Dove eravamo rimasti?
Aba-Zuzz
Fiorella Garibaldi si voltò. Chi c’era?
C’era una piccola creatura, piccola come lei, dai tratti umani come lei. Era un adulto, un nano vestito di piume. Era calvo e scalzo, teneva in mano un ananas e sorrideva imbarazzato, anche se non sembrava del tutto sorpreso dalla sua visita.
– Sei la terza oggi – disse – come mai parlo la tua lingua?
– Eh? – disse Fiorella – me lo chiedo anch’io. Forse perché siamo in una fiaba?
– Eh, eh, spiritosa. Non è per quello. Vedi questo frutto? – disse – Non è soltanto un ananasso. Grazie a lui io indovino; indovino e interpreto. Vuoi vedere? Conta fino a dieci e poi pensa una cosa che non so. Dai, dai, dai!
– Ok, se devo… Uno, due (…) dieci!
L’omino posò il frutto sul capoccione e chiuse le uova sode dei suoi occhi; poi le riaprì e recitò giulivo:
– Mamma sarà preoccupata per me.
– Bravo! Questa però era troppo facile. Come ti chiami?
– Mi chiamo come vuoi, scegli tu. Cosa ti sembro?
– Sei carino… un po’ buffo, e un po’ carino.
– Ti piace Buffino? O meglio Caruffo?
– Mi piace Buffino, Buffino è carino.
– Ok, allora puoi chiamarmi Baruffo. Ma adesso andiamo, vieni, faccio strada.
Fiorella aveva qualche cosa da obiettare, ma preferì soprassedere, ché quello era già partito, e poi giocava in casa, era simpatico, e lei, neanche a dirlo, curiosa.
Si avviò, e lo seguì lungo un percorso tortuoso nel cuore di Aba-Zuzz.
L’aria era satura di essenze floreali. C’erano altre bizzarre creature che sbucavano ad ogni curva; strani giocattoli montati un po’ a casaccio che sembravano avere una gran fretta. Guardavano il generale fuggevolmente con occhi languidi fatti per il buio, e subito sparivano.
Baruffo non smetteva di parlare, e lei non lo interrompeva, era meglio ascoltare; in fondo era la ricerca di un maestro e di una scuola che l’aveva portata lì.
Dopo mille passi mille giunsero alla grotta dello zenzero; era immensa, altissima, e brillava come sale. Oltre le pareti gialle, dalla volta, morbide, pallide ciglia protese come tentacoli, carezzavano il volo di migliaia di farfalle poligrotta.
C’era molta luce, pescata da una enorme bocca di pesce pietra che incorniciava la sconfinata savana d’Africa e il suo guardiano: un grande delta dalle creste innevate, annegate nel cielo azzurro.
Fiorella si stropicciò gli occhi: era una formichina capitata nella pancia di una zucca, una “enormissima” zucca, affollata di creature. Quelle, tutte uguali e tutte diverse, docili e ordinate, sfilavano in processione davanti a tre di loro; tre strane creature, esili, fatte di segmenti trasparenti articolati confusi in un unico intreccio inestricabile; un abbraccio per sempre, che le faceva sembrare una cosa sola. Solo le testoline erano diverse: un triangolo verde, una sfera blu e un cubo giallo.
Tutte e tre interrogavano quelli che arrivavano, uno per uno, e poi, immancabilmente li invitavano a passare oltre e ricominciare il giro.
– …io – diceva Baruffo chiacchierone – sono sempre in anticipo su tutto. Sono il primo a scoprire quelli come te, gli ospiti inattesi. Tutti li porto qui, dove se superi l’esamino-ino, stupidino-ino delle tre silfidi-geometrine puoi partire, se vuoi, altrimenti resti, e… buona sera.
Fiorella a sentire la storiella un po’ si preoccupò. Ma la curiosità era troppa, e allora accettò l’invito ad accodarsi, e subito interrogò una farfalla che s’era posata sulla sua mano.
– È vero, le silfidi-sagge-sapienti-di-dogana ti fanno un test – disse quella – se lo superi sei libera, e puoi liberare cento di noi.
– Uh, bello, che test? – chiese.
– Eh, non è semplice: tabelline!
Quando arrivò al cospetto dei tre zanzaroni Fiorella s’era ripassata a mente tutte le tabelline, trovando, ahi, ahi, uno scoglio insuperabile in quella assassina del sette.
– Sei per cinque – disse zanz-triangolino.
– Facile, trenta.
– Uhm – mugugnò il secondo, zanz-sfera – tre per nove.
– Eh, eh, ventisette.
– E allora dimmi – suggerì zanzaroso il terzo, zanz-cubetto – quanto fa sette per sei?
Seguì un momento di panico. La fila si bloccò, come un ingranaggio rimasto senza corrente.
La tensione saliva, il tempo passava.
– Io, credo… – disse Fiorella.
–…tu credi? – insinuò zanz-tre.
– Credo che faccia… quarantadue!
Le geometrine ammutolirono. La prova era superata.
Pochi secondi e, nel silenzio della grotta basilica, la loro voce tornò, e tuonò alta, unisona, per dire:
– Come vedete si può riuscire. Studiate, sciocchini!
Consegnando poi a Garibaldi il premio, un ananasso dal ciuffo rigoglioso, dissero:
– La geometria e la matematica sono importanti, aprono le porte; lei lo ha scoperto ed è libera. Ananas, Ananas!
Fiorella, incredula, contenta, salutò Aba-Zuzz, baciò Baruffo sulla fronte, e si levò in volo col premio sotto il braccio e cento farfalle liberate. Superò di slancio la bocca di pesce e puntò il cielo; omaggiò di una visita il Kilimangiaro con la testa fra le nuvole, e infine virò, in direzione Nilo. Pensava, volando, che le Indie erano lontane, forse c’erano troppe cose in mezzo. Ci voleva un’idea… o un colpo di fortuna.
Come finirà?
- Arriva papà (89%)
- Arriva l'idea (11%)
- Arriva la fortuna (0%)

05/05/2023 at 22:50
Perfetto finale di una rocambolesca storia… non so più che parole usare per farti i complimenti ?
05/05/2023 at 13:51
Ciao, il famoso battito d’ali di farfalla che sconvolge il mondo!!! Prima di oggi non ci credevo ma poi, dopo aver letto il tuo racconto, non potrò più dubitarne!!!
Alla prossima e pazienta ancora un po’ per i miei ritardi cronici, ho quasi finito con i cartelloni per la mostra scout!!!
05/05/2023 at 09:15
Ciao, Ottaviano.
Anche con te, come con BlackCat, ho letto e dimenticato di commentare. Sono imperdonabile.
Il finale è riuscito, ma non v’erano dubbi, e mi ha fatto tornare alla mente Jules Verne, per l’ingegnosità nella costruzione del testo fantastico e film (sempre tratti dalla penna di questo fantastico autore) come “Viaggio al Centro della terra” o anche “Il Giro del Mondo in Ottanta Giorni”.
Molto coinvolgente, lo sei sempre. Colorato e spensierato, in questo momento che mi dici (e mi spiace molto leggerlo) non felice, riesci a donare un sorriso, un momento di svago in un mondo fantastico che si può vedere solo con gli occhi (e soprattutto attraverso la penna) di un autore bravo come te.
Siamo tutti un po’ bambini, serve ricordarsi come fare e con questo racconto ce lo hai mostrato per dieci capitoli.
Bravo, sempre e spero di sapere presto che le cose vanno meglio.
Alla prossima!
04/05/2023 at 17:05
Capitolo 10)
E così si chiude un’altra bella storia.
Come detto al capitolo 9, puoi cambiare improvvisamente scenario e non lasciare per niente perplessi! 🙂
Si vede che ti sei divertito nella stesura di questa storia, si percepisce in ogni parola e risvolto di trama. Vivissimi complimenti!
Hai lasciato anche una via a possibili seguiti, e sono certo che in futuro ti verrà qualche altra bella storia da raccontare con questi simpatici personaggi.
Continua così, sei fortissimo!
Per quanto riguarda le mie fiabe, grossomodo la storia la conosci, ma c’è di certo del materiale inedito e una trama principale più curata, anche grazie all’intervento di tutti i lettori e diversi cicli di revisione (si spera siano serviti!)
Avevo letto in video il primo episodio della nuova storia, ma ho cancellato per sbaglio il file durante una fase di pulizia del pc…. Presto recupero anche il nuovo!
03/05/2023 at 08:50
Ciao Ottaviano 🙂
Che dire una bellissima fiaba adatta a qualsiasi età 🙂
Alla fine anche il papà ha fatto una grande avventura quasi alla pari di quella di Fiorella 🙂
Complimenti ci hai fatto sognare in un mondo fantastico che spero un giorno riprenderai 🙂
Per il momento seguirò la storia del tuo alter ego Fenderman e attendo il tuo ritorno con nuovo materiale 🙂
Alla Rinfusa!!! .:)
02/05/2023 at 22:51
Quando si dice che il battito d’ali di una farfalla causa un uragano nell’altro capo del mondo! E qui ne abbiamo la prova lampante!
CLAP! CLAP! CLAP! CLAP! CLAP! Ottima storia, ottimo finale, ottimo tutto! E questa va dritto di filato tra quelle da leggere e rileggere!
che altro dire?
ALLA RIFUNSA! 😀
01/05/2023 at 13:19
Ciao!
Come promesso ho recuperato i capitoli della tua storia che, ripeto, mi sarebbe davvero piaciuto “giocare”, se così possiamo dire.
Come ho potuto constatare nei commenti non sono l’unico che avrebbe sudato freddo se fossi stata al posto della nostra Fiorella?
Ho votato anche io per l’arrivo del Papà; siamo giunti alla fine, e mi piacerebbe conoscere anche lui.
A presto!!
28/04/2023 at 18:39
Capitolo 9)
Siamo prevedibili? Punto anche io sul papà!
Credo di avertelo detto quasi ogni volta ormai, ma invidio tantissimo la tua capacità di rendere tutto così leggero, divertente e coinvolgente. Potresti far cambiare improvvisamente scenario, e nessuno avrebbe assolutamente niente da dire. La scelta del nome mi ha divertito, al punto da essermi immaginato la scena proprio come in un cartone animato.
Non mi pare di aver trovato niente fuori posto. Buona così!
Aspetto l’ultimo capitolo, anche se questi personaggi potrebbero avere ancora tante altre avventure da vivere!
Ho notato che Palmira è tornata! Vado a recuperare anche quello! 😀
Alla prossima!
28/04/2023 at 23:44
Ciao Giuseppe, io questa storia l’ho immaginata come un fumetto o un libro illustrato, di quelli che leggono gli scolaretti di prima elementare.
Tu hai fatto ben altro e dovrò leggere il tuo libro, promesso!
Scrivere questa fiaba mi ha addirittura gasato, ero, sono lei, con la mia piccola scopetta di saggina e volo con lei!?
Grazie, come sempre…. Al finale, alla rinfusa!(ovviamente!)?
28/04/2023 at 14:55
Arriva papà, e sono in buona compagnia!
Ciao, Ottaviano.
Un altro bel capitolo, colorato e pieno di magia. Non so che aggiungere, mi pare di dire sempre le stesse cose. Con te si torna un po’ bambini con gli occhi, e si cresce con la testa. Mi piace molto questa cosa, mi piacciono le personcine che nascono dalla tua fantasia e le creature, tutte proprio, che prendono vita ogni volta.
Non so che dire, non so che aggiungere, buon fine settimana? Forse non basta, ma non lo so.
Alla prossima!
p.s. buon finale, anche quello.
28/04/2023 at 23:51
Ciao Keziarica, grazie.
Inventare questi piccoli personaggi è molto gratificante. Quando la fantasia non si pone limiti e tutto è lecito, scrivere è bellissimo. Sto cercando di sperimentare un uso un poco “improprio” di certo termini lessicali per trasmettere emozioni senza consumare troppo parole. Magari avremo modo di psrlarne in seguito. Su “Legàmi” potrai trovarne qualche piccola anticipazione. Niente di che, si gioca, però è divertente.
Grazie ancora. Ciao??
28/04/2023 at 13:45
Ciao, dove si può trovare l’ananasso per leggere nel pensiero? A volte ne avrei proprio bisogno!!! Boh, con la matematica me la sono sempre cavata, il problema delle tabelline non erano le tabelline in sé, ma le interrogazioni a bruciapelo. Che stress, il cervello mi andava in confusione totale!!!
Ho votato per il papà, sono curiosa di vedere chi sia!!! Alla puntata finale.
28/04/2023 at 09:10
Ciao Ottaviano 🙂
Bello sto capitolo 🙂
Hai ricreato l’enigma della sfinge in edizione scolastica 😀 io avrei fallito visto che di matematica non ne ho mai capito un tubero 😀 😀
Beata Fiorella anche io vorrei un ananasso capace di interpretare i pensieri degli altri 🙂 o parlare qualsiasi lingua 🙂 peccato che esistano solo nelle favole 🙂
E per il gran finale ho votato che arriva papa’ 🙂 il motivo per cui il viaggio e’ cominciato 🙂
27/04/2023 at 08:54
E alla fine arriva papà ?
Ahimè le tabelline sono il mio punto debole… avrei sudato freddo! Ottimo, come sempre. Mi aspetto un finale col botto ?
29/04/2023 at 15:29
Ciao, grazie, andiamo a cercare questo papà.
Vogliamo tutti che Fiorella sia felice, a quanto pare!
Grazie ancora. Ciao??
26/04/2023 at 22:40
Le fortune e le idee fanno arrivare papà 😀
Adoro i mondi onirici! 😀
Commenti finali al decimo capitolo 🙂
Ciao 🙂