Come Back

Qualcosa mi sfugge.

“Non preoccuparti, Markus. Purtroppo, la vita è così, prima ti regala gioie e poi dolori”, scrollo le spalle e mi posiziono meglio. 

“Mi dispiace anche essere sparito in questi anni. Non so cosa mi sia preso, eravamo così legati noi due, ti ricordi?” 

Silenzio. 

È questo che succede quando mi perdo nel passato, dopo che lui pronuncia questa frase, mi ridesto in fretta perché muoio dalla voglia di sapere con chi lavora. Potrei fargli moltissime domande perché io sospetto che sia Louis, ma la mia mente me lo impedisce forse per farmi capire che è arrivato il momento di guardare avanti. Ti solito seguo il cuore che ora mi trasporta anni indietro.   

“Ricordo di come siamo diventati amici, mi ero appena trasferita a Los Angeles per via del lavoro di mio padre. Lì ho conosciuto te. Inizialmente non volevo parlarti per colpa della mia timidezza che a volte mi ostacola ancora oggi. È brutto essere timidi e introversi, ti viene l’ansia e ogni tipo di paranoia e di conseguenza perdi persone, feste, e soprattutto treni. Poi qualcosa è cambiato, tu mi hai aiutata ad uscire dal guscio.” 

“Me lo ricordo e ora che ci penso, poi ti sei fatta avanti con Louis, no?”  

“Beh, si. Calcola che eravamo alla festa di fine anno. Lui era così attraente.” 

“Posso farti una domanda?” 

“Sì, certo!”  

“Cosa ti ha fatto innamorare di lui?” Com’è che ogni volta si finisce di parlare di lui? 

Sospiro. 

“Il suo umorismo probabilmente, ogni volta mi faceva ridere e stare bene. Anche perché in fondo la bellezza è soggettiva, no?” 

“Si, ovvio” accenna un sorriso, che ricambio. 

Ad interrompere questa conversazione è il suo telefono. Si allontana giustamente per non farmi sentire la conversazione e poi squilla anche il mio. È Selena. Rispondo, altrimenti chi la sente quella. 

“Non vado al concerto fino a che non sali su questa dannata macchina!”  

Alzo gli occhi al cielo.  

“Non puoi obbligarmi.” 

“Oh, sì che posso. Se non vieni, non vado nemmeno io e se non andiamo, Taylor si offende e sai anche, molto bene che è in grado di non parlarci per settimane intere!” Sì, è in grado di farlo. 

Sbuffo, lei sì che sa come convincermi. 

“Va bene, arrivo!” 

“Veloce. . . Muovi le chiappette! Lo spettacolo inizia alle nove e mezza.” 

Selena è così, passa dall’essere la persona più seria di questo mondo per farti capire le cose ad essere la persona più ironica che io abbia mai conosciuto. Sono grata alla vita per avere un’amica come lei nella mia vita.  

Finiamo di parlare al telefono nello stesso momento.  

“Scusami, ma devo andare! Il mio amico mi ha appena invitato ad un concerto, mi devo sbrigare perché lui è praticamente già là.” Corrugo la fronte, che strana coincidenza. 

“Anche io devo andare ad un concerto. Ti ha detto di chi?” Domando con curiosità. 

“Taylor”, spalanco gli occhi e la bocca. 

“È una mia grande amica, se vuoi ti diamo noi un passaggio, io sto andando là”, ammetto soddisfatta.  

“Noi chi?” 

“Io e Selena, te la ricordi?”  

“Ah, sì! Beh, se per voi non è un problema per me va bene!”  

Accetta il passaggio, ma il suo sguardo cambia. Non è lo stesso di prima è più preoccupato. 

“Tutto okay?” Chiedo. 

“Ehm, si! Stavo solo pensando se sei sicura che a Selena vada bene che vengo con voi.”  

“Ma certo, non te lo avrei chiesto altrimenti.”  

Corriamo verso casa mia dove troviamo Selena con le braccia incrociate.  

Ridacchio. 

“Ho trovato un Markus vagabondo e l’ho invitato a venire al concerto con noi dato che il suo amico è già là!”  

“Amico?” 

“Sì, ehm, poi vi racconto. Dai! Ora andiamo e pensiamo solo a divertirci. Ciao Selena!” 

“Quanto tempo Markus, comunque come stai? E per quanto riguarda te possibile che devo sempre tirare fuori il mio lato oscuro per obbligarti a venire?” 

“Sono fatta così, dovresti saperlo”, scrollo le spalle e saliamo in auto. Markus si siede dietro e nel mentre continuiamo a conversare, racconta a Selena cos’ha fatto in questi anni e ci scambiamo stralci di vita. Continua a nominare questo suo amico e mi chiedo il motivo per cui non dica il nome dell’artista. Forse non vorrà il diretto interessato, o forse ha paura che possiamo sfruttarlo per la sua fama? 

O ancora peggio, il mio sospetto che sia Louis prende sempre più piede. 

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