Nemici, nemici

Dove eravamo rimasti?

Come dovrebbe comportarsi Bernard in ospedale? Entrare di nascosto e osservare. (67%)

Ospedale

Bernard entrò nell’ospedale, lasciò la notte alle sue spalle e attraversò le porte a vetri, la temperatura era alta ma lui alzò il bavero del cappotto.

Al centralino una signora interruppe la lettura di un libro giallo, si tolse gli occhiali dalla punta del naso e lo guardò, aspettando che facesse qualcosa.

Si guardò intorno, dietro all’impiegata campeggiava un poster che pubblicizzava le donazioni di sangue.

Lei tamburellò sulla scrivania con la mano libera, con l’altra teneva ancora il segno sul libro.

Bernard alzò un dito verso il poster, lo abbassò. 

Inspirò, lo prese un violento attacco di tosse.

“Devo… controllare… questa… tosse…” disse, con molta fatica.

La signora scattò in piedi, lasciando cadere il libro e gli porse un bicchiere d’acqua.

Lui bevve un sorso, l’impiegata lo fissò stringendo gli occhi, come per mettere a fuoco.

“Ma lei è… Io l’ho già vista qui, per caso?” 

Abbassò la testa.

“No, non penso proprio.” rispose. Ricominciò a tossire.

“Vada, sempre dritto poi a destra, lì la controlleranno.”

Bernard si immerse nel cappotto e andò verso dove gli era stato indicato, con la coda dell’occhio vide che la signora aveva alzato la cornetta del telefono. 

Le luci del corridoio non erano tutte accese, si appiattì contro il muro in un punto buio. Tese l’orecchio. La distanza era eccessiva e riusciva a capire solo pochi frammenti.

“E’ lui… è fuori di sé. Gli occhi. Poverino, dategli un occhio per favore, sapete quello che sta passando…”, fu quello che ricostruì.

Riprese a camminare, era solo. Accese una sigaretta. 

Madeline era dietro di lui.

“Aspettami papà” disse, Bernard si girò e lei era lì, in un attimo fu tra le sue braccia. Il sangue usciva dalla bocca in un rivolo, le macchie violacee sul corpo e il puzzo della morte che ormai l’aveva presa.

La sigaretta gli scottò le dita e lui si ridestò, l’odore però era ancora lì. Bernard sentì i nervi cedere, stava per collassare al suolo. Infilò una mano nella tasca interna del cappotto e ne estrasse un sacchettino da cui tirò fuori della cocaina. Ne mise un po ‘ sul dorso della mano e la sniffò.

I sensi si acuirono e parte del peso nella sua anima scivolò via. Accese un’altra sigaretta e proseguì la sua caccia.

Il cartello del centro trasfusionale non era illuminato e la stanza era immersa nel buio. Bernard entrò, sembrava essere vuoto.

I lettini erano spogli, una lucina proveniva da dietro un vetro opaco. Si avvicinò, lasciò cadere la Gitanes per terra e la pestò; la calciò via.

Sentì un rumore di passi, si rannicchiò dietro a un lettino, un infermiere uscì da dietro il vetro, aveva una sacca di sangue in mano.

La luce dell’alba iniziava timida a fare capolino ma le finestre erano coperte e non passavano che timide macchioline di chiarore.

Seguì l’infermiere, mantenendosi a distanza di sicurezza. Questo stava canticchiando una canzone folk.

Fece due passi e si fermò. Bernard anche si bloccò, trattenne il respiro.

L’infermiere si girò e andò verso l’angolo di buio dov’era nascosto Bernard, lui uscì dalle tenebre saltandogli addosso.

Tirò fuori la collana con la croce d’oro che aveva al petto e gliela premette sul viso.

“Cosa avete fatto a mia figlia!” urlò.

Da dietro lo sollevarono, erano in due. Bernard scalciò e tentò di divincolarsi ma la loro presa era ferrea.

L’infermiere scattò in piedi e scappò. Nel corridoio entrarono luce e persone in quantità, voci concitate si sovrastavano l’una sull’altra e si sommavano ai tentativi di fuga di Bernard.  

Venne trascinato fuori dall’ospedale e caricato in un’auto della polizia. Venne ammanettato e fatto accomodare in una stanzina spoglia, solo due sedie davanti a una scrivania vuota.

Bernard aspettava, le mani tremavano e facevano tintinnare le manette sul ferro del bracciolo della sedia.

Entrò un’agente, aveva la camicia sporca di caffè e fuori dai pantaloni.

“Sig. Bernard, cosa succede? Perché ha assalito quella persona?”

Lui provò ad alzarsi, le manette lo tirarono giù come un’ancora.

“Dovete controllare, dovete interrogate tutti là dentro. C’è del marcio ti dico… Non è possibile che non ci sia sangue… Non è possibile!”

L’agente restava immobile, quasi avesse paura di respirare.

“Non è possibile che manchi sangue in un ospedale! Dovete controllare, cazzo!”

“E’ lei ad aver assalito un infermiere, è solo fortunato che lui non si è fatto male e non ha intenzione di sporgere denuncia.”

Bernard la fissò.

“Voglio denunciare l’ospedale.” disse.

“Ehm, no. Non ha le basi per farlo. Lei dovrebbe davvero parlare con qualcuno…”

Lei si ingobbi e il tremito si espanse su tutto il suo corpo.

“Lei è davvero fortunato,” disse l’agente togliendoli le manette, “la lasciamo andare.”

Bernard uscì a testa bassa dalla stazione di polizia tra gli sguardi torvi degli agenti.

Fuori il vento autunnale lo fece rabbrividire, Madeline lo chiamava. Sospirò guardando le case che si stagliavano sull’orizzonte.

Il Motorola suonò, rispose, assorto nei suoi pensieri.

“Bernard,” un sussurro dall’altra parte del telefono, “sono io, Oliver.”

Come dovrebbe comportarsi Bernard?

  • Ascoltare e seguire Oliver, fidandosi del suo giudizio (100%)
    100
  • Sbattere giù il telefono, questa storia gli ha fatto già abbastanza male (0%)
    0
  • Tornare dentro la stazione di polizia e far notare che Oliver dovrebbe essere morto (0%)
    0
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34 Commenti

  • Ciao Zack 🙂
    Davvero interessante questo ritorno 🙂
    Onestamente anche io avrei reagito come Bernard , ti ammazzano la figlia e non puoi certo accettare scuse e soldi , maledetti 🙂
    Adesso i Vampiri sono veri e non piu’ nel retro scena come nei precedenti capitoli 🙂
    Inoltre sono immortali … la battaglia sarebbe impari per Oliver e Bernard da soli 🙂
    Io voto per cercare aiuto 🙂
    Complimewwnti mi hai tenuto con il fiato sospeso fino alla fine 🙂
    A presto 🙂

  • Ciao, bentornato.
    Dunque se ho capito bene August è un contatto dei vampiri, Oliver l’intermediario e Bernard quello che non si arrende.
    Se è così magari potevi giocartela con un capitolo in più, aggiungendo tensione all’incontro che così com’è soffre un pò della mancanza di pathos. È comunque scritto bene, nulla da segnalare.
    Voto cercare aiuto, mi sembra plausibile per il momento.
    Ciaooo
    🙋‍♂️

  • Ciao Zack 🙂
    Il capitolo e’ molto bello e si sta entrando nel pieno della storia , ti diro’ in quanto ci hai cosparso del dubbio possa essere una storia di vampiri mi aspettavo che l’infermiere si sciogliesse come neve al sole e invece ancora una volta ci hai dato uno schiaffo e ci hai riportato alla relata’.
    Ho adorato il pezzo dove ha la visione della piccola insanguinata, questo e’ cio’ che chiamo horror e non le classiche storielle di fantasia 🙂
    Ho capito un po’ meno tutto il pezzo dove viene portato alla polizia e poi rilasciato , sono sicuro che la scena fosse molto piu’ grande e abbia subito dei tagli ingenti , in quanto e’ un po’ tutto troppo affrettato 🙂 ma ti capisco combattere con i limiti posti dal sito e’ una vera sfida 🙂 ma se hai intenzione di creare una versione piu’ ampia della storia anche privatamente , secondo me la storia verrebbe su veramente bene 🙂
    Detto cio’ voto per seguire Oliver ancora una volta 🙂 vediamo dove ci porti 🙂
    La storia sta prendendo una svolta verso l’horror psicologico e cio’ mi attira ancora di piu’ 🙂
    A presto 🙂

  • Ciao Zack, credo sia la prima volta che leggo una tua storia qui su TI, e lo faccio molto volentieri.
    Personalmente al posto di Bernald sarei entrata in ospedale facendo casino fin quando non avrei ottenuto una risposta soddisfacente, ma non credo che questa sia effettivamente l’opzione migliore, infatti ho optato per entrare di nascosto ed osservare: chissà, magari scopriremo qualcosa di nuovo.
    A presto!
    -Ross-

  • Ciao,
    Io cercherei il primario, usando delle cautele, ovviamente.
    Mi piace questo continuo ammiccare ai vampiri che comunque restano sullo sfondo…
    Consiglio, o meglio, parere:
    Lo staccato, la frammentazione aggiunge tensione al narrato, però attento perché si rischia di mettere su una specie di resoconto di cronaca che non è propriamente letteratura, e non credo che sia il tuo intento.
    Oltretutto in questo modo ci si può incasinare coi tempi verbali e si finisce per cadere in altri piccoli trabocchetti.
    Cerca di dare fluidità e musicalità a quello che scrivi, rileggi a voce alta e senti che effetto fa.
    La storia merita e anche tu, buon lavoro? Alla prossima.
    ?

    • Ciao Ottaviano,
      Grazie dei consigli, sicuramente lo farò.
      In questo capitolo mi sono fregato perchè dovevo mandare avanti alcune cose e ho deciso di raccontare invece di mostrare. Immaginavo di finire in qualche trabocchetto.

      Grazie ancora,
      alla prossima 🙂

  • Ciao Zack 🙂
    Bene il capitolo e’ molto interessante e intriso di mistero 🙂
    Onestamente anche io avrei cercato da subito le risposte negli articoli di giornale scritti da Oliver 🙂 Mi hai incuriosito sempre di piu’ e mi sono posto mille domande 🙂
    Che questo Oliver fosse una specie di Van Helsing? 🙂
    Comunque ho optato per entrare di nascosto all’ospedale , se c’e’ del marcio e’ sempre meglio andarci cauti 🙂
    A presto 🙂

  • Ciao Zack 🙂
    Bellissimo capitolo , ma l’ho trovato un po’ vittima di tagli per rientrare nei 5000 caratteri imposti dal sito. Lo so a volte siamo costretti a compromettere il nostro file originale per rientrare nei limiti imposti dal sito . Ma questa e la sfida 🙂
    La morte di Oliver e’ stata un vero colpo di scena e ha trasformato la storia da Horror fantasy come ce l’avevi fatta intenedere nei primi capitoli in un thriller con i contro c**i
    Il capitolo e’ scritto molto bene , non ho niente da farti notare a parte alcuni passaggi un po’ incerti , dovuti comunque ai tagli che penso sei stato costretto a fare e in questo punto :”qualcuno non alzò la cornetta, ma, dopo qualche secondo di silenzio, chiusero la chiamata. ” qualcuno necessita della terza persona singolare del verbo, sarebbe stato meglio “chiuse la chiamata”
    Per il resto il contenuto che stai portando e’ molto buono, davvero complimenti, e ho optato per indagare su Oliver , vediamo che thriller ci porti fuori 🙂
    anche io sto portando una storia horror, se ti va facci un salto , cosi’ mi dai qualche dritta pure tu , mi trovi qua
    https://theincipit.com/2023/04/quella-porta-blackcat0/

    • Ciao BlackCat0,
      onestamente non so cosa stia diventando questa storia, a causa delle scelte fatte sto andando fuori da quello che avevo programmato, ma appunto, questo è il giorco.
      Grazie delle sempre gradite correzioni.

      Stavo proprio leggendo la tua storia, adesso ti lascio un commento, anche se non ho molte dritte da dare.

      Alla prossima.

  • Sei molto bravo a descrivere il dolore straziante del protagonista… Qui la trama inizia a fare un primo passo, e già il mistero si infittisce. Ho votato per indagare su Oliver, anche se personalmente non saprei da che parte cominciare.
    Ti segnalo solo una cosa: il protagonista chiede un rum… e gli portano uno scotch? Io glielo avrei rimandato indietro 🙂

    Ti leggo volentieri, alla prossima puntata!

    • Ciao Driade,
      grazie per la lettura.
      Per quanto riguarda il single malt può essere che Bernard sia troppo fatto per capire, oppure che ci sia un narratore inaffidabile… magari è voluto, o magari l’autore non ha controllato bene. Non lo sapremo mai, peccato 🙂

      Alla prossima

  • Ciao Zack 🙂
    Capitolo molto descrittivo dove stai iniziando a introdurre un po’ di più il protagonista, e da quanto ho capito stai cercando di farlo attraverso le sue sensazioni, devo dire che hai fatto un bel lavoro perché non è una cosa semplice 🙂 mi è venuta l ansia a leggere i ricordi che ha della figlia e questo è ciò che mi aspetto da un horror 🙂
    Il capitolo è molto fluido personalmente in questa frase “il lettino, le bambole e i giocattoli erano dello stesso colore delle cose che aveva lasciato Bernard: fogli di carta, lattine e bottiglie vuote, mozziconi, articoli di giornale e foto: grigio.” I due punti bloccano proprio la fluidità che stavi dando alla storia , io l avrei scritta così, perdonami se tocco il tuo testo “il lettino, le bambole e i giocattoli erano grigie come i fogli di carta, le lattine e le bottiglie vuote che Bernard aveva lasciato ”
    Ovviamente opinione personale ma secondo me il concetto è lo stesso ma più facile da leggere 🙂
    Il contenuto del capitolo è fantastico e ti rinnovo i miei complimenti 🙂
    Continua così e a presto 🙂

    • Ciao BlackCat0,
      il fatto di aver messo tra le opzioni che Bernard si potesse chiudere in casa non mi ha aiutato a creare dell’azione, mi sono fregato da solo 🙂
      Tocca pure il mio testo fin che vuoi, sono sempre interessato a feedback e simili.

      Grazie, alla prossima.

  • Ciao Zack,
    complimenti davvero. In questo capitolo non ci sono eventi o grandi avvenimenti, ma hai saputo descrivere alla perfezione la situazione di disperazione di Bernnard. Essendo ai primi capitoli penso che sia adeguato descrivere un po’ il tipo di persona che è giusto per conoscerlo un po’, ma ora passiamo all’azione: risponde al telefono.
    Ho molto da imparare dal tuo stile di scrittura, ti seguo 🙂

  • Ciao Zack,
    conosciamo meglio il dramma di Bernard. Non che non fosse chiaro già dall’inizio, ma qui si percepisce maggiormente la miseria in cui vive, e ciò è ben reso dal tuo stile paratattico.
    Ho votato per la risposta al telefono. Che fa, visualizza e manco risponde?
    Scherzo!
    Penso sia la scelta migliore, in questo momento.
    Ti auguro una buona Pasqua, alla prossima! 😀

  • Ciao, buona Pasqua.
    Leggo questa cosa e poi guardo fuori: c’è il sole; è una luminosa Pasqua, e sento che nonostante i miei guai sono molto più fortunato del tuo Bernard.
    Capitolo difficile umanamente da mandar giù, ben scritto,
    Hai un’ottima mano…
    Due osservazioni: la prima: pezzi di puzzle no! Meglio tessere di un puzzle, (se credi). La seconda: mettici un filo di ironia, non guasta l’atmosfera a aggancia il lettore.
    Di nuovo auguri, e alla prossima?

    • Ciao Fenderman, sono in ritardo per farti gli auguri, spero che ti abbia passato una buona Pasqua.
      Direi che la luce è più forte quando è buio ma non vorrei scadere troppo nei cliché.
      Apprezzo le tue osservazioni, migliorarmi è uno dei motivi principali che mi porta qui.
      Alla prossima

  • Ciao Zack,
    come altri è la prima volta che ti leggo, ma ho visto che avevi già scritto una storia, perciò bentornato.
    Anch’io sono d’accordo sul fatto che avresti potuto usare più caratteri, magari per descrivere meglio gli spostamenti di Bernard: ciò che lo circonda mentre si reca al diner, e poi a casa, ad esempio. È solo la mia modesta opinione, prendila pure con le pinze. 🙂
    Per il resto, mi pare un inizio promettente. Ho votato per il rifugio a casa.
    Ti seguo, alla prossima!

  • Ciao Zack 🙂
    E’ la prima volta che ti leggo percio’ ti do un caldo benvenuto 🙂
    Ok si parla di vampiri quindi siamo nel Fantasy Horror e mi intrighi in quanto sono amante del genere 🙂
    Ti devo tirare un po’ le orecchio pero’ da collega 🙂
    Hai a disposizione 5000 caratteri per portare un incipit cazzuto e tu me ne utilizzi la meta’ , ma dai !!! sono sicuro che puoi fare molto meglio 😀 😀
    Comunque voglio darti fiducia e ti seguo 🙂 la storia ha del potenziale , ora va curata meglio e soprattutto, cosa fondamentale del sito , fatti vedere in girooooooo!! 🙂 perche’ ha bisogno di lettori 🙂
    Ho votato che richiama e minaccia 😀 vediamo un po’ cosa ci tiri fuori 🙂 per ora ti invito a seguire i consigli dei tuoi colleghi 🙂 vediamo il prossimo 🙂
    A presto 🙂

    • Ciao BlackCat0,
      grazie del benvenuto e dei complimenti 🙂

      Apprezzo la tirata di orecchi, sinceramente fatico a scrivere a lungo, sicuramente è un’area dove devo migliorare.

      Questa community è fantastica, spero di riuscire a farne parte 🙂

      A presto

  • Ciao Zack! Inizio interessante…
    Ho solo un dubbio: la prima parte, fino a “parlarono di complicazioni” è un flashback? Perchè poi Bernard si perde tra fumo e alcol e mi sembra palese che non si possa più trovare in ospedale 🙂 Avrei evidenziato un poco meglio quel passaggio.
    Il resto fila molto bene, avrei dato un dettaglio in più sul perchè il tizio è sicuro che siano vampiri… ma ci sta, se il protagonista non deve credergli subito.
    Voto per il rientro a casa senza far nulla, ritengo che dopo un lutto del genere non si abbia molta voglia di menare il can per l’aia 🙂
    Ti seguo, alla prossima!

  • Ciao, benvenuto!
    Certo Bernard non immagina di essere capitato in un racconto horror.?
    Scherzi a parte, credo che presto si convincerà.
    Drammatico inizio scritto molto bene, nulla da dire, se non: bravo, continua così. Ti seguo?

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