Diario di un’amante

Amare un Vescovo

Io sono fiera di essere un’Amante, anche se questo comporterà che alcuni dei miei curiosi spioni, e spione, mi troveranno viscida, scostumata… o una puttana!

No. Essere amanti è una missione divina. Dovrebbero provarlo tutti almeno una volta nella vita.

*

Compresi di voler essere un’amante dopo aver realizzato che l’amore è un concetto artefatto. Quanti, sino a quel momento, mi avevano giurato amore eterno? Troppi. Quanti avevano saputo governarmi, e non possedermi? Nessuno. Anzi, forse uno c’è stato. Ma è ancora presto per parlarne.

Il momento di realizzazione avvenne circa tre giorni dopo aver compiuto trentatré anni. Mi piace parlare di quel momento. L’illuminazione arrivò proprio mentre ero in compagnia di un Prete. Vescovo, a dire il vero.

Ero stata con molti uomini prima di allora, ma nessuno aveva saputo trasmettermi quelle sensazioni, quella vibrante brama che sgorgava a fiumi dai suoi occhi, e non solo. Insieme a lui realizzai finalmente il perché di certi miei desideri, e li appagai, imparando una grande verità su me stessa.

Lo conobbi in circostanze assai comuni, in casa sua, in preparazione di una cresima nella quale svolsi il ruolo di madrina. Non credo nelle religioni, sia chiaro, anche se ho parlato di dono divino, ma per la famiglia si accetta tutto, o quasi.

«Parla, figliola. Quali sono i tuoi peccati? Il signore ti offre il suo perdono.» disse attraverso la grata semitrasparente che ne rivelava solo una sagoma, e mi sorpresi di come la sua voce, seppur poco più di un sussurro, fosse calda e avvolgente.

«Non ho peccato, Eccellenza Reverendissima» risposi, e ammetto che fui lasciva nel tono. «Non per i peccati che ritenete al giudizio del Signore. Ho amato ogni tipo di uomo… e donna, al di fuori del matrimonio, e dentro. Ho condiviso l’amore e ne sono stata portatrice.»

«Il peccato è nella nostra natura, figlia di Dio. Non aver timore della parola del Padre. Confessa i tuoi peccati, e sarai perdonata.» ripeté lui, e percepii una nota di curiosità nel suo tono.

«Il mio peccato, dunque, è di aver amato il prossimo».

«Come amasti il tuo prossimo?»

«In ogni modo, Eccellenza.» risposi facendo schioccare le labbra. Lo trovai divertente. Udii il suo respiro farsi più intenso. E lo avvertii trattenere il fiato quando, dopo aver iniziato il mio racconto, mi ritrovai a scendere nei dettagli dei miei incontri. Più approfondivo, più il mio corpo veniva scosso da brividi intensi, e lasciavo che le mie mani percorressero il mio corpo al ritmo dei ricordi, dei baci, dei sussurri, delle carezze e dei gemiti.

Immaginai che lui, nel silenzio, potesse vedermi bene attraverso la grata. L’idea rese il mio racconto più intenso e vorace. Nella penombra del confessionale, le mie mani divennero le sue, quelle di un osservatore invisibile. Le sentii risalire lungo i fianchi, ruvide, sino a liberare i seni dal giogo dei vestiti. Un vezzo derisorio, poiché non indugiarono e non violarono la mia eccitazione, proseguendo sino alla base del collo, dove si fecero più salde, carezzando le orecchie e raccogliendo i miei capelli. Mi ritrovai a premere le labbra contro la grata e un gemito abbandonò la mia bocca quando confessai cosa quelle mani mi invitassero a fare, e come la mia lingua frugasse ogni centimetro del mio partner, insaziabile.

Il vescovo tacque per tutto il tempo del mio racconto, finché i miei gemiti si affievolirono ed esausta non mi lasciai ricadere sul sedile, le mani umide dei miei stessi peccati.

«Padre?» mi ritrovai a gemere, e provai profonda vergogna per l’accaduto. «Perdonatemi, non volevo.»

«Indecoroso. Immorale. Quale demonio vi ha posseduta?»

Lo udii uscire dal confessionale. Indugiò per un istante, e nel frattempo mi riscoprii a morsicarmi le labbra; poi, sentii i suoi passi allontanarsi lesti.

Non so cosa mi prese, ma senza ricompormi uscii dal confessionale e lo seguii attraverso la chiesa semi deserta sin dentro alla sacrestia. Mi richiusi la porta alle spalle. Era un bell’uomo, giovane per il ruolo che ricopriva, appena più grande di me. Tentò invano di nascondere la sua brama sotto la tonaca, mentre i suoi occhi lacrimavano, denunciando il peso di un desiderio soppresso troppo a lungo in virtù della fede.

«Perdonatemi…» mormorai raccogliendo le sue mani; me le portai alle labbra carnose. Le assaggiai, sino in fondo alla gola: sapevano di bacche e olio.

«Non posso.» disse lui, distogliendo lo sguardo dai miei seni con colpevolezza, quando le mie mani indagarono sotto la tonaca madida. Rispettai la sua volontà, imbarazzata, e feci per andarmene. «Ma non mi è vietato guardarti, neanche dal Signore.»

Sorrisi.

Non mi sfiorò neanche con un dito quel giorno, eppure ci amammo come mai prima di allora. Furono le sue parole a guidarmi, i suoi pensieri a toccarmi, la sua passione a farmi sciogliere di piacere. Non commise peccato e non tradì i suoi principi, anche se la sacrestia odorava del suo sesso e del mio, quando la lasciai.

C’incontrammo quella sola volta.

Poi, ognuno riprese in mano la propria missione divina.

Ci restano ancora 9 episodi, caro diario. Cosa vuoi sapere?

  • Autoerotismo (13%)
    13
  • Omosessualità. (25%)
    25
  • Poliamore. (63%)
    63
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93 Commenti

  • Eccoci alla fine di questa bella storia.
    Alla fine, la nostra protagonista ha conosciuto la vera se stessa, immagino che le servisse una come Nadia per arrivarci.
    Buon risultato, non scontato e mai volgare. Avrei usato “mordere” anziché “morsicare” anche per guadagnare caratteri, ma non ho nulla da aggiungere sul resto. Hai fatto centro, GG, ora ti aspetto con una nuova storia. Magari, con un nuovo genere, quale ti manca?
    Scusa ancora per i tempi. Buona domenica e alla prossima!

  • Ah, questo amore! Si nasconde dentro la testa e più lo spingi via, più ti prende. Nadia è esattamente l’allegoria del sentimento. Ti attira e ti repinge, lotta con te, ti graffia e ti fa male ma non te ne liberi.
    Ottima conclusione di una prova che io non oso affrontare. L’erotico è il K2 del racconto. Complimenti, non aggiungo altro… Bravo amico mio!🙋

  • Ciao, GG.
    Letto il nono. Devo mettermi in pari. Sono in super ritardo. Intrigante e coinvolgente. Ti è riuscito l’azzardo con un genere ostico. Mi riservo di commentare meglio dopo la lettura dell’ultimo.
    Bravo, finora è andata liscia. E la velocità di realizzazione mi fa intendere che ti è piaciuto scrivere questa storia.

    Alla prossima!

  • La storia si chiude. Alla fine ha vinto Nadia, anche se le varie proposte erano intriganti.
    Le ho sviluppate lo stesso, sul file privato.
    Come dissi all’inizio della storia, sapevo che questo progetto non avrebbe riscosso particolare interesse, anche per via della scelta di pubblicarlo con una certa fretta. Altri progetti richiedono la mia attenzione per dicembre. Inoltre, si è aggiunto il fattore narrativo: quando una storia vuole raccontare qualcosa, per quanto tu voglia accorciarla, non c’è modo di resisterle. L’intera vicenda mi ha parlato – non sono pazzo, sapete cosa intendo! – e mi ha chiesto di raccontarla in modo più autentico. Ho deciso di farlo, e presto la renderò disponibile nel formato completo.
    La sola parte di Nadia è uscita lunga quanto una storia intera di The Incipit, quindi potete immaginare quanto materiale in più sarà disponibile!
    L’idea principale ha un respiro decisamente più ampio, tuttavia ho cercato di preservare il possibile, per quanto questo abbia finito per alterare alcuni aspetti dei personaggi e delle interazioni fra essi.
    Non mi resta che ringraziarvi per avermi comunque seguito in questo esperimento, nonché scoperta di questa storia, e di aver giocato con me sino alla fine. Apprezzatissimi i consigli e le critiche, sempre utili per trovare la forma giusta per raccontare una storia.
    Ci aggiorniamo presto!

  • Congratulazioni!
    La tua storia è stata scelta per il primo piano di THe_iNCIPIT ed ha guadagnato una nuova copertina, creata in collaborazione con le intelligenze artificiali
    Questo significa più visibilità, più lettori e più spunti per rendere la scrittura e il gioco ancora più divertenti.
    Condividi il tuo racconto; hai un motivo in più per esserne fiero.

  • Ciao Giuseppe, sei stato velocissimo a pubblicare e penso di aver saltato un capitolo. Sono giorni caotici questi, non riesco neppure ad accendere il pc la sera che crollo. Dunque, nella prima parte c’è una frase poco scorrevole “la postura le aveva richiesto di…”, per il resto invece è tutto ok. Non ho mai giocato al gioco di “non ho mai”, ma penso avrei vinto io, perché ci sono miliardi di cose che non ho fatto e che probabilmente non farò mai. Quanto alle scelte, vediamo come finisce con Nadia. E poi naturalmente aspetto una nuova storia, però stavolta prenditi tutto il tempo. A presto.

    • Ciao Angela!

      Eh, lo so. Lo avevo detto che questa volta sarei andato spedito sino alla fine, completando il racconto in 21 giorni. Un po’ troppo di fretta, hai perfettamente ragione. Ma era un esperimento che volevo fare, anche per cercare di rimettere in moto la scrittura in rapidità, cercando di raggiungere un minimo giornaliero che sia soddisfacente. Oggi dovrei pubblicare il finale, tecnicamente, ma sto aspettando qualche altro lettore per vedere come finirà.
      Immagino anche i prossimi racconti seguiranno un ritmo più incalzante rispetto alle mie solite storie, perché ho tante idee che mi frullano per la testa, e sto cercando di svilupparle il prima possibile. 😀
      So bene che questo impedirà a qualche lettore di seguirmi, soprattutto in questo periodo dell’anno. Grazie per essere passata!

  • Ciao GG, sono stata occupata in questi giorni e ho recuperato solo ora gli ultimi tre capitoli.
    Complimenti, non sono un’amante del genere ma devo dire che il racconto sin qui è davvero ben fatto. Di solito i racconti erotici diventano presto noiosi, ma tu sei riuscito ad inserire l’erotismo in una situazione reale oltre che molto originale.
    Ho votato per concludere la storia su Nadia: ormai voglio assolutamente scoprire il finale!!
    😃

    • Ciao Nina!

      Condivido pienamente il pensiero sul genere, neanche io amo scrivere questo tipo di racconti, ma è sempre bene mettersi alla prova! A dire la verità, ho provato con bassissime aspettative, e l’intento era quello di buttarla giù in caciara e fare qualcosa di leggero, scontato e spensierato. Ma nell’intento ho fallito miseramente!
      Il personaggio non ha voluto lo raccontassi in quel modo, e ha deciso di guidarmi verso una narrazione più simile alle mie solite, con qualche piccola differenza. Dovrò ritentarci, immagino, perché non è esattamente il genere di racconto che avrei voluto scrivere all’inizio.
      Sarò più sfortunato con la prossima!
      Sono contento sia stato un bel viaggio. Vediamo come scegliete di farlo finire!
      Grazie per essere passata!

  • Questa Nadia col suo “ti lascio/ti prendo” è davvero diabolica, e lascerà il segno.
    Vorrei che la nostra protagonista con Malik scopra qualcosa di impensato su Nadia, qualcosa che le cambi completamente lo scenario che era stato apparecchiato per lei. Un po’ di dramma magari sul finale, perché il dramma in certe storie di s..so e tant’altro in libertà c’è sempre, è inevitabile, la vita lo insegna.
    C’è un termine “lavativa” sul finale che non mi convince, non capisco, mi aiuti?
    Il capitolo mi è piaciuto molto, Nadia è fortissima!
    Grazie, ciaooo🙋

    • Ehi Ottaviano!

      Il personaggio di Nadia ha finito per rubare la scena alla protagonista. Sono contento abbia conquistato l’attenzione dei lettori.
      Per quanto riguarda il termine, per accorciare gli spazi, ho optato per un termine che potesse rappresentare il gesto di dare l’impressione di non aver voglia di discutere o affrontare la conversazione. Il termine “svogliato” e simili mi sono parsi inefficaci per esprimere il concetto, anche se riconosco che lavativa è un termine un po’ ostico e forse non propriamente azzeccato.
      Ho dovuto proprio cambiare un pezzo di narrato, perché c’è uno spunto in più – piccolo spoiler forse – nella parte successiva. Risulta così nel file originale:

      “«Ad ognuna le proprie scelte, giuste o sbagliate che siano. Fa parte del gioco» rispose con sufficienza, abbassando la voce. Mi offri le spalle, come se cercasse qualcosa di meglio da fare che stare lì a congedarmi. Quando mi rivolse di nuovo parola, evitando di proposito il contatto visivo, percepii una certa superbia nel tono: «Torna domani, alle 18. Vedremo come sai cavartela prima del grande spettacolo.»”

      Ti ringrazio per aver segnalato il passaggio, anche perché di certo non sono riuscito a rendere neanche un minimo l’idea del contenuto presente nel taglio.
      Attento come sempre! 😉

      Alla prossima!

  • Questa Nadia col suo “ti lascio/ti prendo” è davvero diabolica, e lascerà il segno.
    Vorrei che la nostra protagonista con Malik scopra qualcosa di impensato su Nadia, qualcosa che le cambi completamente lo scenario che era stato apparecchiato per lei. Un po’ di dramma magari sul finale, perché il dramma in certe storie di sesso e tant’altro in libertà c’è sempre, è inevitabile, la vita lo insegna.
    C’è un termine “lavativa” sul finale che non mi convince, non capisco, mi aiuti?
    Il capitolo mi è piaciuto molto, Nadia è fortissima!
    Grazie, ciaooo🙋

  • Ciao, GG.
    Direi che trova la forza di resistere e apprendere qualcosa di nuovo, di qualsiasi cosa si tratti.
    Come scritto da Fenderman, qualcosa nella frase d’apertura, il capitolo scorre. L’idea di tramutare una donna nel palo di una Pole Dance (così si chiama?) è davvero originale e Nadia sembra un’esperta di quest’arte.
    Bravo. Aspetto il nuovo ghermita a mia volta… dall’influenza. 😰
    Alla prossima!

    • Ciao Kez!

      Ultimamente ho sentito non solo dell’influenza, ma anche del ritorno del Covid in modo più aggressivo anche tra molti conoscenti. Spero non sia di nuovo lui!
      Il nuovo capitolo dovrebbe uscire questo pomeriggio, sempre che mi riesca di scriverlo e correggerlo. Siete stati tutti della stessa opinione a questo giro, quindi dubito che nel frattempo spuntino fuori altre risposte.
      Son contento che la struttura di Nadia abbia fatto centro, almeno per ora, e speriamo che riesca a rimanere un personaggio vivido sino alla fine.
      Ci sono ancora diverse cose da dire, e non me la sono sentita di tagliare del tutto i risvolti di questo episodio per far spazio ad altri momenti della nostra protagonista, anche se ci sarebbe ancora da raccontarne tanti. Nel caso andrò a metterli tutti nel file privato!

      Ti ringrazio per le belle parole e per aver trovato il tempo di fare un salto!
      Alla prossima!

  • Sei andata lì per imparare qualcosa…la
    Queste Nadie che si mettono a sedurre le brave ragazze!
    A quanto pare funziona. Spesso mi chiedo se davvero esistono persone così, ma certo che esistono… eppure sembrano così strane coi loro strani riti.
    La situazione che hai molto bene descritto a cominciare dal palo (che palo, poi, propriamente non è) è credibile
    tanto da sembrare vera e vera è la protagonista che si fa coinvolgere in una esperienza tutto sommato non cercata.
    Bravo GGP, due piccoli refusini nella prima parte dovuti sicuramente ai dolorosi rimaneggiamenti di cui sappiamo e poi tutto ok!🙋

    • Questa volta, per gli errori, ci sono all’origine un po’ di procrastinazione e di fretta nella pubblicazione. Non ho avuto tempo di fare la rilettura sul sito, e giustamente è rimasto qualche refuso. Grazie comunque per la segnalazione!
      Sono felice del fatto che, nonostante tutto, la storia stia riuscendo ad essere un minimo chiara, compresa la protagonista.

      Speriamo il finale mi riesca con la stessa chiarezza!
      Grazie per essere passato.
      Alla prossima!

  • Scopriamo come mai Nadia l’ha invitata lì. Intanto questo capitolo è molto meno esplicito del precedente e molto più intrigante. L’ambiente è ben descritto, in particolare mi è piaciuto il passaggio in cui viene descritta calda e gelida, una sensazione che crea dipendenza. Penso che gli opposti rendano molto bene la sensazione estrema. Da rivedere invece quando paragoni Nadia all’acqua, impossibile da raggiungere, non è che l’acqua non si può raggiungere, casomai non si può arginare. Paragone da rivedere. Per il resto, avrei tolto “così non fu”, è una precisazione che appesantisce. Un capitolo scorrevole e interessante. Bene.

    • Ciao Angela!

      Sono contento che la struttura del capitolo sia riuscita a coinvolgerti e a trascinarti all’interno dell’esperienza, seppur limitata sempre dai mostruosi tagli.
      Riguardo alla questione dell’acqua, nell’impostazione della frase il “raggiungere” si lega all’effetto di impossibilità delle ballerine di toccare Nadia, lo stacco con i due punti dovrebbe poi specificare l’effetto viso, paragonato poi all’acqua, che pur riuscendo a toccarla, ti sfugge. Concordo però sul fatto che ci siano termini più adeguati: lo sostituirò con afferrata. Il termine arginare non rende l’effetto desiderato di “movimento” e “fuga”, ma ti ringrazio per la segnalazione! 🙂
      Perfettamente d’accordo con il “Così non fu.” superfluo! Inoltre, mi hai permesso di inserire un nuovo spunto proprio in quel passaggio, più caratteristico e introspettivo. 🙂

      Grazie per essere passata, la schiettezza e l’aiuto: sempre fondamentali per migliorare.
      Alla prossima!

  • Ciao GGP,
    Ho letto di seguito i due episodi di Nadia e ho fatto bene, è un pezzo della storia molto accattivante e direi anche “realistico” in confronto a tante cose che si leggono nella letteratura erotica. Una cosa così può capitare, ed esserne consapevoli aggiunge sapore al piatto.
    La tua prosa qui è molto ispirata anche nelle descrizioni specie nel settimo capitolo, complimenti dunque.
    Una sola cosa ti vorrei far notare ma dimmi se sbaglio: “forse perché il motivo per cui andai lì fu presente… ”
    Io avrei scritto “ …ero andata lì…” Ma mi hai messo il dubbio…😎
    Congratulation! A presto!🙋

    • Ciao Fenderman!

      Non mi dire che sei in dubbio, perché così mi metti in crisi! Da quando ho finito di scrivere quel capitolo, sono tormentato proprio da questi dubbi! Come suggerisci, mi pare più lineare, adatto alla situazione. Grazie per la segnalazione!
      C’è anche da dire che questi capitoli smozzicati non mi piacciono molto per resa, sia per alcuni passaggi schematici che per certe “concessioni” di stile atte a ridurre i caratteri.
      Ti ringrazio comunque per la buona opinione, e sono contento che le trovate ti stiano coinvolgendo.
      Alla prossima!

  • Ciao, GG
    sono un po’ in ritardo su tutto… il periodo non è dei migliori per chi lavora in un negozio, il tempo stringe e gli straordinari ti succhiano via ogni energia.
    Letti tutti e tre di seguito, continua a stupirmi la tua capacità di immedesimazione nella testa di una donna, non credo sia facile, almeno, io, non ci riuscirei…
    Il povero Costantino mi è parso un po’ confuso, ama la sua fidanzata-aguzzina, non la lascia per questo motivo, ma cede alle lusinghe (seppur con qualche debole respingimento) della nostra eroina… (a proposito, ti segnalo un “inteso” al posto di “intenso” in fondo al sesto capitolo); probabilmente, dopo questa avventura, l’avrà lasciata, si spera. 😉
    Per quest’ultimo, ho votato per la resistenza alla tentazione, anche io voglio vedere che succede e capire perché l’ha invitata.
    Non posso che farti i complimenti, il genere ti riesce bene, sei sempre preciso e non cadi mai nel volgare, bravissimo.
    Perdonami per il ritardo e per il poco approfondimento, ma il tempo, ahimè, è tiranno, in più ho pure mal di testa e mal di gola, spero sia solo stanchezza…

    Alla prossima!

    • CIao Kez!

      Niente da fare, un capitolo modificato, riletto, eppure certe cose sfuggono! Ottima mira 😀 Ho provveduto a correggerlo sul file privato, grazie della segnalazione! Ci sono diversi passaggi che non mi convincono, in realtà, a livello di scrittura, ma apprezzo che il tentativo di immedesimazione e di transizione sia arrivato al lettore, nonostante il terribile lavoro di taglia e cuci che mi ha convinto, capitolo dopo capitolo, che della storia raccontata si capisca davvero poco, almeno dell’idea in origine.
      Ti ringrazio per aver trovato il tempo di fare un salto in un momento così complicato!
      Alla prossima!

    • Ciao Red!
      Ricordiamoci che il personaggio narra eventi sparsi non in ordine cronologico, quindi l’evoluzione del personaggio è diversa a seconda del momento in cui affronta le varie esperienze. Certo che un profilo base, il carattere principale, rimane sempre quello, con qualche cambiamento! 😀

      Grazie per essere passato!

      Alla prossima!

  • Capitolo 5 molto esplicito. Condivido la riflessione di Angela: forse sarebbe stato più erotico lasciare maggiore spazio all’intuizione che alla descrizione fotografica.
    Il capitolo 6 lo trovo più interessante: introduce un desiderio che viene lasciato nel limbo. Direi che si dovrebbe presentare all’incontro senz’altro!😃

    • Ciao Nina!

      Come dicevo anche agli altri utenti, la scena aveva uno scopo differente dalla mera dimostrazione, ma capisco bene la critica, considerato il contenuto “tagliato”. Il messaggio non è passato, ma è una cosa che avevo messo in conto. Mi dispiace non aver potuto fornire il racconto integrale.
      Tenterò di recuperare con i prossimi! 🙂

      Grazie per essere passata!

    • Ciao Red!

      Nel capitolo precedente avevano lo scopo di mostrare un lato specifico del personaggio, ma comprendo che possa essere risultato solo mera sessualizzazione del momento, privato degli elementi che avrebbero dovuto incentivare quella chiave di lettura. Ti capisco perfettamente.
      Ti ringrazio per il supporto!
      Alla prossima!

  • commento 1
    Eccoti di nuovo con un altro capitolo. Avevo scelto di saperne di più su Serafino e vedo che è stata la scelta che è andata per la maggiore. Dunque, in questo capitolo ci sono scene esplicite. Non sono una bambina, mi è capitato anche di leggere Anais Nin, per cui non mi disturba affatto, però ho apprezzato molto di più il primo capitolo rispetto a questo. (segue)

    • commento 2
      Credo che indugiare sui particolari non serva, è molto più erotico restare nel gioco, usare le parole, gesti provocatori, accentuare i preliminari, l’attesa. Oltre tutto visto che il pov è quello di una donna, puoi giocare sui desideri inconfessabili, sulle fantasie, lasciando al mero atto sessuale meno spazio. Manca anche la parte introspettiva, visto che è la stesura di un diario, puoi indugiare sui suoi pensieri peccaminosi e non. (segue)

      • Ho trovato qualche ripetizione evitabile tipo abbassarsi/abbassare in due frasi attigue, tozzo profilo/punta tozza e qualche altra cosa di cui non ho preso nota. Quando scrivi “mi sbatté a metà tra i lavabo” non ho ben capito cosa intendi o almeno non sono riuscita a visualizzare la scena. Altro dettaglio, “provocai un brivido … gli venne la pelle d’oca”, l’uno è la conseguenza dell’altro, non serve specificare. A parte queste piccolezze, il capitolo è come sempre scorrevole e ho votato per l’omosessualità, anche se la perversione non era male come scelta. A presto e buona scrittura.

    • Ciao Angela!

      Sì, come ho sottolineato nei commenti ai precedenti capitoli, ho accetto il fatto che la comprensione di questi capitoli sarà il risultato di un taglio selvaggio e neanche troppo sensato, in alcuni casi. La storia ha preso la sua strada, e ormai bisogna chiuderla, quindi andrà chiusa cercando di preservare – oltre che salvare – il salvabile, almeno per The Incipit. La storia ha comunque una sua chiave di lettura.
      Personalmente, non adoro scendere nel dettaglio dei rapporti; ma, in questo caso specifico, l’esplicito è fondamentale per esprimere un concetto abbastanza forte; poi, che sia per i tagli o per mia convinzione, quel messaggio non deve essere passato, a tal punto da essere anche frainteso. Ma ci sta, ero preparato alle incomprensioni, tanto che quanto sottolinei è oggettivamente sensato. 🙂
      Avevo già pubblicato questo capitolo sul mio blog, in versione integrale, dove il tutto aveva un contesto decisamente più sensato.
      Ad ora, considerato l’inserimento del capitolo, non è più possibile leggerlo.
      Riguardo al concetto del Diario, come ti ho risposto ai precedenti commenti: le riflessioni sono presenti, ma il racconto non segue lo standard di un Diario, poiché il tono è mai del tutto confidenziale e presenta palesi passaggi romanzati.
      Poi, giustamente, da quanto pubblicato su The Incipit non si capisce una ceppa, quindi comprendo perfettamente la sensazione 😉

      Ti ringrazio per la franchezza.

      Alla prossima! 🙂

  • Ciao GGP
    Certo che quando un sadico e un (forse) masochista si incontrano… Chissà che passa nella testa del ragazzo, la protagonista sembra avere le idee più chiare e se lui si excita solo perché pensa alla sua maligna fidanzata è una furbacchione e ne approfitta.
    Il mondo del che descrivi è un circo colorato che disorienta, ma se poi finisce bene va bene, l’importante è non farsi male davvero 😬😬😬.
    Voto pensaci tu, io mi fido…😜
    Ciaooo🙋

  • Ciao GGP
    Certo che quando un sadico e un (forse) masochista si incontrano… Chissà che passa nella testa del ragazzo, la protagonista sembra avere le idee più chiare e se lui si eccita solo perché pensa alla sua maligna fidanzata è una furbacchione e ne approfitta.
    Il mondo del sesso è un circo colorato che disorienta, ma se poi finisce bene va bene, l’importante è non farsi male davvero 😬😬😬.
    Voto pensaci tu, io mi fido…😜
    Ciaooo🙋

  • Ciao, GG.
    Mi sono persa un episodio, scusa!
    Ho letto oggi 🙂
    Devo dirti che il momento con i due uomini mi ha ricordato il primo incontro della Marylin di Blonde con i due amici, l’ho immaginato così. Sempre discreto nel raccontare la sensualità, nessuna sbavatura o caduta nella volgarità. Ci vuole una certa sensibilità e che tu ce l’abbia lo dimostra anche il modo in cui hai raccontato la scoperta dei lividi sul corpo di Serafino. Le donne maltrattanti esistono, il male (inteso in ogni sua forma) non ha età, sesso, colore. Bravo, davvero a calarti nei panni di lei, te l’ho già detto, ma non posso esimermi dal ripeterlo.
    Complimenti! Voglio sapere di Serafino, vorrei che gli venisse tesa la mano che possa aiutarlo a uscire dalla relazione tossica in cui è precipitato.

    Alla prossima!

    • Ciao Red!

      Ti stai appassionando? 😀
      Sono contento. Purtroppo la storia ha troppi tagli, e alcune cose sono convinto che non si possano capire così come le ho ristrette per The incipit. Mea Culpa! E di chi altro, altrimenti?
      Spero questo nuovo capitolo possa sorprenderti.
      Ti ringrazio per aver fatto un salto!
      Alla prossima!

  • Ciao GGP,
    Ci volevi sorprendere con la classica mossa del cavallo e ci sei riuscito, almeno con me.
    La violenza di una donna su un uomo raramente è trattata e quelle rare volte è sempre psicologica e mai fisica. È talmente sorprendente e coraggiosa la cosa da risultare quasi incomprensibile.
    La tua Crudelia deve spiegarci qualcosa e dunque procediamo con la loro storia. So che saprai aggiungere qualcosa di accattivante, e quindi aspetto il prossimo👍👍👍,
    Ciaooo🙋

    • Ehi Fenderman!

      Non credo sarà tutto chiarissimo nel prossimo capitolo. Troppi tagli, una storia troppo grande per un uomo poco dotato del dono della sintesi! Spero quanto meno che alcune cose possano intuirsi, come credo alcuni di voi siano già riusciti. Ancora una volta è più il tagliato del capitolo in sé, un tagliato che ho ritenuto essenziali ai fini della trama. Ma sarebbe stato inutile spezzare la narrazione.
      Concordo con la tua riflessione, e ho trovato fosse l’unico modo per utilizzare questo spunto per raccontare qualcosa anche di vagamente autobiografico, o di osservato, come molte cose che si scrivono e che attingono a piene mani dalla realtà.
      Ti ringrazio per il supporto!

  • Che bravo, sei riuscito a trattare il tema scelto indirettamente e questo ha reso il capitolo ancora più interessante. Cosa accede a Serafino? Come si è procurato quei lividi? Molto bello l’accostamento del livido e del cure che sembra quasi si fondano, un tocco di poesia che apprezzo sempre in un testo. Ho scelto di continuare la storia di Serafino, a questo punto sarebbe interessante scoprire di più. Ciao!

    • Ciao Angela!
      Ho letto anche il precedente messaggio alla storia, riguardo al concetto di Diario. Concordo Purtroppo non c’è spazio per raccontare tutta la storia, è una cosa che mi sono accorto dal primo capitolo. Pensavo di poterla gestire, ma considerato il desiderio del personaggio di essere raccontato in modo più approfondito, mi sono sentito in debito di caratteri.
      Le riflessioni della protagonista sarebbero utilissime per contestualizzare certi passaggi della storia presente qui su the incipit, ed è proprio per questo che ho sottolineato la mia perplessità con la riuscita dei capitoli, compresa la comprensione totale degli stessi. Il lettore è costretto a fare uno sforzo per comprendere quanto ho dovuto tagliare, sottintendendo parecchi passaggi.
      Da parte mia, lo ritengo un fallimento per The Incipit, meno per la mia creatività. La storia ha praticamente raggiunto già i 50.000 caratteri, quindi è come se avessi già chiuso la storia nel mio file privato. Conto di arrivare all’incirca attorno ai 100.000 sul finale, forse anche qualcosa in più.
      La vera sfida è farvi capire che caspita sta succedendo in questi capitoli, che richiede più tempo dello scrivere la storia in sé!
      Grazie per essere passata!

  • Ciao GG, netto aumento di livello rispetto ai primi due capitoli. Forse, come ha detto Fenderman, è l’umanità che si respira in questo passaggio che mancava un po’ ai primi due. Lasci trasparire che ci sono mondi interi dietro a un bacio o una carezza e lo hai fatto con un bellissimo stile.
    Voto il proseguimento dell’avventura poliamorosa perchè sarebbe interessante capire qualcosa di più.
    Ciaooo!

    • Ciao Nina!

      Sono contento del fatto che almeno quella piccola parte che sono riuscito a preservare dell’idea generale, sia arrivata. Volevo riuscire a far trasparire maggiormente questo aspetti, poiché l’intento e proprio quello, ma non mi sta riuscendo di infilare tutto all’interno delle 5000 battute. Un limite che mi riconosco da sempre. Per ora le opzioni sono in pari, vediamo se si blocca qualcosa! 😀

      Ti ringrazio per aver fatto un salto!

  • Ciao GGP.
    Questo è un genere incompreso, forse incomprensibile (almeno per me, così a puntate) ed è un peccato.
    Ad ogni episodio sei lì che ti chiedi ” E mo’ che succede?’
    E poi puntualmente qualcosa succede che però non ha il tempo di crescere, montare prima di esplicitarsi.
    I preliminari sono, credo essenziali per ottenere qualcosa da questo tipo di racconti. (Come accade puntualmente nella vita).
    Tu stavolta ci hai provato con una introduzione notevole di cui ho gradito molto il passo: «Non si cambia mai davvero: pennellata dopo pennellata, il nostro quadro diventa più chiaro; semplicemente, riconosciamo chi siamo davvero. Per gli altri è un cambiamento, per noi una scoperta.» Almeno da qui traspare l’umanità che di solito scarseggia in queste storie.
    Sono sicuro che insistendo riuscirai a farmi cambiare idea, ormai ci sei, ti tocca, e io conto su di te. Mi raccomando!😎🙋

    • Ciao Fenderman!

      Perfettamente d’accordo: questo capitolo aveva una intro di 1600 caratteri: quei preliminari determinanti della costruzione dei personaggi, dell’ambiente, dell’erotismo che si sviluppa. La nostra protagonista non ha trovato spazi, e il finale è un po’ forzato dal solito problema del rimanere dentro certi spazi. Come ho già detto nei commenti precedenti, la storia ha preso il sopravvento, e proprio non vuole saperne di stare all’interno di 5000 battute. Volevo fare una cosa semplice, direi quasi banale, perché l’intento iniziale era proprio quello. Ma il personaggio mi ha guardato dentro e mi ha detto: non voglio essere descritta così!
      Temo andrà a finire proprio come la storia Horror, e che quindi sarò costretto a dare due vie al racconto: una per rientrare in the incipit, una per il mio file privato.

      Ti ringrazio per la franchezza e per aver trovato il tempo di recuperare anche questo capitolo!

      Alla prossima!

  • Ciao Giuseppe, concordo con il commento che mi precede: troppo veloce. In questo modo non dai neppure il tempo di votare ed è un peccato perché, a giudicare dal punteggio è un racconto che piace ed è seguito. In questo racconto mi sono accorta di una cosa che è anche un mio problema purtroppo, e che ancora non riesco a risolvere: gli aggettivi possessivi. In una frase ce ne sono tre o quattro. davvero troppi (loro bocche…miei seni… loro saliva / loro nuche, ero loro, totalmente loro). Il racconto ne è pieno e ripeto, io non faccio testo perché ne metto troppi. Ho votato per la mia scelta precedente. Alla prossima.

    • Ciao Angela!

      Una cosa che so benissimo: sono fastidiosissimi, specie quando sono così tanti. E ti assicuro che prima erano molti di più. Tra le cose che non mi vanno proprio a genio del mio modo di scrivere, sono quelli che detesto maggiormente. La velocità influisce molto anche sull’effetto revisione, e qualche altro è forzato dai tagli. La storia vuole raccontare molto più di quanto è presente, e questo mi costringe a forzare la forma. Non c’è spazio, per come ho pensato di realizzarla, per far emergere tutto. Poi, sicuramente c’è anche una carenza mia in generale, e ti ringrazio per averla sottolineata! Sentire certi errori segnalati spinge a fare sempre meglio. 😉

      Il ritmo temo sarà lo stesso, anche se finirò per perdere qualche lettore. Altre storie attendono di essere scritte, e questa esige la sua occasione per essere raccontata! 🙂

      Grazie per la franchezza 😉

    • Ehi!

      Sì, lo so che sarà un limite per molti lettori. La tabella di marcia, come già espresso in qualche commento sotto, sarà serrata, almeno sino ai prossimi due episodi, poi aggiungerò un giorno in più. Il racconto deve essere terminato, almeno su the Incipit, entro fine Novembre. Questo è l’obiettivo finale.
      Grazie per aver trovato il tempo di recuperarlo per tempo! 🙂

      Alla prossima!

    • Ciao Nina!

      Sono contento che tu abbia trovato il tempo di fare un salto!
      Mi dispiace per il commento, non avrai scritto qualcosa di sconcio?! 😀

      Forse sono stati utilizzati dei termini strani nel commento? Non saprei. Ultimamente il sito a vari problemucci, quindi speriamo non sia niente di grave.

      Trovo interessante leggere le opinioni differenti, tra chi apprezzato più il primo o il secondo, credo vada a indentificare anche un tipologia di lettore specifico, e su The incipit trovo siamo davvero di tutte le categorie!
      Saliamo in macchina!

      Ti ringrazio ancora per essere passata!

      Alla prossima!

  • Ho votato: ” sei salita in macchina” ma avrei anche potuto votare non sei salita, per non rovinare il rapporto con qualcuno che conosci, ma, in fondo, questo personaggio ha molto da raccontare e da mostrare, perciò, vediamo dove la porta e che succede.
    Le proporzioni del ragazzo sono un po’ strane, se l’avambraccio sfiora l’inguine… quanto è alto? Lei è proprio bassina. Boh, non ha granché importanza.
    Il capitolo mi è piaciuto, la storia è ben raccontata e in questo episodio hai fatto un ottimo lavoro con l’immedesimazione nella testa di una donna, bravo.
    Ciao, GG e alla prossima!

    • Ciao Kez!

      Rovinare il rapporto? Credo che la questione dipenda sempre dalla percezione che si ha di certi rapporti, e del fatto che finiscano per rovinarsi per incomprensioni ed egoismo, nel caso specifico in cui non si riesca a rimanere in buoni rapporti. Per le altezze, in effetti c’è una disparità evidente, dei buoni 30 centimetri di differenza. Però non ho tenuto conto dei tacchi di lei, questo è vero. Non ho voluto precisare le altezze proprio per lasciare al lettore il massimo dell’immaginazione. Ognuno può immaginarli come vuole, in proporzioni. O lui esageratamente alto, oppure lei davvero piccolina 🙂
      Ma grazie per avermi fatto notare la cosa, ho ridimensionato le proporzioni proprio in considerazione di questo dettaglio utilissimo!
      Mi fa piacere sentire della questione dell’immedesimazione, ma la mia brutta considerazione sulla riuscita della storia continua a prevelare. Mi fido però della vostra sensazione! 😉

      Grazie ancora per il supporto!

  • Ciao carissimo, il commento al primo capitolo è in moderazione, ma non perdo le speranze. Con questo invece mi hai sorpresa, c’era il rischio della ripetitività a cui tu ti sei abilmente sottratto. Però il primo è molto più coinvolgente rispetto a questo. Sebbene semini parecchi dubbi, non sono così desiderosa di sapere di più di questo personaggio, tanto è vero che ho votato per cambiare drasticamente rotta. Visto che sono io a doverti suggerire un’alternativa, lascerei chiese e discoteca e parlerei di un tema molto più attuale: le violenze domestiche. Poi nel caso sarai tu a gestirlo. Lo stile è sempre ottimo, sicuramente superiore alla media e leggerti è sempre un piacere. A presto.

    • Ciao Angela!

      Strana questa cosa della moderazione. Mi pare di capire che sia diversi i commenti rimasti in sospeso nell’oblio. Questo è perché mi scrivete le cose zozze nei commenti! 😀
      Idiozie a parte, il tema che suggerisci è abbastanza intenso. Ci rifletterò sull’inserire una situazione simile, poiché con l’erotico non so quanto la cosa possa sposarsi benissimo. Rischio di far diventare un dramma anche questa storia! E non vorrei che, pur trattando l’argomento con le pinze, non si finisse per far passare un messaggio sbagliato. Credo sia un attimo per causare fraintendimenti. Ma prendo in considerazione il consiglio: vediamo se mi viene qualcosa di sensato in merito. 🙂

      Ti ringrazio come sempre per il supporto! 🙂

    • Ciao Red!

      Come credo di aver già detto più sotto, a questo punto mi sto totalmente basando sulle vostre opinioni in merito. Io non riesco più a considerare con la giusta criticità i capitoli che sto andando a pubblicare. Troppi tagli, e in alcuni punti è evidente dove c’è stato il taglio.
      Ti ringrazio per le belle parole e per l’interesse.

      Alla prossima!

  • Ciao e bentrovato con una nuova storia. L’erotismo non è proprio il mio genere, ma il tuo stile mi piace molto. Una domanda: il vescovo confessa? Qui da noi in genere fa il sermone e stringe qualche mano, niente di più. Altra cosa, la donna va su di giri ma senza sapere chi c’è dall’altra parte del confessionale: e se fosse una specie di Danny De Vito? Terzo e ultimo appunto: un diario personale non è quasi mai scritto in forma di racconto, è in genere pieno di dubbi, pensieri, frasi e appunti. Forse, sarebbe stato meglio parlare di un manoscritto trovato chissà dove… (“il nome della rosa” inizia proprio così!). Sono curiosa di leggere i prossimi capitoli, intanto seguo la storia e ho scelto l’omosex. Più che altro perché l’autoerotismo lo hai già trattato in questo capitolo e perché odio gli amori troppi affollati, i poliamori come li chiami tu. PS = Avevo scritto il commento ieri pomeriggio ma non è apparso, riprovo oggi. A rileggerti. Ciao!

  • Rieccoti, GG.
    Parti con un racconto impegnativo, le donne sono difficili da indagare e comprendere anche per le altre donne, un uomo ci deve mettere un impegno ulteriore. Sono certa che tu ci riuscirai.
    Se ti devo dire la verità, per un racconto erotico, avrei visto meglio un uomo più maturo (almeno per questo capitolo) perché, altrimenti, rischia di diventare un romance; ma, se ho capito bene, questo è solo uno dei momenti della vita di questa ragazza… staremo a vedere. Poi non so se è normale che un vescovo, pur in giornate di preparazione alla Cresima, si ritrovi a confessare in parrocchia, ma non sono espertissima di funzioni religiose (ho frequentato da piccola, andando a scuola dalle suore) quindi non sono sicura.
    Comunque, il tocco c’è, aspetto il nuovo episodio che vorrei parlasse di poliamore, non so come lo intendi e sono curiosa di scoprirlo.
    Bentornato e alla prossima!

    • Ciao Kez!

      In realtà avevo il timore che il tutto potesse assumere un tono che dall’eros sfociasse nella mera pornografia letteraria, e quindi mi sono spinto a tirare un po’ il freno. Nella mia concezione, però, l’eros deve essere una specie di Romance con quella marcia in più, ma senza esagerare.
      Ero combattuto sul personaggio da trattare, e inizialmente ho pensato a un protagonista. Ma fare le cose più semplici non mi piace, quindi ho voluto fare lo sforzo di mettermi dall’altra parte.
      Sulla questione del vescovo, gioco sull’esperienza personale. In alcuni casi, quando ci sono quelli devoti, i Vescovi ci tengono a esprimere la loro vicinanza per mezzo della confessione. Come sottolinei tu, non capita spesso, e nella maggior parte dei casi vengono solo a prendersi i dindini e a svolgere la funzione. Ma alle volte mi piace immagine le funzioni religiose con un’idea romantica della chiesa, pur non essendo credente.
      Avrei voluto soffermarmi di più sui personaggi e su tutto, ma non c’era proprio lo spazio materiale, e tirarlo per un altro capitolo sarebbe stato inutile al fine del racconto.

      Ti ringrazio per le considerazioni e per la fiducia! 🙂

      Alla prossima!

    • Ciao Red!

      Sì, anche se ho ripetuto due volte il genere Humor, l’idea è di completare il ciclo di storie, andando sempre in una direzione differente. Andrò un po’ più veloce del solito con questa, o perlomeno ci proverò, per poter iniziare poi a dicembre una storia che ho buttato giù l’anno scorso. E forse per dicembre farò proprio una pausa per dedicarmi a quell’opera lì, inadatta agli standard di limiti imposti da the incipit.
      Sono contento che l’incipit ti sia piaciuto, a me non più di tanto, proprio per il fatto che ha metà del senso che avrei voluto incastrare tra le parole. Il profilo del personaggio, il preambolo allo storia e tutto sono stati tagliati via. Quindi non so quanto sarà efficace questa storia, proprio in mancanza di alcuni passaggi.
      Questa storia era stata pensata per essere leggera, invece ha preso tutto un suo senso e mi ha imposto più serietà del previsto, nonché molti più caratteri. Mannaggia a me che ascolto certe storie, invece d’impormi come autore. Ma alcune storie vogliono essere raccontante, e non sentono ragioni.

      Grazie per essere passato Red!

  • Ciao e bentornato.
    Mi riaggancio subito al commento precedentemente pubblicato da Fenderman: l’eros, sopratutto quando si parla di donne, è un argomento tanto spinoso quanto complicato da affrontare.
    Nella lettura mi sono soffermata sull’incipit del capitolo “anche se questo comporterà che alcuni mi troveranno viscida o puttana”; proprio in questi giorni in facoltà ci siamo fermati a riflettere sul fatto che se dovesse essere un uomo a far un ragionamento del genere verrebbe subito applaudito ed emulato dagli ascoltatori, invece ad una donna accadrebbe proprio ciò che la nostra protagonista ha espresso.
    Ma purtroppo è quello che accade -e spero si verifichi ancora per poco ma, onestamente, né dubito- nella nostra società “post-moderna”.
    Per quanto riguarda la continuazione ho votato per parlare di autoerotismo, altro argomento sicuramente non da poco.
    A presto! (E, se ti va, passa pure a trovarmi ☺️)
    -Rossella✨-

  • Ciao Giuseppe,
    Bentornato.
    Hai scelto un campo minato: l’eros di una donna; molto ‘maschile” sembra, molto disponibile, aggressiva perfino, la cui complessità emergerà sicuramente nei prossimi capitoli.
    Hai cominciato in discesa, con un prete che non si sa difendere dalle tentazioni, nonostante sia vescovo,
    e quindi esperto, e sicuramente avvezzo a certi abbordaggi…
    La donna è simpatica, sincera, è un diavoletto e non chiede sconti, è una di quelle che si dona, che segue il precetto di madre natura, magari con qualche aggiustamento, senza porsi domande complicate.
    Chissà se finirà per rimetterci…
    Ne uscirà una bella storia? E come ne uscirà la tua bella da questa storia? Uhm, auguri e complimenti per il coraggio.
    Voto poliamore, andiamo sul pesante!🙋

    • Ciao Fenderman!
      Conta che ho dovuto pubblicare due volte la storia, proprio perché al sito è piaciuta così tanto da volersene appropriare! 😀
      Ora ci sarà un autore sconosciuto disperso per sempre con un primo capitolo a cui non ci sarà mai seguito, povero fantasma!

      Ti ringrazio per la disamina del capitolo e del concetto stesso dell’idea. Mi piace rendermi le cose difficili, ma ho in programma qualcosa di particolare. Vediamo se mi riesce, oppure se il risultato sarà fallimentare (cosa anche abbastanza plausibile).
      Per quanto riguarda la storia, ha già subito dei tagli pesantissimi, prefazione compresa, e l’idea originale – quella di quando ti dici: voglio scrivere una cosa leggera – si è trasformata in un qualcosa di complesso. Forse anche troppo. Vedremo con quale risultato!

      Grazie per essere passato, a perdona il papiro in risposta!
      Alla prossima!

  • Ciao Giuseppe
    Bentornato… Hai scelto un campo minato!
    L’eros è davvero ostico, e raccontato da un donna poi…
    Con il prete che ci sta e non ci sta, (chissà quante vo!te sarà successo), hai cominciato in discesa ma il difficile arriverà.
    Mi sarei aspettato una resistenza e una diffidenza maggiore da parte dell’uomo verso una donna che non conosce, in fondo è un vescovo e sarà immagino allenato a superare certe “prove”.
    Detto questo, plaudo al coraggio e voto poliamore ( non ti dico cosa ha scritto il mio tablet quando ho digitato questa parola).
    La ragazza fa simpatia, come tutti quelli che se ne fregano delle regole e seguono i propri istinti convinti di non arrecare male a nessuno. Qualcuno sostiene che l’eros, il sesso salva l’uomo, (certo deve averlo pensato anche madre natura visto che ce lo ha donato), e la tua “missionaria” si dona, e si racconta perfino! Speriamo ne esca una bella storia e che la “Bella” ne esca tutta intera!🙋

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