Dove eravamo rimasti?
NOTTE
Bernard lasciò il buio alle sue spalle e varcò la soglia dell’ospedale. Mancava poco all’alba, la notte era nel suo momento più nero.
Ignorò la donna al centralino, proseguendo dritto per la sua strada, incurante delle urla che questa gli rivolgeva.
La porta del centro trasfusionale era chiusa, con un calcio ruppe la serratura ed entrò, non sembrava esserci nessuno.
Appoggiò la borsa a terra e accese l’ultima sigaretta. Mise il mitra a tracolla e infilò le pistole nei pantaloni.
Le luci del corridoio si accesero una alla volta. La centralinista entrò svelta.
“Ferma lì ” urlò Bernard.
Si fermò sulla soglia, fece un passo indietro vedendo il mitra spianato.
“Sei una di loro? Voglio parlare con il capo, il dott. Camille Meunier” disse Bernard.
“Adesso non c’è, è notte…”
Prese la mira con l’arma.
“Vallo subito a chiamare!”
La donna corse via.
Bernard lasciò il mitra penzolare lungo il suo corpo, aspirò dalla sigaretta, spettri di fumo giravano per la stanza.
Andò verso il vetro opaco alla fine della stanza e lo spinse, dietro c’erano sacche di sangue, parecchie. Impilate l’una sull’altra, sembrava un muro.
Bernard impugnò il mitra e aprì il fuoco, bucando le sacche e facendo scorrere un fiume di sangue che gli passò tra i piedi.
Sputò il mozzicone che finì nel liquido rossastro nel pavimento, spegnendosi.
La centralinista tornò, aveva il fiatone.
Guardò per terra e aprì la bocca per dire qualcosa ma trasalì, venne scostata dal dott. Camille Meunier, comparso senza aver fatto nessun rumore.
“Bernard, che piacere…” disse avvicinandosi.
“Stai fermo, vampiro” Bernard strinse il manico del mitra.
Il dottore si fermò. Sorrise, mostrando i canini particolarmente sviluppati.
“Lei,” con la testa indicò la centralinista, “ha chiamato anche la polizia oltre a me, vediamo se riesci a sopravvivere fino a quando arriveranno.”
Bernard sbatté le palpebre, quando riaprì gli occhi il vampiro era avanzato di qualche metro. Sparò, ma i proiettili non colpivano che aria, lui avanzava, passo dopo passo. Letti, pareti e finestre venivano colpite dalle raffiche di mitra. Piume e calcinacci volavano per la stanza.
Il vampiro camminava, lentamente, verso Bernard, gli occhi dilatati nella gioia della caccia. I denti ancora sguainati in un sorriso malvagio.
La centralinista sparì, urlando.
Bernard sparava all’impazzata, distruggendo la stanza. Finì il caricatore, Camille arpionò la canna e glielo strappò dalle mani. Scagliò via il mitra.
“E’ finita Bernard, basta,” disse prendendolo per il colletto, “dovevi accettare l’accordo.”
I piedi di Bernard gocciolavano sangue mentre veniva alzato a mezz’aria.
Mormorò qualcosa ma le nocche del dottore erano dentro al suo collo.
Gli occhi facevano fatica a restare aperti, le mani tremavano. La coscienza lo stava per abbandonare.
Un raggio di luce entrò nella stanza, forse da un foro di proiettile, forse da una finestra. Dal sangue sul pavimento si formò una figura, dapprima sono come un blocco unito, a mano a mano diventava più definita. Madeline fissava i due contendenti.
Aprì la bocca, una voce angelica, non di questa Terra uscì dalle sue labbra, non usò parole, erano simili a note musicali suonate da qualche strumento troppo puro per esistere in questa Terra.
La mano di Bernard, ferma, andò alla cintura e tirò fuori la pistola. Sparò alla testa del dottore, la presa si sciolse e finì sul pavimento, ricoperto dalla materia grigia del dottore e dal sangue. Respirava a malapena.
La visione di Madeline era immersa nella luce.
Il vampiro si rialzò, la testa ancora per metà appesa al corpo; avanzò verso Bernard che non riusciva ad alzarsi, continuava a scivolare sul pavimento ricoperto di sangue.
Si tastò il petto alla ricerca del crocifisso e lo strappò dalla collana.
Il dottore gli fu sopra e gli assestò un pugno. La croce volò via.
Il suo collo fu di nuovo stretto, stavolta da entrambe le mani.
Bernard sentiva il corpo cedere. Le immagini di quella notte, la morte di sua figlia, sostituirono la vista della creatura demoniaca che lo stava uccidendo.
Sentì un peso tra le mani, sentì Madeline pronunciare una parola:” Papà”
Calciò le gambe della bestia che scivolò nel sangue.
Prese il crocifisso e lo premette sulla testa aperta del vampiro.
Le sue urla riempirono la stanza mentre si disintegrava, restando solo polvere.
Calò il silenzio, i raggi di luce si erano moltiplicati con l’arrivo dell’alba.
Madeline parlò di nuovo, dando istruzioni a Bernard.
Scappò dall’ospedale mentre questo veniva invaso dalle forze dell’ordine. Un piccolo esercito era accorso sulla scena.
Continuò a correre per tutto il giorno, finchè non calò la notte e si sentì al sicuro.
Guardò Madeline che era al suo fianco e tirò fuori una pistola dai pantaloni.
Lei lo guardò.
Si immersero assieme nella notte. Mano nella mano, forse per l’eternità.
27/06/2023 at 20:40
Ciao Zack 🙂
Il finale mi è piaciuto parecchio 🙂 anche se penso che Bernard sia morto:) è riuscito a sconfiggere il vampiro ma era già morto il momento che ha visto Madeline 🙂 questo spiega l eternità di cui parli alla fine 🙂
Complimenti veramente 🙂 spero che farai una versione estesa di questa storia che merita molto più spazio di quello concessogli dai caratteri di questo sito 🙂 e se deciderai un giorno di scrivere una nuova storia contami tra i tuoi lettori 🙂
A presto 🙂
03/07/2023 at 17:54
Ciao BlackCat0 🙂
Ti ringrazio di cuore della lettura e dei vari consigli 🙂 I tuoi complimenti sono estremamente graditi 🙂
Al momento non penso di scrivere ancora qui ma in futuro vedremo. Ti ringrazio anche per la fiducia che mi dai 🙂
Alla prossima.
21/06/2023 at 07:55
Ciao Zack 🙂
Che dire ormai Bernard è uscito fuori di testa e dopo quello che ha fatto sarà difficile che la storia finisca bene 🙂 ma alla fine lo sapevamo già 🙂 è un horror in fin dei conti 🙂
C è giusto qualche refusino qua e la che puoi individuare con una veloce rilettura ma niente di che 🙂
Io lascio a te il piacere di decidere se Bernard va sino in fondo o si ferma 🙂 e vediamo che finale ci porti fuori 🙂
27/06/2023 at 14:09
Ciao BlackCat0,
devo ringraziarti di essere arrivato fino a qui 🙂
A breve pubblicherò l’episodio finale.
Devo dire che iniziavo a sentire un po’ di stanchezza riguardo a questa storia e quindi ho abbassato il livello di guardia.
13/06/2023 at 21:51
Ciao Zack 🙂
bel capitolo 🙂 il tutto si fa sempre piu’ complicato 🙂
ovviamente i vampiri faranno credere a Bernard che in realta’ e’ lui quello sbaglato e vorrei vedere Bernerd all’azione per diffendere la sua faccia 🙂
solo un paio di note sul capitolo che a mio parere mi hanno un po’ stonato (ovviamente parere personale) ma niente di veramente importante
Il fatto che i poliziotti diano senpre del tu a Bernard , io l’avrei messa piu’ informale essendo delle forze dell’ordine (ti capisco se fossero amkci di Bernard ma non ce li hai mai introdotti come tali e percio’ direi meglio informale)
questa frase “Lasciami farti una domanda” non so perche’ m mi stona , forse perche’ nbon e’ un modo di parlare molto colloquiale, di solito si dice “lascia che ti faccia una domanda, o “lasciami fare una domanda” non so magari suomnano meglio nella parte dialogata 🙂 sempre opinione personale e prendimi con le pinze 🙂
“i pantaloni di Jeans” semplicememnte Jeans pensi che sia comprensibilissimo e avresti risparmiato caratteri 🙂
Come sempre qualita’ del capitolo superba 🙂
Io voto per assaltare qualche poliziotto 🙂 vediamo cosa ci tiri fuori 🙂
A presto 🙂
14/06/2023 at 16:30
Ciao BlackCat0,
Stiamo andando verso la fine, ormai manca poco 🙂
Grazie delle note che mi aiutano a migliorare 🙂
A presto per il rush finale