Diario di un’avventuriera

Dove eravamo rimasti?

L’aereo è atterrato a… Reykjavik (63%)

Nella terra del ghiaccio e del fuoco

Sono atterrata in Islanda. Per la precisione all’aeroporto internazionale di Keflavik. Riaccendo quindi il cellulare e aspetto fiduciosa una telefonata o un messaggio che mi dia informazioni su come procedere.

Mentre mi avvio verso l’uscita dell’aeroporto la mia attenzione viene inequivocabilmente attirata da un foglio bianco con su scritto “Fönix” che sarebbe il mio cognome, Fenice, tradotto in islandese.

Il cartello è in mano a un uomo talmente imbacuccato da riuscire a vederne solo gli occhi. In questo momento sto davvero brancolando nel buio e, non avendo altre indicazioni da seguire, mi avvicino e gli chiedo se stia aspettando me.

Il suo sguardo indagatore non mi piace per niente. Mi sta letteralmente squadrando da capo a piedi. Allora tiro fuori il passaporto dallo zainetto e glielo mostro. Gli indico chiaramente il mio nome sul documento e la scritta sul suo cartello.

All’improvviso mi fa cenno di seguirlo quindi deve essere assolutamente certo che la persona che deve accompagnare a destinazione sia proprio io. Sono piuttosto titubante ma so bene che, per l’incarico che sto svolgendo, sono necessarie misure di sicurezza eccezionali.

Annuisco e lo seguo. Attraversiamo due ali di giovani coi cappellini verdi anche loro appena scesi dall’aereo. Per un attimo vorrei mescolarmi a loro e farmi trascinare tra le varie attrazioni islandesi. Non sono certa di quanto tempo avrò effettivamente libero né di dove sarò effettivamente alloggiata.

Il sostanzioso bonifico ricevuto appena prima di partire mi consentirebbe di fare molte cose ma ora non posso. Devo onorare l’incarico preso sperando di essere all’altezza delle aspettative.

Nel parcheggio dell’aeroporto ci attende un fuoristrada che potrebbe portarci praticamente ovunque quando le condizioni meteo islandesi lo consentono. Il mio accompagnatore apre il bagagliaio e ci mette la valigia. Quindi mi fissa interrogativo e io annuisco. Lo zainetto resta con me. Apre quindi la portiera e io prendo posto sul sedile posteriore.

Sale anche lui in auto e accende il motore senza dire una parola. Ci lasciamo l’aeroporto alle spalle. Non so dove stiamo andando ma, nel buio della notte islandese, per me tutte le strade sono uguali.

A questo punto il mio autista diventa improvvisamente logorroico e tutto inizia ad avere senso. O quasi.

“Benvenuta in Islanda, Rossella. Io sono Thor. Possiamo parlare solo qui e a casa. Per ragioni di sicurezza è meglio se all’aperto non comunichiamo.”

“Grazie Thor. Dove stiamo andando?”

“Lo scoprirai presto. Tra un paio d’ore.”

“Nel frattempo posso usare il computer?”

“Certo! Abbiamo anche il wi-fi se ti serve.”

“Ovvio che mi serve. Grazie.”

Thor scandisce la password con voce calda. Come se fosse una poesia. In men che non si dica mi riconnetto col resto del mondo e, inaspettatamente, trovo nella mail un messaggio di Caleb. Non so dove si trovi ora ma nemmeno lui sa dov’ero diretta.

Curiosando tra gli ultimi contenuti pubblicati sui social media riconosco i Cappellini Verdi dell’aeroporto. Inizio a seguirne uno, poi un altro e un altro ancora. Ti ho già detto che amo l’Islanda anche se è la prima volta che ci metto piede?

“Vuoi ascoltare della musica?” domanda Thor all’improvviso.

“Qualcosa d’islandese?”

Nel giro di un paio di secondi parte una playlist decisamente rilassante che adoro sin dal primo istante. È in questo preciso momento che mi rendo conto che la mia permanenza nella Terra del Ghiaccio e del Fuoco non ha una scadenza prestabilita.

A un tratto Thor parcheggia l’auto in una piazzola a bordo strada. Spegne il motore e scende. Apre anche la mia portiera e, rigorosamente in silenzio, indica un punto indefinito.

Un fascio di luce attraversa prepotentemente l’atmosfera. Poi si spande all’orizzonte e, all’improvviso, inizia a danzare davanti ai miei occhi increduli.

“È un’aurora boreale?” domando.

Thor annuisce sorridendo. Mi fa cenno di passargli il mio smartphone per scattarmi una foto. Restiamo lì in silenzio per parecchi minuti. Quando la dama verde va a dormire saliamo in auto e ripartiamo.

“Ovviamente puoi dire ai tuoi followers che ti trovi in Islanda” esordisce Thor.

“Sei sicuro?”

“Certo! È scritto chiaro nel tuo contratto. Ufficialmente stai producendo contenuti turistici che giustificano la tua presenza qui in Islanda.”

“Ma nelle clausole non è specificato che io e te non possiamo parlare. O mi sono persa questo dettaglio?”

“Rossella, questo è il mio primo incarico. Sono stato scelto tra oltre mille candidati e ci tengo a fare un’ottima impressione.”

“Puoi contare su di me, Thor.”

Mentre condivido le prime emozioni del viaggio alcuni Cappellini Verdi iniziano a seguirmi. Nemmeno mi accorgo che Thor si ferma. Me ne rendo conto nel momento in cui apre la mia portiera e m’invita a scendere dall’auto.

Prende la mia valigia ed entriamo in casa. Mi spiega che in Islanda le scarpe si lasciano all’ingresso. E mi raccomanda di non bere mai l’acqua calda del rubinetto ma di utilizzare sempre quella fredda anche per cucinare.

Cosa succederà nel prossimo capitolo?

  • Mi mescolerò tra i Cappellini Verdi (11%)
    11
  • Rivedrò Caleb (67%)
    67
  • Troverò un tesoro nascosto (22%)
    22
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57 Commenti

  • Ciao Nadia.
    Ho recuperato i capitoli precedenti. Devo dire che apprezzo molto il tuo stile narrativo e di scrittura, molto semplice e scorrevole.
    Thor un fratello che ama il freddo tanto da girare in infradito. APPROVED.
    Voto per Caleb che partecipa alla manifestazione e ci vediamo al prossimo capitolo!

  • Dopo aver parlato del Fotografo Misterioso, voto Per partecipare a una manifestazione per la sua salvaguardia!

    §§§§§§§§§§§
    Davanti alla cascata sento il freddo dell’acqua che s’infrange sulle rocce e il calore del sole che ci illumina. Sento il rumore assordante che riempie l’aria e il silenzio della natura che mi avvolge di pace. Sento la forza della vita che scorre impetuosa e la fragilità dell’esistenza che si dissolve in un attimo. Sento la bellezza del mondo che mi rapisce lo sguardo e la gratitudine nel cuore che mi fa sentire viva.
    §§§§§§§§§§
    Non ho nient’altro da aggiungere 🙂

    Ciao 🙂

  • Ciao Nadia 🙂
    Bentornata 🙂
    Ti avevamo chiesto descrizioni della misteriosa islanda e ci hai accontentato 🙂
    Beato Thor che gira con le infradito io starei tutto il giorno con dodici giubbotti perche’ soffro il freddo 🙂 Interessante questa figura del Fotografo Mascherato 🙂 mi incuriosice molto 🙂 e ancor di piu’ mi incuriosice sapere cosa diamine ci fa Caleb in Islanda 🙂
    Tra le tre ho scelto che vuole scattare delle foto suggestive 🙂 ripasso a te la palla 🙂
    A presto 🙂

  • Questo stile di narrazione mi piace davvero parecchio lo uso anche io per scrivere, sarò sincero all’inizio del 1o capitolo non stavo capendo niente ma questo ritmo così veloce e pulito mi ha spinto ad andare avanti nella storia e leggere racconti come questo mi aiuta tanto a perfezionare i miei racconti e narrazioni. Una cosa la quale mi ha lasciato un po’ stranito è la primissima conversazione tra Caleb e la protagonista: l’ho trovato un po’ forzato ma in fin dei conti questo racconto merita davvero. Spero di scoprire di più sulla lore della protagonista nei capitoli successivi

  • “Rivedrò Caleb , mentre trovo un tesoro nascosto con i cappellini verdi ” ahaha no scherzo …ho scelto rivedrò Caleb , anche se ognuna delle 3 opzioni mi sembrava valida 😛
    Bel racconto e bella location 😉

  • Ciao Nadia,
    Incontrerai Caleb.
    Guidavo ai misteri d’Islanda un mondo che immaginiamo, forse a torto, piccolo e ghiacciato.
    Mi chiedo quale sarà il ruolo di Thor (mille candidati in un posto così poco abitato sono tanti!?) Ma forse, ripeto, dipende dalla falsa idea di una regione tanto poco popolata.
    Ultima cosa, ho notato più volte espressioni tipo “all’improvviso”, “ad un tratto” eccetera. Non so… Forse non erano tutte necessarie, o forse sì, boh, vedi tu…
    Ti seguo, buon lavoro!??

  • Ciao Nadia 🙂
    Da un po’ di tempo che non ci si legge 🙂
    Non sono mai stato in Islanda percio’ cercavo di immagginarmi i posti da te descritti proprio attraverso le tue parole 🙂
    Il fatto che hai dedicato parecchio spazio ai cappelli verdi mi spinge a pensare che ricopriranno un ruolo importante nella storia 🙂 Ma ho optato per il tesoro nascosto 🙂 non potevo farne a meno 🙂
    Facci vivere questa Islanda con gli occhi della protagonista 😀
    Ti aspetto presto 🙂

    • Ho avuto un po’ da fare ma, quando ho finalmente trovato il momento per riprendere la storia dal punto in cui l’avevo interrotta, il capitolo si è praticamente scritto da solo.
      Inserisco volutamente dettagli e personaggi che, in base al risultato dei sondaggi di fine capitolo, avranno un ruolo determinante per il proseguimento.
      A presto 🙂

  • Ciao!
    Finalmente sono riuscita a trovare una storia in cui la protagonista abbia il mio stesso nome?
    Voto di rivedere Caleb (anche perché sarebbe ciò che piacerebbe accadesse a me, anche se devo ammettere che non mi dispiacerebbe trovare un tesoro nascosto?)
    Ti consiglio di utilizzare i trattini (-) quando inizi dei dialoghi al posto della virgolette, magari da utilizzare per mettere nero su bianco i pensieri dei protagonisti.
    Ti seguo, a presto!
    -Ross-

  • Rivedrò Caleb… col cappellino verde 😛

    Bentornata! La storia è ancora agli inizi e non ancora non si capisce né cosa deve fare lei né quale sia la sua “missione”, però mi piace l’atmosfera lenta e rilassata che dai al capitolo 🙂

    Ciao 🙂

  • Ciao Nadia 🙂
    capitolo molto interessante e scritto molto bene 🙂
    Non so perche’ ma mi immedesimo molto in questa storia , in parte perche’ viaggio spesso con l’aereo peer tornare in patria , in parte perche’ mi rivedo un po’ nel mio primo volo cosi’ come la ragazza, nella storia 🙂
    continua cosi’ 🙂
    Ho votato Copenaghen perche’ non ci sono mai stato e sarei curioso di vederla 🙂 chissa’ chi incontrera’ nella sua prossima avventura 🙂
    a presto 😀

  • Ciao, ho letto insieme i primi due capitoli, perché ho scoperto ora la tua storia. Particolare la prima persona che utilizzi che interloquisce con il lettore. La tua scrittura è molto scorrevole, ma anche evocativa. Sono curioso di entrare nel vivo.
    Buona scrittura.

  • Ciao Nadia
    Bellissimo Incipit , un’avventura alla portata di tutti direi in quanto hai descritto
    una storia di vita quotidiana che puo’ capitare spesso a chi viaggia , specialmente per lavoro,
    e chissa’ che sotto sotto non ci sia anche qualcosa di simile capitato anche a te personalmente ?
    Comunque mi hai incantatao e ho deciso di seguirti in questa avventura
    ho scelto l’opzione Aeroporto in quanto vedo la nostra Rossella come una viaggiatrice, lontana
    dal suo paese Natale , in compagnia di sconosciuti nella quale si deve integrare… un po’ come me.
    Se devo scegliere un aeroporto direi London Stansted, l’aeroporto da dove prendo l’aereo per
    tornare nella mia terra… ma ovviamente nel caso vinca questa opzione sarai tu a decidere dove
    la storia proseguira’ ?
    Buon proseguimento e a presto ?

  • Capitolo 1)

    Ciao Nadia!

    Sei di queste parti da molto più tempo di me, ma ti leggo per la prima volta. Quindi… Bentornata! 😀

    Il capitolo scivola via veloce, lasciandoti in sospeso e con la voglia di sapere qualcosa in più su questo intrallazzo. Ben fatto!
    Temo di averti mandato le opzioni in pari… ma è plausibile che le due cose siano esattamente nello stesso luogo!
    Attendo di leggere il prossimo.
    Continua così!

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