gelida notte invernale dove il primo fiocco di neve baciava la guancia arrossata del musicista. Senza accorgersene, Dae Ho accarezzò la mezza luna che aveva tatuato sul collo, una delle cinque fasi lunari che gli decoravano la spina dorsale.
Da quando lo aveva sentito suonare la sinfonia, il timore che un altro uomo fosse capace di far battere il cuore a Ye Joon gli aveva dilaniato l’anima. Per questo doveva conoscerne il nome: per far tacere ogni tormento interiore. Però, il pianista aveva appena stravolto le carte in tavola confessandogli il nome della composizione invece che quello di un ragazzo.
«Au calme clair de lune triste et beau.» mormorò il ballerino facendo un passo verso di lui.
Dae Ho pronuncia il verso della poesia di Verlaine. Che succede dopo?
- Dae Ho fa come il primo fiocco di neve: bacia Ye Joon. (0%)
- Ye Joon decide di ascoltare Dae Ho perché riconosce le parole pronunciate. (38%)
- Ye Joon riconosce le parole di Dae Ho e scappa a causa dei troppi ricordi. (63%)

04/04/2023 at 16:40
Capitolo 4)
Ciao Meli!
Quanto ho detto per i precedenti capitoli, qui, trovo che sia un po’ più amplificato. Giocare con le immagini e descrizioni può essere interessante – e lo è – ma trovo che in questo capitolo finisca per diventare un po’ ridondante nel flusso del narrato. Poi, può essere una scelta voluta. Tuttavia, rischia di trasmettere al lettore la sensazione che la scrittrice sia rimasta tanto affascinata dalla bellezza delle immagini da descrivere, da far passare in secondo piano la narrazione effettiva dei fatti. Insomma, bellezza descrittiva che “può” risultare fine a se stessa.
Ti segnalo giusto questo passaggio: “dolcemente, sulle sue gote arrossate.”
Rimango sempre molto incuriosito dal progetto e dall’idea che stai portando avanti. Continua così! 😉
04/04/2023 at 08:36
Arrivo nel mezzo della narrazione e pur cercando di riprendere il filo della storia mi sono un po’ persa… il mio cervello fatica a ricordare i nomi esotici e per questo a volte devo fermarmi a capire chi ha fatto cosa… ma è un bug del mio sistema operativo 🙂 detto ciò, è una storia che mi ha colpito molto, la narrazione è allo stesso tempo delicata e complessa, molto musicale. Sono superindecisa sulla votazione, ma vado di pancia e scelgo il padre.
04/04/2023 at 08:36
Arrivo nel mezzo della narrazione e pur cercando di riprendere il filo della storia mi sono un po’ persa… il mio cervello fatica a ricordare i nomi esotici e per questo a volte devo fermarmi a capire chi ha fatto cosa… ma è un bug del mio sistema operativo 🙂 detto ciò, è una storia che mi ha colpito molto, la narrazione è allo stesso tempo delicata e complessa, molto musicale. Sono superindecisa sulla votazione, ma vado di pancia e scelgo il padre.
04/04/2023 at 09:08
Ciao! Capisco benissimo la questione dei nomi, infatti temevo proprio questa difficoltà quando ho cominciato a scrivere la storia, solo che la passione per l’Oriente ha vinto sulla titubanza. Spero che diventi più semplice, man mano, ricordare a chi appartengono i nomi e leggere con meno difficoltà!
Sono felicissima che la narrazione ti piaccia e, soprattutto, che la musicalità delle parole arrivi al lettore, davvero tanto!
Spero anche che la tua scelta vinca, nel frattempo ti ringrazio moltissimo per aver letto “Au claire de lune” e aver commentato!
24/11/2022 at 15:39
Capitolo 3)
Un capitolo molto poetico.
Non mi sento di aver altro da aggiungere a quanto detto per i precedenti capitoli. Meriteresti un po’ più di movimento.
Voto per il rifiuto: spesso può condurci sulla strada che vogliamo percorrere, ma per vie alternative, e forse più costruttive.
Alla prossima!
06/12/2022 at 20:42
Aspetto con ansia il tuo commento perché di solito dai sempre ottimi consigli e le critiche costruttive sono quelle che preferisco! Ti ringrazio moltissimo per i complimenti e, in altrettanto modo, sono davvero felice che il capitolo ti sia piaciuto!
Spero anche io di avere un po’ più di movimento prima o poi, ma capisco pure che aggiornando con tempi lunghi a causa di impegni, i lettori possano perdere interesse o dimenticare la mia storia.
L’importante è che tu non ti dimentichi di “Au claire de lune”!
Ti ringrazio ancora moltissimo, alla prossima!
30/10/2022 at 23:51
Congratulazioni!
La tua storia è stata scelta per il primo piano di THe_iNCIPIT ed ha guadagnato una nuova copertina, creata in collaborazione con le intelligenze artificiali
Questo significa più visibilità, più lettori e più spunti per rendere la scrittura e il gioco ancora più divertenti.
Condividi il tuo racconto; hai un motivo in più per esserne fiero.
04/11/2022 at 23:10
È uno dei regali di compleanno più belli di sempre.
03/10/2022 at 14:25
Capitolo 2)
Ciao Melainfabula!
Avrei voluto recuperare questo capitolo in video, ma non mi riesce.
Per quanto riguarda la scrittura, non mi sento di dover segnalare niente. 😉
Tutto fila liscio, intenso, mettendo in mostra le capacità che hai solo accennato nel precedente capitolo. Hai già scritto molto, e si percepisce, e posso dirti che ho trovato questo episodio un buon inizio.
Il lettore medio, però, potrebbe ritenere che in questo capitolo non ci siano eventi, tolto il finale, e non avrebbe del tutto torto. Ma non prendere questo passaggio come una vera critica. Ragioniamo insieme:
Dal mio punto di vista, l’impostazione del capitolo ha una struttura da libro, cosa positiva, dove ci si può prendere moltissimi spazi per raccontare un determinato passaggio. In un racconto, però, il ritmo deve essere ben ponderato e calibrato. Lo spazio è meno del previsto, e le riflessioni e i dubbi dei personaggi devono – come hai fatto – emergere, ma senza prendere troppo il sopravvento sulla narrazione.
Quindi, nel caso si fosse capito, trovo la scrittura super gradevole e ben conforme a un libro, ma per struttura forse fin troppo complesso per un racconto breve. Lo dico perché, abituando il lettore a determinate impostazioni narrative, più avanti l’effetto “corsa” potrebbe risultare più marcato, quando cercherai di chiudere il cerchio. Detto ciò, per quanto mi riguarda, ho apprezzato molto il capitolo per la sua struttura e il messaggio.
Sarò forse crudele, ma penso che il pubblico medio di The Incipit non abbia sufficiente pazienza per seguire una narrazione simile, per di più a puntate. Ed è un vero peccato.
Spero di essere tornato utile in qualche modo. Ripeto, la mia non vuole essere assolutamente una critica al tuo stile, che trovo deliziosamente scorrevole, ma all’impostazione del tutto per questo sito.
Aspetto il prossimo! 😉
09/10/2022 at 12:06
Ciao! Scusami se ti rispondo con così tanto ritardo, ma purtroppo gli impegni mi costringono a star lontana dal sito più del previsto.
Prima di tutto, grazie infinite per il commento perché è sempre un piacere poter leggere un riscontro in particolar modo se costruttivo. Sono anche molto felice di non aver deluso la fiducia che avevi deciso di riporre nel breve incipit scritto in precedenza: questa volta i caratteri erano quasi troppi pochi!
Riguardo agli avvenimenti sono dell’idea che già un’incontro tra due persone che si erano dette addio sia già di per sé una vicenda abbastanza intensa, soprattutto per il modo in cui avviene tra Dae Ho e Ye Joon. Ho deciso di scrivere unicamente del loro ritrovarsi per dare importanza a una sofferenza che solo due amanti affranti da un sentimento così grande possono provare. Ti assicuro, però, che le seguenti otto puntate basteranno al fine di chiudere il cerchio! Spero di non deludere anche in quel caso né te né il lettore medio.
Parlando della mia scrittura, ancora una volta ti ringrazio moltissimo per i complimenti e sì, capisco la questione dell’impostazione da libro e della difficoltà che potrebbero riscontrare i lettori del sito, ma ho piena fiducia in chi decide di seguire la mia storia votandola e commentandola.
Grazie mille ancora per tutto, spero di trovare un tuo commento nei capitoli a venire!
A presto!
01/10/2022 at 13:14
Con questo capitolo hai ottenuto il riscatto sui 500-5000 caratteri.
Riesci a trasmettermi tanto sia con poche e misurate parole, che mi lasciano immaginare situazioni ed emozioni, che con tutti i caratteri a tua disposizione.
La sinfonia d’apertura lascia spazio a questo primo vero atto: i due protagonisti finalmente si parlano, si conoscono alcuni dei loro pensieri e stati d’animo.
Ho davvero letto e riletto questa parte con interesse, per cercare di estrapolarne nuove chiavi di lettura ogni volta; è proprio come una sonata, ogni lettura/ascolto mi suscita nuove domande ed interpretazioni!
Cosa avranno da dirsi in più?
Perché si erano già detti addio?
Come hanno fatto ad innamorarsi?
Queste e tante altre domande continuano a spingermi a voler continuare la tua storia.
Come sempre complimenti, aspetto con ansia il prosieguo!
Buona scrittura e a presto!
01/10/2022 at 13:28
Da 500 caratteri a 5000 il passo è stato molto breve e devo ammettere di aver scritto un ventesimo di ciò che avrei voluto davvero scrivere poiché le battute a disposizione non mi bastavano.
Sono davvero felice che la mia storia ti procuri così tante emozioni, ma in particolar modo così tante domande in quanto suscitare curiosità e melodie è ciò che più mi interessa.
Grazie mille per il commento, per seguire la mia storia e per votare, spero che la svolta degli eventi seguano la tua scelta!
01/10/2022 at 13:04
Continuo a sostenere che questo racconto sia scritto con in mente una melodia bellissima, i piccoli movimenti, le voci, i pensieri…seguo seguo seguo, sono totalmente curioso di vedere come si evolverà la situazione
01/10/2022 at 13:26
È una melodia in continua evoluzione grazie ai vostri voti, ma comunque la base è già scritta tra gli sguardi dei due ragazzi innamorati e i loro gesti lenti e misurati. Grazie mille per seguire la mia, per commentare e votare, te ne sono immensamente grata!
01/10/2022 at 01:02
Mi sto innamorando sempre di più di questa storia. Leggo tanta sofferenza da parte dei due protagonisti. Una sofferenza dettata dal volersi ma per tante cause non possono stare insieme. Lo si legge dalla descrizione dei gesti, dal riconoscersi anche un mezzo a tantissime persone. Chissà forse sono legate dal filo rosso. Non vedo l’ora di leggere il continuo, perché da eterna romantica spero in un lieto fine.
01/10/2022 at 13:24
Ciao! Sono felicissima che questa storia ti stia facendo provare tutte queste emozioni! È una melodia malinconica, una di quelle che fanno male all’anima, ma non posso garantirti se la nota finale sarà un balsamo che cura tutte le ferite o il coltello che porrà fine alla tortura. Ciò dipende dai vostri voti! Grazie mille per la recensione, spero vinca la tua opzione!
22/09/2022 at 12:37
Pochi caratteri, quasi a seguire la chiusura di una melodia suonata al pianoforte.
Poche risposte, tante domande, un bacio sospeso nel finale mentre la suonata si chiude.
Seguo super curioso, questo stile di scrittura mi affascina particolarmente.
A volte il non detto vale più di 5000 caratteri. 😉
23/09/2022 at 23:24
“Pochi caratteri, quasi a seguire la chiusura di una melodia suonata al pianoforte”. Posso dirti di essermi emozionata con queste parole?
Ti ringrazio tantissimo per il commento e sono davvero felice che questo brevissimo inizio ti abbia incuriosito. Sto scrivendo il continuo (purtroppo a causa di impegni ci impiego più di quanto vorrei) e spero sia di non deludere le tue aspettative sia che abbia vinto l’opzione da te scelta.
Grazie mille ancora!
11/09/2022 at 23:24
Poche righe ma che mi pongono tante domande, ma che mi fanno anche capire che forse il loro rapporto non è semplice, ma anzi travagliato, fatto di attimi struggenti. Non vedo l’ora di leggere il continuo.
12/09/2022 at 13:09
Ciao!
Ti ringrazio tantissimo per il commento e sono estremamente felice che queste poche parole abbiano scatenato in te dubbi sui personaggi e sulla loro storia invece che scoraggiarti a leggere “Au claire de lune”.
Spero di non deludere le tue aspettative future e che a vincere sia stata proprio l’opzione da te votata.
In altrettanto modo, spero anche che continuerai a leggermi, a votare, ma soprattutto a farmi sapere cosa ne pensi.
Grazie mille ancora!
11/09/2022 at 10:30
Ciao!
È la prima volta anche per me su questa piattaforma, e voglio iniziare dicendo “complimenti!”.
Non è il solito incipit che mi fa già presagire elementi “cliché” della storia, per tanto complimenti.
Non sono per nulla d’accordo con chi scrive di sfruttare tutti e 5000 i caratteri, perché non credo che ce ne sia sempre il bisogno!
Dipende dalla storia che si vuole raccontare, dallo stile di narrazione ed anche dalla bravura dell’autore di dirmi in 700 parole, quello che avrebbe potuto dirmi in 5000.
Personalmente il messaggio di questo breve inizio mi è arrivato tutto: i due personaggi hanno una storia turbolenta, difficile, fatta forse di silenzi più che di parole tra di due, con dei sentimenti sopiti e forse anche dei segreti.
La scelta di lasciar intendere la tensione tra i due, senza storpiare di troppe parole, per me è più che azzeccata!
Un po’ come se anche noi, lettori, avessimo un breve assaggio di questa loro “presumibile” caotica storia d’amore, attraverso il “non detto”.
Sono curiosa di vedere cosa avranno da dirsi e imparare a conoscerli pian piano nei successivi capitoli, per cercare di snocciolare tutte le domande che mi sono sorte!
Aspetto il prossimo e buona scrittura!
12/09/2022 at 13:07
Ciao!
Ti ringrazio tantissimo per il commento, in particolar modo ti ringrazio per non esserti fatta scoraggiare dalle poche parole del mio incipit, ma, anzi, di aver colto quella pragmaticità che avvolge i due personaggi e la loro storia.
Sono davvero felice che questa “prima puntata” sia stata di tuo gradimento e abbia scatenato in te diverse idee riguardanti Dae Ho e Ye Joon, spero con tutto il cuore di non deludere le tue aspettative e che a vincere sia stata l’opzione da te votata!
Ti ringrazio ancora moltissimo, mi auguro che continuerai a leggere “Au claire de lune” concedendomi il piacere di tuoi commenti.
10/09/2022 at 14:54
Sono d’accordo con G.G. Pintore… troppa poca roba.
Sfrutta i 5000 caratteri. Sembrano troppi ma sappi che è il numero giusto.
Per il resto mi piace l’idea di un ambientazione asiatica.
11/09/2022 at 10:16
Ciao! Ti ringrazio moltissimo per il commento! La questione dei caratteri non è un problema (quasi sicuramente rischierò di sforare ora che ho una giusta votazione e potrò iniziare a scrivere il nuovo episodio!), ho solo voluto sperimentare un nuovo modo di scrivere un incipit assumendomi il rischio di sbagliare.
Prometto di non deludervi nelle prossime parti!
Grazie mille ancora per il consiglio e per aver letto la mia storia!
07/09/2022 at 10:23
Capitolo 1)
Ehi! Ti leggo per la prima volta su The Incipit: benvenuta! 😉
A mio parere c’è davvero troppo poco materiale per spingere il lettore a proseguire. Il sito offre 5000 caratteri per mettersi in gioco, per dare prova delle proprie capacità: all’inizio è sempre consigliabile scegliere qualcosa che riesca a pungere il lettore. Purtroppo, considerato anche l’errore presente all’inizio del capitolo (nulla di gravissimo, ma evidente in 10 righe), qualche lettore potrebbe prendere l’idea con poca serietà.
Il tutto risulta criptico: non abbiamo un riferimento effettivo sui personaggi, sui loro rapporti e niente che ci tenga all’amo con la curiosità, e questo potrebbe scoraggiare. Avresti potuto prenderti più spazio per dare prova delle tue capacità, anche solo metà dello spazio disponibile. 😉
Io voglio darti fiducia. Sono curioso di scoprire cosa puoi raccontarci.
Per le prossime volte: ultima rilettura una volta caricato il testo sul sito, si possono scovare tanti piccoli errori sfuggiti!
Aspetto il prossimo.
Buona scrittura!
07/09/2022 at 10:41
Ciao! Ti ringrazio moltissimo per il commento e per il benvenuto!
Purtroppo mi sono resa conto solo ora dell’errore di battitura nonostante abbia letto e riletto la parte diecimila volte, ma spesso mi capita di lasciare qualche refuso perché (a quanto pare) il mio cervello si rifiuta di coglierli. Mi dispiace solo non poterlo più correggerlo.
Comunque! Ho deciso di scrivere un incipit breve e criptico di proposito, assumendomi il rischio di non invogliare il lettore a continuare una storia di cui può comprendere davvero poco. Spero, però, che proprio questo “mistero” che si cela dietro poche parole possa far incuriosire, far chiedere “cos’è successo tra i due ragazzi? Cosa accadrà?”. Ti assicuro che solitamente sono prolissa e che nei prossimi capitoli non deluderò i consigli appena ricevuti dal tuo commento!
Grazie mille ancora!