L’INTRICATA VICENDA DELLA FAMIGLIA MANTABURRO

Dove eravamo rimasti?

Dove sarà finito il cadavere? È stato portato via dai due fratelli (75%)

Follia

Dov’era finito Nino, i due figli Antonio e Carmelo? E soprattutto dov’era il cadavere?

Alessandra, la più piccola delle sorelle, sicura che qualcosa di inconsueto quanto inevitabile stesse per realizzarsi, prese a braccetto Nicolina. Le due, con labbra tremanti, fecero subito ritorno in cucina.
<<In stanza non c’è nessuno. Che scherzo è questo?>>, chiese indispettita Nicolina. Cosimo preferì il silenzio, riflettendo sull’inutilità di qualsivoglia risposta. Ivan, calmo e fresco come la brezza marina, aveva scelto anch’egli il silenzio. Per qualche istante ruotò gli occhi attorno alla stanza. Dopodiché, dopo aver sorvolato le teste dei familiari, il suo sguardo aguzzo posò sull’orologio. Le 8 del mattino, luce chiara, aria fredda del primo gennaio. Tutto taceva.

Ora le quattro sorelle erano una a fianco all’altra sul divano, raccolte in un morbido e caldo abbraccio, esattamente come aveva sognato Carolina nella turbolenta notte appena trascorsa. La donna non intendeva prendere parte a questo sorta di gioco, un gioco in cui nessuno osava avanzare ipotesi per evitare di diventare oggetto di critica. Restò in disparte, seduta distante dai due fratelli e dalle sorelle. Disgustata, accese la prima sigaretta della giornata.

Ivan, dopo aver valutato la situazione, esordì con una frase delle sue: <<Ecco. Ci sono momenti in cui uno, e uno soltanto, deve caricarsi sulle spalle il peso dell’intera famiglia. Se non ci sono altre proposte… lo faccio io, signori miei.>>

Il più grande dei fratelli dopo aver disegnato nell’aria la frase perfetta, fece segno a Lucia con un lieve movimento della testa. Lucia assentì e lo accompagnò nella stanza dei genitori. Lì la donna lo aiutò a trovare il vestito del padre, un vecchio ed elegante abito cerimoniale che Nino conservava per le occasioni importanti. Ivan lo indossò e, con viso sornione ed agguerrito, tornò dai suoi spettatori.

<<Eccomi qua, gente. Ora si fa sul serio. D’altronde la vita è un gioco, anzi un giuoco, come diceva il nostro leader (Berlusconi).>>
<<Nostro?>>, irruppe Carolina. <<Tuo!>>
Ivan alzò le braccia e mostrò i palmi in segno di arrendevole innocenza.
<<Non c’è nessun problema. Siamo qui per giocare e, come in ogni gioco, ognuno ha la sua strategia.>>
<<Gioco?>>, chiese Carolina.
<<Ma certo! Siamo qua per divertici o no?>>
Ivan, sorridente, continuò: <<E ora si fa sul serio, fanciulli miei. Sta per cominciare. Ci divertiamo un sacco! Maria nelle vesti di Lorella Cuccarini, Alessandra nei panni di Michelle Hunziker, Lucia condurrà al mio fianco. Cosimo, cocco di famiglia, dopo l’intervallo canterà ‘Libertà’ di Albano.
Nicolina, in una posa da bambina curiosa, aveva portato il pollice alle labbra e, dopo un attimo di esitazione chiese: <<E io, e io? Che cosa faccio io?>>
<<Volete sapere cosa farà Nicolina?>>, chiese Ivan divertito alle altre tre sorelle, <<Volete saperlo o no? Glielo dico o non glielo dico? Eh?>> Poi fissò Nicolina e aggiunse: <<Ma certo! Tu sarai la ballerina brasiliana!>>
Ivan, in un scatto di genialità mista a mitomania, pensava di essere diventato Gerry scotti. Nicolina, entusiasta, volle aggiungere: <<A dire la verità, me lo immaginavo… Va bene ci sto.>>

Carolina, sbalordita prima dal fratello più grande, poi dal comportamento degli altri che assecondavano la sceneggiata, prese il pacco di sigarette e lo lanciò in faccia ad Ivan. Rivolgendosi all’intera stanza, come se fosse in un tribunale, sentenziò ad alta voce: <<La smettiamo con questa commedia? Che cosa state combinando? Dove avete nascosto Ana? Qui si rischia il carcere per occultamento di cadavere.>>

La situazione è diventata surreale. Ivan dirà la verità, non può più temporeggiare. Ivan ammetterà che:

  • 3) In realtà non sa un bel nulla di dove sia Ana. (100%)
    100
  • 2) Lui, insieme ad Antonio e Carmelo, sono disposti a chiamare la polizia in cambio di... (0%)
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  • 1) Carmelo e Antonio hanno sepolto il cadavere. (0%)
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6 Commenti

  • Ciao Samuel!
    Ho recuperato tutti i capitoli e devo dire che, nonostante i gialli non mi ispirino più di tanto, ho trovato questa storia coinvolgente. Hai presentato tanti personaggi, quindi occhio a gestirli bene.
    Un consiglio che posso darti è di non usare (<>) per i discorsi diretti perché 1) occupano due caratteri per apertura e due per chiusura e quindi dato che il giallo ha molto parlato ti privi di molti caratteri e 2) sono bruttini da vedere.
    Usa piuttosto ” / ” ma, se proprio ti piacciono le virgolette francesi, usa ALT+174 per («) e ALT+175 per (»).
    A presto!

  • Ciao Samuel, hai apparecchiato un bel mix di sangue e ipocrisia. Tanti, troppi parenti, ognuno vuole dire la sua e i diretti interessati che fanno… Scompaiono!
    Così non andranno lontano.
    Tanti personaggi, difficile gestirli tutti di una storia a puntate, auguri e attento. Vero che un urlo o un colpo di pistola di notte se non è replicato non esiste. Scena iniziale talmente assurda da essere assolutamente realistica e plausibile, perché la realtà si sa supera ogni immaginazione. Infine per sdrammatizzare ipotizzerei che ANA ce l’ha con ANNITA perché quella ha una “enne” in più e lei una in meno: gliel’ha forse rubata?
    Auguri, sei molto bravo, (a parte questa cosa qua:<>.)
    Ciaooo😁🙋

  • Capitolo 1)

    Ciao Samuel!

    Aspettavo di leggerti su un nuovo progetto. Vai col giallo, e vediamo un po’ cosa riuscirai a costruire. L’impressione iniziale non mi ha coinvolto del tutto, se devo essere sincero. Hai mantenuto la caratteristica riflessiva della narrazione, già nota nella precedente storia – e trovo che risulti sempre interessante – ma il capitolo in sé non mi ha dato la spinta di curiosità, forse anche per l’inconsueta domanda che poni all’inizio. Potrebbe essere una provocazione, chiederci chi è l’assassino, ma trovo abbia tolto un po’ di magia, perché in questo modo anticipi al lettore una curiosità tipica del giallo, ovvero scoprire il delitto e il colpevole. Come sempre, però, voglio darti fiducia e vedere dove ci porterai 😉

    Questa parte introduttiva presenta qualche problema di formattazione, tra “<<" che fanno sempre tanto "bozza" e qualche frase che finisce inspiegabilmente a capo. Hai scritto il capitolo su telefono? Di solito capita quando si trasportano i file.
    Per il resto mi pare che tutto vada liscio.
    Punto sul Nonno.
    Aspetto il prossimo!

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