La formula

Vietato fumare

Una sera qualunque, un uomo maturo e una ragazza sedevano vicini, nel lato discreto del bancone di un bar.
Stavano appollaiati su alti sgabelli, tra luce e ombra, immersi in un’atmosfera raccolta, intima. Tutto, anche il silenzio di quell’ora di scarsa affluenza, contribuiva a comporre la scena di una confessione.
L’uomo continuava a fissare il pacchetto vuoto di Marlboro che teneva fra le mani, evidentemente rapito da un pensiero incalzante.
La donna si tormentava un ricciolo; era annoiata, eppure anche se debolmente sorrideva, perché coltivava un’idea.
— Sei sposato? — provò a dire.
— Ha importanza? — sospirò l’uomo.
— No, però…— disse lei, aggrappandosi a quel tenue spiraglio di conversazione.
— …Sembra un secolo — riprese lui con la voce impastata dai troppi bicchieri.
— Beh, se ti sei sposato nel ‘900… ora siamo nel 2000.
L’uomo non rise alla battuta, dominato com’era dal profondo sentimento di rammarico che quel ricordo e la vita venuta dopo gli suscitavano.
— Preferirei poter dire “sembra ieri” — ammise solamente.
Lei annuì; colse il sorrisetto scafato del barista; sentì di aver sbagliato nel voler ironizzare su una infelicità, perché era una cosa cinica, che la faceva sembrare quel che non voleva.
— Vuoi cambiare discorso? — provò a rimediare — Andiamo fuori?
Lui si tastò le tasche in cerca di una sigaretta che non c’era, poi accettò quella accesa sporca di rossetto che lei gli porgeva. La prima boccata, acida, penetrò nel profondo, scavando una ferita nel suo stomaco già provato dall’alcol.
— …Ti chiami? — chiese.
— Bee. Mi chiamano così; e ho una famiglia anch’io.
— Ah, dunque è di te che parliamo adesso.
— No se non vuoi. Mi paghi, e dunque parliamo di te. Di che segno sei, ti piacciono i gatti?…
— Sss!, ho la nausea. Vattene!
— Uff!, vattene tu. Sei tu che mi hai cercata. Chi ti trattiene?
L’uomo scosse debolmente la testa che teneva china. Quella era la prima persona che gli parlava dopo il fatto. Era una puttana, certo, ma aveva una famiglia, e forse era più inguaiata di lui. La nausea montava. Il whisky gli stava rovinando la serata? Si girò verso l’ombra incerta del profilo di lei, provò a dire una cosa, voleva scusarsi, ma mancò l’appoggio del gomito sul bancone, il mondo girò, e cadde dallo sgabello.

Quando si risvegliò, una infermiera, un criceto occhialuto, gli intimava di stare buono e voltarsi perché aveva tutta l’intenzione di bucare il suo delicato culo con l’ago di una siringa.
— Dai chiappe mosce stai buono, non ricominciare. Dai che ti metto a nanna. Hai fatto un casino in quel bar, lo sai? E lo sai che sei fortunato, e che io sto trascurando dei pazienti veri per trastullarmi con le tue soffici chiappe?
“Chiappe, chiappe. Parla di chiappe con un moribondo. Ma dove sono? Dov’è la mia fottuta puttana?”
…poi arrivò il sonno.

— Ehi, — chiese riaprendo gli occhi il giorno dopo — che mi hanno fatto? E tu chi sei? — Davanti a lui c’era Bee che lo guardava. Appariva molto diversa alla spietata luce del neon. Era pallida, tesa, e sembrava più giovane, una ragazzina.
— Ti sei svegliato? Meno male, — sospirò — siamo in ospedale; stai qui da ieri. Devi dire a questi qua che non ti ho adescato. Se mi arrestano buttano la chiave.
— Cosa-cosa? Che chiave? — chiese l’uomo mentre cercava di raccapezzarsi — Dio che mal di testa. Puoi ripetere?… Sei qui per i soldi? Troppo tardi, qui mi avranno già fregato tutto; lo so come funziona qua dentro. Lasciami in pace… e dammi una sigaretta.
— Sss, zitto, che dici? Che soldi e soldi! Tu sei mio zio, un… amico di mio zio.
L’uomo voleva ridere ma non gli riuscì. Tossì fin quasi  a strozzarsi mentre tentava di dire:
— Tu…, ho capito. Adesso sei tu che mi dovrai pagare per tirarti fuori. Signore e signori, madame et monsieur sono lo zietto, lo zietto di Bee.
La ragazza tacque un momento, delusa; poi disse di chiamarsi Lucetta e di essere minorenne.
L’uomo deglutì. “Ha calato l’asso” pensò. Decise di non crederle, e disse:
— Ma va… non mi freghi, dammi una cicca. Avrai almeno venticinque anni, e chissà che curriculum.
— Dici? Io so come si fa a dimostrare la maggiore età, è la base del mestiere — sparò lei. Poi aggiunse supplichevole: — Ti prego, ho pochi minuti, se mi trovano qui siamo fottuti entrambi.
— Beh? Non credo che per te sia un problema. Io, invece, non ho fatto niente.
— Sicuro-sicuro? Ti interrogheranno zietto; io so come fanno. Ti prego: siamo sulla stessa barca, fingi di conoscermi, ti conviene; dì che ero lì per riportarti a casa… A proposito dove abiti?
L’uomo, già stanco della conversazione, si arrese, e indicò la giacca sull’appendiabiti. La ragazza si girò, prese un documento dalla tasca, lo studiò, e lo rimise a posto.
— Grazie zio — disse — mi raccomando! — e uscì.
— Ehi, stronza, la mia Marlboro!

Poco dopo entrarono nella stanza due agenti; una sigaretta finalmente, poche domande su Lucetta, e poi, quasi en passant, uno che chiese:
— Ehi, collega, sai il vero motivo per cui siamo qui?
— Eh? No.
— Che hai combinato ieri, e che fine ha fatto tua moglie?

Proseguiamo con

  • Lei, lui, e tutto il resto intorno. (90%)
    90
  • Lei (10%)
    10
  • Lui (0%)
    0
Loading ... Loading ...
Categorie

Lascia un commento

104 Commenti

  • Ciao Ottaviano, ti scrivo perchè mi è piaciuta tantissimo la storia e ti volevo fare i miei complimenti.
    Ti volevo chiedere il permesso di poterne fare una versione audio e di caricarla sul mio canale youtube “L’anima dei libri”
    Aspetto una tua risposta ^_^

  • Capitolo 10)

    Ciao Ottaviano!

    Capitolo costruito in virtù del finale, un finale di estremo effetto!
    Certe frasi che hai voluto inserire offrono alla lettura un tocco più profondo e personale, perché sono pillole di vita in cui il lettore trova facilmente appiglio, oltre che riscontro. Davvero ben fatto.
    Trovo che la formula sia perfetta, non solo per il capitolo ma per tutta la trama della sua epica serie. Complimenti vivissimi per la passione che trasmettono le tue storie, oltre alla costanza che mi permette di definirti l’autore più prolifico della piattaforma.
    Una capacità che riesci a mantenere con una certa eleganza e creatività da invidiare!
    Bel finale. E ora?
    Tornerai ai nostri classici personaggi, oppure affronterai una nuova avventura?
    Sono certo che avremo da scoprirlo molto presto!

    Continua così!
    Sei fortissimo. 🙂

  • Eh già, recitiamo un copione che, qualche volta, sembra scritto da uno squilibrato, ma poi tutto torna, in qualche modo.
    Finale visivo, conclusione che conclude senza lasciare domande in sospeso. I tuoi racconti, con tutti i personaggi che, ormai, abbiamo imparato a conoscere, sono come ritorni a luoghi familiari, amichevoli, dove vien voglia di scambiare chiacchiere, magari di fermarne uno, dei tuoi protagonisti, per chiedergli: ma a te, davvero piace averci uno addosso come una camicia? 😅 a parte gli scherzi, hai fatto un ottimo lavoro, come sempre, mi ripeto ma non c’è altro da dire se non: bravo, per l’ennesima volta.
    Ci si rilegge, sto pensando a una nuova storia, vediamo se riesco a metterla fuori in questi giorni-

    Alla prossima!

  • Capitolo 9)
    Ehi Ottaviano!
    Il commento arriva tardi, ma viene dal passato!

    Mi hai proprio trascinato all’interno di quella cantina!
    Il senso di angoscia si respira tutto, e anche il viscidume e il pericolo. Ben fatto!
    Allo stesso tempo, però, si evince sempre quel tono spensierato che ti contraddistingue. La parte finale mi ha proprio divertito.
    Non mi sento di avere particolari consigli da darti.
    Voto per la formula finale!

    Trovi la lettura sempre su Youtube:
    https://youtu.be/XR6kfMlebRY
    Alla prossima!

  • Ciao, non so perché, ma ho la sensazione che qualcosa mi sfugga… Mi sento lì, sul bordo della verità (o del burrone?) ma non riesco a sporgermi per vedere!!! Bella la descrizione della paura e della frustrazione di una fuga rimasta a metà!!!
    Ho votato per la formula. Se c’è, perché ignorarla?!? Buona domenica e al gran finale (di già).

  • Capitolo 8)

    Ciao Ottaviano!

    Altro capitolo in cui la leggerezza riesce a dominare l’inquietudine che in verità il capitolo lascia trasparire. Sul finale sei riuscito a rinnovare l’interesse del lettore, aggiungendo anche la componente spia. Ottima mossa, specie per tenere incollato il lettore anche al seguito delle vicende! 😉
    Niente da segnalare!

    Ben fatto, come sempre.
    Aspetto il prossimo!

    Trovi la lettura su Youtube:
    https://youtu.be/wY67sovN2KE
    Ciao!

    • Ciao GGP
      Il lettore ed io egualmente spettatori di una storiella incasinata, senza apparente agevole approdo. Chissà che non ci lasci con l’amaro in bocca; in fondo la realtà, diversamente dai gialli non richiede un finale chiuso con tutti i tasselli al loro posto. Ci vorrebbe una giusta formula: ce l’hai? Io mi affido ai fatti, e infatti…
      Grazie della lettura, a presto.

  • Ciao, all’occorrenza mi diventi anche poeta, wow!!! Povero Salvi, mi fa quasi tenerezza con “il nemico in casa”, speriamo nella super poliziotta Giusy!!! Ah, per la frase un po’ contorta non disperare, prima o poi te la dirò, purtroppo in questo momento sono super incasinata e non ho tempo di rileggere la puntata!!!
    Ho votato per passare all’azione, ci hai lasciato rosolare abbastanza sulla graticola dei dubbi e delle supposizioni!!! Alla prossima.

    • Rosolate gente, rosolate… questo giallo avrà una soluzione ma non è detto che…
      La vita a volte è diversa dai gialli, e la soluzione è spesso rimandata, si perde in un mondo complesso senza forma, del quale non si conosce la formula…eh, eh eh. 😊,
      Ciao grazieee🙋🌻

  • Ciao, Ottaviano.
    Anche poeta!
    Questo capitolo mi è piaciuto particolarmente, placido e scorrevole come un torrente estivo. Ho compreso quel che c’era da comprendere, senza intoppi. L’unica cosa sono i nomi, eh sì, anche io faccio un po’ fatica: Salvi ha due nomi? Umberto Ruggero? Perché quando poi hai aggiunto Salvi, pensavo si trattasse di un’altra persona. Hai ragione, i racconti sono correlati e i personaggi ricorrono, ma è anche vero che i racconti sono molti e i nomi ancor di più. Non è facile tenere a mente tutti 🙂
    Resta, comunque, un bel capitolo, intenso e con questo nuovo gancio del grano radioattivo si spiana la strada per nuove avventure, bene.

    Alla prossima!

    • Ciao Keziarica, sempre grazie.
      I nomi! Lo so, sto leggendo un Poirot d’annata e in dieci pagine ci sono trenta nomi inglesi, tutti probabili assassini che ogni volta che riprendi il libro te li devi, ma è impossibile, ricordare.
      Comunque Umberto Ruggero Salvi ha due nomi perché come ebbi a suo tempo modo di spiegare, non ricordo più a chi, i genitori non andavano d’accordo su niente, nemmeno sul nome da dare ai figli, (tanto che la sorella si chiama Sara Viola).
      Sto pensando a come migliorare questa cosa, perché credo che un escamotage si possa trovare… Vedremo.
      Buonissima giornata!🌻🙋

  • Letto fino al quinto capitolo.
    Aspetto un po’ per raccapezzarmi sui nomi e sui ruoli dei vari agenti ( ah, la vecchiaia) e poi continuo.
    Fin qui te la cavi alla grande come al solito. un giallo molto coinvolgente,; mi piace la piccola Lucetta, penso avrà un ruolo importante nel seguito.
    Ciao ottaviano e a presto.

  • Capitolo 7)
    Ehi!
    Arrivo tardi, spero non troppo!
    Capitolo in cui hai saputo ben miscelare momenti diversi con altrettante emozioni. Riesci come sempre a divertire e a far riflettere: c’è sempre un po’ di luce anche nel momento più buio.
    Il segreto è di sicuro la strada che voglio scoprire, quindi ci buttiamo su quella pista. La parte riguardo Mazinga è stata deliziosamente divertente. Vorrei sapere di più anche sul suo conto, ma considerati i tempi, possibile che si scoprirà tutto con più chiarezza nel prossimo racconto?

    Niente da segnalare, molto da imparare. 🙂
    Aspetto di leggere il prossimo!

  • Io voto Mazinga G. (non Z) 😉
    Ciao, Ottaviano.
    I cervelli intonati all’unisono è un’immagine molto impattante che mi è piaciuta parecchio, sai tirare fuori chicche ogni volta. La povera Benedetta è stata dunque preda di plagiatori senza scrupoli e ora si ritrova al cospetto di un marito sospettoso (e come dargli torto) e di uno sciame di poliziotti ficcanaso… come finirà questa storia? Intanto, Giusy ha trovato l’amore e vediamo dove la porterà, ma non adesso, forse al prossimo episodio.
    Bravo, come sempre.

    Alla prossima!

  • Io voto il segreto di Umberto Ruggero!

    Ciao! Il capitolo è denso di eventi da essere quasi didascalico. Noi lettori ora abbiamo un quadro più o meno chiaro della situazione (mancano alcuni dettagli ma arriveranno nei prossimi capitoli) ma la nostra polizia brancola nel buio. Ho l’impressione che ci vorrà un seguito per dirimere tutta la questione, ma magari riesci a sorprendermi.

    Ed avevo ragione: minchioni ma pericolosi!

    Ciao 🙂

  • Ciao, in effetti Ruggero ha ragione a domandarsi chi è veramente Lucetta, me lo stavo domandando anch’io!!! Comunque poveretta, adesso ha capito cosa vuol dire trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato!!! Ah, ti segnalo una svista: “cos’anno”
    Ho votato per la rediviva, credo che sia il momento delle spiegazioni, o almeno di un abbozzo di spiegazioni!!! Alla prossima.

    • Ciao, quel cos’anno ha scatenato un vespaio😃
      Chiedo scusa anche a te: l’acca anche per me è sacra più della “vacca” 😇.
      Vedremo che dirà la rediviva, (già stasera o domani).
      Grazie!
      Ah, se ti interessa in storie complete trovi l’ultimo racconto di Piovaschi di Fenderman. Grazie e ciao!🙋🌻

  • Capitolo 6)

    Ciao Ottaviano!

    Capitolo carico di punti di vista e personaggi. Adoro la compagnia di criminali molto poco professionali. Anche il nostro cattivo, proprio grazie alla presenza dei tirapiedi, risulta meno aggressivo di quanto – in realtà – dovrebbe apparirci.

    Tutto fila liscio, tolto quel cos’anno che non mi ha convinto del tutto 🙂

    Puntiamo sulla Rediviva!

    Trovi il capitolo sempre su Youtube:

    https://youtu.be/X5mlROIx79U

    Alla prossima!

  • Ciao, Ottaviano.
    Voto la rediviva, in zinale (sono andata a cercarmi cos’è, perché, ammetto, non lo sapevo).
    Lo sai che mi piace il tuo stile e mi piacciono i dialoghi, specie se non sono troppo incalzanti, che poi io che sono tarda ci capisco poco.
    Certo che scambiare Lucetta per Diego, questi due proprio sono due tonti! Come se la caverà la poverina attaccata al tubo del gas (speriamo non tenti di liberarsi rompendolo, con quel che costa).
    A parte gli scherzi, anche se tanto scherzi non sono, bel capitolo. Una sola cosa, piccola e magari sono pure io ignorante e faccio una figuraccia, ma nella frase: “Ma questi giovani, cos’anno?” non manca qualcosa?

    Alla prossima!

    • Ciao,
      Ero a 5001, ne dovevo togliere uno e allora mi sono detto: “tolgo l’acca che tanto è muta!”😁.
      Adesso ogni volta che approccio un dialogo mi vieni in mente e freno perché, ovvio, hai ragione; ma per me è dura correggermi.
      La battuta sul gas è carina davvero, e in quanto ai due sono dei “professionisti” , non te n’eri accorta?😎
      Grazie, buona giornata!!🌻🙋

  • Io voto la rediviva!

    Sono un po’ preoccupato per Lucetta: non ho idea di che tipa sia ma è comunque nei guai. Diego invece lo hai dipinto come un cojone patentato: vediamo se si riprende nei prossimi capitoli o se è un completo idiota.
    Salvi invece avrebbe bisogno lui di una doccia… gelata! Ha bisogno di riordinarsi le idee, se vuole uscirne sano da questa situazione.

    Per quanto riguarda Uesson, Smit e Mazinga G., a differenza di altri “minchioni” dipinti in altre storie, questi mi sembrano pericolosi. Minchioni ma pericolosi.

    Ciao 🙂

  • Capitolo 5)

    Ciao Ottaviano!

    Questo capitolo, anche se arricchito dal solito tono scanzonato, non per l’occasione di trascinarci completamente all’interni del giallo. Si cambia il ritmo, e le frasi diventano più corte, quasi fredde. Emergono i caratteri ma anche una profonda empatia con la vittima. Vediamo i personaggi quasi “delusi” della scoperta, e del non aver ritrovato – forse – il cadavere sperato. Ci sono tante riflessioni in poche parole, come sempre, ma tutto riesce perfettamente a intrappolare il lettore all’interno della spirale degli eventi. Bravo come sempre.
    Il momento dedicato alla descrizione del fiume è la parte che mi ha colpito di più. Un fardello carico di pensieri, trame e brame, almeno per quanto ho avuto l’impressione ci fosse intenzione di comunicare al lettore.

    Neanche questa volta sono riuscito a recuperarlo in video. Spero di tornare presto!

    Aspetto il prossimo 😉

    • Ciao Giuseppe, sai leggere benissimo.
      Pietà per chi è morto, sentimento spesso trascurato da chi racconta un giallo. E poi il Tevere e quel salto, quello davvero un passaggio autobiografico. Da Ponte Garibaldi guardando all’Isola Tiberina di vede quel salto, una cascatella di un metro o giù di lì. Ti ipnotizza, cattura ogni oggetto che galleggia… E il tempo si ferma. Quante volte ci sono cascato…
      Grazie, sei gentilissimo come sempre. Ah!, col prossimo capitolo si torna a sorridere: prometto!🙋

  • Nonostante le antipatie iniziali, voto per tornare da Salvi per vedere come sta.

    Sei molto bravo nella narrazione di questo genere, ed è difficile riuscire a scrivere bene un giallo.
    Personalmente, penso sia uno dei generi più complessi.
    In primo luogo perchè, essendo molto diffuso, quasi tutto è già stato raccontato in ogni modo possibile e con ogni registro narrativo.
    Racconta di fatti di cui (fortunatamente) abbiamo poca, a volte nessuna, esperienza diretta e quindi nella scrittura, immagino, non ci sia molto del tuo vissuto diretto da cui poter attingere.
    E’ difficile renderlo credibile, ci vuole una grande attenzione per i dettagli e potrei andare avanti all’infinito…

    Tu riesci in tutte quello che ho elencato e probabilmente anche in quello che elencherei, quindi, complimenti.

    Adelaide 🌻

    p.s Menzione speciale al titolo del capitolo.
    Lucetta me la immagino proprio con “gli occhi grandi color di foglia”, che “Via del campo” sia un riferimento a lei? Chissà… 🕵🏻‍♀️

    • Ciao Adelaide, grazie.
      Se continuerai a seguirmi vedrai che i miei “gialli” sono più che altro delle “storie in giallo” dove il delitto è per lo più un pretesto, e non l’aspetto dominante in assoluto del racconto.
      Il fiore dal letame, (citazione di De Andrè ovviamente), è riferita sì a Lucetta, ma anche al bocciolo d’amore (forse) tra Giusy e Angelo Celleno mentre sono al cospetto di una morte imposta, orribile.
      Vedremo poi come continuare, grazie ancora, a presto!🙋🌻

  • Ciao, e così ci lasci nel limbo fino alla prossima puntata, spiritello cattivello!!! Nell’attesa di conoscere l’identità della vittima, mi scervellerò per capire con chi avrà una liaison la nostra Giusy!!! Ah, c’è una frase che si è contorta un po’ su se stessa, colpa del nubifragio/tornado che i giornali dicono essersi abbattuto su Roma?
    Ho votato per Guarda chi si rivede, i ritorni “di fiamma” (in senso di rotture di scatole e non d’amore) mi sono sempre piaciuti!!! Alla prossima e buon weekend.

  • Ciao, Ottaviano.
    Forse dipende dall’impaginazione vale ha che mi restituisce il telefono, ma trovo tutta l’introduzione poco chiara.
    Giusy, in auto, mentre era ostaggio del traffico, richiamò Celleno.
    — Salve — disse lui — sento il dovere di informarla, per solidarietà, da collega, che siamo al cospetto di un cadavere che… lei… uhm, tu conosci la signora Salvi?
    — Certo, non bene, ma la conosco. Lei chi è, chi le ha dato il mio numero, Risi?
    — Esatto. Come vedi io collaboro, e mi aspetto…
    — Ecco, bravo, aspetta che arrivo.

    Non capisco: Giusy chiama Celleno, che le dice di avere li in cadaver. Poi lei chiede chi ha dato il suo numero? Ma non è stata lei a chiamare? Forse, come accaduto altre volte, i dialoghi sono un po’ troppo vicini alla realtà e si rischia un misanderstanding… per dirla all’americana. 😉
    Il capitolo mi piace, non fraintendermi, è solo questa cosa dei dialoghi che a volte mi spiazza un po’.
    Voto per Salvi, voglio sapere come sta.

    Alla prossima!

  • Capitolo 4)

    Ho rimandato la lettura nella speranza di poterlo leggere in video, ma non mi riesce questa volta.
    Il tono del capitolo è abbastanza drammatico, e credo di averlo letto con la stessa impassibilità che domina il nostro protagonista. La pioggia che cade, quasi un presagio di sventura. Il tutto si complica, e la scelta delle parole è significativa per trascinarci in quel vortice di disperazione che sono certo si debba respirare in certe situazioni. Ben fatto 😉
    Mi sarebbe piaciuto recuperarlo in video 🙁 Andrà meglio la prossima!

    Niente da segnalare, tutto da apprezzare. 😉

    Alla prossima!

  • Ciao, Ottaviano.
    Voto Salvi e vediamo come si muove.
    Poverino, sta proprio messo male. Scusa il ritardo nella lettura, ho davvero molte storie indietro da recuperare e cerco di farlo giorno per giorno.
    Il capitolo funziona, come sempre. Non ho capito se, nella frase: “U. Ruggero Salvi” la U è voluta.
    Ciao, alla prossima!

  • Ciao, Ottaviano-
    Avevo letto ed ero anche convinta di aver già commentato, e invece… no.
    Non tutti i gruppi di sostegno sono inutili, alcuni possono essere di grande aiuto, condividere i problemi li fa sembrare più gestibili e fa sentire meno soli, io non ho mai partecipato ma, come si dice: mal comune, mezzo gaudio. Ovviamente, qui si tratta di altro e, mi pare di capire, che ci sia del marcio.
    Voto la proposta insolita, aspetto il nuovo episodio e mi scuso per il ritardo.
    Buona giornata e alla prossima!

    • Ciao Keziarica,
      Certo che qui altro che gruppo di sostegno!, ( e poi un “poliziotto” tagliato con la scure come Umberto Ruggero probabilmente pensa davvero che siano solo chiacchiere), qui c’è evidentemente dell’altro. Cosa? Boh, vedremo!
      Ciao, grazie!🙋🌻

  • Capitolo 3)

    Ciao Ottaviano!

    Il capitolo come sempre è scorrevole, divertente e anche con un tocco di romanticismo. Forse ho letto tutto velocemente, togliendo un po’ della tensione che gli avevi conferito. Mi dispiace 🙁
    Mi è perso di vedere qualche imprecisione ogni tanto, ma sono di certo sviste, come qualche apostrofo, ma magari è colpa della mia fretta nella lettura.

    Il finale è un bel colpo di scena, quindi ci hai di per certo catturato con questa rivelazione. Ben fatto!

    The incipit è tornato anche su Youtube. Trovi la lettura qui:

    https://youtu.be/B97S6UgKSog

    Alla prossima!

  • Ciao Ottaviano,
    Voto “Salvi, Lucetta e Benedetta”.
    Non mi aspettavo questa svolta e, considerando che siamo solo al terzo capitolo, immagino non sia che l’inizio dei colpi di scena.

    Come ti hanno già detto, il ritmo dei dialoghi è perfetto e rende tutto estremamente credibile.

    Aspetto il prossimo

  • Ciao, e chi se lo sarebbe aspettato? Con le sette si va sempre sul sicuro, sempre che si vada in cerca di guai!!! E credo che con il procedere della storia ne salteranno fuori a bizzeffe, ho già l’acquolina in bocca!!!
    Ho votato per un’insolita proposta, perché altrimenti non saprei come potrebbe andare avanti!!! Alla prossima.

  • La storia dei Salvi mi incuriosisce, ma Celleno e i “Servizi” mi attirano di più.
    Ciao, Ottaviano.
    Ma che te lo dico a fare, Ogni volta? I dialoghi sono vivaci, puliti e spontanei, sembra che siano frutto di un botta e risposta tra i tuoi personaggi che tu senti nella tua testa; dimmi: li scrivi di getto?
    Il passaggio su Lucetta è incredibile, degnissimo di uno scrittore d’esperienza che dovrebbe stare sugli scaffali oltre che su TI. Complimenti, e il fatto è che migliori sempre di più, cosa notevole, dato che sei già molto bravo.
    Lo so, ti faccio sempre tanti complimenti e rischio di risultare monotona, ma non trovo nulla fuori posto in questo episodio, che posso fare? I complimenti? No, lasciamo stare, che sennò poi mi ci mandi 🙂

    Buona giornata e alla prossima!

    • Ciao Keziarica, rieccoci😊.
      Qui non ci paga nessuno, ci ripagano i consigli prima di tutto, e i complimenti poi, quindi tutto è più che ben accetto.
      Questo mio è un racconto in cui il “fatto” accaduto quella sera in casa Salvi è il diaframma caduto che ha portato alla luce una tragica verità. Quale? Presto per dirlo però Salvi prima o poi dovrà aprirsi con qualcuno e vorrà raccontare come è arrivato a quel punto.
      I “Servizi” comunque entrano in scena, ci mancherebbe. Sono troppo affezionato a quella gente, Celleno se ne deve fare una ragione.😎

  • Capitolo 2)

    Ciao Ottaviano!

    Ti confesso che ho avuto l’impressione di due tagli narrativi differenti tra l’inizio e la fine; mi è piaciuto lo scambio e anche la tonalità differente. C’è un passaggio più riflessivo, e chiudi con un tuffo nell’emotività e nel quotidiano che potrebbe far saltare fuori molti intriganti conflitti umani.
    Ritengo che un nuovo lettore possa trovare ancora un po’ difficile orientarsi all’interno dell’ambientazione, proprio non conoscendo nello specifico alcuni dei personaggi o anche solo delle “voci” che spuntano, ma trovo che nel prossimo sarà già un po’ più chiaro anche per loro, così come lo è stato per me la prima volta che mi sono avvicinato a uno dei tuoi scritti.
    Voto per approfondire la storia e vederci un po’ più chiaro!

    Aspetto il prossimo! 😉

    • Ciao Giuseppe, grazie.
      Avrai notato che stavolta la storia è nel genere del giallo. Questo perché oltre al consueto taglio un poco scanzonato vorrei affrontare anche temi diversi, (un po’ di dramma e qualche sorriso, per ammorbidire.)
      Già dal prossimo capitolo sarà più agevole orientarsi, anche per chi vorrà leggermi, e non lo ha fatto prima. Non si perderà, spero, nulla.
      Grazie ancora. Ciao.🙋

  • Ciao, perfetto, siamo ancora nel bel mezzo di un groviglio di dubbi e sospetti!! Credo che il grosso segreto che si cela dietro a tutto sarà difficile da svelare e conoscendoti, magari non si svelerà mai, o forse non in questi 10 puntate!!!
    Ho votato per la storia di Benedetta e U. Ruggero Salvi!!! Buona domenica e alla prossima.

  • Ciao Ottaviano,
    Ho votato “Storia di Benedetta e U.Ruggero Salvi”.
    Ti devo confessare che per il momento non simpatizzo particolarmente con il protagonista. D’altra parte ce lo hai mostrato mentre affogava i (o meglio nei) suoi ricordi nel capitolo precedente, e in preda ad un sospetto mutismo selettivo in questo.
    In accordo con Celleno, per adesso, Salvi mi sembra “una rogna”. Però, niente è mai come sembra, no?
    Bravo, il fatto che i tuoi personaggi riescano, anche in così poche battute a suscitare simpatie e antipatie significa che li hai resi vivi.

    Aspetto il prossimo
    Adelaide

    • Ciao Adelaide, grazie del tuo commento.
      Umberto Ruggero Salvi non è un simpatico, è uno che con quelli che ha intorno ha dei rapporti stabilmente conflittuali. Chi ha letto altre mie storie non avrà difficoltà a riconoscerlo, lui e i suoi compagni di viaggio. Stavolta abbiamo l’occasione di andare a cercare nella sua storia personale alcune delle cause del suo “malessere”.
      Resta, comunque un orso, uno dall’ironia acida, che a volte proprio per il suo modo di gestire i rapporti accende un sorriso. Grazie ancora, a presto!🌻🙋

  • Ciao, Ottaviano, ti direi bentornato, ma non sei mai andato via 😉
    Felicissima di ritrovarti con una nuova storia, con un giallo e un poliziotto stanco e un po’ stazzonato, sono certa che ci regalerai una storia molto interessante e, spero, intricata al punto giusto.
    Voto lui e tutto il resto perché sono curiosa di capire che cosa è successo. In questo incipit c’è tutto: conflitti, gancio finale azzeccatissimo e personaggi intensi. Scrivi poco e dici molto, un’arte non comune.
    Aspetto il secondo e ti auguro un proseguo di settimana spumeggiante… vabbè, almeno fresco e ricco di parole (scritte o non, scegli tu).

    Alla prossima!

    • Ciao Keziarica, sei sempre molto gentile, grazie.
      Come al solito ho obbedito ciecamente a un impulso, quello di immaginare la complessità di tutte le cose che stanno dietro a una mal assortita coppia in un bar.
      Oggi il tuo commento mi ha pure suggerito, involontariamente, uno sviluppo che scopriremo insieme più avanti. Sarà un giallo perché c’è un mistero da risolvere, ma anche, spero, non so se ci riuscirò, una occasione in più per osservare la gente e accorgersi di come può essere banale o bizzarra, sempre comunque interessante.
      Ciaooo 🌻🙋

  • Ciao, sai una cosa stranissima? L’ambientazione iniziale calza a pennello con un racconto della mia nuova storia!!! Prometto che massimo una settimana pubblicherò il mio nuovo inciipit. Intanto mi complimento con te per aver dato vita a un giallo che promette davvero bene!!!
    Ho votato per lei, lui e tutto il resto. Ho ancora bisogno di vedere le cose nel loro insieme prima di passare al particolare!!! Buona domenica e alla prossima.

  • Ciao Ottaviano,
    un capitolo tutto sommato gradevole, si lascia guardare e scorre via con facilità. Secondo me però si potevano evitare delle ridondanze. Ad esempio il fatto di esplicitare che uno dei due personaggi sia una prostituta mi è sembrato superfluo, anche perché il dialogo iniziale dei due personaggi e le loro descrizioni lo lasciano bene intendere.
    Voto per tutto il resto intorno.
    Alla prossima!

    • Ciao Dean grazie del commento.
      Hai colto la ridondanza relativa al mestiere di Bee, c’è è vero, ma solo nei pensieri, nelle farneticazioni di un ubriaco che chissà cosa sta passando, e che si ritrova in un letto d’ospedale dopo una caduta con perdita di coscienza. Direi che possiamo perdonarlo. Per il resto è ovvio che tutto lo scambio di battute in ospedale con Bee sia centrato su quello visto che è lei che vuole evitare una denuncia.
      Sono lieto comunque che tutto sommato tu lo abbia gradito e ti aspetto per il seguito. Ciao, grazie! 🙋

  • Capitolo 1)

    E ritorna anche Ottaviano! 😀

    Sempre in fase creativa: un ottimo esempio!

    Capitolo divertente e intrigante, con un finale che lascia davvero in sospeso. Sono super curioso di conoscere qualcosa in più sulle vicende e sulla situazione!

    Voto per “Lei” e vediamo che cosa riesci a inventarti in questa storia.
    Aspetto il prossimo!

  • Lei, lui e tutto il resto intorno!

    Primo! Ciao! Benritrovato! La storia inizia molto bene: siamo nel caos come il nostro protagonista e mi chiedo cosa hai intenzione di fare. Essendo un giallo mi immagino che ci sarà qualche cosa da risolvere ed il finale preannuncia qualcosa che riguarda proprio il protagonista.

    Non so perché ma Lucetta/Bee la immaginano “acqua e sapone”, senza un pesante trucco addosso, abiti succinti ma niente che possa far pensare al “mestiere” (anche se molto attraente), una voce più da bambina che da “wamp” e capelli biondi ed occhi azzurri. Mi immagino una voglia da qualche parte ma non so dove e di che tipo. Lui invece lo immagino grosso e tarchiato, con le mani ed i denti gialli, giovane ma non giovanissimo, voce profonda ma roca e capelli quasi rasati. Gli occhi ancora non li ho immaginati.
    Questo per dire che con due righe hai accesso la mia fantasia, quindi vai avanti così 🙂

    Ciao 🙂

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi