LA CAREZZA DEL SIGNORE

Dove eravamo rimasti?

Ed eccoci arrivati all'ultimo capitolo! Chi vorresti che lo raccontasse? Sara e Jones (67%)

La fine è solo l’inizio

JONES

«Sei il figlio della signora Jones, giusto?»

Sono seduto su una poltrona rossa, osservo le mie mani che ne stringono i braccioli. In testa ho ancora l’eco del maledetto frullatore, che mi ha scombinato tutti i pensieri fino a ridurli in pappetta. Mi volto, e la vedo. È qui, in piedi, a un metro da me.

«Certo che ne è passato di tempo», dice Sara ravvivandosi i capelli. «L’ultima volta che ti ho visto eri alto così. Ficcanaso Jones… »

Vorrei poter rispondere, ma la mia voce non ne vuole sapere di uscire fuori.

«Ti ci abituerai», dice Sara. «All’inizio, i primi tempi, mi sembrava di impazzire: poi c’ho fatto l’abitudine. Mamma e papà mi hanno aiutato a capire, ma c’ho impiegato un casino di tempo.»

Sara sospira, si avvicina alla finestra.

«Io e il ponte coperto ci assomigliamo», dice Sara. La sua voce è morbida, è calma. Le sue parole mi trasmettono una grande quiete. «Non ne so spiegare il motivo, ma c’è qualcosa dentro di noi che ci spinge a resistere: come se aspettassimo il Grande Giorno. Io e il ponte coperto abbiamo una cosa in comune, e a volte mi chiedo se anche il ponte coperto mi guarda, a quest’ora, quando il tramonto dipinge di rosso tutta la campagna.»

La guardo, la luce del tramonto sta incominciando a dipingerle i capelli di rosso. Sono sopraffatto dalla tristezza, dalla malinconia. Mi sento come se avessi perso qualche cosa di importante. Qualcosa, sì.
Di importante, sì.
Ma cosa? Non ne ho la minima idea: tutto quello che so è che mi sento triste e malinconico. E dispiaciuto.
Quella sensazione dura pochissimo perché la porta si spalanca e nella stanza entra Billy Bo.

«Oggi è la mia giornata fortunata!», dice Billy Bo. Raccatta una parrucca bionda da sotto il letto e se la indossa: ora, con un po’ di fantasia, con un bel po’ di fantasia, sembra Meg Ryan da giovane.

Si avvicina alla finestra, e nel farlo passa attraverso Sara. Sara geme, dice che ancora non si è abituata. Dice che ha paura che non si abituerà mai.
Billy Bo guarda verso il ponte coperto, fischietta soddisfatto, poi la sua voce cambia e diventa una voce di donna.

«Sei venuta a salvarmi?», dice Billy Bo guardando verso il ponte. Poi si schiarisce la voce, dà un paio di colpi di tosse e ci riprova. «Sei venuta a salvarmi?»

Guardo Sara, e Sara guarda me.

«Io c’ho provato a salvarti, ce l’ho messa tutta», dice Sara. «Ma la telefonata che ti ho fatto mentre eri alla tavola calda non è venuta come volevo…»

Ripenso alla telefonata: era una voce maschile, quella che mi intimava di non ficcanasare. Ficcanaso Jones, aveva detto la voce dall’altra parte del telefono, smetti di ficcanasare e tornatene in città. Non sei il benvenuto, da queste parti, aveva detto quella voce.

«Già, proprio così», dice Sara. «In realtà ti volevo mettere a conoscenza del fatto che Billy Bo mi ha ucciso un po’ di tempo fa, dopo aver abusato di me insieme al suo paparino. Ma vedi, Jones, la comunicazione tra vivi e morti non è roba facile. Credo che ci voglia esperienza, non so… A volte mi piacerebbe avere il libretto delle istruzioni, ah ah ah! »

Sara scoppia a ridere, ma poi smette e mi fissa. Ha uno sguardo molto rammaricato, quasi si vergognasse di non essere riuscita ad avvertirmi in tempo. Dentro di me dilaga un sentimento di pena e di sconforto.

«Non te la prendere, Jones», dice Sara. Allunga la mano verso di me, mi accarezza il ginocchio. Ma la sua mano lo oltrepassa, così come oltrepassa la poltrona sulla quale sono seduto.

«Cazzo», dice Sara. «Scusa, Jones: ti ho fatto male?»

Ho sentito come un scossa elettrostatica, tutto qui. Sopravviverò, se così si può dire…

Sara ride, dice che sono proprio simpatico. Ma poi si incupisce di nuovo. Si incammina verso la finestra, guarda il ponte coperto da dietro la spalla di Billy Bo, che nel frattempo si è calato pantaloni e mutande e si sta tirando una sega.

«Vieni a salvarmi», ansima Billy Bo. «Dai , stronza, vieni a salvarmi.»

«C’è una ragazza che sta facendo delle riprese al ponte coperto, Jones», dice Sara guardandomi con occhi tristi. «Spero con tutto il cuore che non guardi verso casa mia.»

«Vieni a salvarmi», dice Billy Bo con la fronte appiccicata alla finestra. «Sì, così. Guardami, oh sì. Oh, sì!»

Billy Bo, quel mostro psicopatico, quel figlio di puttana: mi domando cosa possa aver fatto a Sara. Poi mi domando cosa possa ver fatto a me, ché l’ultima cosa che mi ricordo è che lo sceriffo mi teneva per le spalle.

«Certe cose è meglio non saperle, Jones», dice Sara con lo sguardo rivolto verso il vetro che lentamente si sta colorando di rosso. «Tutto quello che possiamo fare è sperare che non succeda di nuovo.»

«Brava, troia, vieni da papino!», esclama Billy Bo. Uno schizzo di sperma lorda la tenda della finestra della camera di Sara. E io tremo di paura. Anche Sara, trema di paura.

«Quando ti ho visto arrivare, ieri sera, con la macchina fotografica e tutto il resto», dice Sara accucciandosi sotto la poltrona, «ho pensato a due cose. Ho ringraziato Dio per la tua presenza…»

E la seconda?

«Ho maledetto Dio per la tua presenza.»

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122 Commenti

  • Capitolo 10)

    Ciao Massimo!

    Tutte le storie giungono a una conclusione, anche se questa potrebbe non essere chiusa del tutto. Ho questa sensazione.
    Trovo che la scelta di non far finire bene le cose, avendoci quasi illuso del contrario, ci stia perfettamente. Non sempre il “bene” prevale, ma potrebbe offrire spazio ad altre storie e altri risvolti. L’intero processo mi ha coinvolto, e trovo che hai dato il meglio verso il centro della storia. Ti ripeto ancora una volta che questa potrebbe essere una di quelle storie da ampliare, con la volontà di farlo, ed è sempre bello far parte del processo evolutivo. Grazie per averci coinvolto!
    E niente, aspetto di leggerti la prossima volta! 🙂

  • Accidenti, ci hai proprio accompagnati in una discesa verso gli Inferi!

    Avremmo potuto salvare Jones? Chissà. Almeno adesso è insieme a Sara, seppur in un contesto… spettrale. Fa rabbia che la malvagità perversa abbia prevalso, ma questa è una storia cruda e raccapricciante, ed è giusto che sia così. Anzi, il fatto stesso che lasci l’amaro in bocca è un bene, significa che hai fatto un ottimo lavoro, complimenti. 😀

    Devo dire che lascia anche delle curiosità, sarebbe davvero interessante leggerne un seguito. Nel frattempo, possiamo far lavorare la nostra fantasia: sto ancora pensando alla “vera storia” dietro l’origine de La Carezza del Signore, ahah!

    Comunque, sono felice di aver seguito il racconto dall’inizio alla fine e spero, in futuro, di leggere ancora qualcosa da parte tua su TheIncipit.
    A presto, Massimo! 😀

  • Complimenti Massimo bellissima storia 🙂
    Sebbene non nel modo in cui ci aspettavamo alla fine Jones e Sara si sono rincontrati 🙂
    Spero che il titolo che hai scelto per il tuo finale sia un modo per dirci che ritornerai a breve con un nuovo inizio (incipit) 🙂
    E noi ti aspetteremo con ansia 🙂
    A presto 🙂

  • Capitolo 9)

    Ciao Massimo!

    Ed è proprio un ritorno al nero. Sapevamo di star ficcano il povero disgraziato in una trappola bella e buona, ma avevo immaginato potessi portare la cosa a un livello più alto di crudeltà! Ma c’è ancora un capitolo…
    La situazione mi ha caricato di sensazioni alla “Non aprite quella porta”: gente che non vorresti mai incontrare al buio, o da solo,
    Aspetto di scoprire come si chiuderà. Continua così!
    Alla prossima!

  • Nonostante io sappia perfettamente che negli horror il lieto fine non esiste, non quello definitivo almeno, voto per Jones e Sara, sperando che non sia l’imparruccato a farne le veci…
    Ciao, Massimo.
    Sai che quel Derek mi ha convinto poco fin dal principio, non so, qualcosa mi puzzava in quel tizio… sarà che sei stato bravo a seminare? Probabile.
    Non ci resta che aspettare il finale, dove so succederà qualcosa di imprevisto. Avanti allora, ti aspetto.

    Alla prossima!

  • Ma che bella “psyco” sorpresa povero Jones.
    Così impara a fidarsi.
    A ‘sto punto non so piu cosa pensare; la suspance resta immutata, anzi è amplificata dagli ultimi accadimenti.
    Esprimo un voto che è un augurio: Sara-Jones. Perché il bene ? trionfi, anche se ho i miei dubbi.
    Bravo Massimo, che dire: ottimo lavoro!?

  • Mi sa che hai vinto la tua scommessa con Martha perché scommetto, a mia volta, che siamo stati fregati tutti, non solo io e BlackCat.
    Ho visto spegnersi di colpo una piccola luce in questo tunnel malsano, e ora non ho più speranze per Sara e Jones, di cui vorrei leggere molto i POV.
    Vediamo quanto ci farai inorridire nel finale.
    Alla prossima Massimo! 😀

    P.s. ho notato che ultimamente il sito sta avendo dei problemi non indifferenti, specie di caricamento.

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