Dove eravamo rimasti?
Dal tuo compagno
“Cosa diavolo sta succedendo!?” continuava a chiedersi Zeno dopo la rivelazione scoperta.
Luna, o chiunque fosse, sapeva più di quanto facesse credere. Ma più di tutti era lei che aveva sguinzagliato quell’animale che quasi l’aveva ucciso!
La testa di Zeno ricominciò a dolere, e a ogni pulsazione la rabbia aumentava, e come già successo con il lupo la percezione visiva si colorò di rosso.
Intanto la donna stava seduta sopra un sasso mentre con il suo bastone disegnava sulla sabbia… all’improvviso vide Zeno avvicinarsi, stava per salutarlo quando l’uomo gli saltò addosso buttandola a terra e tenendoli un gomito sulla gola.
“C-c-che stai facendo Zeno!?” chiese con un filo di voce.
“Chi sei…”.
“C-c-cosa?” l’uomo la strinse più forte.
“Chi diavolo sei!?” urlò con tutto il fiato che aveva in corpo per poi allentare la presa.
“Andiamo… S-s-sono io, Luna!”.
Dopo questa risposta Zeno la sollevò di peso e la fece sbatte a terra premendole il petto.
“Smettila con le bugie! Io so chi è Luna! E non sei tu!”.
A quelle parole solo ora la falsa Luna notò gli occhi indemoniati dell’uomo. “Oh cavolo, siamo già a quella fase”.
“Quale fase!?”.
Luna in cuor suo sì maledisse per averlo rivelato.
“Quale fase!?!?” domandò con più insistenza Zeno.
“I-i-il tuo mal di testa, t-t-ti sta spingendo sul tuo lato emotivo, se ti calmi…”
“SMETTILA DI PRENDERMI IN GIRO!!” urlò Zeno che con il piede schiacciò per varie volte il braccio destro della donna. All’apparenza sembrava si fosse rotto, ma Luna non batté ciglio per questo!
“S-s-senti, d-d-diamoci una calmata, ti spiego tutto, solo…”.
“Spiegarmi cosa!? Che ti sei presa gioco di me!? E che appena ho voltato l’angolo mi hai lanciato contro quel maledetto animale!?”.
“I-i-io vedi… aspetta! T-t-ti ha aggredito!?” stufo di aspettare Zeno gli spaccò anche l’altro braccio. Stessa scena di prima.
“Sì mi ha aggredito! Adesso dimmi chi sei!”.
Dopo tale risposta la donna cominciò a ridere. La risata aveva un nonsoché di folle, tanto che Zeno si calmò di colpo.
“Oh cielo… e io che pensavo mi avessero scoperto! Ho detto a quello stupido animale di aggredire che gli sbarrava la strada, ma ho dimenticato di dirgli che doveva evitarti, che idiota!” e ricominciò a ridere.
Ancora arrabbiato però Zeno afferrò la donna per la gola “smettila di ridere e dammi delle risposte!”.
“In questo stato non possiamo parlare, non capiresti… KAKA!!” urlò Luna.
Passarono cinque interminabili secondi, e Zeno non volendo aspettare stava per ricominciare l’interrogatorio, quando improvvisamente degli artigli lo colpirono alla faccia!
Cadendo a terra vide che ad attaccarlo era quella che sembrava una tigre! Sembrava perché invece di essere arancione con le strisce nere era il contrario! Nera con le strisce arancioni!
“Tienilo a bada! Io devo andare a cambiarmi!” urlò Luna che strisciando andò nel folto della giungla.
Dopo tale ordine la tigre di colpo sì gonfiò il doppio, restando in equilibrio su due zampe.
A quel punto Zeno la riconobbe, era la creatura alle sue spalle il giorno prima!
La tigre ruggendo partì alla carica, in tempo l’uomo evitò una sua artigliata, e poi un’altra ancora.
Dopo varie schivate il felino decise di saltargli addosso, ma Zeno gli afferrò tutte e due le zampe. Come per il lupo la rabbia cominciò a scorrergli nel sangue. Ma questa volta avvenne qualcosa di diverso. Notò che l’animale diventava più piccolo, anzi… era lui che stava crescendo! Lo capì quando sentì la camicia e le scarpe rompersi.
Trovandoselo faccia a faccia Zeno mollò anche lui un ruggito che fece vacillare il suo aggressore, cose che gli permise di buttarlo a terra.
Lì Zeno cominciò a picchiarlo. All’inizio la tigre si difese, ma dopo un po’ dovette soccombere ai pugni dell’uomo che diventavano colpo dopo colpo sempre più forti! Tanto che ad un certo punto Zeno se la stava prendendo contro una massa di gelatina liquida!
Ma continuò a picchiare la sabbia fino a che la testa non ricominciò a fargli male. Ma così tanto male che era certo che la testa gli sarebbe esplosa!
Afferrò con tutte e due le mani il capo e con tutta la forza che aveva in corpo si strappò la pelle di dosso!!
Cadde a terra in posizione coricata e guardò il cielo.
Improvvisamente vide un aeroplano in bassa quota che andava ad est.
Avrebbe voluto urlare ma aveva il corpo completamente bloccato! “Maledizione!” digrignò con i denti Zeno.
E a quel punto svenne.
Passò circa un’ora e Zeno si risvegliò. Sì toccò la faccia e notò che aveva ancora la pelle addosso. Ma più di tutto dopo la trasformazione era rimasto nudo. Tra i vestiti d’intatto erano rimasti solo i pantaloni. Dopo esserseli rimessi rimase momentaneamente fermo.
Sì trovò un momento di indecisione dove non provava nessun tipo di emozione, come se la sfuriata di prima lo avesse svuotato. Ma il vero problema stava che non aveva idea di cosa poteva fare adesso!
Ebbene sì, Zeno è rimasto solo. Ditemi voi adesso cosa farà?
- Andrà verso est per vedere se trova l'aeroplano. (25%)
- Cercherà Luna nella giungla. (25%)
- Tornerà all'accampamento dietro il massiccio. (50%)

21/04/2023 at 10:45
Ciao DM,
arrivo dopo una settimana, ma rimedio subito.
Non posso che concordare con BlackCat, si vede che questo genere è stato sofferto; ma ci hai provato e questo posto è fatto, in fondo, anche per sperimentare e mettersi alla prova. Anche se il protagonista è Zeno, Quill mi è piaciuto di più e non sarebbe male vederlo sotto altre vesti, in un racconto fantasy o comico. Riguardo questo capitolo, il combattimento mi ha ricordato vagamente Dragon Ball: è stato la tua ispirazione, mentre lo scrivevi? Per il resto, penso tu sia riuscito a chiuderla abbastanza bene.
Ho letto anche i due bonus. Trovo interessante i retroscena e le idee dietro il racconto, nonché le tue riflessioni a riguardo; è una cosa che non vedo in giro.
Detto ciò, buona meditazione. Ci si legge ad un prossimo racconto. 🙂
14/04/2023 at 21:20
Ciao DM 🙂
la battaglia finale mi e’ piaciuta molto 🙂 hai usato tutti i poteri che i nostri avevano a oro disposizione per sconfiggere la paura di Zeno 🙂 l’unica domanda che mi e’ venuta in mente e’ , ma con l’aiuto di Quill non e’ che un po’ Zeno a barato e non e’ riuscito a sconfeggere le sue paure da solo 🙂
Comunque bello 🙂 si vede che e’ stata una storia sofferta ma l’importante e mettersi alla prova 🙂 io direi che sei piu’ portato al fantasy che ti da la liberta’ di esprimerti senza che nessuno ti metta regole , e creare mondi fantastici dove far perdere i tuoi lettori 🙂
L’hooro va seguito , e da come ti sei presentato capisco che tu non ne sia fan. L’hooro ha delle regole precise e se esci poco poco da queste regole non ti riesce purtroppo. L’horrro si basa sulle paure della gente, sulle credenze popolari. C’e’ differenza fra Horror e Fiaba … ti faccio un esempio spiccio : le streghe . Le streghe fiabesce sono quelle che volano sulla scopa, che fanno le magie ma non fanno paura . Le streghe Horror sono quelle che nel medioevo venivano bruciate vive, perche’ la chiesa le paragonava a delle servitrici del demonio. Le storie con cui sono state accusate (storie vere, che ti entrano nella pelle perche’ hai la consapevolezza che sono persone innocenti che hanno un tempo respirato l’aria come te. magari andate a scuola e immagginato mondi fantastici come te . E poi uccise, con mille sofferenze) ecco quelle sono storie horror 🙂 per il resto e’ tutta fantasia 🙂
Comunque sei stato bravo e ti aspetto con una prossima avventura 🙂 Fantasy magari 🙂
A presto 🙂
14/04/2023 at 21:22
* Horror (scusa ho la tastiera mangola :P)
13/04/2023 at 22:46
Eccomi qua! Complimenti per il racconto! Più un’avventura fantascientifica che un horror, ma delle sezioni che fanno paura ci stanno.
Quill è adorabile! 😀
Ho letto anche i bonus e mi sono piaciuti 🙂
Noi ci leggiamo alla prossima storia 🙂
Ciao 🙂
13/04/2023 at 22:38
Allora, siamo arrivati alla fine, come prima cosa, anche se è brutto dirlo… posso tirare un sospiro di sollievo! È stato duro per me questo racconto, specialmente perché ho dovuto essere serio! Sono fatto così! Ho la scrittura simpatica. Ma dall’ottavo capitolo non ne potevo più e mi solo leggermente sbottonato, tanto che ci avete fatto caso.
Come mio primissimo racconto a tema horror mi posso ritenere quasi soddisfatto, quasi perché speravo di dare l’atmosfera di paura, ma dai commenti sembra proprio che non ce l’ho fatta. Pazienza, mi rifarò per il futuro.
Ma andiamo con qualche curiosità. Fin da quando decisi di fare un horror mi dissi “cosa potrei mettere in un racconto per suscitare paura?” e così ho buttato giù un elenco di cose che a me fanno paura. E alla fine decisi di seguire tre punti: 1-Il protagonista dev’essere un uomo 2-Si trasforma in un mostro 3- Deve svolgersi tra sogno e realtà, tanto da farli nascere dubbi. E da questi punti nacque l’avventura di Zeno.
Quill ha una storia interessante. Inizialmente doveva esserci Zeno che entrava in una prigione piena di mostri e doveva parlare con Quill che doveva essere simile ad Hannibal Lecter, poi optai per uno zombie con ancora la ragione, per poi diventare un verme che dimora dentro un cadavere. Per fare “qualcosa di diverso” optai per la terza, ma mi affezionai così tanto a Quill che decisi di renderlo un co-protagonista. L’amore del torrone di Quill non è stato messo per caso, è una velata citazione a “Costume Quest” un cartone a tema Halloween che danno su Prime che ho adorato! Per farla breve la storia parla di bambini che tramite costumi magici combattono dei mostri che se mangiano il torrone (un torrone strano che viene estratto in miniera!) diventato più grossi e potenti. Sospetto sarà questa che mi ha ispirato a scrivere la storia. XD
Inizialmente Zeno doveva trasformarsi come risultato di un’antica maledizione, e doveva essere inseguito da un cavaliere senza testa che era il fantasma di un cacciatore di mostri. Ma abbandonai il mistico optando per una storia più “scientifica”.
Fly-in-the-sky, ahimè, esiste veramente. È un personaggio che appare in un film Neozelandese di nome “Meet the Feables”. A differenza di Zeno non vidi questo film da bambino, ma anche se adulto mi lasciò lo stesso un senso d’inquietudine. Specialmente quella mosca per via del suo aspetto e della sua voce.
A parte queste ho poche curiosità. Posso solo dire una cosa, anche se non è ben capibile, a parte l’ultimo capitolo tutto è scritto dalla prospettiva di Zeno, tanto che se si facesse un film (ma qui miro altissimo!!) sarebbe in terza persona (tipo come i videogiochi sparatutto). Perché trovavo fosse una tecnica che da molta paura. Anche per questo non ho mai descritto fisicamente Zeno.
E con questo grazie della lettura, e come sempre vi lascio un trailer del prossimo racconto che uscirà dopo una lunga pausa riflessiva. Alla prossima!
13/04/2023 at 22:37
Qualche giorno dopo nei laboratori della Spiral due colleghi scienziati stanno parlando di Zeno.
“Menomale che quel tipo non sospettava niente”.
“Vero, gli abbiamo fatto credere che era caduto dalle scale, quando invece era finito a contatto con il Verum Invenire! In tempo siamo riusciti a bloccarli la metamorfosi, altrimenti si sarebbe mutato in mostro”.
“Sì, però mi chiedo cosa intendeva quando ha nominato un certo Quill?”.
“Bah, sarà la sua mente in preda alle allucinazioni, già nessuno di noi poteva parlargli del Verum”.
“Tranne noi o le cavie”.
I due scoppiarono a ridere.
“A proposito di cavie, che fine ha fatto il bipess biporuss che abbiamo usato per ultimo?”.
“Boh. Ho come l’impressione che ce ne siamo sbarazzati, ma non ricordo in che modo?”.
“Già, ora che ci penso anch’io ho dei vuoi di memoria, mi sembrano spariti degli oggetti, e sulla mia scrivania ho persino trovato del torrone, ma sono sicuro che di non averlo mangiato”.
“Chissenè, sarà lo stress, consiglio di lasciare momentaneamente stare il progetto Verum Invenire e pensare ad altro”.
“Vuoi vedere il progetto Yggdrasil non è vero?”.
“Certo! Dare l’intelletto agli animali non mi attira tanto. Mi sembra troppo da Pianeta delle Scimmie, destinato alla catastrofe, invece l’Yggdrasil per me ha molto potenziale!”.
“Potenziale infinitamente dannoso”.
I due cambiarono stanza ed andarono in una altra con un quadro di comando e davanti ad un vetro dove si trovava un’altra sala con un grosso oggetto simile ad un cannone.
“Bene, introduciamo la cavia” così dicendo premette un pulsante e una pecora con addosso un collare venne inserita nella stanza.
“Attivare il cannone!” disse l’altro che premendo un altro pulsante attivò l’arma.
Nella stanza si sprigionò un portale di energia blu che risucchiò tutto quello che si trovava al suo interno. Una volta che la pecora finì dentro il portale sparì.
“Bene, guardiamo i parametri vitali della cavia” disse uno scienziato, e i due guardando il pannello rimanendo delusi, le linee erano dritti.
“Maledizione! La pecora si sarà scomposta entrando dentro il portale! Sapevo che non era ancora pronto!”.
“E se invece fosse stata uccisa appena è apparsa in un’altra dimensione?”.
“Ma non dire assurdità! I tuoi tanto sognati viaggi dimensionali non si faranno mai! Accettalo! E fantascienza!”.
Intanto.
In un’altra dimensione.
Era notte e la pecora usata come cavai gemeva a terra sanguinante. Il suo cranio era buca e a causarlo era stato un uomo con la sua colt.
“Madre de dios… da dove diavolo spunta fuori quest’animale!?” sì chiese notando il collare al collo.
Intanto in lontananza sì sentì l’ululato dei coyote.
09/04/2023 at 10:35
Ciao DM,
Zeno correrà il rischio e si traumetarà in mostro. Come ha detto pure lui, solo sconfiggendo la propria paura potranno scoprire la verità.
Ti lascio i miei commenti al gran finale.
A presto, e buona Pasqua!