La stagione bianca

Benvenuti al luna park

1 Dicembre 2000, a Campo al Monte una coltre di neve ha finalmente imbiancato le vie del paese oltre che le piste da sci. Gli albergatori e i gestori dei locali e dei rifugi in quota tirano un sospiro di sollievo; un altro anno come il precedente, senza un filo di neve fino ad inizio Gennaio sarebbe stato un disastro annunciato. Sono tutti pronti per il ponte dell’immacolata, quando, il 7 Dicembre, il paese verrà invaso da sciatori che arrivano da ogni parte d’Italia e dal famigerato popolo della notte, un’orda di giovani e meno giovani che attendono questa data fin dalla fine della stagione invernale precedente, per tornare a frequentare Il Cervo Reale, la più nota discoteca d’alta quota della nazione, locale dove suonano i più famosi deejay italiani e stranieri, frequentato da giovani rampolli, imprenditori, modelle e giovani sconosciuti che pur di raccontare di un weekend passato a Campo, sono disposti a spendersi tutto lo lo stipendio, e pure la tredicesima.

Dalla pianura intanto iniziano ad arrivare, come carovane di pellegrini, ragazzi e ragazze che vengono a “fare la stagione”, lavorano nelle pizzerie, negli alberghi e nei locali della zona, perché è vero, ci si fa un mazzo così, ma la paga non è certo quella di un operaio e in più la sera è pieno di locali e bella gente e qualche volta si riesce pure a farsi una sciatina nel giorno di riposo. 

E’ il caso di Cristina, che dopo 3 anni a fare la barista in un localetto di quartiere a Cesena, per uno stipendio quasi da fame, decide di seguire il suo migliore amico all’Elitè, il bar più modaiolo di Campo al Monte, quello che ogni tanto lo passano pure in TV perché è quello dove si fanno l’aperitivo i politici, gli attori e i calciatori.

“Dai Cri, che ti importa, qui a Cesena che hai da fare? Provaci no?!? Vieni con me e ci facciamo la stagione in montagna, stanno giusto cercando una cameriera, io barman, tu in sala, ci divertiamo e ti dimentichi di quel cretino di Fernando!”

“Mauri non so, io sono abituata a servire i miei nonnetti al Centrale! Quei fighetti ricconi che frequentano Campo vorranno vedere una strafiga che li serve, mica me!” 

Cristina in realtà aveva già deciso, ma aveva bisogno che Mauri le iniettasse una botta di autostima, che le dicesse che lei E’ una strafiga e che alla fine della stagione non solo avrebbe messo in tasca un sacco di soldini in più rispetto al Centrale, ma si sarebbero divertiti come pazzi al lavoro, a prenderli un po’ per il culo i fighetti ricconi di turno, e la sera, finito il turno avrebbero fatto delle serate da paura al Cervo Reale; ma quando le sarebbe ricapitato? 

“Oh Mauri, grazie che mi hai convinta, sto posto è una bomba! Senti, ieri sera al bar ho conosciuto Max, è uno che ha la casa qui da anni e mi ha detto che stasera fanno la preapertura del Cervo Bianco, una serata per gli addetti ai lavori e i locals, prima che arrivi l’orda dei barbari domani.. che si fa andiamo?”

“Cri scherzi, certo che andiamo! Così ti presento un po’ di gente che lavora in giro e un po’ di locals, come li chiami tu, che è sempre comodo farseli amici!!”

Quella giornata non passa mai, Cri deve attaccare alle 18.00 per l’ora dell’aperitivo e fare chiusura. Ha solo un pensiero fisso in testa “Chissà se Max passerà all’Elitè stasera prima di uscire, mi avrà detto della serata al Corno perchè ci tiene  che vada o sarà solo stato gentile con l’ultima arrivata? E’ proprio carino cazzo!”

“Mauri, dai chiudi cassa, è mezzanotte , non c’è più nessuno, andiamoooooooo; gli altri ci stanno aspettando al Lounge per bere qualcosa prima di andare al Corno”

Il Lounge, è un localino pre disco, dove ci si incontra prima di andare in discoteca; all’apertura ufficiale della stagione manca ancora qualche giorno quindi il locale non è strapieno; Mauri e Cri entrano e vedono subito il gruppetto dei loro colleghi al bancone, sono già al terzo shottino, ridono e fanno baccano già inebriati dalla vodka e dalle birrette.

“Oh cazzo Mauri, guarda là, oltre i ragazzi, c’è Max! Che faccio, lo devo salutare? Faccio finta di niente? Oddio Max che ansia, cosa faccio?”

“Cri stai calma cazzo! Sembra tu non abbia mai visto un ragazzo in vita tua. Ok sei stata fidanzata per anni, hai perso la mano, ma stai serena; andiamo dai ragazzi ci beviamo un drink e poi vediamo come va la serata, no?”

I drink diventano due, poi tre  e quattro, quando finalmente Cri si lascia un po’ andare, inizia a ridere, scherza con i colleghi, e quasi si dimentica della presenza di Max, che è lì a pochi metri da lei, che beve qualcosa con un paio di ragazzi. La serata prende piede, le compagnie iniziano a mischiarsi, Mauri e Ladin, l’altro barman dell’Elitè, ci stanno provando con due polacche già visibilmente alticce, e la Cri, senza neppure accorgersene, spinta dalla calca che sta ballando vicino al bancone del bar, si ritrova a pochi passi da Max. “Ciao, ragazza dell’Elitè! Allora ci vieni all’apertura del Corno”. ” Ehm si si, sono qui con i miei colleghi, stavamo giusto bevendo una cosa prima di andare”

"Che dici ragazza dell'Elitè, ci andiamo insieme al Corno?"

  • Cri sta per accettare, ma improvvisamente arriva una ragazza che come una furia prende Max per un braccio e lo trascina fuori dal locale (100%)
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  • E quando mi ricapita? Certo che sì! Cri saluta Mauri e gli altri ragazzi ed esce dal locale con Max (0%)
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  • Cri non se la sente, è troppo nervosa e timida per accettare, quindi declina l'invito con la scusa di dover rimanere con i suoi amici (0%)
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