La principessa Aylin di Nemolandia

Un ritorno inaspettato

Avvicinatasi all’acqua, la Principessa Aylin vide un grande vortice in mezzo al Mare di Gal, non molto lontano dalla riva, al centro del quale emerse una figura femminile con un lungo abito nero come la notte più buia, con le maniche ampie, un grande cappello da fattucchiera sulla testa e un bastone magico nella mano destra. 

A quella vista la Principessa Aylin indietreggiò, perché aveva capito subito chi era appena emersa dagli abissi: la strega Gizem. Questa era stata per tanti anni sua amica, fino alla partenza a 13 anni per la Scuola di stregoneria nel Regno di Tenebris, al fine di proseguire la tradizione di famiglia, che da secoli vedeva le primogenite diventare potenti streghe, e non tutte streghe buone. Le loro strade, così, si divisero, ma prima che Gizem partisse si promisero di continuare a scriversi e vedersi quando possibile, per custodire e coltivare la loro amicizia.

La Principessa Aylin disse: «Mi dispiace davvero tanto che tu debba partire. Mi mancherai moltissimo!»

Gizem rispose: «Mi mancherai tanto anche tu! Ma non preoccuparti, non ci allontaneremo. Ci scriveremo lettere e ci vedremo durante le vacanze.»

La Principessa mostrò di essere d’accordo abbracciando forte la sua amica.

La famiglia di Gizem, però, non era mai stata molto favorevole a questo legame e, appena le due ragazze si furono divise, approfittarono dell’occasione per mettere nella giovane strega dubbi sulla lealtà della Principessa Aylin nei confronti suoi e delle persone come lei, con insinuazioni tipo: «Cosa ti fa pensare che sia davvero tua amica?» oppure «Se ti tiene vicina sarà sicuramente per ottenere qualcosa» e altre frasi simili. 

La giovane strega cercò di tenere a bada i sentimenti che tutto questo suscitava in lei. Ma gli anni che seguirono frequentando la Scuola di stregoneria non fecero altro che aumentare in Gizem le idee negative verso quella che un tempo era stata sua  amica, e la famiglia reale. Nel giro di qualche mese smisero di scriversi e di vedersi anche nei momenti di vacanza e, quando al termine del suo percorso di studi Gizem fece ritorno nel Regno di Nemolandia, insieme alla sua famiglia organizzò una rivolta contro tutto il Regno. 

Il piano, però, fallì, e la strega Gizem fu esiliata negli abissi del Mare di Gal per non turbare più la serenità del Regno di Nemolandia. La stessa sorte toccò al resto della sua famiglia, tutti divisi in abitazioni separate e blindate nelle profondità del mare con la magia dello Stregone bianco Erol, da sempre fidato consigliere magico della famiglia reale.

La ricomparsa di Gizem da quel vortice al centro del Mare di Gal poteva significare solo una cosa, inspiegabilmente era riuscita a liberarsi dal suo esilio attraverso un potente incantesimo, superando perfino la forza di Erol, cosa mai accaduta prima. Come era stato possibile? Aveva ricevuto aiuto dalla sua famiglia o da qualche essere dei mari?

La Principessa Aylin non ebbe il tempo di farsi tante domande perché Gizem, ancora in cima al vortice al centro del Mare di Gal, sollevò in alto il suo bastone magico pronunciando queste parole: «Risvegliati o grande drago Eldur». 

Fu così che la strega Gizem richiamò a sè una creatura molto potente, fondamentale alleata nell’attacco al regno che per dieci lunghi anni aveva pianificato nel suo esilio in fondo al mare.

Il popolo di Nemolandia non era mai stato così in pericolo.

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