Quanto può … un solo uomo?

Dove eravamo rimasti?

L'esercito nemico è a un paio d'ore di distanza. Cosa decide di fare lo sconosciuto? Cavalca da solo verso l'esercito nemico. (60%)

Può un uomo vincere un esercito?

Shenara Ranàm arrivò in vista dell’isola dei Laored al tramonto. Dal colle su cui si trovava notò che il nemico accampato dall’altra parte del ponte si stava preparando freneticamente ad attraversarlo.

Sorrise. Non glielo avrebbe mai permesso.

«Alvan» disse al suo generale «“Rete e Tridente”, non lasciamogli scampo. Nessuna pietà per gli assassini».

«Mia Prescelta, non avrete intenzione di utilizzare una manovra del Gran Traditore?»

«Markar Laored era un folle, e ci ha traditi tutti, ma resta il miglior stratega che abbia mai calcato Cordania. Esegui».

L’ufficiale si affrettò a trasmettere gli ordini, e poco dopo l’esercito cominciò a scendere il pendio come comandato: fingendo una manovra avvolgente ai lati, ma con un cuneo di soldati scelti al centro, pronto a sfondare le linee nemiche nel mezzo separando l’esercito avversario in due tronconi isolati.

La Prescelta era conscia della lieve pendenza a loro favore, e che la quasi totale assenza di arbusti, tranne per una macchia di pini marittimi ad ovest, avrebbe garantito la massima fluidità alle manovre. Il terreno era ottimale; quel pazzo che aveva ucciso Nikàl e chissà come preso il controllo del fiore del suo esercito sarebbe stato spazzato via prima dell’alba.

Fu allora che notò un cavaliere sul ponte sospeso, lanciato da solo al galoppo contro un intero esercito.

Rieccomi a fare l’eroe… Un uomo non può sfuggire al proprio passato? 

Questo strano pensiero colpì lo sconosciuto mentre cavalcava verso l’esercito nemico.

Semplicemente i suoi soldati non sarebbero riusciti ad attraversare in tempo utile, perciò aveva lasciato loro un paio di indicazioni ed era montato a cavallo.

Quelle erano le insegne di Shenara? Avrebbe optato per il suo «Rete e Tridente»: una manovra lenta, ma inesorabile. E lui non poteva permettersi perdite. Aveva bisogno dei suoi uomini per il futuro.

Doveva rischiare. Ricordava Shenara: veloce ad apprendere, brava a imitare. Ma mancava di lungimiranza. Non avrebbe notato il sangue che si seccava troppo presto sulla terra arida, né le labbra che si asciugavano, mentre il ritmo dei suoi attacchi calava.

Sarebbe scappata. Come duecentoventidue anni prima.

Una furia cieca lo pervase, voleva vendetta, morte e dolore per Ingiusti e traditori. Solo all’ultimo riuscì a reprimere il suo antico grido di battaglia.

Poi impattò contro la prima linea nemica.

Lo sconosciuto saltò dal cavallo mentre travolgeva l’avanguardia. I soldati che alzarono lo sguardo videro una massa d’ombre, da cui un turbine di lame e spade si estesero a spirale. Atterrò su uno stuolo di cadaveri ancora caldi.

In un vortice di ombre e di acciaio bianco cominciò a fare a pezzi i soldati di Ranàm, facendosi strada verso il cuore dello schieramento rivale. Il sangue si seccava in aria ancora prima di cadere, mentre le urla si alzavano sempre più alte e lo sconosciuto divorava l’esercito nemico.

I soldati di Ranàm però non erano degli sprovveduti: dopo lo sconcerto iniziale i sergenti sbraitarono ordini tentando di riformare i ranghi per resistere allo sconosciuto. Più soldati lui abbatteva, più le file successive erano compatte, gli scudi sovrapposti così da non lasciar passare al primo impatto alcuna delle sue armi.

Poi, cominciarono a contrattaccare: giavellotti volavano in direzione dello sconosciuto, i soldati nelle file posteriori cercavano di ferirlo con le picche. 

Si trovò a sorridere constatando che dopo così tanti anni ancora ricordava l’antica danza della battaglia: il combattimento era perfezione di movimento, fluidità e precisione. Contro un avversario o contro cento, impugnando una spada, o l’Etere Divino.

Danzò per minuti e minuti, da solo contro un intero esercito, mentre il cerchio di cadaveri intorno a lui non faceva che aumentare.

Quanti ne aveva uccisi, centinaia? Migliaia? Eppure non sembrava più avvicinarsi alla sgualdrina che li comandava. Peggio, i corpi ai suoi piedi avevano smesso di zampillare sangue e il terreno, prima scuro e vivo, ora pareva arido e pieno di crepe. Pure l’erba adesso era gialla e secca per centinaia di metri intorno a lui.

E lui non riusciva ad avanzare.

Il ritmo dei suoi attacchi era calato molto. Le armi che evocava non erano più incandescenti, e le sue ombre… negli ultimi minuti non tutte arrivavano a solidificarsi a contatto con gli Ingiusti.

I soldati stavano stringendo il cerchio. Le loro lance cominciarono a colpirlo di striscio.

Poi, le gambe stanche, scivolò e cadde su un ginocchio.

Quindi è così che finisce? Per mano della più infame di loro?

E i soldati nemici aprirono i ranghi.

Era stato troppo preso dal combattimento per tenere d’occhio il suo esercito. Lo stesso però aveva fatto il nemico: irretito dal suo sfoggio di potere, si era reso conto troppo tardi che la gran parte dei duemila cavalieri dello sconosciuto era riuscita ad attraversare il ponte, riformando i ranghi e prendendo l’esercito di Ranàm sul fianco.

Un’ondata di cavalli e acciaio travolse la fanteria. Sopra le urla di dolore e paura si sentiva un unico grido: «Giustizia!».

Che succede alla Prescelta Shenara?

  • Si mostra un avversario ben più ostico del previsto... (67%)
    67
  • Riesce a sfuggire allo sconosciuto (0%)
    0
  • Viene raggiunta e uccisa dallo sconosciuto (33%)
    33
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19 Commenti

  • Ciao, mi piace quel che stai scrivendo, te lo dico subito. Mi sa tanto da un Alex Mercer di Prototype che si vuole vendicare di qualsiasi cosa. Figo è figo, ma sembra anche un pochino confuso. Per esempio: perché gli serve un esercito se lui vale migliaia di uomini? Sopratutto: perché questi soldati lo seguono dopo che ha appena massacrato il loro lord e anche dei loro compagni? Se è per paura, di certo non ci si può fidare di soldati impauriti e basta.
    Da quel che leggo, magari in una versione messa giù con più calma, ti conviene revisionare il ruolo dell’esercito (degli eserciti forse). Trovo molto interessante l’uso di un personaggio esageratamente forte, penso sia un bell’esperimento narrativo, anche se non facile credo.
    Non leggere queste mie parole come una critica cattiva, davvero. Penso che questa storia, come te, abbia tanto potenziale. Tanta stima!
    Poi, se vuoi, ho appena cominciato anche io a scrivere qui su The Incipit.
    Non vedo l’ora di vedere il seguito del tuo racconto!

  • Ciao.
    Come già detto nel capitolo scorso ho i miei dubbi circa il reale svolgimento dei fatti come gli hai descritti, ma si sa, il genere fantasy è bello per questo.

    Vediamo di capire cosa ha portato Markar alla scelta di questo massacro, quindi proseguiamo per il prossimo obiettivo.

    A presto!

  • Deve tornare dal suo esercito, se no cosa se lo è portato appresso a fare. Le lacrime di coccodrillo risparmiamocele.

    Molto interessante la dinamica della battaglia e di come Shenara è riuscita, per poco, a tenergli testa. Il protagonista continua a starmi sulle…

    Ciao 🙂

  • Ciao.
    Lo sconosciuto finalmente ha un nome da quello che hai scritto: Markar Laored, anche se non mi sembra poi una scelta da “grande stratega” caricare da solo e “dimenticarsi” del proprio esercito quando si è presi nel combattimento. La prescelta è già riuscita a sfuggire non si sa da cosa, ma è ritornata più agguerrita di prima. Per come è finito il capitolo la prescelta è in vantaggio rispetto allo sconosciuto e quindi non è realistico (secondo me e strategicamente parlando) che venga uccisa o che fugga. Quindi si mostra un avversario ostico e.. chissà, magari sarà veramente la fine dello sconosciuto

      • Il passaggio è il seguente:

        “Poi, le gambe stanche, scivolò e cadde su un ginocchio.
        Quindi è così che finisce? Per mano della più infame di loro?”

        Da quello che ho percepito io lo sconosciuto è ormai stanco, non riesce ad usare i suoi “poteri” al meglio e poi quella frase detta a se stesso suona proprio da “adesso so cazzi”.

        Da questo ho dedotto che la prescelta sia in vantaggio rispetto allo sconosciuto anche perché, sempre da come hai scritto, i soldati nemici lo hanno circondato sempre di più e stanno lasciando spazio alla prescelta per avanzare e dare, perché no, il colpo di grazia.

        Realisticamente fa prima la prescelta o qualcuno per lei a finire lo sconosciuto? Oppure arriveranno prima i rinforzi dimenticati?

        • E’ che i rinforzi letteralmente arrivano: ultime 3-4 righe.
          Forse non sono riuscito a rendere chiara la cosa, ma quando alla fine la cavalleria travolge la fanteria sono proprio i due schieramenti che si scontrano: i Laored a cavallo travolgono i Ranàm appiedati; speravo di avere seminato abbastanza dettagli da rendere palese il collegamento.

  • Si mostra un avversario ben più ostico del previsto… Mi piace che colei che ducentoventidue anni prima era fuggita (chissà da cosa e chissà come) ora ritorni più agguerrita di quanto si sarebbe aspettato 🙂

    Molto bella la cosa del nostro protagonista che alla fine perde ma viene salvato dal suo esercito, invece di fare tutto da solo! Questo dimostra: a) che non è invincibile; b) che può fidarsi di coloro che lo seguono!

    Ciao 🙂

    • Ciao! Ho aspettato a risponderti avendo questo capitolo già in cantiere, e credo che nel suo piccolo ti dia quasi tutti i dati per decidere se il potere è ancora troppo forte.
      Detto questo il mio principale obiettivo con questa storia non è quello di creare un sistema magico perfettamente coerente e preciso – non c’è il tempo in 50k caratteri – ma di suscitare nei lettori determinate emozioni! O almeno questo sarà il tentativo 🙂

  • Indeciso tra cavalcared da solo e far approntare l’esercito, alla fine ho votato di far approntare l’esercito!

    Non so ancora il perché ma a pelle questo sconosciuto mi sta antipatico. Come dice lui stesso: duemila persone che lo seguono non è solo “perché è bello”, quindi avrà qualche ragione che scopriremo dopo. Però per ora mi sta antipatico.

    Ciao 🙂

  • Nulla. Si limita a fissare i presenti pensoso, quasi stia soppesando i piatti di una bilancia. In fondo ha fatto quello che era venuto a fare.

    Tanta curiosità e tanto stupore in quello che ho letto. Non ho la minima idea di dove vuoi condurci con la storia, quindi vediamo dove ci porti 🙂

    Ciao 🙂

  • Ciao Melkotypo.
    Bel capitolo. Hai presentato il mondo e in parte la società che ci vive. Mi piace anche il modo in cui hai presentato l’uomo misterioso.
    La storia mi sembra interessante pertanto seguo e aspetto il prossimo capitolo.
    Le tre idee per la storia sono tutte interessanti. Il misterioso personaggio ha appena ucciso un prescelto (che deduco sia in cima alla piramide sociale) e i suoi cavalieri alla presenza di un dio. Il prescelto sembra conoscere bene il personaggio misterioso, quindi voto per “nulla. si limita a fissare i presenti”. Non credo che minacci direttamente un dio definendolo “traditore” e non credo che dopo una carneficina si faccia raccontare una storia:😂
    A presto!

    Anche io mi sto cimentando nella scrittura di una storia. Se ti va facci un salto e fammi sapere che ne pensi!!

    • Ciao lichthart!
      grazie mille di tutto quello che hai scritto; una precisazione però: la dea del caos viene citata ma non è effettivamente presente.
      Lo considero un ottimo spunto per essere più preciso in certe scene, così da non confondere i lettori!

      Al momento ho a malapena il tempo di scrivere, ma appena avrò un secondo leggerò anche il tuo racconto molto volentieri 🙂

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