NULLA È COME SEMBRA

Dove eravamo rimasti?

Come verranno spiegati i fatti relativi al "crimine da me commesso"? Come al solito. Easy peasy, bro. (56%)

La botta

Suono il campanello, e al sì? di Ciccio rispondo con un rutto che mi riempie la bocca di acidità. 

«Aspetta, scendo io», dice Ciccio.

E allora mi accendo una sigaretta e la gola attacca a bruciarmi di brutto. Me la massaggio, provo a schiarirmi la voce.

«Allora?»

Ciccio è davanti a me. Do un tiro alla sigaretta, lo fisso negli occhi.

«Non ho mai provato niente di simile», dico dopo essermi schiarito di nuovo la voce. «Non ho mai provato una sensazione simile.»

«Sei ancora in botta?»

Se sono in botta? Madonna, mi sento come un palloncino gonfio di elio, altro che botta! Mi sento come se avessi appena completato un puttan tour a cinque stelle. Ho ancora i brividi, e l’adrenalina continua a pomparmi dentro. Ma ho la testa leggera, che quasi mi viene da tenerla stretta per paura che mi voli via. E la sensazione che sto continuando a provare, quel formicolio, quel solletichìo che avverto su ogni centimetro quadrato della mia pelle… è come se avessi fatto l’amore con la donna più bella del mondo.

«Lo devi provare, Ciccio», gli dico dopo aver dato un altro tiro alla sigaretta.

Gli occhi di Ciccio continuano a implorarmi, si capisce benissimo che vuole sapere tutto. E che non vede l’ora di provarci in prima persona.

Allora gli racconto della clinica del dottor Katayama, quella abusiva: il sogno erotico di tutti i tossici. Del livello di tecnologia alla Black Mirror che fa a cazzotti con l’ambiente polveroso, sporco.

«Quando è partita la sessione c’era pure un cazzo di moscone che sembrava volermi entrare nel naso!», gli dico.

Ciccio è galvanizzato.

«Se ti entra in bocca è uno schifo, ti immagini?»

Allora gli dico che non è possibile, ché in bocca il dottor Katayama ti infila ‘sto cazzo di tubo. Ché la dose non te la inietta in vena, ma te la ficca nell’esofago.

«Ho la gola in fiamme, Ciccio», gli dico massaggiandomela. «Non è che mi offri qualcosa da bere?» Mi schiarisco ancora la voce, e inizio a tossire. Il raspino è maledettamente fastidioso.

«Ti avrà graffiato col tubo», dice Ciccio. «Vado a prenderti un bicchiere d’acqua: resta qui, ché i miei dormono.»

Ciccio scompare fulmineo su per le scale. Seguo la sua silhouette, la osservo mentre scompare nel buio. E la sensazione che sto provando aumenta di intensità, e per un attimo mi sembra di stare ancora disteso su quella poltrona.

«Pronto?»

La mia mente mi ripropone la sessione.
Rivedo il volto smorto del dottor Katayama, ne sento la voce apatica nelle orecchie.
E io accolgo quelle immagini e quella voce con gratitudine: il formicolio attraversa la pelle e mi pizzica i muscoli. Me li afferra, me li stringe bene bene.
Mi siedo per terra, lo lascio fare. Oddio, sì.

«La sessione è un viaggio nel tuo subconscio, dove ti troverai a tu per tu con le tue esperienze e le tue paure. Con le tue paranoie. Sarai monitorato, quindi non ti preoccupare. Puoi scegliere la Sessione Premium o quella Standard: quella Standard costa la metà, ma saranno presenti dei messaggi subliminali a fini pubblicitari. In entrambi i casi, a prescindere da cosa sceglierai, ricordati che nulla è come sembra. Te lo ricorderò anche durante la sessione, perché a volte il viaggio può risultare… ehm… comunque cerca di star tranquillo. Quale pacchetto scegli?»

Gli dico che, essendo la prima volta, scelgo la Standard. Lui non risponde e senza tanti complimenti mi ficca il tubo in gola e incomincia a smadonnare col tablet che tiene in mano.

«Eccoti l’acqua», dice Ciccio. È trafelato, smanioso di sapere ogni dettaglio. E allora bevo un sorso, combatto con la tosse, sputo via quasi tutta l’acqua. Gli dico che nel trip ero diventato lui.

«Praticamente io ero te, e scappavo da te. Cioè scappavo da me che eri te: una specie di agente segreto del cazzo. Ma la cosa figa è che allo stesso tempo ero anche nella mente di una specie di robot. Ero nella tua testa, ragionavo come te, ma ragionavo anche come quel robot e ahahah!, roba da perderci la testa. Giuro, mai provato niente di simile. Avevo la sensazione che la mia vita fosse veramente in pericolo, e che la sessione fosse una specie di complotto per farmi confessare un crimin… »

«Come in quella puntata di Black Mirror!», dice Ciccio esaltato. «Cazzo, non vedo l’ora di farmi un bel trip!»

Ridiamo, come quando eravamo giovani. Come quando – invece di uscire con quelli della nostra età – ce ne stavamo su questo vialetto fino alle due di notte.
A farci le storie, a parlare di canzoni.

«Ma stai bene? Ti vedo un po’ stordito.»

Certo che sono stordito, mi sono fatto un trip sovrumano, e ogni tre secondi mi viene in mente la nuova Xenuus, quella appena uscita.
Faccio per dirlo a Ciccio, faccio per dirgli che forse è meglio se si fa la sessione Premium, ché sta cazzo di Xenuus mi si è stampigliata nel cervello.
Ma la tosse mi assale, e non riesco più a respirare.
Vado in panico, mi accorgo di essere zuppo di sudore, scosso da brividi orrendi, e attacco a tossire disperato.

«Oh porca troia! Ti è appena uscito un moscone dalla bocca!»

Sorrido soddisfatto, ed è l’ultima cosa che ricordo di aver fatto.

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93 Commenti

  • Ciao, Massimo.
    Ho letto il nono episodio un paio di giorni fa, ma non sono riuscita a commentare e ora, non solo chiudi la storia, ma ne cominci un’altra (che, peraltro, ho già letto e andrò subito a commentare).
    Bravissimo, riesci sempre a mettere i puntini sulle “i” giuste e non manca nulla alle tue storie. Un po’ di Ai Confini della Realtà, una spruzzata di Minority Report e qualche goccia di Atto di Forza a condire una storia particolare, intrigante e ben scritta. Il moscone alla fine mi ha un po’ spiazzato: siamo ancora nel trip oppure è solo un rimasuglio del covo fetido del dottor Katayama?
    Alla prossima e ancora complimenti!

  • Ciao Massimo 🙂
    Come finale a un racconto dove nulla è come sembra direi perfetto, dove in realtà quello che credevamo Ciccio in realtà era Stefano che in una realtà virtuale sognava di essere Ciccio 🙂
    Diciamo che se si volesse fare una satira alle realtà virtuale proposte al giorno d’oggi, io direi che tu ci sei riuscito al pieno, con un paragone agli anni 80 dove questi viaggi virtuali li facevano utilizzando gli acidi (da cui l espressione, essere ancora in botta)
    L’ unica cosa rimasta concreta alla fine è quel maledetto moscone 🙂 naggia a lui 🙂
    Comunque complimenti per aver concluso anche questa storia 🙂
    A presto 🙂

  • Ciao Massimo. Mi è piaciuto molto il finale che hai voluto dare alla storia. Come da titolo “Niente è come sembra”, anche nel finale che, se da un lato ha dato delle risposte, dall’altro ha aperto nuovi scenari e altre domande. Mi piace.
    Hai inserito citazioni a Black Mirror, pubblicità occulta, AI in bettole da quattro soldi. Cose che adoro e che mi hanno fatto piacere ancora di più questa storia, che già partiva molto molto bene. Complimenti davvero!

    Appena ho un po’ di tempo vado a leggere la tua nuova storia tema Halloween.
    A presto 🙋‍♂️

  • Bella la Xenuus e la pubblicità subliminale. Dove va il mondo? Boh, meglio non farsi domande, sputare il moscone, quella sorta di inviato speciale della sfiga e ricominciare a vivere finalmente, o morire per sempre.
    Storia complicata, tossica, molto intelligente, e lo humor non manca per fortuna.
    Una storia che consiglio, anche a me stesso, di rileggere daccapo, tutta di fila; credo ne valga la pena.
    Sei già in campo con un’altra sfida, vado a leggerla😉🙋‍♂️

  • Beh, tra “struttura consona” e “EG” io non saprei cosa scegliere.
    Ci sono le ragazze nella consona struttura? E in EG come si mangia?
    Aiuto Katayama, pensaci tu, o manda qualcuno!
    Affascinate tourbillon molto colorato, un pò alla Kandinsky… bisogna saper leggere, e io devo imparare ancora molto.
    Ci vediamo al gran finale!
    🙋‍♂️

  • Tramite il dottor Katayama, ovvio!

    Questo capitolo mi ha fatto venire più dubbi che altro. Se il paziente sei è Ciccio (e potrebbe non esserlo e questo cambierebbe un sacco le cose) dove si trova adesso? Che è successo esattamente? E perché tutto questo? Ti basterà un capitolo per spiegare tutto? O vai ad un seguito?

    Ciao 🙂

  • Ciao Massimo 🙂
    Bel capitolo, non ci resta che la risoluzione finale e scoprire quali sono i crimini commessi dal nostro povero Ciccio 🙂
    E chissà magari un nuovo colpo di scena per il finale, in fin dei conti stiamo leggendo nulla è come sembra 😉
    Voto easy peasy lemon squeezy my friend 😉
    E ti aspetto al finale 🙂
    A presto 🙂

  • Ciao Massimo. Questo capitolo mi ha ricordato molto l’episodio White Christmas di Black Mirror.

    La scrittura è come al solito molto buona, riesci a descrivere le situazioni in modo talmente scorrevole che riesci a farle immaginare facilmente al lettore.

    Questi assistenti entrano nella psiche di criminali che si sono chiusi nel loro blocco mentale per farli confessare oppure condannarli a vita. Ciccio quindi è un criminale visto che la scena di questo capitolo presumo sia quella tra Ciccio e la sorella gemella.

    Sono curioso di vedere dove andrai a parare.

    Easy peasy e al prossimo capitolo 🙋‍♂️

  • Ciao, Massimo.
    Il moscone mi dà fastidio, con quel suo ronzare intorno al povero occupante della postazione 6, quindi, non lo voto e voto l’auto, per capire perché in un esperimento del genere si cerchi in tutti i modi di fare pubblicità occulta.
    Devo dirti che il tutto risulta inquietante. L’assistente è anche un esaminato, fa le cose come crede (si siede al 6 anziché al 5) oppure è una vittima del volatile e del professore matto? Non resta che arrivare in fondo per scoprirlo. Sono sicura che saranno due episodi rivelatori e ho paura di leggere… scherzo!

    Alla prossima!

  • Io voglio sapere del moscone perché Nulla è come sembra! 😀

    Capitolo molto interessante; giusto segnalo che nell’ultima riga invece che poltrona numero 5 hai scritto poltrona numero 6; non so se è un errore o se era voluto!

    Ci sono ancora molti dubbi e perplessità: ad esempio, cosa intende per “trasferimento”? Perché l’assistente dice che non è “programmato”? Quali sono le intenzioni col paziente 6 che ormai abbiamo capito che sei tu?
    Ed in tutto questo che c’entra il moscone? 😛
    Chissà se riusciremo a dare una risposta a tutte le domande prima del decimo capitolo o se andrai ad un seguito 🙂

    Ciao 🙂

  • Ciao Massimo 🙂
    Sempre sul pezzo 🙂 chissà perché ma la sorella gemella mi ha ricordato qualcuno 🙂 🙂 è per caso un amante di zombies? 🙂
    Comunque visto che è il sommo protagonista di questo e forse anche degli ultimi due capitoli voglio votare per la logica del moscone solitario 🙂
    Vediamo cosa ci porti 🙂
    A presto 🙂

  • Ciao Massimo.
    Il capitolo è molto scorrevole ed interessante. Continui richiami ai capitoli precedenti tra moscone, nulla è come sembra e Xenuus.

    Tante domande da chiarire e infiniti scenari aperti. Vedremo cosa ci racconterai negli ultimi capitoli.

    Voto per il destino dell’assistente e alla prossima 🙋‍♂️

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