Diario di un’avventuriera

Dove eravamo rimasti?

Cosa succederà nel prossimo capitolo? Rivedrò Caleb (67%)

Sotto la cascata

I primi raggi del sole entrano prepotentemente nella mia stanza. Ho volutamente lasciato la spessa tendina aperta per non perdermi questo momento. Mi vesto velocemente e, afferrati la macchina fotografica e il cellulare, esco per fare un po’ di foto e una manciata di video. Tra contenuti orizzontali e verticali ripresi da varie angolazioni metto da parte un buon archivio da utilizzare anche nei prossimi giorni.

Distinguo in lontananza uno specchio azzurro e mi avvio nella sua direzione. Cammino appena un paio di minuti ma la fresca aria islandese ha il potere di dilatare il tempo all’infinito, sensazione che non mi dispiace affatto quando si tratta di contemplare con estrema lentezza contesti ambientali così puliti e incontaminati.

Un pezzo di ghiaccio galleggia nell’acqua di fronte a me. La sponda opposta è lontanissima e non ho affatto intenzione di raggiungerla. Torno quindi sui miei passi e, anche da questa prospettiva, la mia prima alba islandese è estremamente affascinante.

Mi accorgo della sua presenza solo adesso. Non so da quanto tempo sia lì. E nemmeno se mi abbia vista. Thor, scalzo e con addosso solo i pantaloncini, è in piedi nell’erba dietro la casa. Sta eseguendo una sequenza precisa di movimenti: il saluto al sole, una pratica yoga molto antica e diffusa. La fluidità dei movimenti evidenzia la perfezione del suo corpo.

Rientro silenziosamente in casa e inizio a lavorare sul notebook. Esamino attentamente la zona in cui ci troviamo, le attrazioni imperdibili nei dintorni e poi espando la mia ricerca a tutta l’Islanda. Prima che Thor rientri per preparare la colazione ho già buttato giù e stampato un intenso programma di viaggio che ci terrà impegnati per qualche giorno.

– Buongiorno Rossella! – esclama il mio fidato autista rientrando in casa. Al suo abbigliamento ha aggiunto una felpa e gli infradito.

– Buongiorno Thor!

– Dove andiamo oggi?

– Nei prossimi giorni avrei in mente di visitare questi posti – dico porgendogli la mia bozza.

– Ero quasi certo che saremmo andati a vedere un po’ di cascate – commenta – pensi che incontreremo anche il Fotografo Mascherato?

– Nessuno l’ha mai visto in faccia, come potremmo riconoscerlo?

– Sei tu che stai scrivendo la sua autobiografia e conosci i suoi pensieri più intimi.

– Non mi risulta – ammetto candidamente – ti hanno informato male.

Il Fotografo Mascherato è un personaggio misterioso che appare in alcuni film, fumetti e romanzi. Si nasconde per proteggere la sua identità. Solitamente documenta eventi storici, politici e sociali con uno stile originale e provocatorio che giustifica perfettamente il suo voler restare in incognito. Tuttavia, le riviste naturalistiche di tutto il mondo stanno investendo somme non indifferenti per accaparrarsi le fotografie di un artista che si fa chiamare Fotografo Mascherato.

L’assurdo alone di mistero che cela la sua identità comunque in regola con gli adempimenti fiscali alimenta il fascino di questo paladino della natura. In questo momento potrebbe tranquillamente trovarsi in Islanda come in qualunque altro posto. Se lo incontrassi di persona mi piacerebbe imparare da lui almeno un segreto per scattare fotografie magiche come le sue.

Nel giro di mezz’ora Thor provvede a caricare in macchina il materiale e le provviste che ci potrebbero servire nei prossimi giorni. Anche la mia valigia ancora intatta finisce nel capiente bagagliaio del fuoristrada. Lasciamo momentaneamente la bella casa nella prateria con i suoi segreti, le sue albe e i suoi tramonti.

Mi sconnetto momentaneamente da qualunque legame virtuale per concentrarmi sulle mie emozioni. I paesaggi islandesi scorrono accanto a me lungo la Ring Road.

– Eccoci arrivati. Alla tua destra Seljalandsfoss, ovvero cascata liquida. Il nome deriva dal fiume Seljalandsá che anticamente si gettava nell’oceano da un’alta scogliera proprio qui.

Scendiamo dall’auto e, messo anche il k-way sopra la giacca, raggiungiamo il salto d’acqua alto circa 60 metri.

Davanti alla cascata sento il freddo dell’acqua che s’infrange sulle rocce e il calore del sole che ci illumina. Sento il rumore assordante che riempie l’aria e il silenzio della natura che mi avvolge di pace. Sento la forza della vita che scorre impetuosa e la fragilità dell’esistenza che si dissolve in un attimo. Sento la bellezza del mondo che mi rapisce lo sguardo e la gratitudine nel cuore che mi fa sentire viva.

Il sentierino che passa dietro alla cascata oggi è chiuso per via del ghiaccio. Ma proseguo oltre e raggiungo il canyon che cela al suo interno la suggestiva cascata di Gljufrabui, alta circa 40 metri. Perdo di vista Thor e mi mescolo agli altri visitatori. Camminando nel torrente mi addentro nella stretta gola.

Mi trovo in un luogo magico e misterioso. L’acqua scende fragorosa e tutt’intorno i cristalli di ghiaccio rivestono le pareti rocciose. Mi guardo intorno sorpresa e…

– Ciao Rossella!

– Caleb?

– È una lunga storia…

– Ho tutto il tempo per ascoltarla.

– Ne parliamo qui o usciamo all’aperto?

– Prima scattiamo qualche foto!

Perché Caleb si trova alla cascata di Gljufrabui?

  • Per superare la sua paura dell’acqua (0%)
    0
  • Per partecipare a una manifestazione per la sua salvaguardia (75%)
    75
  • Per scattare foto originali e suggestive (25%)
    25
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57 Commenti

  • Ciao Nadia.
    Ho recuperato i capitoli precedenti. Devo dire che apprezzo molto il tuo stile narrativo e di scrittura, molto semplice e scorrevole.
    Thor un fratello che ama il freddo tanto da girare in infradito. APPROVED.
    Voto per Caleb che partecipa alla manifestazione e ci vediamo al prossimo capitolo!

  • Dopo aver parlato del Fotografo Misterioso, voto Per partecipare a una manifestazione per la sua salvaguardia!

    §§§§§§§§§§§
    Davanti alla cascata sento il freddo dell’acqua che s’infrange sulle rocce e il calore del sole che ci illumina. Sento il rumore assordante che riempie l’aria e il silenzio della natura che mi avvolge di pace. Sento la forza della vita che scorre impetuosa e la fragilità dell’esistenza che si dissolve in un attimo. Sento la bellezza del mondo che mi rapisce lo sguardo e la gratitudine nel cuore che mi fa sentire viva.
    §§§§§§§§§§
    Non ho nient’altro da aggiungere 🙂

    Ciao 🙂

  • Ciao Nadia 🙂
    Bentornata 🙂
    Ti avevamo chiesto descrizioni della misteriosa islanda e ci hai accontentato 🙂
    Beato Thor che gira con le infradito io starei tutto il giorno con dodici giubbotti perche’ soffro il freddo 🙂 Interessante questa figura del Fotografo Mascherato 🙂 mi incuriosice molto 🙂 e ancor di piu’ mi incuriosice sapere cosa diamine ci fa Caleb in Islanda 🙂
    Tra le tre ho scelto che vuole scattare delle foto suggestive 🙂 ripasso a te la palla 🙂
    A presto 🙂

  • Questo stile di narrazione mi piace davvero parecchio lo uso anche io per scrivere, sarò sincero all’inizio del 1o capitolo non stavo capendo niente ma questo ritmo così veloce e pulito mi ha spinto ad andare avanti nella storia e leggere racconti come questo mi aiuta tanto a perfezionare i miei racconti e narrazioni. Una cosa la quale mi ha lasciato un po’ stranito è la primissima conversazione tra Caleb e la protagonista: l’ho trovato un po’ forzato ma in fin dei conti questo racconto merita davvero. Spero di scoprire di più sulla lore della protagonista nei capitoli successivi

  • “Rivedrò Caleb , mentre trovo un tesoro nascosto con i cappellini verdi ” ahaha no scherzo …ho scelto rivedrò Caleb , anche se ognuna delle 3 opzioni mi sembrava valida 😛
    Bel racconto e bella location 😉

  • Ciao Nadia,
    Incontrerai Caleb.
    Guidavo ai misteri d’Islanda un mondo che immaginiamo, forse a torto, piccolo e ghiacciato.
    Mi chiedo quale sarà il ruolo di Thor (mille candidati in un posto così poco abitato sono tanti!?) Ma forse, ripeto, dipende dalla falsa idea di una regione tanto poco popolata.
    Ultima cosa, ho notato più volte espressioni tipo “all’improvviso”, “ad un tratto” eccetera. Non so… Forse non erano tutte necessarie, o forse sì, boh, vedi tu…
    Ti seguo, buon lavoro!??

  • Ciao Nadia 🙂
    Da un po’ di tempo che non ci si legge 🙂
    Non sono mai stato in Islanda percio’ cercavo di immagginarmi i posti da te descritti proprio attraverso le tue parole 🙂
    Il fatto che hai dedicato parecchio spazio ai cappelli verdi mi spinge a pensare che ricopriranno un ruolo importante nella storia 🙂 Ma ho optato per il tesoro nascosto 🙂 non potevo farne a meno 🙂
    Facci vivere questa Islanda con gli occhi della protagonista 😀
    Ti aspetto presto 🙂

    • Ho avuto un po’ da fare ma, quando ho finalmente trovato il momento per riprendere la storia dal punto in cui l’avevo interrotta, il capitolo si è praticamente scritto da solo.
      Inserisco volutamente dettagli e personaggi che, in base al risultato dei sondaggi di fine capitolo, avranno un ruolo determinante per il proseguimento.
      A presto 🙂

  • Ciao!
    Finalmente sono riuscita a trovare una storia in cui la protagonista abbia il mio stesso nome?
    Voto di rivedere Caleb (anche perché sarebbe ciò che piacerebbe accadesse a me, anche se devo ammettere che non mi dispiacerebbe trovare un tesoro nascosto?)
    Ti consiglio di utilizzare i trattini (-) quando inizi dei dialoghi al posto della virgolette, magari da utilizzare per mettere nero su bianco i pensieri dei protagonisti.
    Ti seguo, a presto!
    -Ross-

  • Rivedrò Caleb… col cappellino verde 😛

    Bentornata! La storia è ancora agli inizi e non ancora non si capisce né cosa deve fare lei né quale sia la sua “missione”, però mi piace l’atmosfera lenta e rilassata che dai al capitolo 🙂

    Ciao 🙂

  • Ciao Nadia 🙂
    capitolo molto interessante e scritto molto bene 🙂
    Non so perche’ ma mi immedesimo molto in questa storia , in parte perche’ viaggio spesso con l’aereo peer tornare in patria , in parte perche’ mi rivedo un po’ nel mio primo volo cosi’ come la ragazza, nella storia 🙂
    continua cosi’ 🙂
    Ho votato Copenaghen perche’ non ci sono mai stato e sarei curioso di vederla 🙂 chissa’ chi incontrera’ nella sua prossima avventura 🙂
    a presto 😀

  • Ciao, ho letto insieme i primi due capitoli, perché ho scoperto ora la tua storia. Particolare la prima persona che utilizzi che interloquisce con il lettore. La tua scrittura è molto scorrevole, ma anche evocativa. Sono curioso di entrare nel vivo.
    Buona scrittura.

  • Ciao Nadia
    Bellissimo Incipit , un’avventura alla portata di tutti direi in quanto hai descritto
    una storia di vita quotidiana che puo’ capitare spesso a chi viaggia , specialmente per lavoro,
    e chissa’ che sotto sotto non ci sia anche qualcosa di simile capitato anche a te personalmente ?
    Comunque mi hai incantatao e ho deciso di seguirti in questa avventura
    ho scelto l’opzione Aeroporto in quanto vedo la nostra Rossella come una viaggiatrice, lontana
    dal suo paese Natale , in compagnia di sconosciuti nella quale si deve integrare… un po’ come me.
    Se devo scegliere un aeroporto direi London Stansted, l’aeroporto da dove prendo l’aereo per
    tornare nella mia terra… ma ovviamente nel caso vinca questa opzione sarai tu a decidere dove
    la storia proseguira’ ?
    Buon proseguimento e a presto ?

  • Capitolo 1)

    Ciao Nadia!

    Sei di queste parti da molto più tempo di me, ma ti leggo per la prima volta. Quindi… Bentornata! 😀

    Il capitolo scivola via veloce, lasciandoti in sospeso e con la voglia di sapere qualcosa in più su questo intrallazzo. Ben fatto!
    Temo di averti mandato le opzioni in pari… ma è plausibile che le due cose siano esattamente nello stesso luogo!
    Attendo di leggere il prossimo.
    Continua così!

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