Au claire de lune

Dove eravamo rimasti?

Dae Ho pronuncia il verso della poesia di Verlaine. Che succede dopo? Ye Joon riconosce le parole di Dae Ho e scappa a causa dei troppi ricordi. (63%)

Au clair de lune

«Qui fait rêver les oiseaux dans les arbres.» sussurrò Ye Joon col cuore che sembrava voler eseguire la più complicata delle armonie vivaci. 

Come poteva dimenticare i malinconici versi di Verlaine? 

Dae Ho glieli aveva mormorati al chiaro di luna quando la melodia sanguinava dalla sua anima, ma non trovava forma nel pentagramma. 

Ricordava le stelle riflettersi negli occhi profondi e scuri del ballerino, ricordava le labbra carnose di lui accarezzare ogni parola in una sinfonia sublime dove qualche nota di sensualità era capace di ammaliarlo, ricordava di essere venuto a conoscenza della sonata bergamasca di Debussy proprio attraverso quella poesia.

“Au clair de lune”. Croce e delizia per chi vive nelle tenebre e brama la luce. 

Debussy, il pianista che affidava alcune delle proprie composizioni alla sequenza di Fibonacci, una sequenza che Ye Joon bramava nelle note destreggiate fra i polpastrelli sporchi di inchiostro, una sequenza che lo avrebbe condotto alla sezione aurea e allo splendore di una melodia perfettamente equilibrata, una sequenza che avrebbe colpito i cuori degli spettatori in nette e precise stilettate di dolore.

Ma nel frattempo che l’artista ambiva all’ordine, Dae Ho era puro caos, un caos al quale nemmeno la matematica avrebbe posto rimedio, un caos che aveva stravolto la vita di Ye Joon e la musica che gli scorreva nelle vene.

Lui, luna instabile segnata da cicatrici indelebili, era inciampato nella traiettoria del sole avvelenandolo con l’ombra. E forse, a causa di tale eclissi, il ragazzo aveva deciso di aggiungere una “e” alla parola “clair” così da rendere suo, loro, quel chiariore che li aveva illuminati nelle notti vissute da amanti.

Dae Ho fece un nuovo e lento passo in avanti temendo di porre fine al concerto di note sbagliate che vibrava dallo sguardo lucido di Ye Joon. Conosceva le paure del pianista, le aveva baciate talmente tante volte da sapere perfino che sapore avessero, le stesse paure che l’anima spezzata del pianista colmava di musica, di oro fuso, di una luce che aveva reso il ballerino cieco e al contempo gli aveva mostrato quanta bellezza ci fosse nell’oscurità.

Lui, sole di mezzogiorno terrorizzato dall’idea di svanire in un ultimo fervido raggio, avrebbe consumato se stesso per l’uomo che stringeva a sé lo spartito dove un amore intenso, travolgente ed eterno era narrato.

«Dobbiamo parlare.» il ballerino sperava che quelle parole si dissolvessero nella notte, incastrate tra i respiri pesanti di entrambi, e che mai raggiungessero il fine udito del musicista. 

No, non dovevano parlare, dovevano dimenticarsi, dovevano fingere di non aver mai fatto parte della stessa galassia, di non essere mai entrati uno nell’orbita dell’altro. Ye Joon lo aveva giurato al cielo e alle stelle: a qualsiasi costo, condizione o prezzo, avrebbe protetto Dae Ho, soprattutto dopo quello che era successo a causa sua.

Scosse il capo, Ye Joon, scosse il capo con una tale veemenza da sentire i pensieri ingarbugliarsi e le gambe traballare. Scosse il capo con una tale veemenza sperando di scacciare l’incubo nel quale era finito, sperando di svegliarsi in un letto freddo reso caldo solo dalle lacrime pregne di dolore. Scosse il capo con una tale veemenza che Dae Ho capì di essere stato sconfitto dall’intrinseca paura d’amare che faceva fremere il corpo e l’essere del pianista.

Vinto dal freddo e dagli occhi inquieti  di colui che considerava casa, il ballerino lo lasciò scappare, lo lasciò fondersi con la notte come se fosse uno di quei fiocchi di neve che ora abbracciavano dolcemente la pagina ribelle sfuggita dallo spartito. Lì, ai piedi di Dae Ho, quest’ultima sembrava chiedere di essere raccolta, accolta, protetta da un mondo che non l’accettava e nessuno più del ragazzo sarebbe stato in grado di ascoltarne la supplica, di capirne il senso e di prendersene cura.

Con dita tremanti, il giovane lesse le note, le canticchiò dentro di sé, la danzò con i battiti del cuore in un ballo dannatamente straziante perché lui sapeva che la musica lo aveva legato per sempre al fato del pianista, ma  non sapeva quali fossero le notizie provenienti dal Giappone.

Shin Kokuritsu Gekijo, Nuovo Teatro Nazionale di Tokyo, ecco da dove aveva inizio la sua folle idea.

Dovevano parlare, Ye Joon doveva conoscere la verità, in particolar modo doveva trovare un nuovo universo nel quale trovare riparo: Seoul era pericolosa per loro due, soprattutto per l’animo danneggiato del pianista.

Dae Ho alzò lo sguardo da “Au claire de lune” incontrando il freddo chiarore della luna che aveva imparato ad amare. Gli chiese consiglio, accettò le parole sussurrategli dal vento, strinse piano la lettera che teneva nella tasca del cappotto e, dopo aver rivolto un saluto alla notte, si avviò verso casa di Ye Joon.

Era ora di venire a patti col proprio destino.

Dae Ho ha inviato gli spartiti all'insaputa di Ye Joon. Quale sarà la risposta del Nuovo Teatro Nazionale di Tokyo?

  • Ye Joon strappa la lettera quando Dae Ho gli racconta la verità e non saprà mai la risposta. (50%)
    50
  • Gli spartiti di Ye Joon sono stati rifiutati. (13%)
    13
  • Chiedono a Ye Joon di esibirsi durante la stagione lirica. (38%)
    38
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22 Commenti

    • Aspetto con ansia il tuo commento perché di solito dai sempre ottimi consigli e le critiche costruttive sono quelle che preferisco! Ti ringrazio moltissimo per i complimenti e, in altrettanto modo, sono davvero felice che il capitolo ti sia piaciuto!
      Spero anche io di avere un po’ più di movimento prima o poi, ma capisco pure che aggiornando con tempi lunghi a causa di impegni, i lettori possano perdere interesse o dimenticare la mia storia.
      L’importante è che tu non ti dimentichi di “Au claire de lune”!
      Ti ringrazio ancora moltissimo, alla prossima!

  • Congratulazioni!
    La tua storia è stata scelta per il primo piano di THe_iNCIPIT ed ha guadagnato una nuova copertina, creata in collaborazione con le intelligenze artificiali
    Questo significa più visibilità, più lettori e più spunti per rendere la scrittura e il gioco ancora più divertenti.
    Condividi il tuo racconto; hai un motivo in più per esserne fiero.

  • Capitolo 2)

    Ciao Melainfabula!

    Avrei voluto recuperare questo capitolo in video, ma non mi riesce.
    Per quanto riguarda la scrittura, non mi sento di dover segnalare niente. 😉
    Tutto fila liscio, intenso, mettendo in mostra le capacità che hai solo accennato nel precedente capitolo. Hai già scritto molto, e si percepisce, e posso dirti che ho trovato questo episodio un buon inizio.
    Il lettore medio, però, potrebbe ritenere che in questo capitolo non ci siano eventi, tolto il finale, e non avrebbe del tutto torto. Ma non prendere questo passaggio come una vera critica. Ragioniamo insieme:
    Dal mio punto di vista, l’impostazione del capitolo ha una struttura da libro, cosa positiva, dove ci si può prendere moltissimi spazi per raccontare un determinato passaggio. In un racconto, però, il ritmo deve essere ben ponderato e calibrato. Lo spazio è meno del previsto, e le riflessioni e i dubbi dei personaggi devono – come hai fatto – emergere, ma senza prendere troppo il sopravvento sulla narrazione.
    Quindi, nel caso si fosse capito, trovo la scrittura super gradevole e ben conforme a un libro, ma per struttura forse fin troppo complesso per un racconto breve. Lo dico perché, abituando il lettore a determinate impostazioni narrative, più avanti l’effetto “corsa” potrebbe risultare più marcato, quando cercherai di chiudere il cerchio. Detto ciò, per quanto mi riguarda, ho apprezzato molto il capitolo per la sua struttura e il messaggio.
    Sarò forse crudele, ma penso che il pubblico medio di The Incipit non abbia sufficiente pazienza per seguire una narrazione simile, per di più a puntate. Ed è un vero peccato.
    Spero di essere tornato utile in qualche modo. Ripeto, la mia non vuole essere assolutamente una critica al tuo stile, che trovo deliziosamente scorrevole, ma all’impostazione del tutto per questo sito.
    Aspetto il prossimo! 😉

    • Ciao! Scusami se ti rispondo con così tanto ritardo, ma purtroppo gli impegni mi costringono a star lontana dal sito più del previsto.
      Prima di tutto, grazie infinite per il commento perché è sempre un piacere poter leggere un riscontro in particolar modo se costruttivo. Sono anche molto felice di non aver deluso la fiducia che avevi deciso di riporre nel breve incipit scritto in precedenza: questa volta i caratteri erano quasi troppi pochi!
      Riguardo agli avvenimenti sono dell’idea che già un’incontro tra due persone che si erano dette addio sia già di per sé una vicenda abbastanza intensa, soprattutto per il modo in cui avviene tra Dae Ho e Ye Joon. Ho deciso di scrivere unicamente del loro ritrovarsi per dare importanza a una sofferenza che solo due amanti affranti da un sentimento così grande possono provare. Ti assicuro, però, che le seguenti otto puntate basteranno al fine di chiudere il cerchio! Spero di non deludere anche in quel caso né te né il lettore medio.
      Parlando della mia scrittura, ancora una volta ti ringrazio moltissimo per i complimenti e sì, capisco la questione dell’impostazione da libro e della difficoltà che potrebbero riscontrare i lettori del sito, ma ho piena fiducia in chi decide di seguire la mia storia votandola e commentandola.
      Grazie mille ancora per tutto, spero di trovare un tuo commento nei capitoli a venire!
      A presto!

  • Con questo capitolo hai ottenuto il riscatto sui 500-5000 caratteri.

    Riesci a trasmettermi tanto sia con poche e misurate parole, che mi lasciano immaginare situazioni ed emozioni, che con tutti i caratteri a tua disposizione.
    La sinfonia d’apertura lascia spazio a questo primo vero atto: i due protagonisti finalmente si parlano, si conoscono alcuni dei loro pensieri e stati d’animo.
    Ho davvero letto e riletto questa parte con interesse, per cercare di estrapolarne nuove chiavi di lettura ogni volta; è proprio come una sonata, ogni lettura/ascolto mi suscita nuove domande ed interpretazioni!

    Cosa avranno da dirsi in più?
    Perché si erano già detti addio?
    Come hanno fatto ad innamorarsi?

    Queste e tante altre domande continuano a spingermi a voler continuare la tua storia.
    Come sempre complimenti, aspetto con ansia il prosieguo!

    Buona scrittura e a presto!

    • Da 500 caratteri a 5000 il passo è stato molto breve e devo ammettere di aver scritto un ventesimo di ciò che avrei voluto davvero scrivere poiché le battute a disposizione non mi bastavano.
      Sono davvero felice che la mia storia ti procuri così tante emozioni, ma in particolar modo così tante domande in quanto suscitare curiosità e melodie è ciò che più mi interessa.
      Grazie mille per il commento, per seguire la mia storia e per votare, spero che la svolta degli eventi seguano la tua scelta!

  • Mi sto innamorando sempre di più di questa storia. Leggo tanta sofferenza da parte dei due protagonisti. Una sofferenza dettata dal volersi ma per tante cause non possono stare insieme. Lo si legge dalla descrizione dei gesti, dal riconoscersi anche un mezzo a tantissime persone. Chissà forse sono legate dal filo rosso. Non vedo l’ora di leggere il continuo, perché da eterna romantica spero in un lieto fine.

    • Ciao! Sono felicissima che questa storia ti stia facendo provare tutte queste emozioni! È una melodia malinconica, una di quelle che fanno male all’anima, ma non posso garantirti se la nota finale sarà un balsamo che cura tutte le ferite o il coltello che porrà fine alla tortura. Ciò dipende dai vostri voti! Grazie mille per la recensione, spero vinca la tua opzione!

  • Pochi caratteri, quasi a seguire la chiusura di una melodia suonata al pianoforte.

    Poche risposte, tante domande, un bacio sospeso nel finale mentre la suonata si chiude.

    Seguo super curioso, questo stile di scrittura mi affascina particolarmente.

    A volte il non detto vale più di 5000 caratteri. 😉

    • “Pochi caratteri, quasi a seguire la chiusura di una melodia suonata al pianoforte”. Posso dirti di essermi emozionata con queste parole?
      Ti ringrazio tantissimo per il commento e sono davvero felice che questo brevissimo inizio ti abbia incuriosito. Sto scrivendo il continuo (purtroppo a causa di impegni ci impiego più di quanto vorrei) e spero sia di non deludere le tue aspettative sia che abbia vinto l’opzione da te scelta.
      Grazie mille ancora!

    • Ciao!
      Ti ringrazio tantissimo per il commento e sono estremamente felice che queste poche parole abbiano scatenato in te dubbi sui personaggi e sulla loro storia invece che scoraggiarti a leggere “Au claire de lune”.
      Spero di non deludere le tue aspettative future e che a vincere sia stata proprio l’opzione da te votata.
      In altrettanto modo, spero anche che continuerai a leggermi, a votare, ma soprattutto a farmi sapere cosa ne pensi.
      Grazie mille ancora!

  • Ciao!
    È la prima volta anche per me su questa piattaforma, e voglio iniziare dicendo “complimenti!”.
    Non è il solito incipit che mi fa già presagire elementi “cliché” della storia, per tanto complimenti.

    Non sono per nulla d’accordo con chi scrive di sfruttare tutti e 5000 i caratteri, perché non credo che ce ne sia sempre il bisogno!
    Dipende dalla storia che si vuole raccontare, dallo stile di narrazione ed anche dalla bravura dell’autore di dirmi in 700 parole, quello che avrebbe potuto dirmi in 5000.

    Personalmente il messaggio di questo breve inizio mi è arrivato tutto: i due personaggi hanno una storia turbolenta, difficile, fatta forse di silenzi più che di parole tra di due, con dei sentimenti sopiti e forse anche dei segreti.
    La scelta di lasciar intendere la tensione tra i due, senza storpiare di troppe parole, per me è più che azzeccata!
    Un po’ come se anche noi, lettori, avessimo un breve assaggio di questa loro “presumibile” caotica storia d’amore, attraverso il “non detto”.

    Sono curiosa di vedere cosa avranno da dirsi e imparare a conoscerli pian piano nei successivi capitoli, per cercare di snocciolare tutte le domande che mi sono sorte!

    Aspetto il prossimo e buona scrittura!

    • Ciao!
      Ti ringrazio tantissimo per il commento, in particolar modo ti ringrazio per non esserti fatta scoraggiare dalle poche parole del mio incipit, ma, anzi, di aver colto quella pragmaticità che avvolge i due personaggi e la loro storia.
      Sono davvero felice che questa “prima puntata” sia stata di tuo gradimento e abbia scatenato in te diverse idee riguardanti Dae Ho e Ye Joon, spero con tutto il cuore di non deludere le tue aspettative e che a vincere sia stata l’opzione da te votata!
      Ti ringrazio ancora moltissimo, mi auguro che continuerai a leggere “Au claire de lune” concedendomi il piacere di tuoi commenti.

    • Ciao! Ti ringrazio moltissimo per il commento! La questione dei caratteri non è un problema (quasi sicuramente rischierò di sforare ora che ho una giusta votazione e potrò iniziare a scrivere il nuovo episodio!), ho solo voluto sperimentare un nuovo modo di scrivere un incipit assumendomi il rischio di sbagliare.
      Prometto di non deludervi nelle prossime parti!
      Grazie mille ancora per il consiglio e per aver letto la mia storia!

  • Capitolo 1)

    Ehi! Ti leggo per la prima volta su The Incipit: benvenuta! 😉

    A mio parere c’è davvero troppo poco materiale per spingere il lettore a proseguire. Il sito offre 5000 caratteri per mettersi in gioco, per dare prova delle proprie capacità: all’inizio è sempre consigliabile scegliere qualcosa che riesca a pungere il lettore. Purtroppo, considerato anche l’errore presente all’inizio del capitolo (nulla di gravissimo, ma evidente in 10 righe), qualche lettore potrebbe prendere l’idea con poca serietà.
    Il tutto risulta criptico: non abbiamo un riferimento effettivo sui personaggi, sui loro rapporti e niente che ci tenga all’amo con la curiosità, e questo potrebbe scoraggiare. Avresti potuto prenderti più spazio per dare prova delle tue capacità, anche solo metà dello spazio disponibile. 😉
    Io voglio darti fiducia. Sono curioso di scoprire cosa puoi raccontarci.
    Per le prossime volte: ultima rilettura una volta caricato il testo sul sito, si possono scovare tanti piccoli errori sfuggiti!

    Aspetto il prossimo.
    Buona scrittura!

    • Ciao! Ti ringrazio moltissimo per il commento e per il benvenuto!
      Purtroppo mi sono resa conto solo ora dell’errore di battitura nonostante abbia letto e riletto la parte diecimila volte, ma spesso mi capita di lasciare qualche refuso perché (a quanto pare) il mio cervello si rifiuta di coglierli. Mi dispiace solo non poterlo più correggerlo.
      Comunque! Ho deciso di scrivere un incipit breve e criptico di proposito, assumendomi il rischio di non invogliare il lettore a continuare una storia di cui può comprendere davvero poco. Spero, però, che proprio questo “mistero” che si cela dietro poche parole possa far incuriosire, far chiedere “cos’è successo tra i due ragazzi? Cosa accadrà?”. Ti assicuro che solitamente sono prolissa e che nei prossimi capitoli non deluderò i consigli appena ricevuti dal tuo commento!
      Grazie mille ancora!

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