L’IMPICCATO DI GENNAIO

Dove eravamo rimasti?

PERDONATE IL RITARDO. E ADESSO? UN IMPREVISTO (69%)

PACHIDERMICHE LACRIME

Il viaggio a bordo della decapottabile carta da zucchero del notaio durò poco. L’ambulatorio, infatti, si trovava a poco più di due chilometri dal paese. Zeni abbandonò a fatica il sedile color crema su cui era sprofondato, una volta in piedi, ammirò l’edificio in mattoni rossi massaggiandosi la schiena.

«Eccolo, il suo studio, dottore» disse Ugo Carapal accompagnando la frase con un ampio gesto della mano. «bello, eh?»

Zeni non rispose. Con lo sguardo, per un riflesso condizionato forse, guardò in giro alla ricerca di un cappio. Non ne vide. Mosse qualche passo verso la costruzione, un profumo intenso di liquirizia gli si fece incontro, con sua grande sorpresa e contentezza, a lato dell’entrata, notò un cespuglio florido di elicriso. Sorrise tra sé; il sorriso gli si spense sulle labbra quando, arrivato alla porta, si accorse che era scostata e dall’interno proveniva un intenso odore di formaldeide. Si fermò. Il notaio gli sbatté contro, preso alla sprovvista. «Che c’è?» domandò.

Zeni si batté l’indice sulla narice, invitandolo ad annusare l’aria. L’ometto arricciò il naso e tentò di oltrepassare il medico per aprire la porta.

«Aspetti» lo fermò Zeni posandogli una mano sul braccio. «Non sappiamo che succede.»

«Che vuole che succeda?» quasi rise l’altro «Il dottore avrà rotto uno dei suoi barattoli. Su, mi faccia passare.»

Il notaio spinse il battente, davanti ai loro occhi si presentò una scena raccapricciante: l’ambulatorio era invaso da mobili fracassati, vetri, laghi di liquido che andavano seccandosi ai margini in cui quasi galleggiavano parti anatomiche di varia natura. Il notaio si portò una mano alla bocca, più per fermare un conato che per lo stupore. «Ma cosa è successo qui?» domandò e, per la prima volta da quando Zeni lo aveva conosciuto, il tono di voce s’incrinò.

«Dobbiamo chiamare i carabinieri!» Si affrettò a dire il medico.

«Salga in macchina, la prima stazione è a dieci chilometri» e, intercettato lo sguardo stranito di Zeni, aggiunse: «non c’è una caserma a Gennaio, non c’è mai stata.»

Il resto della mattina trascorse nell’ufficio del maresciallo dei carabinieri di Sainte Marinette. Il notaio che, evidentemente, aveva un qualche ascendente anche nei paesi limitrofi, si assicurò di chiudere in fretta la questione con una firma sul verbale ove si riferiva, dietro sua testimonianza, dell’avvenuta distruzione dell’ambulatorio, di proprietà del Comune, e dell’assenza, colposa o meno che fosse, del medico condotto che avrebbe dovuto passare il testimone.

Di ritorno a Gennaio, i due uomini restarono in silenzio. Quando passarono davanti all’ambulatorio, si accorsero di una figura ingombrante che a passo lento si avvicinava alla strada. Il notaio inchiodò. «Camelie!» chiamò.

Una donna enorme lo fissò con occhi bovini. Anche da lontano si capiva che aveva pianto parecchio. Gli uomini scesero dall’auto, si appressarono al pachiderma piangente e cominciarono a porle domande.

«Basta!» protestò lei, scrollando il capo come a scacciare uno sciame di mosche. «Non capisco niente se mi parlate insieme!»

«Ci perdoni, signora…»

«Si chiama Camelìe, come Amelìe ma con la C» spiegò Carapal.

«Ci dica» riprese il medico con garbo «sa dirci cosa è successo?»

La danna scosse ancora la testa. «No, sono venuta per le pulizie e ho trovato tutto per aria.»

Zeni annuì. «Lei ha le chiavi?»

«Certo, a me danno le chiavi di tutti i posti dove lavoro. Si fidano di me.»

«Non lo mettevo in dubbio, signora Camelìe. Era solo per capire. Sa per caso che fine ha fatto il medico?»

«No,» ribatté l’altra, tirando su col naso «non lo vedo dalla settimana scorsa. Era un po’ strano ultimamente. Gli avevo detto di mettere fuori il cappio, ma lui no, niente, sono tutte sciocchezze e guarda un po’!»

«Ma, mi perdoni, mi risulta che esercitasse qui da tempo; gli altri anni il cappio lo aveva messo?»

Il notaio sorrise. «No, il dottore non credeva a queste cose.»

«E allora perché quest’anno avrebbe dovuto essere diverso?»

«Perché la moglie lo ha lasciato.»

Zeni stentava a comprendere. Il notaio spiegò: «gli altri anni dormiva a casa sua, a una trentina di chilometri da qui. Questo era il primo anno che trascorreva in paese.»

«E alloggiava qui, allo studio?»

Camelie ridacchiò, come una bambina che ha appena rubato delle caramelle. «No, in farmacia.»

«In farmacia?»

Carapal prese la parola: «dormiva nel piccolo appartamento sopra la farmacia. La dottoressa Ferrier è una brava persona e non voleva sottoporlo all’umiliazione di dover andare in giro a chiedere di prendere a pigione una stanza. Ma le voci girano, il paese è piccolo…»

E la gente mormora pensò Zeni. «Forse potremmo vedere se il dottore si trova lì, nel suo alloggio» propose poi.

«Perché no? Camelìe, vuoi un passaggio?»

«No, notaio. Me ne vado per le vigne che arrivo prima.»

La decapottabile sparì oltre la lunga curva che portava a Gennaio. Camelìe si voltò a guardare la strada e con la sua andatura pesante, raggiunse la porta dell’ambulatorio e vi sparì oltre, chiudendosi il battente alle spalle.

ZENI CONOSCERÀ LA FARMACISTA E:

  • L'AMBULATORIO VERRÀ DISTRUTTO DALLE FIAMME (9%)
    9
  • QUALCUNO MORIRÀ (73%)
    73
  • CI SARÀ UN RITROVAMENTO (18%)
    18
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209 Commenti

  • Sono molto contento che sei riuscita a scrivere la parola fine, davvero! Le storie lasciate aperte sono come certe punture di zanzara, prudono. Quindi brava, ché hai trovato la forza per terminarla! Le atmosfere che dipingi sono sempre affascinanti, è uno dei tratti che la stanchezza e i problemi della vita non possono intaccare.
    Ti aspettiamo, ovviamente 🙂 ciao!

  • Capitolo 10)

    Ciao Kez!

    Sono contento di leggerti dopo una lunga pausa. Certe storie si prendono il loro tempo nei pochi spazi delle nostre vite, ma hai saputo ben amministrarlo per questa. Sono felice, anche perché capiamo la difficoltà di aver lasciato una storia aperta, che è sempre un po’ come una ferita!
    Condivido il punto di vista di Fenderman. Io non ho avvertito tanto la stanchezza, quanto l’esigenza di chiudere. C’è qualche ripetizione – mi sembrano più inserite in fase di revisione – e giusto una svista.
    Hai portato a conclusione la storia, rispettando l’indirizzo del racconto. Ben fatto! 🙂
    Aspetto di leggerti all’opera su qualche altra avventura. Ti suggerirei qualche d’insolito per i tuoi standard, quasi in cerca di relax narrativo 🙂
    Alla prossima!

    • Ciao, GG
      Sì, hai ragione, magari con qualcosa di completamente inusuale potrei andare a briglia sciolta, senza tante seghe mentali su come portare avanti, restare nei canoni, chiudere… ma ho già una storia in testa e vorrei sviluppare quella, se ci riesco. Questa volta con un po’ di progettazione in più.
      Sto leggendo “Save The Cat!” della Brody (di cui avevo già seguito il corso) e vorrei mettere in pratica i suoi consigli includendo i 15 passi per scrivere una storia. Lei si riferisce ai romanzi ma, secondo me, si può fare anche con racconti un po’ più lunghi tipo quelli qui su TI 😉
      Hai centrato il problema, se di problema si può parlare, si tratta proprio di necessità di chiudere, presto e senza ripensamenti.
      Anche a te grazie mille per essere arrivato fin qui e per la gentilezza che riservi sempre a tutti.

      Alla prossima!

    • Ciao, Isabella.
      Per la prossima avventura aspetterò di avere tutta la storia sottomano, progetto, personaggi, svolgimento della trama… sono troppo disordinata (mentalmente e non) per scrivere senza mettere dei paletti. Lo so da tempo, ma non mi sono mai impegnata abbastanza per porvi rimedio😅cercherò di fare meglio con la nuova storia, chissà in che mese la comincerò.
      Intanto, grazie, grazie e ancora grazie per avermi accompagnato fin qui con il tuo garbo e le belle parole.

      Alla prossima!

  • Ciao, Keziarica.

    Ho come l’impressione che avresti potuto recuperare qualche riga, o forse sono io che ero entrato nella tua testa e ho trovato ridondanti alcune spiegazioni perché in realtà rileggendo non ho ritrovato la sensazione.
    “Il furgone con in suo carico inusuale” è l’unico refuso che ho trovato.
    Il finale ha un po’ la sensazione di riassunto ma temo che sia una cosa inevitabile con i gialli: dieci episodi sono davvero sacrificati per il genere. Resta la sensazione di una buona lettura complessiva di cui ti ringrazio.

    Alla prossima.

    • Ciao, Achillu.
      Questa storia non ha avuto molta fortuna: è capitata in un periodo particolare e non ha avuto l’attenzione che, a parere mio, avrebbe meritato. L’idea era di scrivere un horror, ma non mi è riuscito di farlo come si deve. Le ridondanze nascono dalla fretta di chiudere, dalla necessità di non fermarmi a rileggere e a riscrivere per paura di procrastinare ancora. Come avrai visto, la storia è iniziata a gennaio e l’ho finita alla fine di agosto, cosa mai capitata e che mi ha sempre dato fastidio quando a farlo erano altri autori. Cercherò di non farlo ricapitare.
      Grazie per aver letto, commentato e per le belle parole.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica,
    Ci hai dato un finale, lo apprezzo molto perché capisco che non è stato facile. Ci hai dato oltretutto un degno finale, di una scorrevolezza eccelsa e atmosfere notturne affascinanti.
    Tutto si è ricomposto, si sono spenti i fuochi, c’è la cattura, la resa dei conti, ma non c’e animosità, tutti sembrano stanchi e soddisfatti.
    Ci hai dato il finale di un giallo che mi ha riportato a certi episodi di Derrick o Maigret. Volevi scrivere un horror e ti sei ritrovata fra le mani un giallo che sembra riaffiorare dalla memoria di un dottorino di paese ormai cresciuto. (Con una trama adatta a una miniserie tv).
    I recenti capricci del sito e, ovvio, la vita privata poi ti hanno distratta, e dunque sei stata onesta e brava a concludere.
    Grazie, alla prossima storia. 🌻🙋‍♂️

    • Ciao, Fenderman.
      Ormai è diventato un mio segno distintivo: parto con l’horror che puntualmente si trasforma in giallo. Forse dovrei rassegnarmi e scrivere un giallo da principio e con l’intento di farlo.
      Ti ringrazio per le belle parole, non so quanto efficace sia questo finale, nonostante le atmosfere, è un po’ uno spiegone, un tiro di corda per chiudere il sacco con tutta la storia dentro, ma volevo chiudere e farlo al meglio delle mie possibilità con quello che avevo a disposizione.
      Farò meglio, almeno spero, con la nuova storia.
      Grazie ancora tantissimo e alla prossima!

  • Ciao Keziarica!

    Bravissima. Portare a termine una storia che non riesci a governare per via di tutto quanto accade intorno è segno di determinazione e orgoglio, quindi direi: BEN FATTO!
    Tutto quello che fa “ambiente” è come sempre ben descritto e aiuta noi lettori a “esserci”. La Valle d’Aosta che ne esce è cupa come quando la ammiro passeggiando al crepuscolo sulle colline che sovrastano la valle principale, con in mezzo la Dora, l’autostrada e la strada regionale. Tranquilla e placida, lenta che a volte pare immota, eppure in qualche modo sinistra.
    Forse mi appare così perché vivo nella frenetica Lombardia 😂, ma nel tuo racconto la rivedo proprio come tu la disegni.
    Anche questa novella secondo me può essere il soggetto di qualche cosa di più complesso, forse puntando sui personaggi che, fatalmente, sono in certi momenti un po’ abbozzati. Mi aspettavo tempo fa una concessione finale al “rosa”, ma ora va benissimo così.
    Bravissima di nuovo. Ecco, vorrei solo segnalarti la frase “ma sono certo che i dati salienti saranno facili da far venir fuori”. Secondo me è più semplice ed efficace “sarà facile ottenere i dati salienti” o something like that 😁.
    Giusto per dire qualcosa… ciao, a rileggerci presto!

    • Ciao, Minollo.
      Ci ho pensato alla virata al rosa, ma poi non ho avuto modo di sviluppare la storia come avrei voluto. Mi sarebbe servito più spazio e, sinceramente non me la sarei proprio sentita di metter fuori una parte due (cosa che, peraltro, ho già fatto e non ha dato i frutti sperati). Sono comunque contenta di aver chiuso la storia, era un po’ un tarlo, piccolo per carità, ma presente. Hai ragione anche sulla frase che avrebbe potuto essere snellita, lasciandomi qualche carattere in più e agevolando la lettura, ma ho scritto di getto, proprio per chiudere la storia. Non farò lo stesso errore la prossima volta. Sto progettando… non so cosa ne verrà fuori, ma questa volta non mi farò cogliere impreparata. 😅
      Grazie ancora per la pazienza e per le parole d’incoraggiamento.

      Alla prossima!

  • Ciao Kez 🙂
    Finalmente siamo giunti al gran finale 🙂
    Sono d’accordo con Red purtroppo lo spazio concesso dai dieci capitoli spesso taglia un po’ troppo la storia che magari avrebbe bisogno di più spazio 🙂
    Comunque ti sei districata bene e ci hai portato un bel finale che chiude il caso ma che allo stesso tempo potrebbe essere la spinta per una futura storia, in quanto sta per cominciare la ripulita di Gennaio 🙂
    Per ora ti saluto e ti aspetto presto con una nuova storia 🙂
    A presto 🙂

    • Ciao, BlackCat.
      Grazie anche a te per essere arrivato fin qui e per la pazienza. Sì, avete ragione entrambi, sarebbe servito altro spazio, ma non sono sicura che sarei riuscita a sfruttarlo al meglio. Ho cercato di chiudere il cerchio e si vede, avrei potuto fare di più, lo so e cercherò di tenere a mente la lezione per la prossima volta. Una storia in testa la ho già, diversa da questa, ma sempre un po’ particolare, mi è venuta in mente guardando un video… poi vi spiegherò quale. Ora però progetto, metto su una trama, faccio le schede dei personaggi e solo dopo comincio a scrivere. Lo so che si tratta di un racconto, ma chi mi regala il suo tempo per leggere le mie storie merita più attenzione. 😉
      Grazie ancora tantissimo e alla prossima!

  • Secondo me, con un capitolo in più avresti fatto faville 😀

    A parte questo, il capitolo mi è piaciuto molto e devo dire che il giallo mi ha preso nonostante le lunghe pause. L’ho trovato ben congeniato e ben scritto, cosa non facile 🙂

    Ciò detto: ci leggiamo alla prossima storia 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao, Red.
      Grazie per le belle parole, per carità, però, non un altro capitolo, non ce l’avrei fatta😅. Però , hai ragione, servirebbero altri caratteri per poter spiegare meglio, per raccontare dell’impiccato e degli altri abitanti. Ieri mi sono messa alla scrivania con l’idea di finire il racconto, in qualsiasi modo possibile, dovevo chiudere la storia perché, davvero, era diventata una (mia) pagliacciata, non ho mai impiegato così tanto tempo a finire un racconto e non è che la storia mi piacesse poco è proprio che non trovavo la voglia di mettermi a tavolino e scrivere la parola fine. Pazienza, farò meglio la prossima volta.
      Grazie ancora per esserci stato e per aver avuto la pazienza di arrivare in fondo, nonostante tutto.

      Alla prossima!

  • Vorrei ringraziarvi per avere avuto la pazienza di aspettarmi, di leggermi e di non mandarmi a quel paese insieme al mio racconto infinito. Non era mai capitato che passasse così tanto tempo per la stesura di una storia qui su TI e me ne dispiaccio. Mi dispiace non aver dedicato più attenzione, ma, davvero, è stato un periodo particolarmente complicato. Nulla di grave, solo che lo è stato.
    La scrittura ha bisogno di cura e di tempo e io non ho avuto modo di dedicarle le cure necessarie. So che troverete errori, spiegoni e chissà cos’altro in questo finale scritto di botto, ma è il finale che sono riuscita a tirare fuori e spero, almeno in parte, di averlo fatto in maniera quanto più possibile dignitosa.
    Ho un’altra storia in mente, ne ho sempre una, ma aspetterò di averla pianificata per bene, con calma e comincerò solo quando sarò certa di poterla portare avanti con regolarità e in tempi decenti.
    Grazie ancora a tutti voi per essere arrivati fin qui.

    Alla prossima!

  • Ciao, ho recuperato solo ora tutti e nove i capitoli. La storia l’ho trovata veramente interessante, soprattutto per come hai creato l’ambientazione della città. Poi le informazioni vengono rivelate passo passo senza interrompere lo scorrere degli eventi e la curiosità cresce sempre. Mi spiace averlo letto solo ora
    Per la prossima voto gennaio!

    • Ciao, Federico.
      Sono felice che il racconto ti sia piaciuto, avrei potuto fare di meglio, ma è andata così. Io sono, invece, contenta che tu lo abbia letto solo ora: ti sei risparmiato l’agonia di dover attendere mesi per leggere il capitolo successivo (agonia è un parolone, diciamo rottura di balle, che centra meglio la questione).
      Grazie e alla prossima!

  • Ciao, Achillu.
    Grazie per essere passato a leggermi; mi hai beccato in un periodo strano che non mi permette di scrivere come vorrei. I capitoli sono slegati e poco coerenti, ma sono felice che, in qualche modo, io sia riuscita, quanto meno, a rendere piacevole la lettura.
    Passerò a leggerti con calma, anche se il genere che hai scelto non è tra i miei preferiti.
    Grazie mille per il passaggio e per il commento.

    Alla prossima!

  • Ciao, Keziarica.

    Ben ritrovata. Sono tornato dopo quattro anni e ho finalmente chiuso la storia di Cristina. Cercherò di recuperare il tuo racconto che avevo iniziato all’epoca.
    Nel frattempo mi sono letto nove episodi, mi sono anche divertito, peccato che la piattaforma ci dia un limite di dieci perché questa storia secondo me avrebbe avuto bisogno di più respiro. Infatti sono arrivato al nono episodio senza nemmeno rendermi conto che purtroppo siamo già alla fine.
    Ho votato per Gennaio.

    Grazie e alla prossima.

    • Ciao, Achillu.
      Grazie per essere passato a leggermi; mi hai beccato in un periodo strano che non mi permette di scrivere come vorrei. I capitoli sono slegati e poco coerenti, ma sono felice che, in qualche modo, io sia riuscita, quanto meno, a rendere piacevole la lettura.
      Passerò a leggerti con calma, anche se il genere che hai scelto non è tra i miei preferiti.
      Grazie mille per il passaggio e per il commento.

      Alla prossima!

  • Ciao keziarica.
    Ho recuperato tutti e nove i capitoli e devo dirti che mi dispiace moltissimo non aver letto prima e non aver potuto partecipare attivamente al proseguo della storia. Capitoli scritti molto bene dal primo all’ultimo, una tensione crescente e una scrittura scorrevole che mi ha portato a leggere tutto d’un fiato i capitoli.

    Ho visto che hai iniziato la storia a Gennaio, dunque, come un cerchio che si chiude, la storia potrebbe terminare a Gennaio.

    A presto con l’ultimo capitolo!

  • Voto Gennaio, con la certezza che non ci farai attendere Gennaio per poter leggere l’ultimo capitolo, ahahahah! Scherzi a parte, la tua è una storia molto affascinante che però ha sofferto molto. E di questo mese spiace… Aver voglia di scrivere e non aver modo di farlo è una tortura, né più né meno. In tutta questa sofferenza, però, sei riuscita a tirar fuori qualche consiglio dal cappello, come quello del magistrato, e questo è tanta roba. Un grosso abbraccio e un bocca in lupo a te e a Zeni 🙂

  • Ciao Keziarica!
    Scusa il super-ritardo con cui giungo al nono capitolo della storia. Ho votato Gennaio anche se ero combattuto a tre, includendo anche Torino per immaginare un colpo di scena “esterno”.
    Sorpresa con incorporata la storia che viene da lontano, arricchisce la vicenda e ci fa vedere il tutto da un altro punto di vista. Mancano un po’ di cosa da scoprire e in effetti devo riprendere alcune puntate (ho riletto solo la ottava) ma Zeni è un bellissimo personaggio, a tratti ingenuo come quando fa troppo lo spiritoso ma di specchiata rettitudine.
    Il dettaglio rosa è un segno di speranza in un luogo disturbante e speriamo vada a finir bene. Aspetto l’epilogo che leggerò subito, non come stavolta.
    Stammi bene bene, ho letto che eri a Cogoleto, posto di ricordi tra i bagni lido e i Marinella, quando ero fanciullo…
    Ciao a presto!

    • Ciao, Minollo.
      Scusa per l’enorme ritardo, ero convinta di aver già risposto…
      Mancano tante cose da scoprire, ho avuto un’idea su come chiudere, spero di riuscire entro la settimana. Come ho scritto a GG sul Canale, ho in mente un’altra storia e spero di riuscire a metterla giù presto. Fra poco dovrò traslocare e ci sono un sacco di cose da fare, ma ce la farò, anche a beneficio della mia salute psichica e non solo.
      Cogoleto è molto carina e anche tranquilla, rispetto ad Arenzano (la mia preferita) che d’estate è un po’ più movimentata per me che, ormai, divento vecchia. 😅
      Alla prossima e scusami ancora!

  • Ciao, bentornata!!! Certo un po’ di fresco, anche se solo su web/carta, fa sempre bene all’anima!!! Colpone di scena, e magari ci scappa anche una bella storia d’amore, sono curiosa di sapere chi ha provocato tutte quelle “impiccagioni”.
    Ho votato per gennaio, anche se fino all’ultimo sono stata tentata da Aosta!!! Alla fine, però, mi son detta che non era il caso di farti sudare troppo, a quello ci pensa già il caldo Al prossimo gran finale.

    • Ciao, Isabella
      grazie per essere tornata a leggermi nonostante la lunga attesa. In effetti nel finale dovrò spiegare ancora molto, chissà se ci riuscirò o come ci riuscirò 😅, io ce la metto tutta… non so quando sarà, ma mi auguro a breve, perché avrei proprio voglia di scrivere un’altra storia.
      Il caldo qui nella mia zona si fa sentire, ma nulla in confronto ad altre città. Ti dico che, se l’umidità si mantiene a questi livelli e continua a essere ventilato, si resiste. Grazie ancora, davvero.

      Alla prossima!

  • Gennaio! Rimaniamo a Gennaio! Qui inizia e qui finisce! 😀

    Ciao! Sono rimasto a bocca aperta mentre leggevo. Ok, non ricordo tutti i dettagli, ma praticamente hai fatto il riassunto della storia da un altro punto di vista. La cosa mi è piaciuta un sacco! L’unico appunto: come mai improvvisamente si fidano di Zeni? Cosa è successo tra il precedente capitolo e questo?

    Ciao 🙂

    • Ciao, Red.
      Ho spiegato un po’ tutto, vero? La mia intenzione era svelare l’identità di Sylvie e metter fuori un colpo di scena prima del finale, non era semplice tenendo conto dei tempi lunghi e dei caratteri stretti. Ci ho provato, come ho scritto a GG almeno quello…
      Sul discorso del perché si fidino di Zeni, be’ ci sono vari motivi: è estraneo al paese, non è coinvolto in alcunché e ha reagito in maniera ferma e positiva alla situazione coi “ceffi”; in più non è che abbiano molta scelta, arrivati a questo punto più si è e meglio è e poi sarebbe stato difficile farlo tornare a Genova, per metterlo al sicuro, senza spiegare nulla e senza farlo cadere nelle grinfie degli uomini di Carapal.
      Spero di essere stata esaustiva e, soprattutto, spero di non averti annoiato: le spiegazioni di quel che accade non sono mai un buon segno, se si deve spiegare, significa che non si è lavorato come si doveva 😉

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica, ben tornata!
    L’effetto ” io lo sapevo…” nelle parole della ragazza è notevole, indubbiamente aiuta a risolvere sul finale, devo dire tuttavia che è molto credibile e ben costruito. Del resto il dottorino piombato lì dal nulla non può meravigliarsi più di tanto, tutto è possibile per lui.
    Confido in un ottimo finale nella “tua” amata Aosta.
    Ciao, a presto ( spero🙄)
    Ciao🙋‍♂️🌻

    • Ciao, Fenderman.
      Il racconto, come sempre accade ai miei, è nato con altro intento. Mi ostino a voler scrivere l’horror, ma chissà perché finisco sempre sul giallo… sarà una vocazione nascosta a cui non voglio dar voce?
      Sono contenta che i tagli e gli aggiustamenti non risultino troppo evidenti, ho fatto del mio meglio per evitare lo spiegone, ma non è facile e vi ringrazio per la bontà di non avermelo fatto notare in modo esplicito, anche se le critiche ben presentate sono sempre accette perché fonte di crescita.
      Spero anch’io che sia a breve e, con il caldo che mi tormenta, di saluto e ti ringrazio.

      Alla prossima!

  • Capitolo 9)

    Ciao Kez!
    Bentornata. 🙂

    Per quanto riguarda il capitolo, i ricordi sono ancora freschi, anche se ho avvertito l’impellenza della fretta nell’esposizione dei fatti, probabilmente offerta anche da qualche taglio o dall’esigenza di preparare il terreno per l’atto di chiusura del racconto. Credo ci sia ancora un bel po’ da raccontare.
    Per il file privato, come sempre, ti consiglio di soffermati un po’ di più sui rapporti tra i personaggi in questo capitolo, per eludere l’effetto Deus ex Machina, con uno di questi che quasi compare per risolvere la questione. 🙂
    Aspetto di leggere il finale!
    Continua così!

    • Ciao, GG.
      il fatto è che il capitolo è stato scritto in tempi diversi, con intenti diversi che poi ho dovuto far collimare. Colpa mia che ho lasciato passare troppo tempo per avvicinarmi alla fine. Ci sono moltissime cose da spiegare e non credo che riuscirò a dire tutto nel finale. Provo quantomeno a finirlo, almeno questo ve lo devo e mi scuso per l’immane ritardo. Quando avrò l’ispirazione, rimetterò mano al file per gli aggiustamenti del caso 😉

      Alla prossima!

  • ciao Keziarica,
    arrivo tardi a leggere il tuo racconto, ma ho fatto presto ad apprezzarlo.
    Un po’ lontano, almeno fin qui, dal tuo solito genere, più lento nello scorrere degli eventi, più attento nella scelta dei termini, nella ricerca di assonanze evocative, che piacciono tanto a me.
    Sempre brava, ottimo lavoro. Ti aspetto al prossimo capitolo.

  • Ciao !!
    Non sai quanto mi dispiace essere arrivato al tuo racconto solo al capitolo 8 !! È senza ombra di dubbio un Gran Bel racconto !! Sotto ogni punto di vista !! Davvero mi è piaciuto troppo : la trama , le atmosfere , il protagonista … il tuo stile di narrazione !!
    Ho votato per “ non è stata una buona idea !” .. che a quanto pare non vincerà l… sono troppo curioso di leggere la fine !!!
    Complimentissimi!!!!!

  • Ciao kez, sono tornata da pochissimo su The Incepit -mille impedimenti mi hanno purtroppo tenuta lontana da qui-, e la tua è la prima storia nella quale mi imbatto, e credo sia alquanto inutile star qui a riscrivere gli stessi commenti che ti hanno già lasciato!
    Per quando riguarda la frase ho optato per “Che diavolo ci fa lei qui?” Perché, come ti hanno già scritto, credo sia la più indicata nella circostanza in cui ci troviamo.
    A presto!

    • Ciao, Rossella.
      Grazie per essere passata e per esserti presa la briga di leggere otto capitoli. Credo che ogni commento abbia un suo scopo, se lasciato con sincerità può produrre miglioramenti nel testo e nella capacità di chi lo ha realizzato. Se vuoi, prossima volta, scrivi pure quel che pensi, non preoccuparti se il tuo commento ti sembrerà simile agli altri, non lo è, perché lo avrai scritto tu?
      Grazie ancora e alla prossima!

  • Capitolo 8)

    Ciao Kez!

    Mi sono perso un capitolo, ma ho subito recuperato. Il termine “subito” potrebbe non essere del tutto corretto. Concordo con le parole di Minollo, e aggiungo che con questo capitolo hai sfruttato l’emozione palesata del personaggio per mettere in gioco un rapporto di interesse nel lettore. Ma sarà confermato sul finale?
    Aspetto di scoprire l’oscura trama dietro queste vicende, e come si concluderanno i vari casi.
    Dico che ci sarà sorpresa! 🙂
    In alcune frasi mi è parso che mancasse qualcosa, ma non vorrei che fosse una mia impressione. Tipo in questa:
    “Lei gli sorrise, per la prima volta quella sera e lui capì, senza alcun dubbio, che quella donna avrebbe fatto parte della sua vita.”
    Penso sia più scorrevole così:
    “Lei gli sorrise per la prima volta, quella sera. Lui capì, senza alcun dubbio, che quella donna….”
    Come sempre, prendi i miei consigli con le pinze! 🙂
    Alla prossima!

    • Ciao, GG.
      Prendo i tuoi consigli e mie li metto in saccoccia per la prossima volta. Tutto aiuta a migliorare e se i consigli e le critiche sono sinceri e hanno un senso sono sempre beneaccetti.
      Spero di riuscire a concludere presto, per il momento sono un po’ bloccata, la storia è nella testa, ho provato a buttarla giù un paio di volte, ma non viene come vorrei. Forse esagero, la perfezione non esiste, però mi prendo ancora qualche giorno per tentare di chiudere al meglio.
      Grazie per tutto e alla prossima!

  • Ciao Keziarica!
    Il capitolo scritto di getto mi ha sorpreso; come quando trovi per la prima volta delle sfaccettature nuove in una vicenda che credevi di conoscere. La nota personale di Zeni su Sylvie mi ha colpito: non ne ricordo di simili nelle tue storie precedenti. L’ho trovata una piacevole dissonanza, una speranza nel cosmo dei tuoi personaggi, che non di rado difettano nello sguardo verso il futuro. E anche la presenza di spirito di Fosco, che ironizza.
    Sono curioso di vedere in che direzione andrai. Dico che non è una buona idea; Zeni forse non ha percepito fino in fondo il clima, che la ragazza respira da sempre.
    Anche a te una splendida Pasqua: non ironizzo, anche io lavoro, dalle 15 alle 21; ci vado con la colomba sullo stomaco -))). Pasquetta libera, ma per il mare ci saranno altri momenti…
    Ciao a presto!

    • Ciao, Minollo.
      Oggi facciamo, dunque, lo stesso orario. Mal comune mezzo gaudio… sono anni che lavoro le feste e le domeniche e ormai ci sono abituata, però, a volte, vorrei tanto fare un lavoro diverso.
      Per tornare al racconto, ogni tanto ci vuole un po’ di speranza, uno sguardo positivo al futuro. Ho immaginato una vita per questi due personaggi, nel mio mondo di fantasia, se non accade qualcosa prima, avranno una bella vita tranquilla, magari in un paesino della Vallèe con la casa al mare per le vacanze.
      Grazie per le belle parole e alla prossima!

      p.s. Buon Lavoro e Buona Pasquetta, oggi è praticamente andata. ??️

  • Che diavolo ci fa lei qui?! Mi sembra la frase più adatta a questa circostanza.

    Anch’io sono rimasto perplesso dalla reazione dei due tipi pericolosi: vogliono che Zeni rimanga ma che lasci il paese. Per un momento ho pensato che lo portassero via ed invece si sono limitati a richiudere violentemente lo sportello. Il che è una cosa veramente strana. Forse Zeni ha avuto ragione a “lasciare la macchina abbandonata” perché ho l’impressione che a Gennaio non sarebbero tornati nessuno dei due.
    Ma la vera domanda è: in due capitoli riuscirai a dipanare la matassa? 😛

    Le tue scritture di getto sono più leggibili delle mie 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao, Red.
      La tua perplessità è comprensibile, ho immaginato la strada fatta dai due verso Aosta e non mi sono curata di specificarlo. Nella mia testa l’auto viaggiava sulla statale 26 che da Pont Saint Martin porta ad Aosta, ma se non lo scrivo voi come fate a saperlo? Come ho detto, ho scritto di getto e non ho riletto; perciò, nella mia testa si è svolta una scena che non ho riportato su carta, correggerò sul file. Scusatemi.
      I due tizi volevano spaventare Zeni e la ragazza, nelle intenzioni dei potenti del paese c’è quella di vederlo fuori dal paese, ma spiegherò più avanti.
      Per ora, ti ringrazio per il commento e mi auguro di riuscire a dipanare la matassa in tempo.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica 🙂
    Quando mi e’ artrivata la notifica del tuo nuovo capitolo pensavo che ti avessero dato la possibilita’ di ripubblicare il vecchio capitolo con la possibilita’ di votare e invece me ne trovo uno nuovo 🙂 e scritto di getto 🙂 una bellissima sorpresa 😀
    Non posso che aggiungermi ai complimenti 🙂 il paese sta diventando sempre piu’ interessante 🙂
    ci sono talmemte tante domande che mi stanno sorgendo ora 🙂 e siamo gia’ al capitolo otto :O
    Per rispondere a cio’ mi ha detto nell’ultimo commento , le storie prendono sempre una piega diversa da come le abbiamo immagginate 😀 e la storia che decide come scriversi , noi ne siamosolo i portavoce 🙂
    la “danza macabra” degli insetti mi e’ piaciuta un sacco 🙂 complimenti ancora 🙂
    Ho votato per mani in vista e non fate scherzi 🙂 chissa’ che cosa ci combini 😀
    A presto e buona Pasqua 🙂

    • Ciao, BlackCat.
      Hai visto che scherzetto? In effetti, ho scritto ai moderatori, ma avendo cambiato mail non capivano a quale storia mi riferissi e ho dovuto mandare altra mail di chiarimento; ho idea che quel che è stato è stato, pazienza.
      Le domande nascono spontanee anche a me, quando ci penso e penso a come tirare fuori il povero Fosco dai guai in cui l’ho cacciato, spero di riuscirci negli episodi finali.
      Grazie tantissime per i complimenti e Buona Pasqua anche a te.

      Alla prossima!

  • Ciao Kez!
    Non mi posso distrarre un attimo che hai già pubblicato due capitoli, tra le avversità del sito.
    Non mi soffermo sullo stile perché rischierei di farti i miei soliti complimenti. Per quanto riguarda la trama, le cose si fanno interessanti. Come avevo intuito, la “non ancora dottoressa” sa il fatto suo e finalmente Zeni ha qualcuno dalla sua parte, in mezzo a tutta questa ostilità.
    Ho votato per “che diavolo ci fa lei qui?”, chissà chi la pronuncierà.
    Alla prossima, e buona Pasqua. 😀

    • Ciao, Carmin.
      Hai ragione, sono stata un po’ troppo veloce, ma avevo un’idea in testa e ho sfruttato il momento, anche per mettere alla prova il sito e constatare (fortunatamente sì) se il sito funzionasse o meno.
      L’idea di Sylvìe arriva da un’imbeccata di Fenderman a inizio storia, serve sempre una spalla, no?
      Grazie, una buonissima Pasqua anche a te.

      Alla prossima!

  • Ciao, io dico che non è stata una buona idea, non come la tua, che è una sorpresa gradita. Ogni tanto ci vuole e Pasqua ama le sorprese.
    Capitolo scritto di getto ma stento a crederlo.
    Dai che la storia adesso viaggia, non ti fermare.
    Complimenti, meritati, e buona Pasqua!??

    • Ciao, Ottaviano.
      Sì, ti assicuro: capitolo scritto senza pensare e senza andare troppo di fino, a quanto pare funziona più così (almeno nei tempi di pubblicazione).
      Se non mi faccio prendere dalla pigrizia e mi metto a scrivere senza far passare troppo tempo, le idee viaggiano sicuramente più lisce…
      Grazie per i complimenti e di nuovo auguri.

      Alla prossima!

    • Ciao, Driade.
      Sì, hai visto? Ora funziona… chissà cos’è successo. Ho scritto ai moderatori, mi hanno risposto, ma aspetto ulteriore chiarimento.
      Il capitolo serviva a far intendere qualcosa sull’atmosfera che c’è in paese e nei dintorni. Spero di pubblicare presto il nono.

      Alla prossima!

  • Ciao, hai pubblicato un altro episodio prima che io potessi commentare l’altro!!!
    Episodio 7: la fantasia sfiora la realtà, mi sembra quasi una moderna “aggressione in Pronto Soccorso”!!! Per fortuna c’è ancora qualcuno con un po’ di sale in zucca, ma perché la pensa diversamente da tutti gli altri? Credo che scoprendolo ci si avvicinerà alla verità!!!
    Episodio 8: come credevo, la “non ancora dottoressa” la sa lunga in proposito!!! Ma mi faccio una domanda: il dottore non può andare ad Aosta ma non deve tronare in paese: ma dove accidenti dovrebbe andare per i due energumeni, forse dovrebbe “sparire”?
    Ho votato per che diavolo ci fai lei qui!!! Alla prossima e buone feste.

    • Ciao, Isabella.
      Cerco di rispondere alla tua domanda, anche se questo implica che non sono stata chiara e non è un bene (ed è mia la colpa in quanto autore). Allora, quelli che hanno fermato la macchina volevano impedire che i due raggiungessero Aosta, sia perché così facendo avrebbero parlato con il medico legale (che dovrebbe essere lì impegnato, ma chissà…) e sia perché avrebbero potuto rivolgersi al comando di Aosta dei Carabinieri, visto che quelli di Sainte Martinette non sono proprio specchiati.
      Quindi, ad Aosta non possono andare e al paese non li vogliono, perché interferirebbero con… eh, ma ti sto dicendo troppo.?
      Non so se mi sono spiegata e ripeto che non è una bella cosa doverlo fare, la chiarezza nella scrittura è importante.
      Grazie per il bel commento e per esserti sorbita due episodi di fila.

      Buona Pasqua e alla prossima! ?

  • Scusate, ho scritto questo capitolo di getto. Non ho neanche riletto e so che ci saranno refusi e virgole a caso. Ho pensato di provare a vedere se, questa volta, le opzioni avrebbero funzionato ed è così. Inoltre, ho preso per buone le opzioni comunicate e tutti (a parte uno) avete scelto di restare in paese. Spero di non avervi messo troppa fretta. Alla prossima, ragazzi e Buona Pasqua a tutti voi!
    ?️?️?️?️?️??????️?️?️?️?️??????️?️?️?️?️??????️?️

  • Ciao Keziarica!
    Scelgo di Andare ad Aosta: mi sembra che la cosa migliore ora sia lasciare il paese, magari le cose decanteranno un pochino, e fuori da lì ci aspettano forse particolari che in paese non trapelano.
    Continua ad affascinarmi la costruzione della scena: il paese scarno e inospitale, la macelleria, il vento e le strade deserte. Ostilità ovunque, non solo nelle parole e nel… cric. Qualcosa si muove nel sottosuolo, un’infezione sta per scoppiare. Come sempre sei bravissima nel cucinare a fuoco lentissimo gli ingredienti, vediamo dove ci porti.
    “Il povero dottor Bora fu sistemato sul ripiano sgombro di uno scaffale e i quattro: due carabinieri, Zeni e il notaio” dopo i quattro avrei visto meglio una virgola; inoltre “Non impiegò molto a raggiungere l’albergo, come aveva previsto, era a poca distanza” secondo me manca qualcosa: “l’albergo” è il soggetto di “era”, quindi forse: “l’albergo che, come aveva detto, era a poca distanza”. Impressioni, soprattutto nel primo caso. Anche io mi sono soffermato sulle foglie, frase speciale: le foglie dicono al vento cose incomprensibili. Una comunicazione rotta, come tra Fosco e il paese.
    Una buona mattinata, a presto. Ciao!
    PS proverò a rientrare per vedere se funziona

    • Ciao, Minollo.
      Grazie per le segnalazioni, ho corretto sul file. Nella mia ignoranza, ho immaginato che i due punti servissero a spiegare chi erano i quattro, ma ho cannato, come al solito.
      Per il resto, il sito ultimamente pareva aver ripreso vita, ma ogni tanto dà i numeri. Pazienza, l’importante è portare avanti la storia e questo è già più impegnativo.
      Non so che fai a Pasqua, io lavoro, ma sarà comunque un’ottima giornata e ti auguro due giorni di tranquillità, magari al mare?

  • Mi spiace che non si riesca a votare! Io sarei per restare in paese, ci sono troppi intrighi da sbrogliare…
    Concordo con Black, la frase che ha riportato mi ha colpito moltissimo, “crocchiavano chiacchiere incomprensibili” è un’allitterazione davvero evocativa, complimenti sinceri ?

  • Ciao Keziarica 🙂
    Mi dispiace per le difficolta’ che il sito ti sta dando con la votazione di questo capitolo 🙂
    Il capitolo mi e’ piaciuto un sacco, le descrizioni sono veramente fatte bene la frase che mi ha colpito di piu’ e’ stata “nella strada deserta animata solo da mulinelli di polvere e foglie che crocchiavano chiacchiere incomprensibili in risposta allo stormire dei rami.” e’ una descrizione che puoi sentire e ho detto tutto 🙂
    Per quanto riguarda il capitolo suona benissimo , ho notato solo qualche refuso qua e’ la ma niente di grave , giusto per il file originale ti potrei far notare “Da quando lei ha messo piede a gennaio” dove Gennaio andrebbe appunto maiuscolo , e qualche virgola fuori posto niente di che 🙂
    Ti dico che personalmente non posso che essere d’accordo con Gianni , certo che la situazione e’ un po’macabra e lui avra’ sicuramente una reputazione , visto che immaggino sia l’unico macellaio del paesino 🙂
    Voto per restarte in paese, si sente aria di botte , e come ha detto Ottaviano la situazione si fa interessante 🙂
    Continua cosi’ 🙂
    A presto 🙂

    • Ciao, BlackCat.
      Grazie per le segnalazioni, sono andata a ricontrollare ed effettivamente -ma non avevo dubbi- le virgole a caso ci sono eccome.
      Con il sito non so che fare, comincia a diventare spiacevole, perché non è la prima volta che non mi fa commentare e devo aspettare il giorno seguente…
      Non sono molto soddisfatta della piega che ha preso il racconto, ma se mi conoscessi, sapresti che non lo sono mai: parto con un’idea che puntualmente si tramuta in altro.
      Felicissima che la frase ti sia piaciuta anche se, a rileggerla, mi pare un po’ lunga.
      Grazie ancora tantissimo e Buona Pasqua!

  • Contatta lo staff perché qualcosa è andato in tilt e non permette di votare, oltre ad avere le opzioni completamente sballate.

    Per quanto riguarda il capitolo, trovo che sia scritto con la giusta atmosfera. La nostra “non ancora dottoressa” ha qualcosa in più da dire, a quanto pare 🙂

    Ciao 🙂

  • Ciao Keziarica!
    Direi che il paese è ostile, e i carabinieri ne ostentano in quantità. Dai tuoi scritti esce una Valle sinistra, tetra e spoglia. Senza colori, o tutti tendenti ai grigi. Ci sarebbe da scappare, e forse Zeni lo pensa in qualche momento.
    Anche l’immagine della macelleria come obitorio temporaneo è soluzione obbligata, ma ha un che di macabro: ci sono soluzioni che superano l’horror come foriere di sgomento, pur nella loro semplicità. Tu le sai aggiungere con bravura, come ben so. “Ci vuole un’autopsia, ho potuto notare, durante l’ispezione preliminare per accertare il decesso“. Dopo la parola autopsia io staccherei con qualcosa di più netto di una virgola, forse anche un punto. Anche se in fondo siamo in un discorso diretto, e quindi potrebbe essere anche un tentativo di rendere “vivace” il parlato. Niente di che comunque.
    Stammi ben bene nella tua Genova, ciao e a presto!

    • Ciao, Minollo.
      Me lo ha fatto notare anche un altro autore e, a questo punto, direi che dovrò ricominciare a prestare più attenzione a dove piazzo virgole e punti?grazie anche a te per avermelo fatto notare, a forza di “dai e dai” mi entrerà in testa, no?
      Riguardo al fatto di tenere un cadavere nella cella frigorifera di una macelleria, mi è parso abbastanza sensato, trovandoci in una condizione del genere: piccolo paesino, con ambulatorio inservibile, carabinieri poco attenti e propensi a eventuali indagini, medico legale non disponibile… forse è un azzardo, ma forse ci può anche stare.
      Grazie stammi bene anche tu (e non ricordo dove, vabbé, là dove sei??) e alla prossima!

  • Ciao Keziarica,
    ho letto il tuo racconto tutto d’un fiato. L’ho trovato un po’ diverso dai tuoi altri scritti, almeno per ora.
    Niente terrore né atmosfere da incubo, solo una tensione che scorre sottile e insinuante in tutto il racconto. Mi è piaciuto molto. Ho votato per la neve e aspetto di saperne di più. A presto.

    • Ciao, Anna, bentornata!
      Davvero trovi questo racconto un po’ diverso? Sai che a me, invece, sembra di scrivere sempre le stesse cose? Che cosa strana è la percezione?
      Sono, comunque, felice che ti sia piaciuto e ti ringrazio per esserti presa del tempo per leggerlo tutto.
      Aspetto il tuo finale e ti auguro una buonissima giornata.

      Alla prossima!

  • Ciao, il dottorino è capitato proprio in un bel posto, non capisco se è solo circondato da un branco di inetti, o se l’intero paese sta nascondendo qualcosa!!! Voglio proprio vedere come andrà avanti l’indagine, magari il carabiniere più giovane è un po’ più intraprendente!!!
    Ho votato per vento (paese ostile), mi sembra la risposta più ovvia!!! Alla prossima.

    • Ciao, isabella.
      Il paese è popolato da inetti, ma anche da qualcos’altro. Siamo già al settimo episodio da pubblicare, non manca molto, devo sbrigarmi: snellire e mostrare, nuovo motto, spero di riuscire a tenervi fede?
      Sei sempre gentile e io ti ringrazio per continuare a seguirmi nonostante i tempi di attesa.

      Alla prossima!

  • Ciao Kez!
    Mi accodo agli altri, facendoti i complimenti per le parti descrittive.
    Hai questa bravura nel descrivere gli scenari, di farci calare nelle scene come se fossimo una cinepresa che osserva i personaggi e grazie alle parole giuste, a volte anche poche, cogliamo le sfumature e i dettagli che caratterizzano personalità e atteggiamenti: l’indifferenza della prima coppia di carabinieri, l’inadeguatezza della seconda coppia, l’influenza di Carapal su di essa, e la generale poca professionalità della situazione. E sempre più simpatizzo col povero Zeni, quasi impotente di fronte a tutto quello che sta vivendo.
    È una capacità alla quale posso solo aspirare, sperando di migliorare di volta in volta.

    Per quanto riguarda il discorso sulla punteggiatura, ti capisco! Anch’io mi ci scontro spesso! Oltre alla svirgolata che ti ha segnalato Pintore, posso provare a darti le mie impressioni.

    Ti faccio un esempio.
    Cè una parte dove, al posto della virgola, avrei utilizzato un punto:

    “Ci vuole un’autopsia, ho potuto notare, durante l’ispezione preliminare per accertare il decesso…”

    Mentre lo leggevo, mi è venuto naturale interropere la prima frase “Ci vuole un’autopsia” con il punto, per poi introdurre l’osservazione del dottore.

    “Ci vuole un’autopsia. Ho potuto notare, durante l’ispezione preliminare per accertare il decesso…”

    Stesso discorso anche qui:

    “Nel cielo la stella del nord brillava nel grembo del giorno morente, sopra di lei, in una trionfale sfumatura indaco, giungeva la sera, fredda e limpida.”

    “Nel cielo la stella del nord brillava nel grembo del giorno morente. Sopra di lei, in una trionfale sfumatura indaco, giungeva la sera, fredda e limpida.”

    Sono delle minuzie, – me ne rendo conto – perciò spero di non aver fatto un torto.
    D’altronde io ho solo da imparare da tutti voi!
    Comunque, spero possano tornare utili. Tu che ne pensi?

    Detto tutto ciò, direi di continuare con quest’aria sottile di ostilità: voto per il vento.
    Attendo con pazienza il prossimo capitolo, a presto! 😀

    P.s. perdonami per la lungaggine!

    • Ciao, Carmin.
      Grazie infinite per i consigli sulla punteggiatura, non ti scusare, sono contentissima quando mi si fanno notare queste cose, come ho sempre sostenuto. non so usare la punteggiatura, virgole, punti, puntini e due punti (anche il punto e virgola) sono per me alieni che parlano una lingua che comprendo a tratti. Perciò, grazie, altroché.
      Ti perdono e ti ringrazio per il “non torto” che mi hai fatto, continua così, per favore. ??
      A proposito delle parole, anche poche, viene tutto dai consigli che mi hanno dato qui negli anni. Prima mi perdevo nelle descrizioni e sprecavo caratteri preziosi per descrivere cose che non erano neanche poi così importanti per la storia. Tutto deve avere uno scopo nella scrittura. Ho letto un libro che diceva che, addirittura, in ogni frase il punto A deve portare al punto B con uno scopo preciso, nulla deve star lì per abbellire o per ricamare, solo lo stretto necessario. Così è un po’ troppo, ma ha reso l’idea.
      Ancora grazie e alla prossima!

  • Vado controcorrente e voto per la neve! Perché? Perché isolando il tutto sarei con tutte e due le scarpe col tacco dentro la tua storia che, ahimè, mi intriga a tal punto che se fosse una serie TV skipperei direttamente all’ultima puntata XD XD sei tremenda, carissima ❤️

    • Ciao, Martha.
      La neve ti è congeniale, lo sappiamo, non fa che nevicare lì dalle tue parti ?
      Spero che il sito mi lasci postare il commento, di solito quando arrivo a due o tre postati mi impedisce di continuare…
      Sarebbe bellissimo se le nostre storie potessero divenire serie tv, immagini che emozione, incontrare i nostri personaggi e vederli vivere sullo schermo? Mi piacerebbe molto, chissà, magari un giorno, un regista pazzo passerà di qua in cerca di idee e ne sceglierà una… potrebbe venirne fuori un bel racconto.
      Intanto che aspettiamo il giorno lieto, ti saluto e ti ringrazio per i complimenti.
      Anche tu sei tremenda, sappilo.

      Alla prossima!

      p.s. il sito, ieri, non mi ha lasciato commentare (too many attempts o roba simile)… prossima volta ti riposndo per prima!

  • Capitolo 6)

    Ciao Kez!

    Ma quanto mi piace tutta la parte iniziale? La scelta delle parole, i dialoghi, la tensione. Ben fatto!
    Ho notato che sta cambiando qualcosa nel tuo approccio alla scrittura, e mi pare di avvertire sia una padronanza di linguaggio che una sicurezza maggiore. Bene!
    Ci sono forse un paio di virgole fuori posto, una è sul finale “incontrò”, ma per il resto mi pare che tutto fili più che liscio. Continua così!
    Sono contento che tu sia riuscita a riprendere il ritmo. 😉
    Alla prossima!

    • Ciao, GG.
      Che bello leggere il tuo commento, sono davvero felice che ti sia piaciuto il capitolo, almeno la parte iniziale ?, non so da cosa dipenda, il fatto di avere maggior padronanza, a me pare di andare sempre peggio (è come se stessi perdendola la padronanza, anziché incrementarla). Ci vuole esercizio nella scrittura, come in ogni altra cosa, se si vuole migliorare.
      Le virgole, per favore, mostramele: non ho un buon rapporto con la punteggiatura e ingaggiò una dura battaglia ogni volta che scrivo qualcosa; quella che evidenzi è frutto di distrazione nella riscrittura, le altre dove sono? Se riesci, senza impegno, evidenziamele, così correggo e imparo.
      Grazie tantissime.

      Alla prossima!

      • Ho dato uno sguardo veloce. Per ora, quello che mi viene da segnalare è più questo:
        – rispose il più giovane pronto.
        Penso si capisca il senso, ma non mi torna. Con la virgola prima di “pronto” trovo possa rendere più efficace, se non si vuole utilizzare la forma. “Rispose prontamente il più giovane.” o ancora la forma: rispose, pronto, il più giovane.
        Come sempre, prendi con le pinze quello che dico. 😀

  • ciao Keziarica, anche io credo che sia uno dei capitoli più azzeccati nelle descrizioni. Hai visto e mostrato i militari annoiati e superficiali con vero occhio registico, così la scena e il contesto generale. Tutto il capitolo trasuda diffidenza reciproca e una sottile ostilità, presupposti perfetti per un casino vero!?
    Vista l’ostilità, passiamo alla pioggia (la pioggia ispira, lo so!), e vediamo cosa ci racconti!?? ti auguro una grande giornata!

    • Ciao, Fenderman.
      La pioggia ispira, sì (e ce ne vorrebbe un po’ anche qui, ché non piove mai) e ho anche idea che stia andando per la maggiore. Non so se vincerà l’opzione, ma di sicuro in questo paesino diffidenza e ostilità, soprattutto nei confronti del nuovo venuto, non mancano.
      Sono felice che le descrizioni siano piaciute anche a te. Ci rileggiamo presto.

      Alla prossima!

  • Voto pioggia! Un paese deserto è un buon posto dove far accadere cose senza testimoni 😉

    Il paesino è disgraziato al massimo: tra carabinieri incompetenti, attrezzatura arcaica o quasi (usavo quella macchina fotografica quando ero ragazzino 😀 ) e nessun medico se non il povero Dottor Zeni (almeno lui capace!) le cose non potevano che andare male!
    Certo, Carapal deve avere una qualche influenza, almeno sui due carabinieri più “giovani”, visto il cambio di postura.

    Vediamo come prosegue 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao, Red.
      Il racconto è ambientato in anni lontani, non so esattamente quali, ma mi sono lasciata ispirare dalla copertina… La Kodak non è vecchia per il tempo in cui viene usata, solo non adatta ?la colpa è mia che non ho specificato.
      Carapal ha le mani in pasta, come si dice. È un furbacchione.
      Vediamo proprio come prosegue, spero a breve.
      Grazie, Red.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarika:)
    Ma che bravi Carabinieri che ci sono a Gennaio:) molto professionali direi 🙂 mi hai fatto sentire lo sconforto di Zeni sin dentro la pelle davvero io gli avrei presi a male parole tutti e quattro 🙂
    Comunque vogliamo saperne di più sulla storia sono convinto anche io si tratti di omicidio e perciò ho votato il paese ostile 🙂
    È una cosa che hai rimarcato sin dall’inizio ma adesso sto cominciando a preoccuparmi per ciò che potrebbe accadere al povero dottor Zeno 🙂
    Capitolo molto ben curato e scritto bene, soprattutto nelle parti descrittive 🙂
    Ancora tantissimi complimenti 🙂
    A presto:)

    • Ciao, BlackCat.
      I carabinieri sono quelli di Sainte Martinette, a Gennaio non c’è la caserma?
      IL paesino è molto ostile, forse non piacciono gli estranei o forse non piace che un estraneo possa ficcanasare nei segreti che esso custodisce. Le parti descrittive mi sono sempre venute bene, almeno penso, mi fido del tuo giudizio, ci ho anche lavorato, perché tendo (ora meno) a lasciarmi trasportare dai paesaggi che ho nella testa e rischio (è già successo) di arrivare a finali precipitosi proprio per via dei caratteri che le descrizioni hanno divorato.
      Sono contenta che ti piaccia il racconto e ti ringrazio per i complimenti.

      Alla prossima!

    • Ciao, Massimo.
      Anche io non vedo l’ora, la sera, prima di addormentarmi scrivo interi episodi nella mia mente, trovo spunti e idee geniali che di sicuro manderebbero avanti la storia come un treno e catturando l’attenzione del lettore, poi mi addormento, grazie alla mia amica Mela (Tonina) e mi risveglio quelle tre/quattro volte per notte con la mente ancora sul pezzo, ancora idee, passaggi importanti, spunti che, inesorabilmente, naufragano al mattino, come il Titanic a largo dell’Atlantico.
      Grazie per le belle parole, spero di riuscire a trattenere le mie per riportarle nel nuovo episodio. ??

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica!
    Arrivo come al solito buon ultimo. La credulità si mischia con la voglia di credere o far credere che tutto sia normale, ma i segnali lugubri visti fino ad ora trovano conferma con la morte del povero dottore. Direi che hai fatto montare piano piano l’atmosfera che immaginavi nel paese, e con il ritrovamento si conclude la prima parte. Ben fatto davvero, con tempi drammatici scelti con cura e cinque episodi prossimi in crescendo.
    Sempre bello leggerti e seguirti nel montaggio delle scene e nella messa a fuoco dei personaggi. A questo proposito ho scelto di proseguire con la “non ancora dottoressa”, vittima della simpatia della Ferrier.
    Ti saluto e ti auguro una buonissima settimana. Ciao!

    • Ciao, Minollo.
      Anche a te chiedo scusa per il ritardo, il sito non mi è amico.
      La povera “non ancora dottoressa” Sylvie si ritrova a fare i conti con una principale dispotica e invidiosa, ho pescato dall’esperienza personale di tanti anni fa, la vita è una dispensa infinita di idee.
      Sono felice che l’episodio ti sia piaciuto, ora mancano solo cinque capitoli e bisogna scoprire cosa si nasconde in questo paesello di mezzo, tra la pianura e la montagna, che è talmente piccolo da non essere sulla cartina, ma ne contiene di misteri…
      Grazie ancora, auguro a te un buonissimo fine settimana.

      Alla prossima!

  • Capitolo 5)

    Ciao Kez!

    Trovo che tu sia riuscita a dare una belle atmosfera al racconto, con delle caratteristiche che ritornano, utili al lettore per sentirsi sempre all’interno della storia. Hai reso evidente questa tipicità nell’interrompere gli interlocutori, con eventi, azioni, parole. Ci troviamo in un paesello, ma alla fine tutti corrono come matti, da una parte all’altra, e hanno fretta di sbrigare le proprie questioni. Trovo che tu sia riuscita a far evincere delle caratteristiche che rendono facile interesse nel lettore. Continua così!
    Punto sull’indagine. Vediamo che salta fuori!
    Alla prossima! 😉

    • Ciao, GG.
      Perdona il ritardo, ma, ultimamente, capita spesso che il sito non mi permetta di postare i commenti con il solito messaggio di errore (TOO MANY ATTEMPTS) di cui ho già parlato nel gruppo fb. Mi fa scrivere il commento o la risposta e poi mi blocca al momento dell’invio… ?‍♀️
      Grazie per il commento gentile, pare proprio che questi paeselli di TI siano tutti un po’ strani ?qui tutti hanno da fare, tutti hanno qualcosa da nascondere e tutti tendono a nasconderla bene.
      Vediamo se qualcuno riuscirà a portare a galla la verità. Scusa la rima??

      Alla prossima!

  • Carissima, la tua storia (nonostante le difficoltà che stai attraversando) continua a prendermi tantissimo! La trovo molto affascinante, capitolo dopo capitolo non mi stanca: specialmente adesso che il nostro dottorino si trova davanti al tanto da me atteso “impiccato di Gennaio” ❤️ Non vedo l’ora di indagare, per cui non ho dubbi sul voto che flaggheró. Davvero un bel lavoro, piacevole da leggere e intrigante, brava ❤️ Ti aspetto prestissimo ??‍♀️

    • Ciao, Martha.
      Grazie. Sono contentissima di aver soddisfatto le tue aspettative e mi fa piacere sapere che il capitolo ti è piaciuto. Spero di fare più in fretta con il prossimo. Le indagini vanno alla grande, ho idea che si andrà proprio in quella direzione. Il nostro amico dottore ne avrà di gatte da pelare, chissà se riuscirò a far stare tutto nei caratteri concessi… ?
      Grazie? e alla prossima!

  • Ciao Keziarica 🙂
    so che hai avendo dei problemi con il tuo tempo a disposizione ma non posso che dirti finalemnte si continua 😀
    Leggendo il tuo capitolo cerco di immedesimarmi nel povero dottor Zeni e nella confusione mentale che ha tra leggende e facce nuove (lo sai che adoro questo tipo di racconti e ne sono affine 😉 ) e in piu’ stai dando a questo paese un ritmo abbastanza sostenuto (ne succede praticamente una al giorno) , sara’ l’ultima settimana di Gennaio ? 😀
    Ok comparso ora l’impiccato si devono per forza di cose iniziare le indagini 🙂
    Minete da dire sul capitolo scorrevolissimo e facile da leggere 🙂
    A presto 🙂

    • Ciao, BlackCat.
      Eh già, pare proprio che sia tempo di indagini. L’impiccato lo abbiamo e adesso bisogna saperne di più. In effetti, questo paese è davvero sfortunato, ne succede una al giorno e non si tratta di piccolezze, ma il tempo (più che altro i caratteri a disposizione) stringe e si deve condensare tutto?
      Grazie, sono felice che il capitolo ti sia piaciuto e ti ringrazio di essere tornato a leggere nonostante la lunga attesa.

      Alla prossima!

  • Ciao keziarica!
    Voto per l’indagine.
    Temo di aver mandato le scelte in parità… in effetti questa Sylvie potrebbe sapere qualcosa.
    Forse è presto per dirlo, ma non credo che si beva la storia della tradizione, tantomento della semplice superstizione. C’è qualcosa di più subdolo in tutto questo.
    Comunque, ora abbiamo ufficialmente l’impiccato, esaminiamo la scena… del delitto?
    Brava come sempre, aspetto il prossimo capitolo! 😀

    • Ciao, Carmin.
      Non preoccuparti per la parità, succede sempre anche a me, sembra che io lo faccia apposta! ??Sylvie è una ragazza assennata, ma, si sa, le tradizioni e le leggende rischiano di radicarsi a tal punto, nella mente di chi ci è cresciuto, da non dare spazio alla ragione… vedremo.
      Intanto, grazie per la lettura e il bel commento.

      Alla prossima!

  • La cosa giusta sarebbe indagare ma Sylvie ha, non so come, attirato il mio interesse, quindi voto lei 🙂

    Devo dire che il capitolo è scritto che è un piacere leggerlo 🙂
    Mi sarebbe piaciuto vedere un giallo senza morti, ma va bene anche così: in fondo è un classico e così entriamo direttamente nel pieno del mistero 🙂

    Avanti così!

    Ciao 🙂

    • Ciao, Red.
      So che a te i morti nei racconti piacciono poco, però, come dici anche tu, è un giallo e nei gialli classici un morto c’è sempre ?Sylvie è un bel tipetto, spero le si dia l’opportunità di farsi conoscere, l’indagine, ovviamente, è importante e ci vuole anche quella. Vedremo.
      Intanto, buon weekend e alla prossima!

  • Ciao, un paesino senza un attimo di tregua, non c’è che dire!!! Sembra quasi la Cabot Cove della Signora in Giallo Jessica Fletcher, ma in vece che al mare siamo in montagna!!!
    Ho votato per si indaga, è ora di guardarsi un po’ intorno e capire cosa e perché sta succedendo!!! Alla prossima.

    • Ciao, Isabella.
      La Signora in Giallo mi ha tenuto compagnia per parecchio tempo. Mi è sempre piaciuta quella serie, i primi episodi ancora di più. Mi ricordano i tempi della scuola, quando tornavo a casa e mia madre, preparato il pranzo, si sedeva a guardarla con me. Quindi, forse c’è un po’ di quello (in fondo i pensieri e le idee attingono un po’ ovunque) nel mio racconto, mi fa piacere l’accostamento.
      Credo che l’opzione “si indaga” stia avendo la meglio. Vedremo. ?
      Buon fine settimana e alla prossima!

  • Ciao Carissima, finalmente si va avanti, e direi molto bene con un capitolo esemplare per chiarezza; tutto è al punto giusto e immaginare la scena è vederla, subito, senza incertezze. Non so come mai ma la tua storia è una di quelle facili da seguire e ricordare, senza sforzare le meningi. Vedo che entra in scena una (futura?) eroina rossa: Quello che a parer mio ci voleva, e quelle stanze sopra la farmacia già mi sanno di avventura.
    Mi raccomando… Non farci aspettare troppo… Buonissima giornata a te!??

    • Ciao, Ottaviano.
      la rossa me l’hai suggerita tu qualche commento fa, mi pareva giusto darti ascolto ?e poi rendiamoglielo un po’ più piacevole il soggiorno a questo povero dottor Zeni che da quando è arrivato non ha avuto un attimo di quiete, manco di notte ?
      Felice che il capitolo sia piaciuto, spero di sbrigarmi anche con il prossimo, sono lenta e pigra e… basta, proverò a farlo uscire presto.

      Alla prossima, buona giornata anche a te. Ciao!

  • Ciao Keziarica!
    Ho perso la terza, che ho recuperato adesso. Febbraio è stato duro, ho seguito un corso che mi ha tolto il tempo libero e sono di nuovo sparito dal gruppo dei lettori. Cerco di rientrare con il tuo impiccato.
    Le tue ambientazioni tra Genova e la Valle mi piacciono perché mi sono familiari, la prosa mi porta a vedere certe ambientazioni umide e nebbiose che ben conosco, anche se una volta di nebbia ce n’era di più. Fosco, forse l’ho già detto, mi ricorda Lino Capolicchio in “La casa dalle finestre che ridono” e quanto di più inverecondo e marcio giaccia sotto l’apparente normalità. L’immagine dello scempio nell’ambulatorio è forte e sgradevole, veramente efficace. Brava assai. Ho votato con la maggioranza, ma non so perché il punteggio è rimasto 77. Adesso vedo se sale con il commento.
    Stammi ben bene, a presto!

    • CiaO, Minollo.
      Era un horror, vero? Il film con Capolicchio, devo anche averlo visto.
      Anche a me piacciono molto queste atmosfere, mi riportano alle mie gite in Valle e mi rilassano; la nebbia è sempre molto suggestiva in racconti di questo genere, le cose celate sono misteriose e il mistero ben si sposa con queste trame.
      Non preoccuparti per il punteggio, ultimamente il sito dà un po’ i numeri. L’altro giorno non mi faceva più entrare, così, di punto in bianco. ?‍♀️
      Grazie per essere tornato a leggere, so che è difficile quando si hanno tanti impegni. Io recupero tutto in una volta o quasi, ma non è facile. Perché i racconti seguiti sono tanti, le storie diverse tra loro e, a volte, si fatica a tenere il filo. Contando poi che l’età è quella che è?
      Buona giornata, Minollo. Ti auguro un periodo più leggero che, magari, ti permetta di riprendere anche il tuo racconto.

      Alla prossima!

  • Leggere il tuo nuovo capitolo con il tempaccio che fa qua fuori è stato davvero fico! XD Sarei andata avanti con la lettura per tutta la mattina, al calduccio sotto il piumone ❤️ Hai inserito il nostro dottorino in una situazione veramente interessante, ora credo sia giunto il momento di sganciare la bomba e di far morire qualcuno!
    Brava brava, scrivi presto ??‍♀️

    • Ciao, Martha.
      Ho già tentato di risponderti ieri, ma il sito non mi faceva più accedere…
      Intanto, mi scuso per lo scambio di persona, sono stata fuorviata dalla notifica di una nuova storia, poco male, immagino.
      Tornando al racconto, sì, sto cercando di mettere alla prova il dottorino, vediamo se riesco a fargli fare la fatidica trasformazione.
      Grazie e alla prossima!

      p.s. sperando che oggi mi faccia commentare ?

  • Capitolo 4)

    Ciao Kez!

    Sei stata di parola. 😀
    Mettere nelle mani dei lettori un omicidio, o una morte accidentale, è invitarli a nozze. Anche io sono tra quelli che hanno scelto questa opzione. Stiamo rendendo il paesello un vero inferno! Direi proprio che gli abitanti lo ricorderanno per un bel pezzo…
    In questo episodio hai fatto crescere un po’ la tensione. Vediamo come prosegui 🙂
    Non mi pare di aver trovato niente fuori posto. Continua così!
    Alla prossima!

    • Ciao, GG.
      Sto tentando di governare la macchina della fantasia, ma ci riesco a malapena. Qui tutti fanno come gli pare: scompaiono, appaiono (muoiono?). Lascerò che il dottor Zeni, insieme agli strani abitanti di Gennaio, mi portino a spasso e mi inducano a raccontare quel che accade. Chissà se da qualche parte, in un mondo parallelo, esiste davvero un posto, nasce un posto dalla nostra fantasia… sto deragliando, scusa.
      Grazie, GG.
      Alla prossima!

  • Ciao, ohi ohi, qui le cose hanno preso davvero una brutta piega!!! Sai una cosa? Mi sembra tanto di aver appena assistito alla “quiete prima della tempesta”!!! Le domande ora sono tante, cosa succederà la prossima volta?
    Ho votato per qualcuno morirà, credo che ormai il tempo sia giunto per un bel colpo di scena, se ce ne fosse ancora bisogno!!! Alla prossima.

  • Ciao Keziarica.
    Questi paesini stanno diventando infrequentabili.
    Uno studio medicina, vuole fare del bene e guarda che gli capita. Non vorrei essere nei suoi panni e nemmeno in quelli del vecchio medico.
    Piano piano ci stai presentando uno scenario che da inquietante sta diventando pauroso (a dir poco).
    Siamo sul tuo terreno, ti sento a tuo agio. Stai entrando in tema e sicuramente ci sorprenderai.
    Vogliono tutti il morto, io non vorrei e allora dico ritrovamento, morto o vivo che sia.
    Buona scrittura!??

    • Ciao, Ottaviano.
      I paesini ben si adattano a questo clima un po’ omertoso, un po’ misterioso… tutto sembra rose e fiori (e cappi) e poi guarda che succede…
      Non sono davvero a mio agio in questa storia, non mi piace il risultato dei capitoli, non sta andando come avrei inteso io, i personaggi, come spesso avviene, stanno prendendo il sopravvento. Camelìe, per esempio, è uscita dallo studio senza che io ci abbia minimamente pensato. Quando ho cominciato a scrivere, lei, semplicemente, non esisteva.
      Il ritrovamento è un’opzione poco votata, ma ancora non si sa. ?
      Grazie.

      Alla prossima!

  • L’Ambulatorio verrà distrutto dalle fiamme!

    Adoro i misteri e qui li hai messi tutti! Di chi fidarsi? Chi sta dicendo la verità? Chi mente? E c’entrano davvero i cappi? Aaaah la curiosità avanza!

    Ciao 🙂
    PS: ti segnalo un “detta” invece di un “detto”.

  • Ciao Keziarica! 🙂
    Le disavventure del nostro Zeni continuano e le tre opzioni che hai messo sono tutte alletttanti per mettere a dura prova, ancor di più, la sua psiche: vai, questa volta ci scappa il morto!
    Mi è piaciuto il modo con il quale Zeni, inzialmente, viene ben accolto dal profumo di liquirizia dell’elicriso e poi, avvicinandosi all’ambulatorio, avverte l’odore insolito della formaldeide, il primo segno di un incidente misterioso che lo riporta alla – spiacevole – realtà.
    Sei davvero brava a creare gli scenari per i tuoi personaggi, nonchè nel caratterizzar loro! 😀
    Chissà cosa succederà!
    Al prossimo capitolo, non vedo l’ora di scoprire di più!

    • Ciao, Carmin.
      Sì, cerco di creare situazioni che possano richiamare nella mente del lettore delle sensazioni, non ci riesco sempre, ma ci provo e sono felice che, questa volta, la cosa sia arrivata.
      Zeni è capitato in un paesino mica da nulla… poverino, lo sto mettendo a dura prova e non è finita!
      Grazie, grazie davvero tanto per i complimenti.

      Alla prossima!

  • Eh niente, mi hai fatto sentire l’odore della liquerizia, e di questo non posso che essertene grato: brava K!
    Un capitolo decisamente interessante, entriamo a bomba in questo piccolo paesotto intriso di misteri e leggende… e sparizioni! Dov’è finito, il medico condotto?
    La storia dei cappi continua ad aleggiare tra le tue righe, e suscita fascino: ora ci vorrebbe un bel morto, dai!
    Brava K, continua così ?

  • Viao Kiezarica 🙂
    Il capitolo come al solito e’ scritto benissimo 🙂 ci stiamo avventurando a passi svelti nel mistero che lo avvolge ed ecco che (a parte il sindaco) c’e’ un altra sparizione legata alla leggenda del cappio 🙂
    cosa sara’ successo nell’ambulatorio del dottore? La curiosita’ si fa sempre piu’ grande 🙂
    il racconto e’ scorrevole ho notato solo un errore di distrazione pre pubblicazione (la danna scosse ancora la testa) ma per il resto scrivi veramente bene 🙂
    ho votato per il ritrovamento nella stanza sopra la farmacia (che sia il dottore e qualcun altro)
    attendo con ansia il seguito 🙂
    a presto 🙂
    P.S. sto notando che il sito mi sta dando un po’ di problemi a caricare le pagine … a volte dice che il sito e’ irraggiungibile non so se sono io o se anche a qualcun altro e’ capitato …

    • Ciao, Massimo.
      Il notaio… sicuramente lo rivedremo, chissà in quali vesti…
      Il sogno serviva a delineare meglio il rapporto che Fosco ha con suo padre, il modo in cui lo vede e come lo percepisce. Poi, il fatto che abbia reso più cupo il capitolo non mi dispiace. ?
      L’imprevisto ha trionfato, a breve il capitolo.

      Alla prossima!

  • Capitolo 3)

    Ciao Kez!

    Bentornata! 🙂

    Aspettavamo da un po’ l’episodio, ed eccoti. La combriccola che ci presenti, molto paesana, penso riesca sin da subito a dare un certa antipatia, proprio come immagino debbano risultare al nostro protagonista. Interessante tutta la parte iniziale. Continui a incuriosirmi!
    Continua così, sei forte!

    Ho ripreso a leggiucchiare qualche storia su Youtube. La tua è la prima della Settima Stagione:
    https://youtu.be/7-687fNLZ6g

    Alla prossima!

    • Ciao, GG
      hai ragione, ho fatto passare davvero molto tempo, ma lo sai: ultimamente faccio un po’ fatica.
      Ho già in mente il quarto episodio, Ottavio mi ha dato uno spunto che mi ha permesso di mettere su, mentalmente, il proseguo.
      Grazie per aver scelto il mio capitolo per la lettura, sei sempre molto gentile e sai che sentire le proprie storie lette da altri fa sempre molto piacere e sembrano anche più belle.
      Grazie per il sostegno, anche tu sei forte.

      Alla prossima!

  • Ciao, sono approdata su incipit da pochi giorni e ho letto questi primi tre capitoli proprio oggi, e devo dire che mi è piaciuto molto leggerli: hai uno stile di scrittura piacevole e scorrevole, e riesci a rendere molto bene l’atmosfera. Sono curiosa di vedere come andrà avanti, buona scrittura!

    • Ciao, NW.
      Perdonami tantissimo, non ho visto prima il tuo commento. Non ho ricevuto notifiche e mi sei sfuggita, ancora scusa tanto.
      Sono davvero contenta che il mio racconto ti stia piacendo e spero di ritrovarti presto, nonostante il mio ritardo nella risposta.
      Grazie, grazie tantissime.

      Alla prossima!

  • Ciao, ho scoperto la tua storia già avviata e ho recuperato in questi giorni i primi tre capitoli. Volevo farti i complimenti per la scrittura, per l’atmosfera che hai creato e anche per la struttura che hai dato al racconto: alla fine del terzo capitolo ci hai lasciato diverse piste verso cui potresti indirizzare il racconto, rendendomi molto curioso!
    Non vedo l’ora di rileggerti.
    Buona scrittura.

    • Ciao, Ivan.
      Ti ringrazio per i complimenti, l’atmosfera in un racconto così è importante, perciò, sono contenta che ti sia risultata gradita.
      Le opzioni sono diverse, hai ragione, anche se credo che molti abbiano scelto l’imprevisto, anche tu?
      Buona scrittura anche a te.

      Alla prossima!

    • Ciao, DM
      Non so se sarà ricorrente, mi è parso un modo spiccio per raccontare un po’ del rapporto che Zeni ha con il padre e mi sembrava corretto metterci dentro anche il cappio visto che, insieme all’emergenza medica (che però è appunto medica e quindi esula poco dal mondo del medico), è la cosa più bizzarra della giornata e forse non solo.
      Grazie per il commento, ci si rilegge.

      Alla prossima!

  • Ciao, una narrazione come sempre evocativa, mi piace troppo!!! Il paesello è omertoso al punto giusto, vediamo in che guaio si è ficcato il nostro dottorino, per ora ha cominciato davvero bene!!!
    Ho votato per un imprevisto, agitiamo un po’ la nebbia, visto che da me sta facendo danni!!! Buon weekend e alla prossima.

    • Ciao, Isabella.
      Sei sempre gentilissima, vediamo che succede e se riesco a tenervi compagnia con una storia interessante. Mi fa piacere leggere i tuoi complimenti, non sono sicura di meritarli, ma li accetto di buon grado e cercherò di metterli a frutto impegnandomi con il prossimo episodio.
      Grazie ancora e alla prossima!

  • Andiamo con l’imprevisto e mettiamo in difficoltà il buon Zeni ??‍♀️ Il capitolo scorre, ma si capisce che ti ha dato il suo bel daffare XD certi capitoli capita di scriverli in momenti difficili e, siccome siamo esseri umani, la cosa traspare. Questa cosa l’adoro! Scrivi presto, cara, che la tua storia merita ❤️??‍♀️

  • Ciao Keziarica 🙂
    molto bella l’introduzione della figura del padre tramite sogno/incubo del protagonista , ci fa capire che Fosco a un legame molto profondo con lui e son sicuro che sar’ da prendere in considerazione 🙂
    non mi piacciono invece questi ceffi che “non” lavorano al comune … tutto di questo paesino ha un che , che puzza … non me la racconta giusta nessuno , specialmenyte il sindaco 🙂
    ho optato per un imprevisto 🙂 non volevo essere troppo drammatico scegliendo la disgrazia 🙂
    capitolo molto scritto bene e molto scorrevole 🙂
    buon proseguimento 🙂
    a presto 🙂

    • Ciao, BlackCat.
      Grazie per i complimenti, sono contenta che ti sia piaciuto anche se io non amo particolarmente questo episodio, ma succede in ogni racconto di trovarsi di fronte a qualcosa che non ci piace.
      Mi fa piacere leggere che il rapporto con il padre del protagonista è venuto fuori, è una parte importante del racconto, serve all’arco di trasformazione del personaggio.
      Non avercela troppo con il trio sfaccendato, a Gennaio l’ultima settimana di gennaio è festa per tutti. ??
      Grazie tantissime e alla prossima!

  • Ciao Keziarica.
    Il dottorino e le prime domande, gli incubi, questo padre misterioso e il paese lento addormentato, che fa pensare a un nido di cobra. Tante, troppe domande, e risposte che arrivano vaghe e distorte. Ne hai di lavoro da fare!
    Non so che verrà, ma per mia personale attitudine mi aspetto un’eroina, lei sì, sincera e onesta da affiancare al dottorino.
    Per questo voto l’incontro?
    Buon lavoro e complimenti (attesissima? amica)?
    Ciao!??

  • Ciao Keziarica!
    Secondo me Zeni uscirà pazzo per via di questi cappi, già se li sogna. A proposito, hai introdotto la figura del padre, seppur deformata. Chi lo sa che rapporto ci sarà tra i due.
    Povero Zeni, appena laureato e pieno di sé, ora sembra essere sballottato da una parte all’altra. Avverto il suo disagio per ogni piccola cosa che vede e sente. Con questo andazzo, l’imprevisto mi sembra la scelta migliore.
    Chissà cosa succederà!

    P.s. Non preoccuparti per il ritardo! La cosa migliore è prendersi il proprio tempo. Periodi di inerzia o di poca ispirazione sono normali. Hah, è meglio non finire come me: mi faccio divorare dall’impazienza e pubblico appena finito di scrivere e revisionare (forse ricordo qualcuno per questo aspetto, heh).

    Alla prossima! 😀

    • Ciao, Carmin.
      Grazie per essere tornato a leggere, nonostante la lunga attesa.
      Eh sì, il rapporto che Zeni ha con il padre è un po’ complicato, come ho cercato di raccontare nel primo capitolo, lui vede il padre come figura professionale inarrivabile, uomo d’un pezzo con un grande carisma e un’infinita conoscenza. Fosco, sebbene sia un medico eccellente (ho tentato di mostrarlo nel secondo capitolo alle prese con la figlia del sindaco), si sente inferiore al padre e ne teme il giudizio, forse perché negli anni della formazione il genitore ha preteso molto da lui e lo ha gratificato poco, chissà.
      I cappi sono il filo conduttore in questo racconto, ci saranno sempre… 😉 povero Zeni, di sicuro gli sono entrati in testa e sfido chiunque a non pensarci.

      Alla prossima!

  • Vada per l’imprevisto!

    Unica cosa che posso segnalarti è che prima dici che il sindaco non c’è ed il consiglio è composto da un trio maleassortito, poi però ce lo mostri e ce lo presenti di tutto punto e fai dire ai personaggi del sindaco “che fa puf”. Bastava uno delle due 🙂

    Ciò detto, nei paesi giù rifiutare un caffé è un’offesa gravissima. Se funziona così anche qui, il medico si è appena fatto un sacco di nemici 😀

    Ciao 🙂
    PS: lo spaccato è bellissimo 🙂

    • Ciao, Red.
      Sai che non sono sicura di aver capito. In che senso ripresento il sindaco? Forse intendi che avevo già fatto presente che non si era ancora trovato e lo avevo già scritto in precedenza? In questo caso, hai ragione. Purtroppo, questo capitolo proprio non ne voleva sapere di venir fuori e l’ho messo su così, come sono riuscita.
      Il racconto è ambientato in un paesino vicino alla Valle D’Aosta, che, come forse si è intuito, è uno dei miei posti preferiti. Non so se lì si offendono se si rifiuta il caffè, boh…
      Contenta che lo spaccato ti sia piaciuto.
      Ti ringrazio e ti saluto.

      Alla prossima!

  • Buongiorno passavo di qui per controllare la presenza di un nuovo capitolo e pensavo di aver già votato ma non l’avevo fatto ah ah. Il tuo racconto è riuscito a tenermi buona compagnia soprattutto con il freddo di questi giorni i misteri da risolvere sono l’ideale quindi ti ringrazio per averci proposto questa bellissima storia piena di strane tradizioni antiche e mi auguro di leggere presto il nuovo capitolo con il dottor Zeni in perlustrazione. Perlustrare è una delle mie passioni.
    Buon proseguimento di scrittura da Brau.

    • Ciao, Brau.
      Grazie per essere passato e scusa se ti rispondo in ritardo.
      I gialli, i misteri, il freddo dell’inverno mi piacciono molto e sono felice che, in qualche modo, questo racconto appena iniziato ti abbia tenuto un po’ di compagnia. Ha vinto la perlustrazione, anche se non è stata molto approfondita, approfitterò dei prossimi episodi per raccontare qualcosa in più sul paese.
      Grazie ancora e alla prossima!

  • Ciao Keziarica
    ho trovato la tua storia solo ora 🙂 ho letto entrambi i capitoli e sono davvero scritti bene
    mi piace l’alone di mistero che proviene da queste usanze e superstizioni che vengono dalla saggezza degli uomini antichi 🙂 in piccoli paeselli , come quelli da cui provengo, sono ancora in uso e percio’ capisco cio’ che prova il nostro dottor Zeni quando rimane sbalordito dalla strana usanza
    di Gennaio 🙂
    L’aborto della figlia del sindaco e’ stato un colpo di scena che ha aperto la storia a un sacco di domande 🙂
    Ho votato per la nottata agitata e la mattina di perlustrazione. Seguiamo un po’ cosa succede alla figlia del sindaco e vediamo un po’ dove si trova quest’ultimo magari 🙂
    buon proseguimento 🙂
    a presto 🙂

    • Ciao, BlackCat,
      grazie, intanto, per essere passato (a?) e per le belle parole, sono contenta ti sia piaciuto fin qui e mi fanno allegria tutte le faccine sorridenti.
      Le vecchie usanze a volte servono altre fanno danni, ma vallo a spiegare a persone vissute in una piccola comunità, a riparo dal mondo, per tutta la vita. ?
      Pare che la perlustrazione abbia sortito molto interesse. Ho riscritto il capitolo due volte, tenterò entro la settimana di scrivere la versione definitiva per pubblicarla e interrompere, una volta per tutte, questo momento di blocco (meglio definirlo di procrastinazione) .
      Grazie ancora e alla prossima!

  • Ciao Keziarica!
    Il dottore se l’è cavata bene davvero; il posto è sempre più lugubre e malsano. L’ambientazione secondo me conta tantissimo in questo genere, e mi affascina e mi atterrisce sempre la piccola comunità con le sue tradizioni, i suoi segreti, a volte terribili. Percepisco il disagio fisico, e sei brava a comunicarlo con piccole cose, come il sedile in similpelle gelato. L’ostilità del luogo e della natura stessa di fronte a chi arriva e, anche senza volerlo, appare un’insidia agli abitanti del luogo.
    Ho scelto la conversazione, un altro momento tipico, quello che parla e ad un certo punto magari scompare.
    Bello, si entra nel vivo. Aspetto la tre e ti saluto tanto.
    Ciao!

    • Ciao, Minollo.
      Il sedile gelato l’ho immaginato proprio, sentendone il gelo addosso, forse è un ricordo che arriva da lontano, una volta le macchine avevano quei sedili lì, di solito color amaranto ?
      I posti nuovi spesso fanno paura, questo in particolare con le sue tradizioni e il suo strano nome, nasce proprio per infondere angoscia, specie nel protagonista che ha bisogno di una prova per crescere e superare il suo difetto fatale, come la narratologia insegna… forse ho letto troppi libri sull’argomento, a volte basta andare e via, forse è anche questo che, a volte, mi tiene a freno la fantasia.
      Ho idea che, per il momento, sia in testa l’omicidio… vedremo. Ho intenzione di cominciare il nuovo capitolo per pubblicare domani, ma non prometto nulla.
      Grazie, tantissimi saluti a te e alla prossima!

  • Ciao keziarica!

    Ho scelto la notte agitata! Già me la vedo l’ atmosfera di mistero che riuscirai a creare! Ti faccio i miei complimenti per lo stile impeccabile e incalzante! Il personaggio è un po’ chiuso, ma sono sicura che si ricrederà presto sulle superstizioni del posto!
    A presto!

    • Ciao, Feather.
      Ti ringrazio per essere passata e per le belle parole. Sì, Zeni è un tipo un po’ strano, a metà tra i brillante e il complessato. Chissà cosa verrà fuori da questa storia e come cambierà lui; in fondo, a questo serve l’arco di trasformazione ?
      Grazie ancora e alla prossima!

  • Ciao 🙂

    Di solito non lascio un commento sotto le storie di altri autori, ma mi sento di fare qualche eccezione cominciando con questa.
    L’atmosfera suggestiva di mistero che si respira mi ha coinvolto fin da subito. Ho apprezzato il modo col quale abbiamo appreso qualcosa sulla presenza dei cappi, conversando con un conducente un po’ rude. Immagino ci sarà molto altro da dire a riguardo.
    Zeni mi ispira molto come protagonista. Ha un modo di comportarsi che lo rende identificabile, plausibile, ecco.
    Non so a quale titolo posso scrivere le mie impressioni, dato che scrivo da poco. Ma ci tenevo a farle sapere.

    Ah, ho letto qui sotto che c’è una spiegazione per il prezzemolo: davvero interessante!

    Aspetto con pazienza (in realtà con trepidazione) il prossimo capitolo. A presto.

    • Ciao, Carmin.
      Sono felice di essere una delle storie a cui ha deciso di lasciare un commento, ti ringrazio moltissimo per l’apprezzamento (le tue parole creano una forte aspettativa che non so se riuscirò a soddisfare); tuttavia, vorrei permettermi, se me lo concedi, di darti un consiglio: questa piattaforma, come le altre in fondo, è un luogo di condivisione. Qui ci si legge e si viene letti. I commenti degli altri autori, fidati, sono preziosissimi e negli anni che ho trascorso qui ho avuto modo di constatarlo molte volte. Grazie ai consigli degli altri, sono migliorata moltissimo (nonostante io non sia proprio una ragazzina). Grazie al sostegno ricevuto, ho portato avanti molti racconti che avrei probabilmente abbandonato. Perciò, perdonami se insisto, sforzati di leggere e commentare gli altri autori. D’altronde, siamo qui per essere letti, altrimenti, ce ne staremmo con le mani in mano a guardare e leggere storie, anziché scriverle. Che ne dici? ?
      Le tue impressioni sono importanti, quel che ti arriva da una storia è un riscontro pregiato che porta a confronti utili alla crescita. Se scrivi da poco avrai bisogno di questi confronti. Leggi e commenta, gli altri leggeranno e commenteranno te aiutandoti a crescere con la scrittura.
      Mi sono un po’ dilungata, perdonami, è che ci tengo.

      Grazie ancora per i complimenti.

      Alla prossima!

      p.s. la tua trepidazione mi mette l’ansia ?

      • Ciao! 🙂

        Ti ringrazio per il preziosissimo consiglio. Forse sono un po’ la soggezione e l’inesperienza a bloccarmi dal condividere impressioni e/o riflessioni (mi sembrate tutti così talentuosi qui dentro, che non so che farci ahah), ma lo terrò a mente! In effetti è proprio così, non si migliorerebbe senza un confronto diretto, e non dovrei dimenticarlo.

        Non preoccuparti se ti sei dilungata, ho apprezzato la risposta dalla prima all’ultima parola!

        A presto!
        (E nessuna pressione, hah. Giuro che non volevo creare ansia!)

  • Mi piacciono troppo le tradizioni popolari dimenticate, e questa del prezzemolo non la conoscevo: veramente interessante. Mi piace questo dottorino alle prese con quelle domande finali: una situazione decisamente misteriosa e che si prospetta avvincente. Brava, avanti così, e voto l’omicidio!

    • Ciao, Martha.
      Sì, le tradizioni popolari sono molto interessanti; questa, in particolare, la ricordo per averne letto molto tempo fa, ne restai impressionata e me la ricordo da allora.
      Sono felice che ti sia piaciuto il capitolo.
      Grazie per tutto e vediamo se è già tempo per un omicidio.

      Alla prossima!

  • Ciao, brrr!!! Se c’è una cosa che odio veramente, è dovermi alzare le notti con il gelo, una vera tortura!!! L’avventura del nostro dottorino è iniziata davvero bene, e tempo proseguirà ancora peggio…
    Ho votato per una notte agitata, cerchiamo di capire qualcosa guardandoci intorno, pestare subito i piedi a qualcuno sarebbe troppo rischioso!!! Buon weekend e alla prossima.

    • Ciao, Isabella.
      Sì, ho cercato di creare l’ambiente caldo e soffice che precede il sonno per poi distruggerlo con l’arrivo del “problema”. Per ora se l’è cavata, il caro dottorino, ma ci sono molte cose che lo aspettano in questo strano paese…
      Buon Week end anche a te.

      Alla prossima!

  • UNA NOTTE AGITATA, SEGUITA DA UNA GIORNATA DI PERLUSTRAZIONE!

    Voglio provare a vedere se si riesce a fare un Giallo senza omicidio 😀 Ne dubito ma per ora ci provo 🙂

    La cosa del prezzemolo non l’ho capita. Ho capito che ha abortito ma mica cosa c’entra il prezzemolo.

    La descrizione è meravigliosamente fatta bene 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao, Red.
      il giallo senza omicidio… scritto da me? Davvero pensi che sarebbe possibile? ??
      A proposito del prezzemolo: negli anni passati (io ne ho letto una trentina d’anni fa su un quotidiano, in seguito alla morte di una ragazza) il prezzemolo veniva usato per causare forti emorragie che provocassero l’aborto in gravidanze indesiderate. L’uso smodato di prezzemolo (in decotti appunto) non solo funge da emorragico, agisce sulla muscolatura uterina e può danneggiare fegato, reni e intestino; può anche provocare (ecco perché Zeni le controlla le gambe) paralisi degli arti inferiori a distanza di tempo (vuole capire se ci hanno provato in precedenza a somministrarle il decotto).
      In un romanzo, dove i caratteri sono liberi, avrei potuto in qualche modo far spiegare al medico il perché di tutte queste cose, ma questo è un racconto e non si poteva fare altrimenti. Contavo di parlarne alla fine, quando si tirano le somme, vedremo. Nel frattempo, grazie e spero di averti chiarito le idee.

      Alla prossima!

  • Capitolo 2)

    Ciao Kez!

    Posso dirlo che mi hai colto impreparato? Non mi aspettavo niente del genere, e trovo la scelta singolare e intrigante. Immagino questa decisione sarà legata in qualche modo alle vicende, oppure sarà un buono sfondo per altre circostanze. Ma mi davvero incuriosito. Ben fatto!
    Oltre a quanto segnalato da Fenderman, cosa che a me era passata del tutto inosservata – forse perché ho immaginato ci fosse un taglio o simili – mi pare che tutto si regga bene.
    Aspetto il prossimo, con tanta curiosità!
    A presto!

    • Ciao, GG.
      Non so se essere contenta per averti colto impreparato… forse ti aspettavi un proseguo diverso, visto l’incipit? Il dottorino che ho dipinto come un po’ sprovveduto nel primo capitolo, qui risulta competente, questo dovrebbe essere (almeno nel mio intento) un messaggio subliminale sul fatto che spesso non crediamo abbastanza in noi stessi. Non so se passa il messaggio, lo spero.
      Il fatto deve incastrarsi con il resto della storia, da qualche parte andrà 😉
      Grazie anche a te per le belle parole, spero di non disattendere la curiosità e ti saluto.

      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica,
    Una perla: “Gli occhi lucidi per la febbre erano gemme nere in un ovale niveo”.
    Un racconto che prende la sua via, certo dopo l’aborto l’omicidio tenta… Io però una giornata di perlustrazione, più per noi che per lui, la inserirei.
    Una piccola cosa da segnalare che probabilmente vale solo per me: l’inizio del capitolo mancando del soggetto mi fa quasi pensare che sia l’albergo a infilarsi sotto la coperta.?
    Non farci caso però, e scrivi presto il seguito, mi raccomando!?
    ??

    • Ciao, Ottaviano.
      Pensa che rileggendo la frase avevo quasi pensato di toglierla, mi è parsa in fase di rilettura troppo aulica per il contorno, ma poi l’ho lasciata, perché a me piace così ?, felicissima che tu l’abbia apprezzata.
      Hai ragione sul soggetto nella frase d’apertura, arriva, come dice GG, dalla riscrittura. Purtroppo, non l’ho notata, essendo mio il testo, e l’ho lasciata così. Mea culpa, perdonatemi.
      Grazie per i complimenti e per la segnalazione, vado a correggere il file e ti auguro un bellissimo weekend. Io oggi e domani lavoro, ma la prossima sono in ferie ?

      Alla prossima!

  • Ben fatto, K! Sei riuscita a dare continuità alle piacevoli, misteriose, sensazioni che ho provato leggendo il primo capitolo. Inoltre, con questo mistero, hai fatto capire al dottorino (e a noi lettori) che è vero quel che si dice dei piccoli paesi: sono davvero pieni di misteri! A questo punto calerei l’asso di briscola con un bell’omicidio! Lettura scorrevolissima, che invita nel proseguo: missione compiuta!

  • Capitolo 1)

    Ciao Kez!

    Leggerti di nuovo è stato bello! 🙂 Bentornata!

    Che ti posso dire? Con questo incipit mi hai comprato.
    Ho pensato subito a The Pale Blue Eye, più per la questione delle impiccagioni, ma non mi pare che la storia abbia niente a che vedere con il film. Hai trovato la tua via originale per raccontare una storia, ed è già un ottimo inizio.
    Ben fatto.
    Ti leggo creativa, e sono curioso di scoprire dove ci porterai con questa nuova storia!

    Aspetto il prossimo!

    • Ciao, GG.
      Ci hai visto giusto. Come ho scritto a Minollo, è stato proprio quel film a ispirarmi. Ovvio, non c’entra nulla, la storia è un’altra, ma se non lo avessi visto, probabilmente, questa idea non mi sarebbe venuta. Ecco perché è importante guardare cose nuove, leggere tanto; perché l’ispirazione arriva anche dalla creatività altrui.
      Spero di riuscire a intrattenervi senza pasticciare troppo.
      Grazie per esserci e alla prossima!

  • Ciao Keziarica!
    Ben rientrata nella mischia; bella sorpresa ieri per me. Ho votato per l’emergenza medica, vorrei vederlo all’azione; nei gialli la presenza di un medico mi da sempre un tocco di sicurezza. Lo scenario dei cappi e il periodo dell’anno lasciano pensare al rogo della vecchia, propiziatorio per il raccolto. Ma la modalità è ben macabra, e in una tua storia è un mirabile inizio. Il piccolo paese, che cela qualche storia morta ma non sepolta… Vedo diversi ingredienti che mi dicono che sei sulla buona strada anche stavolta.
    Brava! Io sono già contento di riprendere a leggere, poi vedremo.
    Buona storia e buonissima giornata!

    • Ciao, Minollo.
      Se devo essere sincera, non conoscevo la storia della vecchia bruciata per propiziare il raccolto. La storia mi è venuta in mente guardando The Pale Blue Eye, su Netflix. Proprio dall’immagine di apertura. Non è una storia che cercavo, è arrivata così, per caso. Ne ho in mente anche un’altra, molto più elaborata e a cui sto pensando da qualche mese, magari la racconto ad Allegra, chissà che non le venga voglia di scriverla. ?
      Grazie per le belle parole, sai che è sempre bello ritrovarti tra i lettori. Spero di ritrovarti presto con la tua storia, ma non c’è fretta, quando ti va. 🙂

      Alla prossima!

  • Ciao, bentornata!!! Bella la “rusticità” della scena, sia umana che del paesaggio. E poi le credenze popolari… un buon mix per un giallo con i fiocchi, non vedo l’ora di vedere come prosegue!!!
    Ho votato per l’emergenza medica, e vediamo come se la cava il dottorino tanto carino!!! Alla prossima.

    • Ciao, Isabella.
      Il paesello, la leggenda, il dottorino “so tutto io”, sono gli ingredienti, spero azzeccati, per questo racconto che sarà giallo, ma anche un po’ horror… gli autori di TI dovrebbero pensare di aggiungere dei Tag, in modo da poter rendere meglio l’idea di ciò che ci si può aspettare da una storia. Ho tentato di caratterizzare già un po’ il carattere del protagonista, forse ci sono troppi pensieri, ma vabbè, ormai è andata.
      Ti ringrazio per il complimento e per essere tornata a leggermi. Spero ti vada di tornare presto con un altro racconto.

      Alla prossima!

  • Un giallo con le superstizioni in mezzo ha un che di affascinante! Ma prima di “buttarci nella mischia” vediamo come se la cava il nostro chirurgo con un’emergenza medica!

    Bentrovata! Non ho capito chi sarebbe il tipetto che gli fa da tassinaro ma probabilmente non lo sa nemmeno il protagonista. Vediamo come si svolge la vicenda 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao, Red.
      Hai ragione, non ho specificato. In realtà è solo un autista nel racconto, nella costruzione della storia è il mezzo per raccontare al lettore qualcosa sul piccolo paese e la sua leggenda/maledizione.
      Anche a me piacciono molto i gialli quando si mischiano alla superstizione e mi auguro di far bene.
      Grazie e alla prossima!

  • Keziarica! Che piacere leggerti, sei tornata finalmente.
    Un esordio quanto mai classico e subito inquietante. Vuoi spaventarci, al solito, e hai affilato le armi.
    Io dico che il dottorino avrà subito un burrascoso incontro, altro che bisturi, gli ci vorrà ben altro per affrontare la situazione. Mi aspetto di tutto quindi auguri a lui e complimenti a te per l’ottimo, coinvolgente inizio!??

    • Ciao, Fenderman.
      Non ci ho pensato su molto, ho scritto e pubblicato, conscia del fatto che, se avessi atteso anche un solo giorno, questa storia sarebbe finita nel dimenticatoio.
      Sper di svilupparla al meglio. Il dottorino avrà di che crescere e gli auguri gli serviranno tutti.
      Grazie per esserci anche questa volta.

      Alla prossima!

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