Dove eravamo rimasti?
Lacrime Di Sangue
Mi sentì ancora titubato dall’accaduto. Andai verso l’armadio e lo aprì. Presi i primi indumenti che trovai. Camminai verso la porta della stanza scendendo al piano di sotto, barcollando a destra e a sinistra, come se avessi bevuto dieci shot di gin. Sentii le gocce di sudore sulla fronte scendere rapidamente giù. Sudai freddo, Mi sentì uno straccio, come se non bastasse già la puzza di piscio che mi portavo addosso. Passai in cucina presi un bicchiere d’acqua fresca, alzai il braccio e silenziosamente feci un cenno con la mano. Diedi il buongiorno a Louise che mi guardò disgustata mentre sorseggiava una tazza di latte. Louise è una giovane ragazza molto carina, dalla pelle chiara e dal viso lungo. I suoi occhi anche se erano scuri brillavano di luce nel vederla. I capelli lunghi e annodati davano una somiglianza ad’una coda di cavallo dal colore nero. I miei genitori l’avevano assunta per prendersi cura di me quando vanno fuori per lavoro. Odiavo il fatto che una ragazza di appena diciott’anni mi facesse da baby sitter nonostante avessi quattordici anni. Mi diede pure un soprannome “criceto”. Sarà per la mia statura bassa e goffa?. Mi diressi verso il bagno, andai sul lavandino e mi diedi una sciacquata in faccia. Mi guardai allo specchio, sembrai uno zombie della apocalisse uscito da un film horror: Faccia pallida, occhi gonfi, occhiaie nere, nonostante il mio viso piccolo e le orecchie grandi e tonde. Per non parlare dei capelli sbrizzolati. Andai verso la vasca da bagno, aprì il rubinetto dell’acqua calda e aggiunsi un po di sapone, aspettando che si riempisse la vasca. Passarono circa cinque minuti, il vapore nell’aria annebbiò tutto il bagno, Tolsi subito gli indumenti e mi immersi dentro la vasca. Pian piano, portai la testa sott’acqua, chiusi gli occhi e mi rilassai. Mi venne una visione: alberi e ombre di persone. Sentii del pianto di bambine, un ticchettio di un orologio segnava velocemente come se stessi scadendo del tempo. “Tic Tac.. Tic Tac.. Tic Tac..” delle urla gridarono forte il mio nome “Benjamin!” sentii un nodo alla gola come se qualcuno mi stesse strangolando. Non riuscì quasi più a respirare, mi sentì i polmoni pieni d’acqua come se stessi annegando. In uno scatto aprì gli occhi e mi ritrovai ancora con la testa sott’acqua. Uscì la testa dall’acqua e iniziai a prendere subito fiato, tossendo così forte che tutta l’acqua dai polmoni venne fuori, feci respiri veloci e profondi come se avessi partecipato a l’ultima gara di maratona. Presi l’accappatoio appeso nel muro, mi asciugai e mi vestì, quando ad un tratto sentii sul mio viso qualcosa colare, mi guardai subito allo specchio, lacrime di sangue scesero lentamente dai miei occhi, fui terrorizzato, non riuscì più a muovermi, era come se fossi paralizzato da qualcosa. Per dieci minuti non sentii più la sensibilità su tutto il corpo, non riuscì più a muovermi, le lacrime insanguinate continuavano a scivolare giù, goccia dopo goccia. Udendo ancora una volta il ticchettio dell’orologio, insieme al pianto di bambine, capì che il tempo stesse per scadere, altrimenti non avrebbe senso quel ticchettio nella mia testa. Dovevo fare qualcosa. Ma cosa!? che succederà allo scadere del tempo? avevo solo una pista da seguire, “il pianto delle bambine”. Ma non avevo idea su come fare. Sullo specchio del lavandino apparve una scritta macchiata col sangue “nonno sei tu?” e poi il mio nome “Benjamin!”. Le scritte, le lacrime, i pianti, e i frastorni di orologi scomparvero quando fui distratto dagli squilli del telefono di casa. Pensai subito che fosse solo nella mia testa. Dovevo parlarne con qualcuno, non potevo parlare con Louise, avevo timore che non mi credesse, che mi prendesse per pazzo. Uscì dal bagno, passai in cucina, e vidi a Louise in faccia terrorizzata! sembrasse che avesse visto un fantasma. Chiuse il telefono, e con un tono tremante mi disse che mio nonno Norman era scomparso da due giorni. Mia madre sarebbe venuta a prenderci per trasferirci un paio di giorni a casa dai nonni, il tempo necessario per trovare il nonno Norman. Iniziammo a preparare le valigie, fuori il tempo peggiorava, tuoni e lampi impedirono le comunicazioni di rete. Sentimmo un forte boato e dei vetri frantumarsi, che provenisse dal piano di sopra. Salimmo le scale quando vedemmo dell’acqua penetrare dalla fessura della porta, ci guardammo in faccia con un aria preoccupata, non ci diede tempo di aprire la porta che una forte ondata di acqua ci travolse contro, Sbalzammo a terra. Il forte vento, la forte pioggia, e il temporale spezzarono l’albero che sbattè addosso la casa spaccando la finestra della stanza. La pioggia ebbe il sopravvento. Tutta la casa oramai era immersa dall’acqua, nuotai in tutte le direzioni per cercare a Louise. Sott’acqua non riuscì a vedere nulla, mi restò poco tempo. Non riuscì più a trattenere il respiro, si offuscarono gli occhi, non vidi più nulla, neanche uno spiraglio di luce. Era buio. E non riuscì a trovare Louise.
Che fine avrà fatto nonno Norman?? ma soprattutto chi salverá Benjamin e Louise dall'annegamento?
- Si salveranno da soli (67%)
- Qualcun' altro salverà Benjamin e Louise (33%)
- La madre di Benjamin (0%)

14/04/2023 at 21:39
Ciao MIrko 🙂
Tralasciamo per un momento l’analisi grammaticale . La tua storia ha del potenziale enorme , solo che la devi curare meglio , in modo da accattivare l’attenzione di altri lettori 🙂
Detto cio’ voglio riportarti le parole di un autore che io stimo molto : Stephen King
Lui dice una volta scritta la tua storia , la molli in un cassetto per 3-4 giorni , poi la rileggi. Ti accorgerai gia’ che dopo 4 giorni la storia che tu stesso hai scritto la vedrai con gli occhi di uno sconosciuto che legge la storia da esterno e individuerai le parti da ricorreggere. Una volta ricorretta la storia , la dovrai rileggere a voce alta , come se la stessi raccontando a degli amici al bar dopo altri due giorni. Suonera’ ancora piu’ differente. Questa e’ una chiace molto utilizzata da gli autori per revisionare la storia . Tu dici che la tua revisione e’ stata molto veloce. Per me non c’e stata proprio e te lo provo 🙂 Tutti quanti facciamo errori grammaticali , ma ho notato che tu utilizzi le giuste forme verbali in certi punti esempio ” Sentii le gocce di sudore” dove sentii e’ la prima persona del passato remoto, che hai usato giustamente perche’ invece qua “Mi sentì uno straccio” alla riga successiva utilizzi senti’ che e’ la terza persona sebbene il verbo sia lo stesso , per me rappresenta una scrittura di getto buttata la senza revisione . Lo stesso vale per “non riuscì a trovare Louise” scritto giustamente in quanto Louise sia complemento oggetto e percio’ risponde alla domanda chi? Che cosa? e invece nella riga precedente “vidi a Louise” perche’ utilizzi la a che introduce un moto a luogo invece di un complemento oggetto . La frase e’ la stessa come la precedente …. vidi … Chi? … Louse! e non A Louise 🙂
Inoltre fai delle puntualizzazioni inutile su verbi che gia’ di loro esprimono il concetto palesemente
Esempio : Barcolla a destra e a sinistra . Se barcolla e’ gia’ inteso che va a destra e a sinistra e inutile precisarlo la frase sarebbe messa meglio cosi’ ” scendendo al piano di sotto, barcollando come se …” e pure le gocce di sudore che scendono rapidamente giu’ , se scendono e’ gia’ sotto inteso che vadano giu’ e’ inutile precisarlo. “le gocce di sudore scendevano rapidamente.”
E’ un peccato perche’ la storia ha un potenziale enorme e io personalemnte voglio vedere dove mi porti 🙂
Ho votato che si salvano da soli 🙂 mi raccomando nel prossimo capitolo dai il meglio di te stesso 🙂
A presto 🙂
14/04/2023 at 22:57
Ciao BlackCat0 è sempre un piacere avere delle dritte da te.
Mi fa piacere che la mia storia ti sta piacendo, ? però volevo precisarti che non ho mai scritto prima. Questa è la mia prima volta so che ci saranno altri errori piú avanti nella storia, ma sono troppo negato con la “grammatica” e il peggio è che non mi entra in testa! Neanche cercando lezioni su Google ? e questo mi fa rabbia! Soprattutto perché sto iniziando a scrivere. Mi piace creare e vorrei condividere le mie fantasie scrivendo storie
Però il mio problema è sempre quello.. “L’italiano”. Spero tanto che andando avanti migliorerò. La revisione in questo capitolo lo fatta più attentamente, ma come vedo mi dovrei impegnare molto di più.
06/04/2023 at 22:11
Ciao Mirko 🙂
Sembra che tu voglia scrivere un Horror psicologico ed e’ il mio genere preferito , percio. essendo che questa sia la tua prima storia e che sia solo l’incipit voglio seguirti e sostenerti 🙂
Ti voglio dare pero’ dare dei consigli da collega , non predeerli come critiche 🙂
Primo hai dispisizione 5000 caratteri, e qua non ne hai usato nemmeno la meta’, cerca di sfruttare al massimo la potenzialita’ chewforsnisce il sito, c’e un sacco di cosa da dire prima di chiudere il capitolo (descrizioni, spiegazione , insomma “PARECCHIO”)
Seconda cosa , fatti un giro sul sito e co mincia a leggere le storie degli atri autori cosi’ la gente scopre che esisti , altrimenti la tua sttoria verra messa da parte tra i vari autori che scrivono nel sito e nessuno la calcolera’.
Terzo consiglio e’ di rileggere e revisionare il capitolo, in quanto qua non e’ stato fatto manco di triscio . Ci sono virgole e punti fuori posto. Verbi dove non dovrebbero essere tipo “HO NO! DI NUOVO…” Ho e’ verbo avere. Insomma , la storia ha del potenziale ma va curata molto meglio. Mettiti nei panni del lettore. Chi legge vuole immedesimarsi nella storia e non perdere tempo a capire cosa c’e’ scritto . Una volta scritto , rileggi il capitolo diecimila volte e anche ad alta voce , come se lo leggessi a un tuo amico. Fai le apuse quando devi marcare certe frasi , ecco la ci vogliono i punti e le virgole 🙂
Ti seguo e aspetto che ti impegni di piu’ nel prossimo capitolo 🙂
Ho votato la pioggia che allaga la stanza (anche se mi pare difficile sia accaduto in una storia vera 🙂 ) vediamo cosa ci combini 🙂
A presto 🙂
06/04/2023 at 23:19
Ciao BlackCat0 ? piacere di conoscerti.
Mi fa piacere che hai iniziato a seguirmi e a sostenermi grazie dei consigli che mi dai, anche se fossero critiche li accetterò volentieri mi aiuterebbero lo stesso a migliorare in futuro. Purtroppo come citato sul mio profilo sapevo che c’erano molti “ERRORI” di scrittura a prescindere che sia la mia prima storia a scuola ero una schiappa soprattutto con l’italiano quindi: (verbi, grammatica, punteggiatura ecc..). ? per quando riguarda la lunghezza del testo e aver usato poco caratteri e stata colpa della premura che ho avuto. Volevo subito iniziare a scrivere qualcosa e inviarlo immediatamente senza rendermi conto che mancavano un sacco di cose da scrivere. La revisione e stata fatta talmente veloce che non mi sono accorto che ho pure sbagliato il nome del protagonista. Cercherò di impegnarmi di più. Per la votazione nessuna delle 3 opzioni è successo veramente. Quando dico “BASATO DA UNA STORIA VERA” prendo solo delle parti che siano capitate veramente tutto il resto, è da me. Devo pure metterci del mio no? ?
05/04/2023 at 23:35
Scusate mi correggo! Alla fine dell’ episodio Il nome “MALCOLM” viene sostituito con “BENJAMIN” un errore a scrivere il nome che non ho fatto caso quando ho revisionato l’episodio.