Inizio
– Ethan! Ethan Cucht! –
Un soldato, alto e dall’aspetto iracondo, urlava a gran voce il nome di Ethan, percorrendo a grandi falcate lo spazio attraverso il camminamento di ronda costruito attorno alla fortezza.
L’armatura risplendeva sotto la luce del sole opaco di Ottobre, che sottolineava i lineamenti duri e marcati dell’uomo.
Il soldato appoggiò le mani al muro di cinta, guardando in basso nello strapiombo sulla costa. Guglie appuntite di scogli e stormi di gabbiani gracchianti si estendevano a vista d’occhio mescolandosi alla brezza marina portata in superficie dall’infrangersi delle onde.
Dove diavolo era finito quel ragazzo?
La fortezza di Glowcher, da sempre famosa per la sua impenetrabilità, vantava una perfetta posizione anti nemico: arroccata su di una scogliera volgeva a ponente sullo strapiombo a picco sul mare, mentre a levante le facevano da scudo i grossi sedimenti rocciosi di diaspro, creatosi millenni addietro. L’unico lato di accesso percorribile senza rischi era sorvegliato da soldati armati e prevedeva il passaggio dal ponte levatoio.
I limpidi occhi azzurri del soldato si strinsero contro la luce del sole, mettendo a fuoco un punto all’orizzonte. Portò una mano guantata alla fronte nel tentativo di vedere meglio. Accucciato tra le rovine di un vecchio fienile in disuso gli parve di scorgere qualcosa e, avvicinandosi meglio, scovò Ethan rannicchiato tra le vecchie travi di legno, avvolto in un sacco di iuta.
Per un attimo provò una lieve stretta allo stomaco per quel ragazzo, ancora ignaro di essere stato scoperto.
Ethan era stato acquistato al mercato degli schiavi dal signore del castello, non capiva una parola di inglese, pur non portando un nome forestiero, tuttavia la sua scarsa conoscenza della lingua lo portava spesso e volentieri a fraintendere gli ordini che gli venivano impartiti.
Parlava benissimo il francese, ma il signore del castello aveva vietato ai pochi con conoscenza di quella lingua, compreso se stesso, di farne uso con il ragazzo, che avrebbe dovuto imparare l’inglese il prima possibile.
Il soldato sospirò, abbassando la maglia di ferro dal capo e ravvivandosi i capelli ricci e biondi con la mano. Quanto avrebbe voluto non farlo, quanto avrebbe voluto fingere di non averlo trovato e non doverlo consegnare a Wihelm de La Trace, il signore feudatario a cui era stato dato in premio il possesso del castello a seguito delle numerose vittorie riportate in battaglia.
Wihelm aveva poco meno di quarant anni, anche se ne dimostrava molti di più, ed era uno dei miglior condottieri che l’impero di Guglielmo avesse avuto. Intelligente, scaltro ed abile pianificatore. Sapeva circuire il nemico riportando il massimo risultato con il minor dispendio di uomini possibile. Le vittorie non sono mai casuali, occorre qualcuno capace di farle accadere. E Wihelm de La Trace lo era. Nulla era lasciato al caso, il minimo errore veniva punito. Possedeva una spietata freddezza ed un enorme senso del dovere. E questo suo temperamento non escludeva nessuno, neanche un ragazzino nemmeno ventenne che non parlava inglese.
– Ethan – il soldato mosse il ragazzo all’altezza della spalla, facendolo trasalire. Sgranò gli occhi alla vista del soldato e tentò di liberarsi dal sacco di iuta, finendo però a rotoloni inciampando nelle assi di legno.
– Ethan fermo – lo afferrò per la tunica, parlando con deliberata lentezza per farsi capire. I grandi occhi scuri dello schiavo fissavano la bocca del soldato, come se si aspettasse una qualche forma di aiuto.
– Non piace nemmeno a me, e non serve a niente fuggire, lo sai bene-
In segno di assenso il ragazzo mosse il capo, strofinandosi la spalla con la mano e tenendo lo sguardo basso. Due lacrime scesero, scavando lungo le guance scarne. Il soldato sospirò – Smetti subito di piangere, Wiehlm non lo tollera –
Afferrandolo per il braccio lo condusse all’interno del castello con l’intento di trascinarlo fino alle stanze del padrone, come gli era stato ordinato.
Riluttante Ethan si forzò a seguirlo, vincendo l’impulso di correre via. Le frustate ricevute qualche settimana prima erano un valido deterrente e ancora bruciavano quando si appoggiava su quel lato della schiena.
Mentre camminavano attraverso i corridoi di pietra Ethan riepilogava mentalmente gli ultimi giorni di azioni: cosa poteva aver combinato ancora? Passando in rassegna tutte le giornate appena trascorse non gli veniva in mente nulla che potesse procurargli una qualche punizione. Eppure, quando quella mattina aveva sentito Wihelm ordinare a Robert di portargli “quell’inutile impiastro” gli era sembrato conveniente tentare di nascondersi. Senza successo.
Lo schiavo sospirò piano, passandosi le braccia attorno al corpo. I sudori freddi di terrore lo accompagnavano sempre negli incontri troppo ravvicinati con il padrone. Robert se ne accorse e rallentò un poco il passo, dando tempo al ragazzo di stargli dietro.
Per quale motivo è stato convocato Ethan?
- Tesoreria (0%)
- Furto (100%)
- Bestiame (0%)

04/04/2023 at 11:45
Ciao Arca, ho trovato questo incipit molto interessante… strano che sia passato così inosservato! Sarà il genere “storico” che non attira il pubblico? Non so, sono nuova da queste parti e mi sto ancora ambientando, a me sinceramente piace… Scrivi molto bene, c’è davvero pochissimo da limare e non mi ci soffermo perchè sarebbe davvero far la punta alle matite 🙂
Voto per il furto, e aspetto il prossimo capitolo!
A presto!
20/03/2023 at 17:08
Ciao arca 🙂
Siccome e’ la prima volta che ti leggo qua su the incipit ti do il benvenuto 🙂
L’incipit e’ strabiliante scrivi molto bene 🙂
Ha scelto la via del romanzo storico da quello che ho capito 🙂 ricordati che un rmanzo per essere considerato storico deve avere un misto di personaggi e luoghi reali e inventati 🙂 ma e’ ovviamente ancora presto per parlare percio’ ho deciso di seguirti e di vedere cosa ci combini 🙂
Detto cio’ posso darti due consigli 🙂
Uno e’ rileggere sempre a voce alta prima di pubblicare per evitare i refusi 🙂 Ne ho notati un paio in corso d’opera ad esempio il soldato che chiami wihelm nel corso di tutto il capitolo e invece in questo passo “Smetti subito di piangere, Wiehlm non lo tollera ” hai invertiti le lettere. Niente di grave , ci sta 🙂
Il secondo consiglio e’ di leggere e commentare gli altri autori , fai vedere a tutti che esisti. Se no nessuno ti leggera’ 🙂 in questo sito e’ sacro lo scambio di opinioni percio’ trova il tempo e leggi e commenta anche le altre storie 🙂 si cresce insieme su the incipit 🙂 e visto il tuo modo di scrivere molto pulito son sicuro che potrai dare dei consigli molto utili a giovani scrittori in erba (come me) all’interno del sito 🙂
Detto cio’ ho votato “furto” vediamo cosa ne sara’ del nostro Ethan 🙂
A presto 🙂
23/03/2023 at 01:01
Ciao Balck, grazie davvero per il tuo commento.
Apprezzo molto tutti i tuoi consigli, vorrei tanto migliorare.