I predatori del tesoro di Coyote Blanco

Dove eravamo rimasti?

E con questo sono apparsi tutti i personaggi importanti della storia, ditemi voi cosa succederà nel prossimo capitolo. Drake parlerà con suo padre (60%)

Capitolo 4 – Le rivelazioni di un padre

“Possiamo anche andare” disse a un certo punto il capofamiglia dopo essersi alzato a fatica.

I figli cominciarono a seguirlo. Toro però si mise davanti a Drake bloccandolo.

“Toro! Ven a qui!” urlò Falco, e il cane obbedì.

“Più che Toro l’avrei chiamato Tormento questo botolo!” sbuffò Drake.

I quattro, più il cane, si spostarono in uno studio con scrivania.

Avvicinandosi alla finestra che dava sul cortile l’ex-Generale Avvoltoio scrutò l’orizzonte.

“Figli miei, era da tanto che non tornavate a casa, ma anche se distanti vi ho sempre tenuto d’occhio tramite conoscenze. Estrella, so che hai seguito le orme della mamma e ti sei unita all’Esercito della salvezza”.

“Ho dovuto, in giro è pieno di cafoni”.

“Tu Falco invece sei quello che ha fatto più carriera, anche se giovane sei diventato un abile avvocato in California”.

“È uno stato pieno di guai. Ci sarebbe da scrivere una serie di libri su cosa succede là”.

“Invece tu Drake, dai resoconti che ricevevo eri sempre in movimento, cosa cercavi?”.

“La mia strada. Ho fatto un po’ di tutto: cowboy, becchino, guardia del corpo, cercatore, guidatore di diligenze, trovai un lavoro duraturo come pugile a San Francisco, durò circa tre anni, ma poi dovetti abbandonare dopo che mi chiesero più volte di perdere per le scommesse, cosa che rifiutai. L’ultimo impiego duraturo è stato fare il postino per il Pony Express. Non mi ci trovavo male, la paga era buona e dovevo far poco. Ma l’attività fallì dopo neanche due anni. Prima di ricevere la tua lettera ero tentato di unirmi ad un gruppo d’idioti che pagavano bene per andare a caccia di reperti archeologici”.

Passò un minuto di silenzio, e all’improvviso avvenne una cosa che nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere, l’Avvoltoio tirò fuori una pipa e cominciò a fumarla!

“Padre ma…”.

“Lo so, siete sorpresi, adesso vi dirò tutto…” rispose inalando uno sbuffo di fumo dalla bocca.

La tensione avvertiva in quella stanza si sarebbe potuta tagliare con un coltello.

“Figli miei, vi ho chiamato tutti qui per darvi questa notizia… sto morendo”.

Le ultime parole furono così sconvolgenti che i tre sentirono i loro cuori fermarsi.

“In questo periodo non mi sentivo tanto bene, credevo che la colpa fosse della vecchiaia, ma poi mi convinsi di sentire un medico, che mi disse di aver trovato dentro di me un male incurabile al fegato. Mi ha dato un mese di vita” disse l’Avvoltoio con una voce né triste ma neanche allegra. Si vedeva che si era piano piano arreso all’evidenza.

Toro, come se avvertisse la tristezza del suo padrone, si avvicinò leccandogli le gambe.

“Madre de dios!”.

“Padre!”.

Falco ed Estrella erano disperati.

L’unico a non parlare era Drake. Era scosso quanto i fratelli. Doveva esserci un motivo per il quale lo aveva cercato. Da quando aveva ricevuto quella lettera sentiva che qualcosa non andava. Ma mai si sarebbe aspettato di sentire il leggendario Generale Avvoltoio parlare della sua imminente morte.

“Ora che siete tutti qui vi parlerò dell’eredità che vi voglio lasciare. Vi ho mai raccontato di Alamo?”.

A quella domanda i tre anche se devastati dal dolore sbuffarono. Avevano sentito quella storia fino alla nausea.

“In quella battaglia, o meglio carneficina di americani, conobbi quello che sarebbe diventato il mio miglior amico, il suo nome era Coyote Blanco. Era un nativo che si unì alla lotta per l’indipendenza del Messico in cerca di gloria per sé e il suo popolo. Che non trovò. Ma almeno si fece un amico, ovvero me. Dopo la fine della guerra andammo insieme all’avventura. Adoravo sentire le storie della sua gente, fin troppo maltrattata dagli europei. E dopo anni, e capendo che ero una persona di fiducia, mi confessò che da secoli la sua tribù nascondeva un tesoro risalente al periodo prima dell’arrivo dei predoni spagnoli. Le uova del Condor. Un giorno mi portò al suo nascondiglio. E mi mostrò il tesoro, un immenso totem fatto tutto d’oro massiccio. E sotto di lui, depositate in una cesta c’era gemme preziose, grandi come uova d’uccello. Blanco mi disse che era l’ultimo della sua tribù, e che si era confidato con me dicendomi che se mai fosse morto sarei dovuto essere io a nascondere il tesoro. Passarono anni e il mio povero amico morì. Un incidente col cavallo mi dissero. Dopo il funerale andai a prendere il tesoro, e insieme a uomini fidati lo spostai portandolo qui, in questa valle”.

“Scusa lo scettiscismo, padre” disse Drake “Io e gli altri credevamo fosse una favoletta che ci raccontavi prima di andare a dormire, ma quindi è tutto vero?”.

Il padre sbuffò, arrancando qualche passo andò verso una cassaforte nascosta nel muro, e dopo aver inserito la combinazione tirò fuori una gemma, grande come un uovo d’uccello!

Tutti i presenti rimasero abbagliati.

“Sei convinto, Hijo?”.

“Muy convinto”.

“Domani vi dirò dove si trova, ora scusate è tardi e mi sento stanco, andate pure” e così dicendo si lasciò andare sulla sedia.

I tre fratelli si guardarono rattristati, mai si sarebbero aspettati di vedere il loro amato padre ridotto in quella situazione.

Dopo questa rivelazione scioccante cosa succederà?

  • Arriva la notte e succede qualcosa (43%)
    43
  • Drake parlerà con Chica (43%)
    43
  • Arriva il Senor Black (14%)
    14
Loading ... Loading ...
Categorie

Lascia un commento

39 Commenti

  • Siamo arrivati alla fine di questo racconto. Come prima storia a sfondo storico mi duole dirlo ma mi sento poco contento del risultato. Avrei voluto dare di più, aggiungere più scene, più citazioni storiche, volevo persino che Drake incontrasse personaggi famosi del West. Ma niente. 10 capitoli da 5000 parole inclusi spazi a volte è davvero limitante.
    Delle tante scene tagliate ne cito due. In una Drake avrebbe dovuto incontrare e lottare contro una tribù di nativi americani, giunti anche loro da lontano per cercare il tesoro. L’incontro serviva a parlare un po’ di più di Coyote Blanco e di quanto il tesoro della sua tribù fosse maledetto. Ma alla fine decisi di tagliare questo incontro per vari motivi.
    La seconda invece il racconto avrebbe dovuto avere un inizio diverso. Nella prima stesura c’era Drake, sempre a piedi, che salvava dei pionieri dall’attacco di banditi, sempre agli ordini di Pedro, prendendoli a pugni. I pionieri lo avrebbero ringraziato donandoli un cavallo. E si sarebbero presentati con il cognome “D’Isigny”. A quel punto Drake avrebbe consigliato a loro di cambiarlo, e su due piedi inventa un’alternativa, ovvero “Disney” (e sì, una volta la famiglia del creatore di Topolino si chiamano così di cognome). Decisi di eliminare questa scena un po’ perché era inutile. Ma specialmente perché non ho trovato fonti che i Disney si trovassero in quel luogo e periodo storico negli USA.
    Un’altra cosa che ho lasciato molto velato è dove la storia è ambientata. Ero molto indeciso se ambientarla nel Texas o in California. L’indecisione era che volevo fosse ambientato in un luogo con prevalenza ispanica, ma temevo di sbagliare. Così ho lasciato volutamente velata la posizione esatta di El Sosta. Intendendo solo che si trova nell’estremo sud degli Stati “non ancora” Uniti.
    E ora reggetevi forte a questa curiosità. I nomi dei personaggi non sono dati a caso. L’idea di questo racconto mi è venuta quando rividi dopo anni su Youtube la pubblicità dei “Motocoyote” presenti nei Kinder Sorpresa. Da bambino ricordai che ero desideroso di completare questa collezione, ma non riuscì mai. Dopo anni, rivedendo quella pubblicità andai alla loro ricerca e leggendo le schede dei personaggi fantasticai sulla storia e da lì nacque “I predatori del tesoro di Coyote Blanco”. Già i famosi “1,80€” che è il debito di Drake è il prezzo di un ovetto kinder nella città dove vivo. Se mai vi capita cercate i nomi dei personaggi e fatevi quattro risate. E vedrete che non scherzo. Unica ho dovuto fare delle modifiche. In primis mettere uno sceriffo, che nelle sorprese l’unica forza dell’ordine era una donna. Poi inventai Toro perché non mi andava di mettere quattro fratelli ma solo tre. Quattro mi sembravano troppi. In più ho fatto la citazione a Rin Tin Tin. La città la chiamai El Sosta in onore di uno dei personaggi, che altri non è che il barista addormentato.
    Per la prossima storia non sarà difficile. ANZI DI PIU’! Perché ho deciso buttarmi nello scrivere una storia d’amore. Ma voglio provarci, devo provarci! Altrimenti non saprò mai se sono in grado di scriverla o no! Il soggetto l’ho preso da un mio vecchio racconto che provai a scrivere più volte, ma senza mai essere soddisfatto del risultato. Fino ad ora. Perciò alla prossima!
    Sotto come sempre troverete il trailer.

  • “Quindi fatemi capire” disse Drake “Vi serve il mio aiuto perché l’artefatto storico che cercate è finito in una città senza legge nel bel mezzo del deserto messicano. Giusto?”.
    “Già, proprio così” rispose Katrina seguito dai sì con la testa di Cain.
    “E perché vi servo?”.
    “Sappiamo che sei un ottimo tiratore, hai un montante che non perdona, una mascella resistente e ci è giunta voce che conosci la zona”.
    “Va bene, mi hai convinto, solo per saperlo, cosa dobbiamo recuperare?”, a quella domanda inizialmente Katrina sembrava voleva rispondere, ma si fermò di colpo per poi guardare Cain che fece no con la testa. “Scusami Drake, per ora è un segreto”.
    “Un segreto? E come faccio a capire cosa volete recuperare se è un segreto?”.
    “Tu pensa solo a trovare un modo per entrare nella città senza legge, al recupero ci pensiamo io e il mio socio”.
    Ancora poco convinto Drake accettò lo stesso. Seguendo Katrina e Cain si unì alla loro carovana. Era composta di tre carri, c’erano altri pistoleri come lui.
    Senza perdere tempo gli venne dato il compito di condurre uno dei carri contenente vari reperti storici. Una volta montato sopra Drake guardò l’interno e notò una lancia sul pavimento.
    Pensando che era caduta la toccò per metterla a posto.
    Appena la sfiorò improvvisamente la sua vista divenne bianca.
    Quando aprì gli occhi sì trovò in una giungla tropicale, cominciò ad annusare l’aria come un animale e avvertendo un odore forte si avvicinò velocemente a un tronco caduto, scoprendo che dietro erano nascosti tre bambini in abiti primitivi terrorizzati. Appena lì vide mollò un ruggito da grosso felino.
    “SCAPPATE!” urlò uno di loro.
    “Ehi tu!” disse un collega di Drake.
    Come destato dal sonno Drake tornò nel suo mondo.
    “Hai toccato la lancia?” chiese.
    “Eh… no”.
    “Ottimo, se vuoi toccare gli oggetti del carro ricordati d’indossare i guanti. La signorina Katrina dice che sono oggetti molto delicati, basta niente per romperli”.
    Dopo che l’uomo andò via Drake guardò di nuovo perplesso la lancia.
    “Cosa diavolo ho appena visto?”.

  • Ciao Dm 🙂
    Capitolo divertente come sempre 🙂 hai un modo molto cartoonesco di dipingere il tutto e onestamente ci sta in quanto ci si fa due risate mentre si legge 🙂
    Sembra però che vuoi far finire il tutto con una vittoria un po’ amara, in quanto qualcuno sta per essere colpito da Pedro, interessante, non ti vedo come un tipo da situazione drammatica ma voto per Ernesto Delgado, vediamo cosa ci combino 🙂
    A presto 🙂

  • Ciao, Dimensione Nuova.

    Mi sono letto sette episodi di fila e tutto sommato mi sono ritrovato a pensare “dai, che non è il solito western”. Ci sono diverse imperfezioni, immagino dovute a distrazione, ma niente che non si possa risolvere con una buona correzione di bozze. Quella che mi ha colpito di più è l’inizio al presente, due frasi poi il racconto vira al passato e ci resta.
    Intanto forza Chica/Gabriela.

    Grazie e alla prossima.

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi