La fioritura della Dahlia

Dove eravamo rimasti?

Sbattei gli occhi. Non avevo immaginato la serata sarebbe andata così. Dei rumori alla porta mi distrassero. Cercai di zittire i ragazzi e quando ci riuscii, sentimmo tutti il rumore delle chiavi che giravano... (50%)

Colti sul fatto

Ero alle soglie del paradiso, quando un forte brivido mi distrasse e mi rivestì le braccia di pelle d’oca.

“Fermi, fermi” li interruppi, e dal mio tono capirono che non stavo scherzando. “Zitti.”

Avevo ragione.

Una chiave stava girando nella toppa.

“Cazzo, i miei!” guaì Roby, con voce stridula. 

“O porca…”

Eravamo come paralizzati e la chiave continuava a girare. Sembrarono passare ore, ma non trascorsero che due secondi e mi ripresi, come colpita da uno schiaffo. Raccolsi la maggior parte dei miei vestiti e scappai a piedi nudi in bagno, sbattendo la porta dietro di me.

Appena in tempo.

Le grida dei genitori di Roby esplosero dopo un momento.

“Che cosa sta succedendo qui?”

Mi rivestii.

Non avevo le mutandine, ma non importava. Lottai con la finestra prima di accorgermi che c’erano i fermi e una volta rimossi la aprii e scavalcai. Il giardino era vasto abbastanza per nascondermi, ma non avevo idea di come scavalcare le recinzioni.

Decisi di nascondermi nella macchina di Davide, che presto o tardi sarebbe andato via. Sapevo che la lasciava aperta quando parcheggiava in giardino e la raggiunsi camminando bassa vicino alle piante. Non volevo che la madre di Roby mi vedesse, lo avrebbe subito detto ai miei genitori e loro mi avrebbero uccisa… Per una cosa del genere mio padre non mi avrebbe più fatta uscire di casa e senza il loro appoggio non avrei mai potuto continuare l’università. 

Potevo solo pregare che i ragazzi non facessero il mio nome.

Riuscii a raggiungere la macchina e a salire sul sedile posteriore, terrorizzata quando l’auto si illuminò all’apertura della portiera. Mi sdraiai, mi coprii con alcuni vestiti abbandonati lì chissà quando e attesi, il cuore che ancora batteva forte.

Che serata assurda.

Forse mi addormentai, non lo so. Mi riscossi quando la portiera dell’automobile si riaprì. 

Era Davide.

Non mi vide e si sedette. Mise in moto e partì, oltrepassando il cancello che si apriva davanti alla macchina.

“Davide, non ti spaventare” sussurrai, sfiorandogli una spalla.

Come reagisce Davide?

  • "Ti avevo vista, credevo dormissi" rispose lui. "Ci hai lasciati proprio nella merda, scappando così." (43%)
    43
  • Lui imprecò e mi lanciò un'occhiata. "Cosa ci fai qui? Mi hai fatto prendere un colpo" disse, accostando la macchina per riprendere fiato. (57%)
    57
  • Lui lanciò un grido, colto di sorpresa. Si voltò a guardarmi e senza rendersene conto girò anche il volante, perdendo il controllo dell'auto (0%)
    0
Loading ... Loading ...
Categorie

Lascia un commento

6 Commenti

  • Capitoli 1-2)

    Ciao Dahlia!

    Era qualche giorno che cercavo il tempo di recuperare la tua storia, oggi finalmente sono riuscito!
    Ti leggo per la prima volta su The incipit, ed è stato un piacere. Benvenuta. 😉

    Ho notato che c’è giusto qualche refuso sparso, nulla di grave o che possa alterare la comprensione del testo. Nel secondo capitolo mi è parso che tu sia corsa subito ai ripari, ma forse avresti potuto concentrarti sull’attesa, e il “piacere sfuggito” del momento per tenerci compagnia con qualche carattere in più – prendilo come un consiglio, non un qualche tipo di errore!
    Sono curioso di scoprire come condurrai questa storia.
    Aspetto di leggere il prossimo.
    A presto!

  • Semplicemente perfetta, mi è piaciuto soprattutto come da un incipit tanto timido e sentimentale tu sia arrivata all’animale sessuale oggetto del piacere non di uno ma di più uomini, senza ritegno alcuno. E dunque che si proceda senza indugio verso il torbido, senza interruzioni e petting.

  • Ciao, voto i rumori alla porta. Al primo capitolo un bell’incidente di percorso mi pare sacrosanto.
    Non amo moltissimo il genere ma lo hai affrontato in un modo interessante, in crescendo; e dunque il crescendo è bene che si interrompa per non anticipare un finale. La storia ricorda le piccole avventure di gioventù, vissute da (quasi) tutti.
    Ciao🙋

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi