Dove eravamo rimasti?
Il Corno bianco
“Ma che ca…”
Cri resta per dieci secondi bloccata davanti a una scena quasi surreale: Max le ha appena chiesto di andare insieme al Corno, neppure il tempo di pensarci e arriva una pazza che se lo porta via. Ma chi cavolo è? Forse Mauri la conosce, sono tanti anni che viene a Campo per la stagione, però come fare a disturbarlo ora, che sta intortando la bionda polacca, ubriacandola di parole e shottini di vodka?
Cri decide di lasciar perdere Max per un momento e di tornare a divertirsi con i suoi nuovi amici; se lo incontrerà al Corno Bianco vedrà come comportarsi; d’altra parte è arrivata solo pochi giorni fa, perchè dovrebbe preoccuparsi per un tizio che non conosce neppure il suo nome?
Il nome, alla ragazza dell’Elitè, Max lo avrebbe chiesto eccome, se non fosse arrivata come una furia Beatrice a portarlo via dal Lounge.
“Bea che vuoi?”
“Cosa voglio Max? Mi stai davvero chiedendo COSA VOGLIO? Voglio che tu la smetta di fare sempre lo stronzo, ecco cosa voglio!”
Max proprio non riusciva a capire, erano giorni che non parlava con Bea, non sapeva neppure che dovesse venire a Campo per l’Immacolata, ma che le era saltato in mente?
“Bea, ora basta, calmati e vedi di non fare la pazza! Primo, cosa ci fai qui, non dovevi restare a Milano a studiare per l’esame di marketing durante il ponte? Secondo, dove è la cricca di sciroccati che ti porti dietro di solito?”
Max conosceva Bea meglio di quanto lei conoscesse se stessa, sapeva quanto fosse labile e capricciosa; abituata fin da bambina ad avere tutto quello che desiderasse: vestiti firmati , scuola privata, lezioni di danza impartite all’interno di casa, anzi del castello dove viveva e dove i genitori avevano allestito una stanza “perchè possa praticare in ogni momento la nostra piccola etoile”. Era fin troppo abituato agli sbalzi d’umore di quella ragazzina viziata; sì ma cosa credeva, di poter fare una scenata in un locale dove tutti lo conoscevano, facendogli fare una figura barbina così, senza neppure dover chiedere scusa? E poi davvero, non riusciva a capire che problema avesse Bea con lui.
“Max andiamo, portami al Corno, là ci sono i nostri amici che ci aspettano, chi era quella sfigata con cui stavi parlando al Lounge? Mai vista prima!”
“I NOSTRI amici? Bea quelli sono i TUOI amici, io con quella banda di cocainomani non ho mai avuto e non voglio avere nulla a che fare! E starei più tranquillo se li scaricassi anche tu, ormai dovresti essere grande abbastanza per capire chi si sta approfittando di te e ti frequenta solamente perchè paghi bottiglie su bottiglie al Corno o perchè li inviti in villa weekend sì e weekend no”
“Uff Max che palle, ma quanti anni hai, ottanta? I MIEI amici se vogliono pippare saranno cavoli loro no?!? E se io voglio offrire da bere una bottiglia o due, che vuoi che sia? Siamo qui per divertirci mica per ammuffire in casa!”
Esattamente come da programma arrivano al Corno, il parcheggiatore riconosce la macchina di Max e si offre immediatamente di posteggiarla, che si sa che l’avvocato lascia buone mance. All’ingresso il direttore accoglie Bea come fosse Camero Diaz :”Tesoooooooooooro… Sei un amore, quei capelli ti stanno un incanto, ma come staaaaaai? Mi sei mancata amooooreeeee!” Max si mette come sempre in attesa che questo teatrino di inizio stagione termini, che il direttore del locale veda qualcuno dietro Bea a cui dire esattamente le stesse cose e che finalmente li portino al loro tavolo. Al Lounge non è nemmeno riuscito a terminare il suo coktail e ora ha proprio voglia di un vodka tonic e di rilassarsi un po’. Per capire che diavolo fosse saltato in testa a Bea c’era tutto il weekend.
Nel giro di un’oretta il locale si riempie, quella sera di tavoli c’era solo quello di Bea, i turisti erano ancora pochi e il grosso dei clienti erano i ragazzi che lavoravano a Campo, ancora al verde, visto che la stagione non era ancora iniziata e le mance con cui pagarsi le serate e gli extra in discoteca erano ancora un miraggio. Al tavolo di Bea i soliti: Gian, lo scroccone del gruppo che non mancava mai, Lucrezia, la migliore amica di Bea, Vanni l’amico toscano che non si sarebbe perso l’Immacolata a Campo per nulla al mondo e altri sfigati che Max non riusciva proprio a sopportare. Verso le 2.30 non ne poteva più, aveva bevuto un paio di vodka tonic, aveva ascoltato un po’ di house giusta e stava per andarsene a casa, quando in pista vede lei, la ragazza dell’Elitè. Che fare? Mi avrà preso per un pazzo prima. Andare da lei a scusarsi o fare finta di nulla e tornarsene a casa?
Cri era arrivata al Corno Bianco verso le 2.00, appena entrata aveva notato subito il tavolo di Max e della pazza, come non vederli? Ogni 10 minuti arrivava una bottiglia di champagne oppure di vodka, e quel gruppo di ragazzini ricchi e viziati non faceva nulla per non farsi notare; tutti eccetto Max che era stato quasi tutta la sera seduto sul divanetto a bere il suo cocktail senza prestare troppa attenzione ai suoi compagni di serata. Chissà se l’aveva notata.
Come finisce la serata al Corno Bianco?
- Cri, ormai brilla, inizia a ballare con il primo ragazzo carino che vede in pista nella speranza di scatenare una reazione in Max (100%)
- Max decide di andare da Cri, i due ricominciano a parlare finchè non compare Bea (0%)
- Max decide di andare da Cri, la avvicina ma lei ,scocciata per quanto accaduto al Lounge, lo rifiuta e lui se ne va (0%)

23/01/2023 at 18:47
Ciao, interessante incipit in tema con l’attualità, neve e alcol, amori e divertimento facile.
Ci sta il colpetto di scena che viene a togliere l’imbarazzo di dover scegliere.
Alla prossima 🙋♂️