Dove eravamo rimasti?
Tirando calci allo stomaco dell’orso
Zaccaria e Giorgio Porgo erano all’interno dello stomaco dell’orso, al buio, Zaccaria tremava di paura e si teneva abbracciato al padre, Giorgio fu commosso dal vedere, per la prima volta in vita sua, una simile dimostrazione d’affetto da parte del figlio, ma si accorse che non c’era tempo da perdere, lo stomaco dell’orso stava brontolando, e Dio solo sapeva cosa avrebbe mangiato l’orso per placare la fame.
Giorgio invitò Zaccaria a tirare calci allo stomaco dell’orso e così fecero, e improvvisamente tutto tremò, l’orso urlò dal dolore, e dall’interno sentirono che fuori qualcosa veniva spaccato in mille pezzi, così continuarono.
L’orso dopo i ripetitivi calci allo stomaco cadde a terra senza un lamento, padre e figlio si guardarono l’un l’altro “Evviva” esclamarono all’unisono, e incominciarono a saltare e a ballare, dirigendosi verso la bocca dell’orso per uscire.
“Papà ho visto cose orribili” disse Zaccaria mentre si avviavano alla bocca “All’inizio ero una lucertola e un bambino mi tagliava la coda- e papà, ero io quel bambino. Però allo stesso tempo ero la lucertola e soffrivo moltissimo”, Giorgio rispose “è tutto finito adesso” però Zaccaria continuò “E ho… visto la mamma” ci fu un attimo di silenzio, la mamma era morta durante il parto e Giorgio aveva dovuto badare a Zaccaria con tutte le sue forze, si rese improvvisamente conto che ne lui ne Zaccaria avevano mai trattato l’argomento mamma, almeno Zaccaria i primi anni ci aveva provato ma Giorgio liquidava sempre quell’argomento.
“Sei triste?” chiese infine Zaccaria, “No” rispose Giorgio “Non lo sono.” Poi indicò la bocca dell’orso “Guarda, ora saremo liberi”. Ma quando Giorgio cercò di aprire la bocca con tutte le sue forze non ci riuscì, Zaccaria provò ad aiutarlo ma nemmeno lui fu capace di aprire la bocca all’orso, provarono per un po’ di minuti quando sentirono un ruggito, l’orso si era svegliato, e gli inghiottì di nuovo come se nulla fosse.
Cominciarono di nuovo a tirare i calci, ma ormai erano stanchi e l’orso sembrava ormai resistere a quelle percosse, nel frattempo l’orso cominciò a inghiottire altre persone, Zaccaria e Giorgio cercavano di risvegliare i nuovi arrivati dalle illusioni create dall’orso e di tranquillizzarli, per quanto possibile.
Sentivano che fuori l’intera città stava venendo demolita dalle zampe dell’orso, un vecchio contadino, mangiato anche lui, cercò di sparare con un fucile alla pancia ma non scaturì alcun effetto.
Il sindaco della città cercava di mettere ordine al caos generale, mentre molti cedevano alla situazione lasciandosi inghiottire completamente dall’orso.
Zaccaria si avvicinò al padre “Ho un idea papà”, guardò davanti a se, Giorgio notò che aveva un espressione molto seria e preoccupata “Dimmi” “Mi farò inghiottire completamente dall’orso”, a Giorgio venne quasi un attacco di cuore “Ma cosa stai dicendo? E cosa dovresti ricavare?”, Zaccaria guardò in modo duro il padre, e quest’ultimo capii che Zaccaria non aveva visto solo la lucertola e sua mamma durante le illusioni dell’orso, ma qualcos’altro che teneva segreto.
“L’orso sta cercando di comunicare qualcosa” spiegò Zaccaria “E io voglio sapere cosa!” Giorgio annuì “Vengo con te, Zaccaria” Zaccaria sorrise “Era proprio quello che volevo” si tennero stretti la mano e assieme si tuffarono nel mare che era lo stomaco dell’orso.
Sembrava di essere in un enorme cielo rosa, c’erano torte giganti e altri dolci, peluche che giocavano assieme lanciandosi palle di zucchero e ridendo e strane ma tenere creature che volavano spensierate nel cielo creando piccoli arcobaleni ogni volta che facevano una capriola.
Giorgio e Zaccaria erano alquanto confusi, fluttuavano anche loro, cercando di muoversi in quello spazio, tenendosi ancora la mano, improvvisamente qualcosa attirò l’attenzione di Giorgio, una porta a lui famigliare, la porta dello psicologo.
Giorgio aprì la porta, ma dall’altra parte c’era lo stesso posto in cui erano loro, la richiuse si rivolse a Zaccaria “Prova ad aprirla tu”, Zaccaria ubbidì e infatti dentro la porta c’era una piccola stanza bianca, una stanza d’ospedale, entrarono.
Nella stanza c’era un letto e in quel letto era sdraiata una donna, Una donna bellissima pensò Giorgio mentre si avvicinava, Mamma pensò Zaccaria mentre si avvicinava.
La donna sorrideva ai due, poi guardò Zaccaria “Non ci stiamo comportando bene, vero?” Zaccaria trovò improvvisamente i suoi piedi interessanti, ma la mamma gli prese delicatamente il mento e fece in modo che la guardasse negli occhi “Perché non obbedisci mai a papà?” chiese con gentilezza, Zaccaria cercò di guardare ovunque tranne la mamma “beh ecco… io, non lo so.” confessò alla fine “Fin da quando ero molto piccolo tutti mi prendevano in giro, però non riuscivo mai a dirlo a papà, pensavo che si sarebbe arrabbiato con me e un po’ speravo che capisse da solo come mi sentivo. Ma lui sembrava non capire mai nulla.” Giorgio trovò improvvisamente i suoi piedi interessanti, la madre guardò Giorgio “E tu cosa dici?”
E Giorgio che dice?
- Racconterà la sua versione dei fatti. (100%)
- Non dirà nulla, rimarrà in silenzio (0%)
- Si arrabbierà ancora di più con Zaccaria. (0%)

03/03/2023 at 08:40
Benvenuto su questa piattaforma! ??♀️
La storia è carina, buffa, simpatica, con un sacco di richiami ai film di serie B che amoh, ma è un peccato che non hai approfittato del Gioco! Scrivere usando tutti i 5000 caratteri è il vero gioco: non 400, non 4900, non 4999, ma 5000! Attenendoti a questa regola metterai alla prova le tue qualità e la tua fantasia (che vedo molto presente). Quindi ti invito a rispettare questa formula e ti attendo con un capitolo meno ca**one XD
Firmato Martha, la vecchia ciabatta. XD ??♀️
07/02/2023 at 18:37
Ciao, un incipit semplice e corto, molto semplice da leggere
per adesso mi ha messo un po’ di curiosita’
ho votato, l’orso mangia Zaccaria per dare una spintarella in piu’ verso l’horror
buon proseguimento
22/12/2022 at 01:16
Ciao Gatto!
Come prima cosa, Benvenuto su The Incipit!
Secondo, interagire con le storie degli altri utenti potrebbe aiutarti ad avere un po’ più di seguito, cosa da poter avere un maggiore confronto sullo stile e le scelte interattive.
C’è qualche cosa da sistemare nel capitolo, e per impostazione ho avuto l’impressione di star leggendo una barzelletta. Non vedere quest’ultimo come un commento negativo, intendo dire che il tono mi è parso un po’ spensierato. In genere consiglio sempre di far buon uso di tutti i 5000 caratteri, perché per abitudine alcuni lettori individuano in questo genere di storie dei progetti da un capitolo, che poi non vengono più portati avanti, e la cosa non incentiva a seguire certe storie.
Sarei curioso di vedere più contenuto, per il prossimo capitolo.
Dico che l’orso banchetterà con il bambino fastidioso, o perlomeno ci proverà.
Aspetto il prossimo capitolo.
A presto, Gatto!
21/12/2022 at 23:08
Zaccaria, Zaccaria, qui la cosa si mette male!