Gocce di Eros

1.Attesa

Il buio della notte si adagia come morbido velluto sulla mia pelle fresca. I rumori sono lontani bisbigli, ricordi di una giornata ormai conclusa e alla quale hai dato ancora una volta tutte le tue forze.

So che mi attendi con impazienza. A ogni passo, le gocce residue dell’ultimo acquazzone si sollevano sotto i tacchi e attenuano il suono sensuale del mio arrivo.

Immagino l’impazienza che si esprime nei respiri profondi, i pensieri che vorticano nella mente e quei minuti eterni che conti a ogni passare di secondo, come se conoscere il numero successivo potesse accorciare il tempo.

Aggiusto la giacca lunga che copre il mio corpo dal freddo e allento il ferma capelli che finisce in una delle tasche. Sarà presto dimenticato, tu non cerchi le gabbie, ma la libertà.

I miei ciuffi color d’autunno si snodano sulle spalle in serpentine impazzite, socchiudo lo sguardo e sorrido. Ancora qualche altro movimento e sarò da te.

Le scale dell’albergo sono lisce, devo muovermi piano e accolgo con piacere l’espressione maliziosa del portiere.

«Madame, buona sera.»

Il suo saluto è d’ordinanza eppure ci trovo un gusto nascosto, un gesto riferito solo a me e del quale dovresti essere geloso. Un altro uomo si è preso per primo il mio sorriso, questa notte.

Non te lo dirò, rimarrà un segreto da confessare al momento opportuno. Tu stai fremendo, calpesti la moquette fino a consumare le suole e sfiori la patta dei pantaloni tentato di risolvere da solo la tua afflizione.

Tentenni, torni verso la finestra, osservi il cielo. Una luna gonfia anticipa che è ancora presto, la mattina è lontana, ora c’è un desiderio da realizzare.

Mi hai chiamata attraverso l’attrazione e ho risposto con tutto l’ardore di cui adorno la mia fama.

Sono una dea capricciosa e sensuale, la sola capace di cercarti nei tuoi sogni più intimi. L’amore è la nostra battaglia, i corpi l’arma preferita con i quali combattere e godere il solo esito finale.

La Hall è deserta e poco illuminata. Non serve chiedere informazioni, so bene qual è la mia meta: sei tu.

Mi attendi al secondo piano, stanza quattordici, cuore d’uomo.

Il corridoio è una tortura per chi continua a sperare e un gioco per me che lo attraverso con l’intento di spogliarmi del superfluo: stoffa e convenzioni.

Arrivo, sono davanti alla porta. Sollevo le nocche  e adagio piano il dorso delle dita sul legno laccato.

Un paio di tocchi leggeri, sai che sono io.

Qual è la prossima mossa?

  • La porta si apre, mi guardi meravigliato e lasci che sia io a condurre il gioco. (40%)
    40
  • La porta si apre, tu non ci sei, entro nella stanza con curiosità e ti cerco. (20%)
    20
  • Tu apri la porta, mi trascini dentro la stanza e inizi a spogliarmi. (40%)
    40
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16 Commenti

  • Trovo vincente la scelta di far sentire il lettore protagonista.. credo sia uno dei punti forti di questo racconto..un’altro il tuo modo elegante ed al tempo stesso diretto di scrivere.
    Quale opzione ho scelto non te lo dico 😛 …ma continuerò di sicuro a leggerti !1

  • Innanzi tutto ti faccio i complimenti perché hai messo mano al capitolo precedente riportando la storia su un livello più erotico che p0rn0grafic0. Ho apprezzato questa tua scelta, l’ho trovata intelligente e mi ha confermato quanto della tua scrittura avevo capito leggendo il primo capitolo. Quindi brava, continua con questo tono e cerca di inserire una trama avvincente in modo da accattivare i lettori e dimostrare loro la potenza dell’erotismo. Se riesci ad alternare questo tipo di scene ad altre meno erotiche la tensione è assicurata. Almeno secondo me ❤️
    Voto per la danza, continua così e aspetto di incrociarti nei commenti delle storie dei colleghi ??‍♀️

    Fun fact: anche ieri avevo “tirato le orecchie” a una collega che aveva scritto male décolleté XD XD

  • Sono arrivato tardi per votare ( almeno credo essendo nuovo ) . Però devo farti i miei più sinceri complimenti . anzitutto per la modalità con cui hai scelto di raccontare questa storia . Prende ed avvolge . La seguo più che volentieri !!!
    ( Detto fra di noi , mentre lo leggevo , fossi stato il protagonista avrei dato una quarta opzione alle 3 da te preventivate … 😉 )
    Brava brava brava….

  • Capitolo 3)

    Ciao Selene!

    Il capitolo scorre, anche se qualche passaggio mi è parso un po’ troppo elaborato. Immagino fosse una scelta voluta, l’utilizzo di una certa terminologia “vogare”; ho finito per trovarla quasi una stonatura, proprio per l’approccio narrativo alla base, ma potrebbe essere anche solo una mia impressione ?
    Immagino volessi creare un contrasto. ?

    Aspetto di scoprire come proseguirai. Alla prossima!

    • Grazie di nuovo per queste parole tanto piacevoli. I toni si sono fatti più solenni perché il desiderio cresca piano, attraverso anche metafore per farlo giungere al suo apice con la giusta dolcezza e allo stesso tempo stimolare i sensi…

      Non so se si è colta la metafora dell’affondare delle mani sotto la stoffa del giaccone…
      mmm…

  • Intanto complimenti per il tocco delicato: l’erotico non è affatto un genere facile, e di solito evito di commentare la maggior parte delle storie perché spesso sono dei veri e propri film p0rn0. Quindi brava: voto per l’osservazione, seguo e attendo il tuo prossimo capitolo.

  • Capitolo )

    Ciao Olimpia!

    Ti leggo per la prima volta su The Incipit!
    Benvenuta!

    Lo stile narrativo che hai scelto è particolare, e mi ha incuriosito. Il tutto offre più l’impressione di un sogno, di una riflessione, quindi sono curioso di scoprire come porterai avanti la storia, e su quale aspetto dell’eros giocherai. Punto sul lasciarle il comando.
    Mi pare che tutto fili liscio sino alla fine.

    Aspetto il prossimo.
    Buona scrittura!

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