Uno Di Tre

“I bambini ci guardano”

Ti ricordi com’ero piccolo?
Lavoravi in quella agenzia; c’era un fioraio in via Milano, c’era una cartoleria, e poi, al 20 c’eri tu.
Di te, passando, vedevo che parlavi al telefono dietro un bancone, davanti a una parete con dei disegni piccolissimi di case blu col tetto rosso. Con la testa bruna facevi sì e poi facevi no, nel mezzo del discorso.
Io, di fuori, imitavo le tue mosse; facevo il buffone, come sempre, per far ridere la mia sorellina nel passeggino: si chiamava Francesca, era grassa e rosa come una pesca d’agosto, e mi tendeva la manina.
Poi una volta volli esagerare. Entrai (non avevo neanche una scusa) per vederti da vicino.
Non mi notasti, avevo dodici anni ed ero insolitamente piccolo per la mia età. Girai intorno, e subito colsi le tue gambe nervose contenute in una gonna stretta, e… una calza smagliata.
Ti eri tolta una scarpa, e il piede nudo nella calza nera, velata, abbracciava l’altro in bilico sul tacco.
Che avrei fatto per restare lì a osservare; ci avrei fatto la tana, ci sarei invecchiato. Ero un cucciolo di cane che guarda il mondo all’insù.
Spiai quello che succedeva fuori oltre la porta a vetri; Francy per guardare me si sporgeva rischiando di cadere a faccia in giù. Mamma per l’ennesima volta la tirò indietro, poi mi cercò intorno con lo sguardo, e mi chiamò. Fine del gioco e della festa.
Sgattaiolai fuori, mi tirò un orecchio, io mi voltai per guardarti ancora: chissà se avevi colto l’umiliazione del tuo spasimante segreto.
Mamma era brava con me che ero un figlio strano. Un “ipersociale sfacciato” diceva; amico di tutti, che tutti conosceva e salutava, giovani e vecchi, e che però spesso faceva domande imbarazzanti. Un innocente sfrontato, senza inibizioni.
Non immaginava che avrei potuto innamorarmi. Certo sapeva, per averlo sperimentato, che il veleno dell’amore segna e a volte segna per sempre. E allora, se l’avesse anche solo sospettato, quell’orecchio me lo avrebbe staccato dalla testa.
Tornato a casa mi rintanai nella mia cameretta, subito, per non scordarti, e disegnare i tuoi capelli neri e la tua mano pallida, le lunghe dita, dove facevi roteare un anello mentre parlavi al telefono, assorta.
Da quella volta il “nostro” divenne un appuntamento fisso di cui tu eri del tutto ignara.
Io entravo, mentre mia madre al solito stava fuori a chiacchierare con la sua amica fioraia, e Francesca mi osservava con occhi tondi, e a volte faceva la linguaccia.
Una volta dentro facevo il solito giro basso per non farmi notare. Se c’era gente era anche meglio; parlavate di soldi, e io, perciò, sparivo.
Mi sedevo come fossi in attesa, di lato, dove inclinando il busto come faceva Francy nel passeggino, potevo anche vederti tutta, oltre il fianchetto del bancone di truciolato blu. Era scheggiato sul bordo, io lo vedevo… ecco perché la tua calza ogni volta era smagliata; chissà se ne eri consapevole! Magari non te ne fregava niente, avevi da fare, ben altre cose da considerare, e tutto il resto, come me non esisteva.
Mi venne voglia di dirtelo, avvisarti: “Hai visto? Perché non l’aggiusti? Metti un po’ di scotch! Così ogni giorno è un paio di calze”. L’avrei fatto con chiunque, ma con te non mi veniva.
Ero bloccato da una idea confusa… Più ci pensavo più mi convincevo che non fossi del tutto vera.
E poi quello era un mio segreto, una cosa tua che solo io sapevo, un mio potere!

Un giorno ebbi una conferma inaspettata. Alla solita ora, da fuori, vidi che c’era un’altra al posto tuo. Entrai, girai intorno tenendomi basso. Il cuore mi batteva all’impazzata. Dovevo vedere una cosa, e la vidi: aveva la calza smagliata come te, esattamente come te. Tu, io, e ora lei; il mio potere ne usciva consolidato…
Ne fui rinfrancato, tanto che ne ricavai la convinzione di riuscire a governare gli eventi.
Con te, in effetti, ogni volta tutto andava come doveva, come se il tempo si copiasse. Mai che qualcosa venisse a spezzare l’incanto della contemplazione; non ci riusciva il telefono, la gente. Cavolo, ora che ci penso… era una specie di miracolo!
Poi tanto per essere smentito, una volta…
– Ehi ragazzino – dicesti – sei di nuovo qui, hai perso qualcosa? – Io risposi:  – No, perché non metti i pantaloni? – E scappai via, come un ladro preso con le mani nel sacco.

Per un po’ non mi feci più vedere, mi aveva preso di te un sacro timore; nei miei sogni eri come certi santi severi, che hanno lo sguardo perso nei cieli vuoti delle chiese; cieli neri, anneriti, come le loro facce scavate, dal fumo delle candele.
Non facevi paura come loro, ma ti voltavi, e mi lanciavi uno sguardo selvaggio…

Il giorno che tornai timidamente a entrare, mi vedesti subito: forse mi aspettavi? Mi dicesti guarda, ho messo i pantaloni…  e aggiungesti: – come ti chiami? – Pietrino, dissi; e per la prima volta qualcosa successe là sotto, nei calzoncini troppo larghi; e il mio piccolo cuore, tum, tum, scelse per sempre.
Io, pasta da modellare, mi offrivo alle tue mani; ero come nudo, di quei tuoi sguardi selvaggi oggetto e preda.

Dopo il primo il secondo sarà

  • Un noir (50%)
    50
  • Uno street-fantasy (20%)
    20
  • Un giallo (30%)
    30
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85 Commenti

  • Bello, bello ❤️ Adoro le atmosfere delle storie noir, anche se sono attuali hanno sempre quel fascino retrò che mi risulta molto avvincente.La scena del simpatico Henry che trasporta i corpi nel bosco ti è riuscita molto bene: facciamo il tifo per le donne, a questo punto: che sia fortuna!
    Bravissimo 🙋🏼‍♀️

  • Capitolo 6)

    Ciao Fenderman!

    Leggerti con questo stile è affascinante, e a tratti anche un po’ inquietante. La narrazione, come gli eventi, è spietata. Sei riuscito a trasmettere questa profonda sensazione di disagio e di marcio, oltre che un bel senso di panico. Ci tieni su atmosfere incerte, e noi lettori non sappiamo più se vogliamo leggere quello che verrà… però voltiamo una pagina dietro l’altra. Ben fatto!
    Mi stai super incuriosendo! 😉

    Alla prossima, e dico che ci sarà una sorpresa.

  • Voto la fortuna, Fenderman, ho idea che ce ne sia bisogno.
    Ciao.
    Episodio intenso che mi ha riportato alla mente un bruttissimo fatto di cronaca nera del nostro paese, ce ne sono stati molti, ma quello mi ha sempre colpito molto. Dalle tue parti, tanti anni fa.
    Hai suscitato orrore lasciando filtrare la disperazione di questa donna. Non so che ne sarà del povero barbone, spero che un po’ della fortuna votata vada a lui.
    Bravo, terribile, ma bravo.

    Alla prossima!

    • Ciao Keziarica, hai ragione, a pensarci bene questo non infrequente quadro delittuoso pur essendo molto più comune di quello che si pensa, rimanda a quella mostruosità nota come il massacro del Circeo.
      Io ebbi modo anche di incontrare in passato l’unica superstite…
      Ad ogni modo la mia storia non gli somiglia, non vuole; la ricorda ma, ripeto, capita che tante storie i assomiglino. La mia però è pura avventura, e presto torneremo alla ironia e al grottesco. Grazie per seguirmi sempre, a presto!🙋🌻

  • Questa volta voto Fortuna!

    Quindi Kyile è ancora viva nonostante tutto. Per ora non è ancora morto nessuno, a parte il cagnolino, ma credo che avverrà a breve.
    Cosa potrà aver visto Beth? Lei è ancora legata e non idea di come possa liberarsi di corde ed aggressore in un’unica mossa. A meno che non c’è qualcosa che mi è sfuggito.
    Sam temo che stia per fare una finaccia ma Bob rischia peggio di lui…

    Dubbi e curiosità ti legano alla storia 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao Red, hai ragione: nessun morto, a parte Willy, ma nel noir mi piace che la tensione salga e il morto, se c’è, sia il compimento della vicenda, e non come nei gialli il motivo scatenante.
      In quanto a Beth sappiamo che dalla stufa è stata sciolta e potrebbe anche avere le mani libere e non le usa per togliersi il bavaglio, questo per varie ragioni: la prima è far credere di non essere in sé, magari già morta!
      Grazie, alla prossima!🙋

  • Ciao Fenderman 🙂
    Il capitolo fila liscio come sempre 🙂 povera Beth davvero che e’ stata lanciata dalla padella nella brace 🙂 ma mi hai fatto intuire dalla fine del capitolo che forse , come dice Ligabue, una fiche gli e’ restata 🙂
    Il capitolo e’ scritto bene ho notato solo qualche refuso qua e la , forse l’hai scritto un po’ di fretta e non hai avuto modo di ricontrollarlo 🙂 capita 🙂
    “il sonno a prevalere su tutto.il” quell’il si trova di la per sbaglio 🙂
    oppure “– Che succede? Chi è? Beth non è così racchia. Chi è quel fagotto di merda?
    Caro Giò si stava incazzando.” manca il trattino che separa la parte dialogata dalla parte narrata 🙂
    Ma niente che tolga ritmo al capitolo 🙂 lo ho adorato 🙂
    ho scleto sorpresa 🙂 ho pensato a Beth che la fa pagare a Henry , ma lo so che al contrario di me tu sei molto bravo a portare piu’ scene con piu’ personaggi alla volta e magari la sorpresa sara’ diversa 🙂
    Attendo il prossimo capitolo con ansia 🙂
    A presto 🙂

  • Capitolo 5)

    Ciao Fenderman!

    Un capitolo bello forte, sia per linguaggio che per immagini. Sei riuscito del tutto a farci avvertire questa sensazione di disagio/oscurità/rassegnazione. Lo hai fatto con la solita maestria. complimenti! 🙂
    Dico che morirà qualcuno che non c’entra niente.
    La storia del materiale che tiene letteralmente incollati alle pagine, quindi continua così!
    Alla prossima!

  • Ciao Fenderman 🙂
    Capitolo abbastanza teso 🙂 adoro 🙂 ho notato una vena abbastanza poetica tendente verso l’Horror Kingiano 🙂 questo e’ pane per i miei denti 🙂
    il capitolo scorre 🙂 gio’ mi ha ricordato molto il mafioso italo americano di “L’occhio del male” non mi ricordo il nome, ma mi e’ rimasto impresso con i suoi modi di fare 🙂
    Ho scelto che morira’ un innocente 🙂
    Ormai hai risvegliato la mia vena horro 🙂 vediamo cosa mi combini 🙂
    A presto 🙂

    • Ciao, certo noir, affine all’orrore ma se mi posso permettere anche alla commedia surreale, che vira al grottesco e po’ si appoggia allo splatter puro…
      Che mondo fantastico! Raccontare le brutture umane (o inumane, è lo stesso!), È molto gratificante, è un esercizio autoassolutorio: la mostra del peggio per potersi sentire “diverso” (anche se non ‘migliore’ perché non si deve giudicare, mai).😊
      Grazie, ciao🙋

  • Ciao, la situazione si fa sempre più ingarbugliata, mi sembra un anaconda che si avvolge su se stesso e strangola un po’ alla volta la sua preda!!! In tutta sincerità? Da qualsiasi parte si guardi, la vedo davvero brutta per tutti!!!
    Ah, non ne sono sicura, ma credo si dica manrovescio…
    Ho votato per chi non se lo aspetta, se abbassi la guardia in una situazione del genere è il minimo che ti possa capitare!!! Alla prossima.

  • Voto uno che non se lo aspetta, sperando che sia il vicino oppure anche Giò e, perché no, anche Bob. Mi paiono tutti degni di una brutta fine.
    Ciao, Fenderman.
    Episodio crudo e spaventoso, le immagini che presenti sono terribili e vivide abbastanza da mettere i brividi e con le parole non è semplice ottenere questi risultati. Ti evito i complimenti che, sai, sono sempre lì.
    Bene, cioè: bene per noi lettori, un po’ meno per le protagoniste. Speriamo in una rivalsa.

    Alla prossima!

  • Capitolo 4)

    Ciao Fenderman!

    Sei sempre una grande dimostrazione di capacità e fermezza: l’idea di continuare le due storie, così da accontentare tutti, è stata sensata. Continua così!
    L’evoluzione di questo capitolo mi ha un po’ spiazzato, devo essere sincero. Devo ancora capire il perché, però. Ci devo riflettere! 😀
    Le immagini che hai evocato nella mia mente sono intense, soprattutto quella in conclusione. Mi hai trasmesso un qualcosa di “sbagliato” e tetro. Mi piace.
    Aspetto il prossimo, e dico di proseguire sulla via di Beth.
    Alla prossima!

    • Ciao Giuseppe, temi insoliti per me, ma qui sta succedendo una cosa. È un domino di tessere disperate che si accasciano una sull’altra. Non aspettarti niente di diverso da una folle corsa all’autodistruzione. In fondo è una metafora sfacciata di quello che stiamo diventando.
      Detto questo: oggi penne all’arrabbiata, carciofo alla giudìa e torta di ricotta. Buona domenica.😊
      Ciao🙋

  • Ciao, Fenderman.
    Devo ammettere che non ho compreso subito, il “dove eravamo rimasti” rimanda a Uff, Fiorella e Viola e mi ritrovo con un fantasma, Beth e Giò. Il problema è che quando le opzioni pareggiano non è semplice capire cosa riporterà il sito… poco male, la storia avvince e rende al meglio. Certo che i tuoi personaggi, ultimamente, sono proprio sfortunati: li picchiano, li umiliano, gli ammazzano persino il cane… e tu riesci a raccontare tutto con semplicità e facendo arrivare ogni emozione, che ti posso dire? Che sei bravo? Te lo dico sempre. Ti dico allora che voto l’idea di Bob, ti ho rimandato in parità, con la speranza che presto ti sblocchino la situazione.
    Buon fine settimana e alla prossima!

    p.s. influenza passata, tu come stai?

  • Ciao Fenderman 🙂
    il capitolo e’ scritto molto bene 🙂 hai preso una scelta narrativa che ccosto molto a certi romanzi di Stephen King 🙂 cioe’ il raccontare la storia in terza persona ma utilizzare i vari personaggi presi uno per uno in diverse sequenza , per poi ricollegare il tutto alla fine 🙂 Amazing ! 🙂
    Ora ho un dubbio lancinante se il fantasma che ha visto Sam sia Beth che in realta’ e’ morta ma si e’ “risvegliata” (se me lo concedi) sotto forma di fantasma o se Bob in realta’ non l’ha proprio uccisa (ed e’ il motivo per cui hai usato “stordita” nel pezzo in cui parli di lei)
    Ero molto puntato a scegliere Beth per proseguire, per vedere se ho ragione ma ho deciso di votare Bob . Sento che c’e’ ancora molto da raccontare riguardo Gio’ Ventura e non posso perdermelo 🙂
    Ancora rinnovati complimenti e a presto 🙂

    • Ciao BCO
      Grazie prima di tutto.
      Giusta l’analisi sul metodo, nel senso che la scena “globale” che compone la storia è fatta di filoni vari, diversi che inevitabilmente dovranno trovare una sintesi nel finale. Insomma, mi viene naturale pensare a cose che accadono a persone diverse in contesti diversi che concorrono a costruire un unico “dramma”. Mi viene naturale, ripeto, in una storia noir non vedo altro modo di procedere. In quanto a Beth è un fantasma per Sam, poveraccio, ma non per noi. Per noi è solo malmessa e sfortunata… E chissà in che guai va a capitare…
      Grazie, ciao.🙋

  • Bravo Pongoman XD Mi è piaciuto come hai portato avanti l’incipit del noir, promette molto bene. Ti è bastato un capitolo e hai chiarito diverse cosine, stupendo il lettore e invogliandolo nella lettura. Già adoro il personaggio di Beth, e quindi il mio voto va a lei e alla sua paura ❤️
    Ben fatto 🙋🏼‍♀️

  • Capitolo 3)

    Ciao Fenderman!

    Per me devi assolutamente proseguire con il Noir. Credo di averti mandato in pari le opzioni, quindi spero si sbrogli un po’ la situazione, altrimenti sarà tuo compito scegliere! 😀
    Il capitolo è curato come sempre, quindi i miei complimenti. C’è giusto un passaggio dove vai a capo con la minuscola, ma nulla di grave! 😀
    Continua così, e spero vinca il Noir!
    Alla prossima! 😀

  • Ciao, Fenderman.
    Voto per Uff, Fiorella e Viola, non è che incontrano Margherita?😉
    Chissà che hanno da fare su in soffitta e chissà se Uff ci arriva, vista la mole. Sai che un po’ mi dispiace per questo personaggio? In fondo, affitta case e nessuno lo paga, ma come vive?
    Questa storia mi fa venire in mente un certo vecchietto a Natale, chissà che non ci esca un lieto fine, fantasy però, mi raccomando.

    Alla prossima!

  • Il mio voto l’ho lasciato a Pietrino, perché credo che con quell’ incipit lì ci sia tanta nostalgia, tanta malinconia, tante emozioni da raccontare. E da leggere ❤️ La mia personale classifica degli incipit che c’hai proposto:
    1-Pietrino; 2-noir; 3-fantasy!
    Alla prossima 🙋🏼‍♀️
    (P.s. sabato ho pubblicato il mio cap.5: t’aspetto nel bianco)

  • Ciao, tutta la poesia di una bella favola!!! E anche se non credo che la gente veda fisicamente la vita in bianco e nero (se non per malattia), molti di noi la vedono metaforicamente in nero!!! Ah, scusami se prossimamente non sarò molto reattiva nel leggere, ma sono molto impegnata con gli scout, almeno fino a maggio.
    Ho votato per continuare con Uff & co, voglio vedere perché non può toccare Fiorella!!! Buona domenica e alla prossima.

  • Ciao Fenderman:)
    Una storia curiosa 🙂 ma non sono un gran fan del genere fantasy è carino però il contrasto che dai tra uff ( fantastico nome ) depresso e in bianco e nero e fiorellini invece ricca di colori, una metafora un po’ della vita direi , giovinezza e spensieratezza contro vita adulta e problemi 🙂
    Il capitolo come sempre fila benissimo, ho notato che c è un piccolo refuso in questa frase :” ma dove Uff e altri peggiori di Uff non avevano cuore di salire.” Avresti potuto evitare il secondo uff, ma visto il modo scherzoso e un po’ particolare in cui hai deciso di portarci questo capitolo potrebbe essere anche una cosa voluta 🙂 fammi sapere:)
    Io tra le tre storie sono rimasto più colpito dal noir e dalla porta nel retro del bar, voglio sapere cosa nasconde 🙂
    A presto 🙂

    • Ciao BCO
      Grazie del commento e della lettura.
      Quella frase a torto o a rab gione, non lo so, la riscriverei allo stesso modo. È una frase che potrebbe essere scritta in vario modo ma così mi “suona” meglio.
      Grazie comunque per averlo sottolineato. Credo che il noir prevarrau, vediamo…🙋 ciao.

  • Dopo aver letto tutti gli incipit – e dopo un attento esame, uno scrutinio e un paio di telefonate – ho deciso di dare il mio voto per il noir 😎 Inizialmente sono stato tentato dalla carica nostalgica di Pietrino, ma riflettendoci meglio sono curioso di leggere l’evoluzione della storia noir: voglio sapere cosa c’è dietro quella porta!
    Buona scrittura!
    (Avevo votato stamattina, ma il commento non me lo faceva fare, boh)

  • Ciao, Fenderman.
    Devi scusarmi, da tempo dormo poco e male e da ieri ho anche un po’ di influenza, ma non sono mica riuscita a capire chi è caduto a faccia in giù tra i funghi… il vagabondo?
    Sai che non avevo realizzato, finché non l’ahi specificato, che la moglie era morta, credevo che lei lo avesse colpito e lui, sanguinante, fosse uscito di casa deciso a lasciarla.
    Nulla di grave, sono io un po’ lenta. Il racconto è ben scritto, come sempre. Ti segnalo solo un refusino: “Una volta fuori, ispirato a pieno polmoni l’umido” 😉
    Voto lo street fantasy, se ti lasci ispirare dal tuo amico Ottaviano, direi che hai il racconto in mano.

    Alla prossima!

  • Andiamo con lo street fantasy, dai: sono curiosa di leggere come ti modellerai. Ti visualizzo come un omino di pongo, duttile e malleabile: capace di adattarsi a tutto XD
    Questo incipit mi piace, anche se accadono davvero un sacco di cose XD forse anche troppe, ma ci sta: soprattutto se, come in questo caso, la lettura non risulta affatto pesante. Bravo Pongoman 🙋🏼‍♀️

    • Cara Martha, prima di tutto grazie,
      è vero che ho messo parecchia carne al fuoco qui, ma sai io vedo certe storie come questa come un gioco del domino dove la caduta di una sola tessera provoca una reazione a catena e l’apparente tranquillità, la fissità che c’era si trasforma in un vero tracollo. La storia, se passerà, questo sarà, né più né meno!
      Grazie ancora, ciao🙋🌻

  • Ciao,
    eccomi con il secondo capitolo. Rinnovo i complimenti per il lavoro sullo stile, che hai adattato al genere noir. MI è piaciuto in particolare il “lavoro di virgole”, che ha dato un ritmo ondivago, come se noi lettori stesso seguendo il passo traballante di Sam o di Bob… Forse mi sono fatto prendere la mano, ma l’effetto mi è piaciuto 🙂 Ci sono state solo una o due frasi dove mi sono leggermente inceppato nella lettura (es. “Nel momento in cui arriva Sam,…), però direi che è questione di gusti. Ancora complimenti.
    Ho votato per lo street fantasy per vedere cosa combini!
    Buona scrittura

  • Capitolo 2)

    Ciao Fenderman!

    TI ho trovato la colonna sonora per questa parte di storia: leggerti con questo sottofondo ha amplificato le sensazioni che sei riuscito a trasmettere con la scrittura.
    https://www.youtube.com/watch?v=yRGDKlCCqq8
    Il bello del tuo modo di scrivere è sempre questa sottile ironia/sarcasmo, anche nelle scene più toccanti. Offre sempre un ottimo contrasto. Leggerti è sempre un ottimo stimolo a cercare di migliorare. Scegliere una delle tre storia, lo ammetto, sarà difficile.
    Ho notato a scelta di rendere un po’ più fitto lo stile di questo capitolo, creando una certa differenza con il capitolo precedente. Anche questo prova la tua abilità nel cambiare forma a seconda del racconto in questione! 😉
    Continua così!

    Alla prossima.

    • Wow, addirittura. E non hai letto ancora il seguito! (quello che forse un giorno scriverò).
      Secondo me il noir è il genere ideale per esercitare sarcasmo e ironia. Perché sarcasmo e ironia sono uno steccato che assicura il giusto distacco che si deve tenere da tanto orrore, dalla morte quando è oscena, morte da quattro soldi.
      Vedremo se questa storia continuerà. Ti confesso che mi piacerebbe e tanto.
      🙋 ciao.

  • Ciao, davvero bello e forte!!! Sai una cosa che mi ha sempre fatto paura? La banale naturalezza del male, e tu sei riuscito a metterlo nero su bianco con maestria!!! Calzante anche il titolo… come se non esistesse. Ah, solo un refusetto: “…ispirato a pieno polmoni”.
    Ho votato per street fantasy, spero in un tocco un po’ sbarazzino!!! Alla prossima.

  • Un detto dice che un buon incipit è quello che ti butta subito dentro la storia, e tu l’hai preso alla lettera 😂😂😂 Omicidi, canicidi, porte misteriose, uomini misteriosi: ce n’è per tutti i gusti in questo noir!
    Bello bello, mi piacerebbe continuasse (ma lo vorrei anche con quello di Pietrino, uhm 🤔) Vabbè, voto per lo Street Fantasy e poi ci penserò.

  • Ciao Fenderman 🙂
    Eccomi qua 🙂
    capitolo scritto molto bene e non ho notato nulla da farti notare 🙂
    bello e scorrevole senza nulla di complesso da capire 🙂
    Ho notato che questo paesino sia tutt’altro che tranquillo infatti ci sono stati 3 morti (se si include il povero Willy) e sono certo che dall’altra parte ci sara’ qualcuno ad indagare su cio’. Inoltre sono molto curioso di sapere cosa cela la misteriosa porta sul retro del bar 🙂
    l’ultima volta non ha vinto ma io non demordo e voto giallo anche questa volta 🙂
    a presto 🙂

  • Capitolo 1)

    Ciao Fenderman!

    Ottimo capitolo per iniziare!
    Il nostro protagonista è super curioso. Ho avuto l’impressione, forse anche a causa della mia impostazione di voce, errata, potesse essere più piccolo, anche per i pensieri. Non è una critica. 😀 Ho adorato la sua innocenza!
    Il capitolo mi pare che fili liscia, incuriosendo e catturando fin da subito il lettore. Ben fatto!
    Aspetto il prossimo, e punto sul Noir.
    Ho potuto leggere la tua storia all’interno del secondo episodio di The Incipit.
    La trovi sempre su Youtube:
    https://youtu.be/VzCJSJs67Os
    Alla prossima!

  • Ciao, Fenderman.
    Bentornato, anche se non sei mai andato via 😉
    Bel racconto, pensavo che la donna dell’ufficio fosse la vera madre del bambino inizio, poi ho capito, forse, che si trattava del suo primo amore. Con le piccole cose (la calza smagliata per via del difetto nel mobile da poco) riesci a creare atmosfere che portano immagini nitide alla mente. Bravo.
    Voto il noir, che parrebbe (al momento) il genere favorito.

    Alla prossima!

  • Pietrino, alle prese con nuove emozioni, ha un che di nostalgico; e quella calza smagliata mi ha fatto venire in mente la celebre scena della Loren. Lei non aveva le calze smagliate, se ricordo bene, ma come te sapeva miscelare molto bene innocenza e erotismo. L’ho letto in bianco e nero, e la cosa mi è piaciuta un sacco: molto bravo.
    E dopo il bianco e nero andrei volentieri sul giallo, quindi voto “un giallo” 🙋🏼‍♀️

  • Ciao Fenderman 🙂
    finalemente anche a te rieasco a seguirti dal principio 🙂
    scritto molto bene e simpatico 🙂 voglio vedere dove puo’ arrivare questo racconto 🙂
    ah… i primi amori degli adolescenti 🙂 mettici poi qualche calza smagliata e sono dolori 🙂
    comunque ho scelto giallo in quanto sono un amante del genere 🙂 ma sono sicuro che qualsiasi cosa venga scelto la storia sara’ interessante 🙂
    ti seguo ovviamente 🙂
    a presto 🙂

  • Complimenti! Scrittura avvolgente e voce narrante d’impatto. Mi piacciono i dettagli che inserisci, come l’anello che lei fa girare al dito mentre telefona, e che rendono lo sguardo del protagonista vero e originale.
    Mi piacerebbe leggerti in un noir!
    Buona scrittura.

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