Dove eravamo rimasti?
Invito - parte 2
La visione di quella figura lo meraviglia e lo rende quasi estatico eppure, allo stesso tempo, lo inquieta profondamente ed il sapere ormai con certezza di chi si tratta non lo calma per nulla.
Senza che abbia avuto il tempo di fare o dire alcunché in risposta a quella vista, improvvisamente l’intruso abbassa il grappolo d’uva e prende la parola:
– Alessandro! Caro mio, perché non ti unisci a banchetto con me?
– Perché mi chiami così? Non è quello il mio nome – dice ľuomo confuso, dimenticandosi per un attimo del timore.
– Tu sei Alessandro, invece – risponde l’intruso con fare divertito – tu sei lo spirito dell’uomo indomito. In te scalpita e si agita la voglia di grandezza, il desiderio disperato di conoscere, di avere il controllo su ogni cosa. Non in tutti queste passioni ardono come ardono in te, piccola foglia mia, già bruna. –
Allora l’uomo, ascoltate queste parole e rivolto o lo sguardo verso il basso per un improvviso senso di mortificazione mista ad una strana irritazione, domanda con voce resa monotona:
– Perché vieni proprio tu a casa mia, Zagreo?
– Proprio io? – risponde con sarcasmo e con falsa sorpresa – perché mi tratti come se non fossi degno della tua ospitalità? Come il figlio di un dio minore? Eppure ben mi conosci Alessandro, chi meglio di te mi conosce? Ogni giorno mi hai pensato e desiderato ed oggi finalmente ti chiamo per cenare insieme. Perché, allora, non vieni? –
D’improvviso un riflesso condizionato, un istinto primordiale quasi animalesco gli fa dimenticare quel risentimento e gli fa muovere una gamba in avanti come per accettare l’invito. Per un attimo si sente in pace, felice di lasciarsi andare. Eppure subito, con fatica, si risveglia dal torpore e si trattiene indurendo la mente e congelando il cuore. Ingoia un rospo di dolore intenso, si ricompone e si rimette a posto lì dov’era.
Allora, l’intruso, con voce sempre calma ma, per la prima volta, quasi spazientita, esclama:
– Credi che non conosca il tuo cuore Alessandro? Io posso pizzicarne ogni singola corda – dice facendo il gesto di chi suona la lira – so molto bene cosa pensi di me e so cosa diranno i mortali dei miei doni quando i venti cambieranno. Li rinnegherete, li odierete, e li darete in pasto alle fiamme ma alla fine continuerete ad adorarli, solo con nomi diversi e parole nuove. Tu sei il primo a credere che mi abbandonerai ma alla fine l’origine delle vostre pulsioni è sempre la stessa sia ieri che oggi che domani. – profetizza ridacchiando beffardo.
– Lasciami… – risponde sottovoce.
– Ancora mi disconosci, mortale?
– Lasciami…
– Non sei riconoscente dei miei doni?
– Lasciami solo!
– Ancora mi rinneghi, figlio mio?
– Lasciami ti ho detto! – grida ľuomo guardando il triclinio vuoto.
La casa è buia, non c’è nessuno. L’uva è marcia nella coppa.
Ma ecco che nella testa risente la voce potente del dio riaffiorare dal silenzio, sempre più forte:
– Povero stolto… perché non ti abbandoni alla vita? Tu fai sempre tesoro dei tuoi istinti, li coltivi amando le tue passioni, eppure chiudi le porte del tuo cuore a me. Hai paura di ammettere che hai paura, temi di cedere al timore. Perché? Perché? Perché? Perché?
– Silenzio! Cane maledetto tu sia dannato! Lasciami stare! – grida a squarcia gola l’uomo.
Si sente un tuono potente dal cielo nero. La casa si scuote e l’anima trema.
Cosa dovrebbe fare il protagonista nel prossimo episodio?
- Andare alla spiaggia (100%)
- Uscire fuori per incamminarsi nella piana (0%)
- Restare in casa, in attesa della notte (0%)

05/09/2023 at 10:48
Ciao Riothamus.
Da amante della mitologia mi piace molto la tua storia. Partendo dalla scrittura e dai continui richiami credo che anche tu ne sia appassionato (di quella greca almeno).
Il Dio è Zagreo/Dioniso e quindi deduco che il nostro protagonista sia proprio il fratello Alessandro Magno (se ci si basa su alcune interpretazioni dell’origine di Zagreo, ma non siamo qui per questo 😂).
Per ora credo che ad Alessandro faccia bene una bella camminata riflessiva sulla spiaggia.
Fatti vedere più spesso sul sito per commentare le altre storie e farti i tuoi lettori. Io sto scrivendo una storia horror ormai alle ultime battute, se ti va facci un salto e fammi sapere che ne pensi.
23/08/2023 at 08:26
Ciao Riothamus.
Ho recuperato i due capitoli. Molto interessante la tua scrittura, ricercata ma allo stesso tempo molto godibile e scorrevole. Mi piace il paragone tra le rocce sul terreno e le ossa nella carne.
Dall’ambientazione, soprattutto nel primo capitolo, siamo nell’antica Grecia. Il protagonista dopo aver incontrato un Dio, ritorna nella sua umile dimora per trovare un altra uomo, che dalla descrizione credo sia anch’egli un Dio.
Il protagonista non mi sembra poi questo cuor di leone. Quindi credo che rimanga in silenzio e aspetti che lo sconosciuto avvii la conversazione.
Ti consiglio di leggere e commentare le storie su questa piattaforma per farti la tua cerchia di lettori e ricevere feedback. Altrimenti devi aspettare che qualcuno spulci le storie (tipo me ora) per avere un nuovo lettore. Ed è un peccato vista la storia con un grande potenziale.
29/08/2023 at 13:18
Grazie per il commento, mi fa davvero molto piacere che i primi due capitoli ti abbiano interessato 😊
Cercherò di seguire il consiglio, grazie ancora e alla prossima!
28/05/2023 at 17:16
ciao Riothamus,
già il nome, che hai scelto come scrittore sulla piattaforma, dice molto di te.
La fine descrizione del misterioso personaggio fa pensare a una divinità greca, forse Mercurio?
Comunque l’incipit funziona. Ho votato la strada di casa, ma mi aspetto altri incontri.
29/08/2023 at 13:30
Esatto Anna, in tutti i capitoli che pubblicherò ci saranno diversi rimandi ed interventi di divinità classiche ed ognuna con un proprio significato allegorico.
Grazie davvero per il commento, al prossimo capitolo!
06/05/2023 at 07:41
Ciao benvenuto! Un incipit di sicuro impatto, senza sbavature e con gran proprietà di linguaggio ci hai trasportato su una luminosa spiaggia della Grecia antica (se ho colto gli indizi sul vestiario…). Aspetto il prossimo episodio per capirci qualcosa in più, e voto anche io per la strada verso casa.
06/05/2023 at 15:32
Grazie mille per il commento ?
Esatto, ľambientazione è proprio di quel tipo anche se volutamente ho voluto lasciarla sottintesa.
Al prossimo capitolo e grazie ancora! ?
05/05/2023 at 10:46
Ciao, benvenuto a un nuovo autore.
Questo incipit mi porta in una dimensione incerta, permettimi. Siamo in un horror in embrione, o in uno storico? La storia è come dici già scritta? Se sì, quale può essere il contributo di un lettore in un ambito interattivo?
Quello che dici, e che mi piace, è che vuoi trasmettere una emozione, ottimo proposito, segui questa strada. Tuttavia se vuoi essere apprezzato concedi anche al lettore/autore almeno l’illusione di incidere sulla trama. Altra cosa: l’inserimento di termini appropriati ma inusuali all’attacco di un incipith, (tra le prime venti parole ce ne sono almeno due) fa lo strano effetto ( parlo sempre da quell’ignorante che sono) di sembrare “scolastico”, mette un diaframma tra me e la storia, mi affatica, mi respinge. Certi termini possono essere un arricchimento della scrittura ma andrebbero dosati con cura e solo dopo che il lettore è “entrato” nella storia ed è disponibile ad assorbirli e ad apprezzarli pienamente.
Voto la strada verso casa, per capire dove siamo.
Ciao, di nuovo benvenuto, a presto.?
05/05/2023 at 23:42
Buonasera, grazie davvero per il commento.
Prima di tutto devo convenire che scegliere “horror” come genere è stata una scelta effettivamente poco felice e di cui mi pento. Purtroppo la tarda ora non mi ha aiutato ad ordinare il tutto nel modo più lucido ?.
Per quanto riguarda invece l’aspetto interattivo, devo dire che la storia non è proprio del tutto già scritta. Anzi ora come ora non ho assolutamente un’idea chiara su dove andrà a parare la trama complessiva, né sono sicuro che ce ne sarà mai una fatta e finita.
C’è da dire in realtà che questo e gli altri racconti che sto stilando, non erano stati originariamente pensati per la pubblicazione su questo sito, quindi trovare cosa scrivere nella sezione del sondaggio è stato, devo ammettere, un po’ complicato.
Comunque sia, oltre a questo, altri due racconti sono ormai quasi completi ed al momento sto pensando di scriverne un altro in modo da coprire tutte e tre le opzioni.
Inoltre credo che la limitatezza dei caratteri disponibili nella descrizione dell’opera non mi abbia per niente permesso di comunicare al meglio il senso di ciò che sto provando a produrre.
So che potrà suonare egoista o addirittura del tutto paradossale nel contesto di una piattaforma per la condivisione con un pubblico di lettori, ma l’intento e, si potrebbe dire, anche il significato stesso di questi miei racconti è principalmente riferito ad una dimensione del tutto personale. La sensazione di incertezza, che tu hai giustamente sottolineato, è dovuta proprio a questa natura privata e quasi autobiografica del racconto, natura che purtroppo intendo mantenere così com’è. Questa intenzione deriva essenzialmente dal fatto che scrivere in questo periodo è stata per me come una sorta di autoanalisi che, inevitabilmente, solo il sottoscritto può cogliere al cento per cento in ogni suo riferimento.
Nonostante questo, un significato è comunque decodificabile anche da un lettore estraneo ai fatti privati a cui faccio riferimento. In questo caso, come avrai notato, il senso dell’opera è quello dell’incontro simbolico con la morte, rappresentata dalla figura di Ermes. Come analisi diretta ad un ideale lettore esterno, ciò può bastare.
Per concludere questo papiro ormai lunghissimo, voglio risponderti anche sulla questione dei termini storici. Avendo io molto a cuore lo studio della storia (da solo appassionato), l’inserire certi elementi ed oggetti senza preavviso o descrizione preliminare rientra anch’esso nel contesto di un’opera diretta quasi principalmente al sottoscritto oltre che a lettori esterni. Se poi tutto ciò dovesse finire per trasmettere al lettore un senso di spaesamento e incertezza, questo può rappresentare per me un ulteriore motivo per mantenere anche questo aspetto invariato. Infatti, anche da un punto di vista personale, il racconto rappresenta e riecheggia per il sottoscritto un luogo ed un accadimento appunto ricchi di spaesamento ed incertezza.
Ti ringrazio di nuovo moltissimo per il commento e chiedo scusa per la risposta davvero davvero troppo prolissa .?♂️
Alla prossima!