Legàmi

Dove eravamo rimasti?

Quale argomento per il prossimo capitolo? Guai a dubitare dei mondi paralleli (83%)

Razzi e coltelli

Dal giorno in cui radio balena aveva fatto irruzione nella sua vita Agata cominciò a ricevere sul telefono una successione di proposte commerciali aventi tutte per oggetto questa o quella versione, originale o rivisitata, di radio a galena da collezione.
Era incredibile: possibile che misteriosi inserzionisti potessero leggere i suoi pensieri, dato che né lei né Paride avevano fatto ricerche in proposito?
Era molto preoccupata, si sentiva osservata, spiata. Qualcuno non vedeva l’ora di metterla nei guai.
E quello era niente.
Anche se s’era abituata alle incursioni di Diletta nella sua vita, questa volta aveva accusato il colpo. Era davvero troppo.
La voce della vecchia impunita attraverso la tv, ne era sicura, non era venuta a caso; il suo messaggio mirava a guastare la gioia del tanto atteso ritardo del ciclo, perché sanciva il concepimento di un figlio fuori dal matrimonio.
“Salvatore” poi… come poteva un nome saltare da questo all’altro mondo, fare un giro e ritornare come aveva fatto il ragazzo che lo portava, solo per affondare una lama nel suo corpo, e lasciarla ferita, sanguinante e pervasa da una subdola, colpevole eccitazione?
Quel nome era un dolore fisso in mezzo al petto; anche solo sentirlo evocare le procurava un sincero dolore. Lei, che odiava essere giudicata, stavolta era davvero in piazza; nuda, smarrita, fragile bersaglio di mille sguardi. Si sentiva in colpa, ma soprattutto si interrogava sul problema dei problemi: come salvare il suo matrimonio? E allora ce la mise tutta per sedurre suo marito ogni notte o quasi; per imbrogliarlo, poiché la convenienza regola il mondo e non l’amore; e Salvatore era arrivato, accidenti a lui, proprio nel giorno giusto, il più sbagliato di tutti.
In quel caos di miserie e paure la questione dell’allontanamento di Palmira era passata in secondo piano; la donna adesso doveva necessariamente blandire Paride in ogni modo, assecondarlo in tutto, anche in quella stupida idea di licenziarla… e Carlotta però…
…Carlotta era triste. Da qualche giorno erano Bea e sua madre stessa che si prendevano cura di lei; c’era la scuola, c’erano le passeggiate nel parco, i giochi.
La bimba però aspettava la nuova tata che chissà perché non arrivava, e ogni giorno che passava aumentava la nostalgia per Palmi.
Le sue notti erano agitate, e si svegliava di soprassalto, inseguita dai babbuini, rapita dai pirati, a volte gridando bugiarda: ho fame!, e voleva le coccole. Tuttavia era brava e non si lamentava, poiché, beata lei, sapeva che Palmira non era davvero andata via: da qualche parte, lassù, là dietro, là sotto, c’era qualcuno che non lo avrebbe permesso.


C’era tra i mille universi nascosti che ci sono, perso tra spirali di nebbia, in seno ai sogni, un piccolo mondo parallelo che pochi potevano visitare.
Per Carlotta che era piccola, che viveva, sognava e non si faceva domande, quello era un lido sicuro, come lo era per Diletta che s’era guadagnata la sua lunga notte come una medaglia, strappandola all’estrema falce che s’era dimenticata di lei, e adesso laggiù era un faro per tutti. Per “gli altri”, quelli sulla Terra, quei luoghi erano invece un mistero, e i misteri fanno paura.
Per Carlotta e Agata, per motivi diversi, ci voleva dunque qualcuno che potesse mediare tra i due mondi.
Fortunatamente in passato era già accaduto, ai tempi delle “bambole”, le misere morte ritrovate in cantina, che un mediatore condividendo e amplificando quella bizzarra attitudine della bimba a vivere in mondi paralleli e diversi, ne ricavasse un qualche risultato pratico, come la soluzione dei misteri della famiglia Galloni e villa Chimera, e la conseguente liberazione di nonna Diletta dai legacci che la tenevano costretta a un lettuccio da centenaria, quando invece desiderava soltanto volare via per raggiungere il suo Ernesto, nella bellezza.
Quel qualcuno aveva un nome; e così un pomeriggio Agata invitò Palmi per un thè a casa sua.
*
Mentre accadeva tutto quello, lontanissimo da lì, in Abissinia, il leone Kant preparava il ritorno.
Il razzo verde pisello era pronto, lavato e stirato; mancava solo il bacio di saluto a Brioche, la leonessa, e… via!
Aveva nostalgia di Carlotta e del saporino sapido di Kruger, il bambolotto che aveva divorato solo a metà e che voleva finire.
Portava notizie: si diceva laggiù che Sebastiano, il prossimo inviato sulla terra, sarebbe nato a breve, e sua madre, Palmira, non avrebbe saputo né potuto opporsi: era scritto.
Il nero e il vuoto colmavano lo spazio in cui il suo “razzino” colorato filava dritto e lesto sputacchiando popcorn.
Quando l’orizzonte s’illuminò del piccolo mondo di Carlotta, Kant arricciò la coda per frenare il razzo, ché d’ogni attimo da lì in poi voleva vivere e godere.
– Sto arrivando piccolina, ti porto un dono, un piccolo dono: si chiama Sebastiano, abbine cura.
*
Carlotta aprì gli occhi, stavolta senza spavento. Sì, d’accordo, il leone Kant era un birbone, però con Salvatore arrivavano anche Palmira e il suo Sebastiano: ma che bella notizia!

Nel prossimo capitolo:

  • Attento Salvatore che ti scotti (20%)
    20
  • Ma Palmira lo sa? (60%)
    60
  • il cattivo marito, la pessima infermiera (20%)
    20
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104 Commenti

  • Capitolo 10)

    Ciao Fenderman!

    Hai concluso questo capitolo, e la storia, ma io sono già in attesa del seguito!
    Carlotta riesce sempre a rubare la scena a tutti, ben fatto! Quando ci sono casini con i coriandoli, è sempre meglio rimandare viaggi così lunghi! 🙂
    Ho notato un cambiamento nello stile, in questo capitolo, ma anche nel precedente. Hai optato per frasi più strette, con una punteggiatura serrata che potrebbe, in qualche caso, appesantire la lettura. Non vederla come un critica, però, più come una mia riflessione. Il metodo che hai scelto per raccontare le vicende è appropriato, volevo solo sottolineare che negli ultimi capitoli ci sia un uso più consistente della punteggiatura. Qualche frase avrebbe (forse) giovato di un pizzico in più di libertà.
    Mi è pare che in fase di revisione ti sia sfuggito solo un “Nelle” o “Nella”, adesso non lo trovo più! Ma nulla di che.
    “Nel suo sguardo potevi leggere, più o meno:” Questa frase, invece, mi ha fatto soffermare. Perché ho pensato subito alla forma: “Nel suo sguardo si poteva leggere, più o meno”.
    In quella scelta da te, e non la ritengo sbagliata, si fa chiaro riferimento al lettore, quasi in modo confidenziale. La seconda prende un po’ le distanze.
    Mi è venuto il dubbio, quindi ho voluto far presente la cosa. 🙂
    Come sempre, aspetto il prossimo!
    E chissà che Sebastiano non riesca a trovare un altro passaggio. 🙂
    Continua così, sei sempre fortissimo.

    • Ciao amico mio,
      Interessante la tua osservazione. Non è un cambio di stile vero e proprio è invece la somma di due o tre cosette, la più importante delle quali è l’intenzione di vedere queste due scene finali come osservate attraverso una telecamera a mano che si sposta rapidamente da un soggetto all’altro, come in una ripresa d’attualità. Niente recitato dunque solo osservazione di quello che accade, di quello che Paride e Carlo hanno combinato, dei contrappunti, della mimica.
      La stessa espressione : “potevi leggere” l’ho scelta perché mi sembrava più adatta per essere più “immersiva” nella situazione, meno formale e distaccata. Una forma del genere può stancare, condivido, ma è un’eccezione, e qui i capitoli sono così brevi che il rischio è molto ridotto.
      Grazie per avermi seguito fino alla fine, un salutone, ciao!🙋

  • Bellissimo finale Fenderman 🙂
    Ovviamente finale/inizio di una nuova storia 🙂 che intenzioni hai?
    Proseguiamo con questi fantastici personaggi o vuoi dargli una piccola vacanza estiva e portare una storia con diversi personaggi? 🙂
    Tutto mi incuriosisce e attendo con impazioenza la tiua prossima storia 🙂
    La mia domanda resta ancora la stessa 🙂 Ma pietrino? 🙂
    A presto 🙂

  • Per Sebastiano non è ancora tempo… bel finale, aperto come immaginavo, in fondo le avventure di questa pittoresca famiglia sono potenzialmente infinite! Bello davvero! Mi ha fatto compagnia n questa notte insonne 😊 alla prossima avventura!

  • Capitolo 9)

    Ciao Fenderman!

    Quanti intrighi a corte!
    Riesci sempre a rendere interessanti i nuovi personaggi, mostrando luci e ombre, facendoci letteralmente immergere nel caos delle loro vite. Non ho trovato niente da segnalare a questo giro 🙂
    Aspetto di scoprire dove ci porteranno i coriandoli.
    Sei sempre forte.
    Al prossimo!

  • Ciao, un veterinario farfallone o un po’ mandrillo? Comunque sia la verità, sempre di animale si tratta!!! Bella la Turandot, è la mia opera preferita, si vede che tra tante tragedie il mio animo romantico preferisce il lieto fine!!! Ma a quanto pare per Paride non sarà così… Ah, “refuso in cauda”, attenzione!!!
    Ho votato per farina, coriandoli e sorprese. Le sorprese piacciono a tutti!!! Alla prossima e ultima puntata.

  • Ciao Fenderman 🙂
    Amico mio il caos di situazoni che e’ questa storia e’ indescrivibile e allo stesso cosi’ ordinato che e’ un piacere leggerlo 🙂
    Troppe sono le vite in gioco (incluse le due nasciture) e i caratteri che capitolo dopo capitolo non fanno che esplodere e diventare storia a se stante 🙂 sono sicuro che ci potresti fare un libro su ciascuno dei personaggi che hai creato nelle tue varie storie e non resteresti mai a corto di parole 🙂
    io comunque voto per “e poi davvero… che succedera’?” in quanto mi sembra la piu’neutrale delle tre opzioni e voglio lasciare a te il libero arbitrio di portarci un bellissimo finale degno del nostro Fenderman 🙂
    A presto 🙂

  • Tutte e tre! 😀 Sembrano messe apposta per essere l’uno il seguito dell’altro 🙂 Ma visto che uno bisogna votare, voto di tutto un po’ ma anche…

    Come immaginavo anche la nostra “sexy infermiera” ha una bella personalità, simile ed al contempo diversa a quella di Anna Maria 🙂
    Invece Carlo lo immaginavo meno “piacione”.

    La storia sembra ben lungi dal finire… molto probabilmente avremo seguiti futuri, come è avvenuto finora 🙂

    Ciao 🙂

  • Ciao fenderman! Ho recuperato un po’ di puntate precedenti, gustandomele tutte appena in tempo per votare il gran finale.
    Innanzi tutto devo rinnovarti i miei complimenti, leggerti è sempre un gran piacere… ormai so che qualunque cosa voterò sarà comunque pirotecnico, quindi senza indugio vado a scegliere farina, coriandoli e sorprese 😁
    A rileggerti presto 😊

  • Capitolo 8)

    Ciao Fenderman!

    Prendo anche io un Campari!

    Ho riso alla definizione di Carlotta di “fratellino”. Buona trovata! 😉
    Capitolo come sempre veloce, pulito ed efficace. Al momento non ho niente da segnalare.
    Mi sarebbe piaciuto tornare su Paride, ma il popolo ha votato per altro, quindi vediamo un po’ come prosegue la storia.
    Leggerti è sempre un piacere, e mi mette di buon umore. 😉
    Ho prestato il tuo libro a un paio di amici. Ti faccio sapere poi che ne pensano! 😛

    Aspetto il prossimo!

    • Ciao GGP
      Mi chiedo quando ti deciderai a ripubblicare… intanto grazie e grazie per libro.
      Ti do un’anteprima: ( Anche se non si fa, ma io non ho interessi commerciali, ne ho pubblicato un altro con nove miei racconti di quelli a puntate da the incipit degli ultimi due anni), per ora solo cartaceo per il piacere tutto mio di vederli stampati. L’ho intitolato Aba Zuzz, in omaggio alla farfalla poligrotta e a Fiorella di Uno Di Noi, perché stavolta non c’è un filo logico ma le storie attraversano tanti generi diversi (tutti però compresi fra ABAco e ZUZZerellone).
      Grazie ancora. A presto.🙋‍♂️

  • Ciao Fenderman 🙂
    Amico mio , inizialmente pesnavo avessi fatto un capitolo piu’ corto del solito e invece ti devo dire che e’ stato talmente leggero e facile da leggere (nonostante tutte le notizie che ci hai dato) che e’ volato via cosi’ 🙂
    La scena e’ vividissima , sembra di essere a villa chimera con Palmira e Agata , non c’e’ che dire , davvero compliemnti 🙂
    La situazione si complica nuovamente e sebbene Carlo sembra lo “spasimante” ideale per la nostra Palmi , conoscendoti, so gia’ che non e’ tutto oro quello che luccica 🙂
    Ho votoato percio’ Carlo e l’infermiera e ti ripasso la palla 🙂
    A presto 🙂

  • Ciao, mi sembra tutto un pullulare di nuovi arrivi e quindi di nuovi guai!!! In tutta sincerità? Non so da che parte guardare, qui si rischia di perdere qualche particolare importante, sei proprio un drago!!!
    Ho votato per ma Palmira lo sa? Sono curiosa di capire a cosa si riferisce la domanda!!! Alla prossima.

  • Ciao Fenderman.
    Ho votato “attento che ti scotti” perché sono curiosa di sapere con cosa dovrebbe scottarsi, a parte il fatto di aver combinato un mezzo disastro con la sua amante… 😅
    E quindi arriva un amichetto per Carlotta, oltre che un fratellino, saranno tempi movimentati, ma in questa storia nulla è mai tranquillo.
    Aspetto di conoscere la fonte che brucerà il bel Salvatore e ti saluto.

    Alla prossima!

  • Capitolo 7)

    Ciao Fenderman!

    Utilizzare riflessioni “popolari”, come hai fatto all’inizio, è sempre un ottimo strumento per catturare il lettore. Offrire sprazzi di verità condivise può risultare una mossa vincente sia per rinnovare l’interesse che per spingere il lettore a qualche riflessione. Ben fatto!
    Questa cosa di Sebastiano mi sta tormentando! In genere tendo a ricordare la maggior parte dei personaggi, anche se solo accennati, ma continuo ad avere un vuoto. Aspetto di riscoprirlo.
    Che il dottore abbia giocato a fare il coniglio? 😀
    Oppure ci stai preparando qualche altra sorpresa?
    Alla prossima!
    Continua così!

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