Dove eravamo rimasti?
Il volo
Hai indovinato, mi trovo in aeroporto. Sono qui da parecchie ore ma non mi sto affatto annoiando. È uno di quei luoghi in cui il tempo scorre a modo suo, un po’ lento e un po’ veloce. È un posto perfetto per lavorare da remoto: ottima connessione wi-fi, prese elettriche posizionate un po’ ovunque e, soprattutto, quel viavai di gente sempre diversa che mai si domanderà cosa sto esattamente facendo in questo preciso momento.
Tu invece pretendi di saperlo e ne hai tutto il diritto visto che mi stai ascoltando ininterrottamente. Ti racconterò ogni dettaglio ma un po’ alla volta. Ho bisogno di essere certa che tu comprenda veramente le infinite sfaccettature del mio stile di vita.
Avevo una casa ma non c’è più. Avevo un fidanzato ma se n’è andato. Avevo un lavoro ma ho perso anche quello. È scivolato tutto via senza che io potessi fare qualcosa per impedirlo. Mi sono comunque rimaste ancora un bel po’ di certezze. Ed è da queste che, da brava Fenice, sono ripartita con orgoglio.
Ho quindi scoperto di avere inaspettate doti comunicative e ho iniziato a utilizzarle per costruire qualcosa di concreto. Per ora posso solo dirti che gran parte del mio lavoro si basa proprio su queste abilità innestate su una formazione mirata e, ovviamente, certificata.
Per oggi non ti annoierò ulteriormente, hanno appena aperto il gate del mio volo. In men che non si dica afferro il trolley e lo zainetto e mi avvicino alla porta d’imbarco. Una nuova avventura è appena iniziata ma quella precedente mica è finita. Ricordi quel sostanzioso bonifico che ho ricevuto giusto prima di conoscere Caleb?
Se facessi bene il mio lavoro potrebbe esserci un seguito. Non ne sono sicura ma, in fondo, ci spero perché è una sfida piuttosto allettante. E io amo dannatamente mettermi alla prova.
Salgo sull’aereo e raggiungo il mio posto. Sistemo il trolley nella cappelliera e lo zainetto sotto il sedile davanti a me. Osservo con curiosità gli altri passeggeri cercando d’intuire chi si siederà vicino a me. La risposta non tarda ad arrivare.
Una ragazza dall’aria smarrita si ferma improvvisamente. Fissa prima l’etichetta e poi mi guarda dritto negli occhi.
“Finestrino o corridoio?” domando per rompere il ghiaccio.
“Finestrino” mormora quasi impaurita.
Sistema lo zaino da trekking nella cappelliera e mi fissa nuovamente. Mi scosto per permetterle di raggiungere il suo posto. Ci accomodiamo una accanto all’altra. Un sedile rimane vuoto. Esamino il contenuto della tasca della poltrona davanti a me. La mia compagna di viaggio fa altrettanto. Sfoglia distrattamente la rivista e poi la rimette a posto.
“È il mio primo volo!” esclama all’improvviso la ragazza.
“Hai paura?” domando per stabilire una connessione.
“Devo superarla” ammette tristemente.
“Io viaggio spesso per lavoro. Odio volare ma devo ammettere che la fase del decollo mi sorprende sempre.”
“Perché?”
“Perché l’aereo è un’invenzione incredibile e, se proprio lo desideriamo, ci permette di raggiungere in poche ore posti lontanissimi.”
L’aereo è quasi completamente pieno. Chiuso il portellone, le hostess si assicurano che sia tutto a posto. Passano in rassegna tutto il velivolo per verificare che le uscite di sicurezza siano libere da ostacoli, che noi passeggeri siamo tutti correttamente cinturati, che i tavolini siano chiusi e che gli schienali siano in posizione verticale.
L’aereo inizia a muoversi in retromarcia per raggiungere la pista di rullaggio. Le hostess, come una danza che si ripete a ogni volo, illustrano i dispositivi di sicurezza.
La parte più bella sta per iniziare e, per una volta, posso descriverla ad alta voce.
“Durante la fase di rullaggio l’aereo fa alcuni giri della pista a una velocità di circa 60 chilometri all’ora. Ora sta accelerando gradualmente per raggiungere una velocità di quasi 300 chilometri orari necessaria per decollare. È il momento più emozionante!”
Come sempre, nel momento in cui ci stacchiamo da terra, sento un’euforia inspiegabile. La città sotto di noi diventa sempre più piccola. Ce la lasciamo alle spalle e sorvoliamo la pianura punteggiata da grumi di case sparse qua e là.
“È stato bellissimo!” ammette la ragazza.
“Te l’avevo detto!” replico sorridendo.
Ghiacciai decisamente troppo grigi scorrono sotto di noi. Li guardo con malinconia. La ragazza filma alcuni scorci del suo primo volo, fotogrammi che resteranno per sempre indelebili nel suo cuore. Un po’ anche per merito mio.
Dopo essermi rilassata per un tempo indefinito estraggo il tablet dallo zainetto e preparo una serie di slides per una noiosa conferenza di non so cosa che avverrà non so dove. Il mio compito è rendere tale materia meno ostica. Non sempre ci riesco, può capitare che il cliente mi rimandi indietro l’elaborato.
Le ore di volo scorrono veloci e senza perturbazioni a rovinare la prima esperienza della ragazza che mi siede accanto. Giunge quindi il momento di toccare nuovamente terra.
“Volerai ancora?” domando.
“Certo. Grazie.”
Recuperiamo i bagagli e scendiamo. Ci scambiamo uno sguardo d’intesa e prendiamo strade diverse.
L’aereo è atterrato a…
- Copenaghen (43%)
- Helsinki (0%)
- Reykjavik (57%)

14/02/2023 at 09:04
Portaci a Reykjavik, a mangiare le aringhe con qualche bel fustacchione XD Potrebbe essere l’occasione giusta per visitare un paese davvero affascinante: continua così.
17/02/2023 at 11:44
Grazie Martha!
Di sicuro andremo al nord, per ora non posso aggiungere altro…
13/02/2023 at 13:58
Capitolo 2)
Ciao Nadia!
Credo di averti mandato le opzioni in pari 😁 Dividersi in due non credo sia una vera e propria opzione! A meno che non si vada a cambiare genere 🤣
Ho trovato il capitolo abbastanza rilassato, utile a inserire piccoli dettagli che immagino ci torneranno utili più avanti 😁
Vediamo che succede!
Aspetto il prossimo. 😉
17/02/2023 at 11:42
Beh, in caso si arrivasse alla parità assoluta c’è sempre il mio voto (che lascio opportunamente per ultimo) per ribaltare la situazione 🙂
13/02/2023 at 08:54
Anche secondo me sei atterrata a Reykjavik, una città che mi piacerebbe conoscere attraverso le tue esperienze.
13/02/2023 at 12:34
C’è da aspettarsi davvero di tutto. Quando inizio a volare con la fantasia non mi fermo più.
A presto!
12/02/2023 at 16:05
Voto Reykjavik, perché là succede qualcosina.😬
Raccontaci di te, io seguo.🙋
13/02/2023 at 12:32
Grazie Ottaviano!
Il sondaggio è apertissimo. Sicuramente qualcosa succederà…
12/02/2023 at 11:55
Ciao Nadia 🙂
capitolo molto interessante e scritto molto bene 🙂
Non so perche’ ma mi immedesimo molto in questa storia , in parte perche’ viaggio spesso con l’aereo peer tornare in patria , in parte perche’ mi rivedo un po’ nel mio primo volo cosi’ come la ragazza, nella storia 🙂
continua cosi’ 🙂
Ho votato Copenaghen perche’ non ci sono mai stato e sarei curioso di vederla 🙂 chissa’ chi incontrera’ nella sua prossima avventura 🙂
a presto 😀
13/02/2023 at 12:25
Mi lusinga questo feedback, se ti immedesimi nella storia allora ho espresso bene le emozioni che mi passavano per la testa.
A presto!
12/02/2023 at 01:23
Ciao, ho letto insieme i primi due capitoli, perché ho scoperto ora la tua storia. Particolare la prima persona che utilizzi che interloquisce con il lettore. La tua scrittura è molto scorrevole, ma anche evocativa. Sono curioso di entrare nel vivo.
Buona scrittura.
13/02/2023 at 12:23
Grazie e benvenuto tra i miei lettori.
11/02/2023 at 22:28
Svezia, Finlandia o Danimarca? Facciamo Svezia per stavolta 🙂
Trovo molto particolare il punto di vista in prima persona che parla con noi lettori 🙂
Carino l’inizio del viaggio: ora vediamo quale avventura l’aspetta.
Ciao 🙂
13/02/2023 at 12:21
Uno dei punti di forza di questo mio nuovo esperimento narrativo è proprio rendere il lettore davvero partecipe di quello che sta accadendo… il sondaggio in fondo serve proprio a questo, no?
13/02/2023 at 12:22
PS: la Svezia però l’hai vista solo tu nelle opzioni 😉
07/02/2023 at 18:29
Ciao Nadia
Bellissimo Incipit , un’avventura alla portata di tutti direi in quanto hai descritto
una storia di vita quotidiana che puo’ capitare spesso a chi viaggia , specialmente per lavoro,
e chissa’ che sotto sotto non ci sia anche qualcosa di simile capitato anche a te personalmente 🙂
Comunque mi hai incantatao e ho deciso di seguirti in questa avventura
ho scelto l’opzione Aeroporto in quanto vedo la nostra Rossella come una viaggiatrice, lontana
dal suo paese Natale , in compagnia di sconosciuti nella quale si deve integrare… un po’ come me.
Se devo scegliere un aeroporto direi London Stansted, l’aeroporto da dove prendo l’aereo per
tornare nella mia terra… ma ovviamente nel caso vinca questa opzione sarai tu a decidere dove
la storia proseguira’ 🙂
Buon proseguimento e a presto 🙂
10/02/2023 at 13:01
Sotto sotto c’è molta immaginazione che è il primissimo modo in cui iniziare a viaggiare. La storia, come hai evidenziato tu, si presta a incontrare tanti sconosciuti.
Grazie!
01/02/2023 at 21:51
Ciao Nadia!
Ho votato per il lungomare!
Ho letto con piacere questo primo capitolo di una storia che promette tanta ironia e carattere come piace a me!
Ti seguo!
10/02/2023 at 12:59
Le premesse per una storia divertente ci sono tutte. E vedo che le varie opzioni suscitano interesse quindi lo sviluppo della trama sarà tutt’altro che scontato.
A presto!
27/01/2023 at 22:55
Capitolo 1)
Ciao Nadia!
Sei di queste parti da molto più tempo di me, ma ti leggo per la prima volta. Quindi… Bentornata! 😀
Il capitolo scivola via veloce, lasciandoti in sospeso e con la voglia di sapere qualcosa in più su questo intrallazzo. Ben fatto!
Temo di averti mandato le opzioni in pari… ma è plausibile che le due cose siano esattamente nello stesso luogo!
Attendo di leggere il prossimo.
Continua così!
28/01/2023 at 12:18
La mia avventura qui è effettivamente iniziata un po’ di anni fa e mi ha portata a scrivere storie incredibili. Tutte le opzioni sono plausibili… e c’è ancora il mio voto che può ribaltare le cose… a presto!
21/01/2023 at 23:19
Beh, molto fico. Emozionale, sintetico, quasi una cronaca, trasparente, vivo, vivissimo. Promette molto bene, c’è un ottimo manico dietro a questa cosa, bravissima!
Voto, come non farlo, Mergellina.
🙋🌻
22/01/2023 at 17:51
Questa nuova sfida narrativa mi emoziona parecchio. Aver iniziato bene è un ottimo primo passo. Le varie opzioni mi stanno riservando sorprese inaspettate…
A presto!
21/01/2023 at 11:56
Assolutamente in areoporto! Però, visto il nome del tizio, per me si tratta dell’aeroporto La Guardia 😉 Ho apprezzato molto, brava. Curiosità a mille! Ciao!
21/01/2023 at 12:50
Grazie!
Mi piace la sicurezza con cui vedi l’ambientazione del prossimo capitolo. A presto!
21/01/2023 at 10:06
Visto che Rossella ha con sé il trolley, voto per aeroporto. Aeroporto di Rimini. Ciao, mi è piaciuto come hai dato vita a una nuova storia, e di come la pagina bianca piano piano si sia riempita di personaggi e azioni! Attendo quindi il seguito:)
21/01/2023 at 11:19
L’inizio è volutamente vago per aprire la porta a uno qualsiasi di questi scenari. Ho riflettuto parecchio prima di decidere se riporre il notebook nello zaino o nel trolley. La sua presenza ovviamente non è casuale.
21/01/2023 at 00:28
Lungomare di Margelllina!
Ciao e bentornata! Inizio curioso: mi chiedo come lo svilupperai 🙂
Ciao 🙂
21/01/2023 at 11:11
Grazie!
Dopo una lunga assenza rieccomi qui a scrivere una nuova storia. Ho un po’ di idee in mente e ovviamente sarete voi lettori a indirizzarmi in questa o quella direzione…
A presto 🙂