Dove eravamo rimasti?
consapevolezza
Eccola qui, Lidia non si capacitava di se stessa. In positivo.
Si sentiva così consapevole, presente come un contenitore di positività. Non era più in balia di quelle sensazioni che le appesantivano il cuore, emotivamente e fisicamente, non sentiva più di essere schiacciata dentro qualcosa che la bloccava. Il dott. Morelli chiaramente sarebbe in disaccordo perché l’ansia e il panico vanno accolti e lei concordava, ci aveva provato da sempre; perché Lidia aveva radicata la convinzione che tutto ciò che rientra nel naturale sviluppo delle cose, non va considerata una minaccia. L’ansia è una risorsa, come le nostre paure e occorre trovare la giusta chiave di lettura per trasformarle in energia e per scoprirci qualcosa di nuovo in noi stessi. Quindi ci aveva provato ma nel caos della vita quotidiana, nei pensieri, nelle emozioni non ascoltate, nel dare troppo e perdersi di vista, nel dimenticarsi di coltivare il proprio spirito e la propria persona, nelle ingiustizie anche banali ma che accadono ogni giorno e che le logoravano la morale tanto quanto l’omertà. Senza andare a coinvolgere la mafia, l’omertà è sotto gli occhi di tutti ed è incredibile quanti preferiscano le cose semplici e chiudano gli occhi di fronte a quello che accade anziché agire. In tutto ciò lei si era semplicemente persa, causando sofferenza, non agli altri poiché non era in grado, bensì a se stessa. Era arrivata alla brutta sensazione di avere paura di se stessa, e da lì non ci scappi. E provare anche lo straniamento da se stessa, e sentirti più impotente di così è raro. In certi momenti era addirittura andata dal medico perché all’improvviso nel bel mezzo della notte comparivano senza preavviso queste ansie, respiro affannato, nodo alla gola, impotenza davanti a questi stati d’animo e paura angosciante. Soprattutto paura di non poter controllare queste situazioni.
In questi giorni, però, Lidia si sentiva invece produttiva, meritevole..sperimentava anche quello di cui aveva sentito parlare a un convegno Herbalife: NUTRIZIONE CELLULARE. Vale a dire purificare l’organismo e nutrirlo con combinazioni di elementi che si infilano proprio nelle cellule ed è una sensazione che augurava a chiunque. Non è come bersi un centrifugato di frutta o in linea generale mangiare sano; è proprio una sensazione viva che oltrepassa l’idea di mangiare sano e si fa proprio sentire a livello fisico. Poi aveva cominciato a nuotare e che dire, l’acqua era proprio il suo elemento. L’aveva già capito da adolescente leggendo “Memorie di una geisha” dove in un certo punto del libro l’autore propone una teoria sul colore azzurro degli occhi del personaggio e il legame di scorrevolezza, adattamento, flessibilità legato all’acqua. E Lidia ovviamente aveva due occhi azzurro mare.
C’era stata una svolta probabilmente dovuta al cosmo, perché lei ci aveva provato così tante volte ma la situazione era sempre in stallo. E in questo stare, si sentiva a posto, si sentiva di voler far del bene per le persone care, si sentiva a suo agio anche con gli sconosciuti in spogliatoio della piscina, a districarsi goffamente quei capelli fini che più di così non si può. Visto che si faceva suggestionare ad un livello incredibile, nelle poche volte che aveva visto un film anche lontanamente inerente alla schizofrenia o alla malattia mentale, rimaneva giorni con la paura dentro di diventare come loro solo per il fatto di averli visti. Questo concetto per dire che forse, in piccola parte Lidia era influenzata dal libro che stava concludendo perché raccontava di una donna e dei suoi pensieri inconcludenti, preoccupanti e esistenziali. E comunque di una donna sofferente.
Ora però si sentiva avvolta da un fluido di benedizione, faceva dei sacrifici, lottava per tenere a bada quella cosa e quando ci riusciva era orgogliosa di sé. Era piena di sé e soprattutto si sentiva A POSTO.
Era nella posizione addirittura di sentirsi di poter essere anche maleducata, poteva esserlo. Sentiva il desiderio del suo uomo, di fare l’amore, delle sue mani che le toccavano i seni e la accarezzavano e leccavano in tutto il corpo facendola sentire come un’opera d’arte, facendole percepire il suo amore in ogni bacio, in ogni sguardo, in ogni contatto.
Si appuntò in Lidia un altro pensiero da condividere: quanto in questo momento della vita si era ridimensionato il suo concetto di fascino e bellezza femminile che discostava generalmente dagli stereotipi di donna proporzionata, in forma, comunemente bella. Apprezzava invece maggiormente quelle fisionomie non oggettivamente rientranti nei canoni di bellezza ma sempre con un particolare, un’unicità caratteristica di quella donna, pensando a Mina ad esempio; affascinante e misteriosa. Si orientava quindi ad un distacco sempre più ampio dell’apparenza per avvicinarsi a quelle persone che comunicavano con l’essere ancor prima dell’apparire, quelle persone piene di senso.
proponete cosa succederà
- Lidia si troverà in balia di persone molto care (0%)
- Lidia si troverà in balia di se stessa (100%)
- Lidia si troverà in balia di eventi esterni (0%)

09/10/2023 at 12:01
Cara Lunapiena. Ho visto Lidia passare da uno stato di ansia e paura a una maggiore consapevolezza di sé stessa e del mondo intorno a lei. La sua crescita personale e il suo cambiamento di prospettiva sulla bellezza e sulla vita sono aspetti interessanti. Il racconto affronta anche temi come la lotta contro le paure interiori e la ricerca di benessere fisico e mentale attraverso la nutrizione e l’attività fisica. Complessivamente, offre un ritratto affascinante della crescita personale e della consapevolezza di sé. Per il prossimo episodio mi piacerebbe vedere Lidia confrontarsi con se stessa e trovare la forza di affrontare le sfide interiori.
28/09/2023 at 15:22
Ciao Lunapiena.
Più che un racconto, per come lo hai strutturato, sembra una sorta di diario scritto sottoforma di flusso di coscienza.
Come ha detto fenderman, alcune parti sono poco chiare, quindi ti consiglio di rileggere a distanza di qualche giorno per capire se effettivamente quello che hai scritto e comprensibile anche al lettore.
Voterei per qualcosa che accade e vediamo che ci racconti.
A presto!
23/09/2023 at 00:28
Strano episodio.
Non ci ho capito nulla. Colpa mia, ovvio, tuttavia una rilettura critica da parte tua mi sembra d’obbligo.
Ti aspetto alla prossima, ciaooo
🙋♂️
20/09/2023 at 10:52
Cara Lunapiena,
Ho letto con attenzione il capitolo e devo dirti che mi ha profondamente toccato. Hai descritto con grande sensibilità le sfide e le paure che affronta il personaggio di Lidia, e hai toccato molti punti importanti riguardo all’identità, alla creatività e alla ricerca di un senso di realizzazione personale.
Il tuo stile di scrittura è coinvolgente e riesci a trasmettere le emozioni e i pensieri di Lidia in modo molto realistico. La tua analisi sulla pressione che molte donne sentono nel dover svolgere molteplici ruoli e il desiderio di coltivare la propria creatività è profonda e riflessiva.
È importante riconoscere che ognuno ha il proprio percorso e il proprio ritmo nella vita. Non è mai troppo tardi per scoprire passioni o interessi che possano portare gioia e realizzazione personale. Il fatto che Lidia stia iniziando a sentirsi a suo agio con il suo corpo è un passo positivo verso la crescita personale.
La tua scrittura evoca una sincera empatia per il personaggio di Lidia e riflette una comprensione profonda delle sfide che molte persone affrontano nella ricerca di sé stesse e della propria identità. Continua a scrivere e condividere le tue riflessioni, hai una voce autentica e significativa.
Con ammirazione.
22/09/2023 at 19:00
Mi fa molto piacere e la ringrazio di ricevere questo commento
27/08/2023 at 23:00
Ciao!
Ho deciso di votare per l’evento tragico. Mi ritrovo un po’ in ciò che hai scritto, anche io a volte mi ritrovo in balia degli eventi e mi domando il perché della mia incostanza. Ma per esperienza direi a Lidia che è proprio in questi momenti di smarrimento che troviamo la nostra vera passione, cercandola di portarla avanti tra alti e bassi. Come spero porterai avanti anche questa storia/diario.
A presto 😊
22/09/2023 at 19:01
La ringrazio per il commento
27/08/2023 at 01:24
Ciao Lunapiena 😊
Ma che cos’è un artista? E quando si diventa Artisti? Dov’è il confine? Paradossalmente questa Lidia sembra già abbastanza fuori dalle righe per riceverne il titolo. 😉
Curioso che questa storia è Rosa e non Avventurosa, perchè ne ha i tratti. Però ci lasceremo stupire. Buon lavoro 😊
22/09/2023 at 19:01
Il commento è di spunto, la ringrazio
26/08/2023 at 10:37
Ciao, benvenuta.
Io direi “beati gli hobbisti” ché gli artisti al più vivono situazioni tormentate per nulla invidiabili.
Detto questo hai sviscerato una serie completa di tormenti, di frustrazioni e presunti fallimenti che tali non sono. È solo il prezzo che si paga ad essere giovani, in cerca di un futuro difficile da acchiappare.
Quello che ti consiglio è di rifuggire dalle banalità scontate, lette e rilette da sempre, concentrati su una problematica, o due, non mettere troppa carne al fuoco, e cura la confezione del capitolo che risulta molto disordinato come fosse scritto di fretta.
Più avanti potremo entrare in dettagli, per adesso ti consiglio di non demordere. La scrittura può essere un hobby, o un’espressione artistica, dipende tutto dell’umiltà con la quale si affronta, e la voglia, necessaria, di imparare.
Ciaoooo🙋♂️🌻
22/09/2023 at 19:03
Grazie per il commento, nonostante le mie evidenti incoerenze di scrittura, cercherò di lavorarci su
23/08/2023 at 21:52
Ciao Lunapiena be’ che dire, questo capitolo mi rappresenta c’è scritto un pezzo di me per quanto riguarda la creatività, sembra fatto apposta per me, lo trovato interessante, mi rialaccio al commento che ha fatto lichthart bisognerebbe un po’ essere scritto diversamente ti ha dato consigli utilissimi fanne tesoro, rileggi magari quando scrivi anche a voce alta guarda se stona e se ti piace, perché se piace a te ed riesci ad immedesimarti piace anche al lettore, aspetto il proseguo se ti va’ passa a leggere la mia Storia a presto🙋♀️🙋♀️🙋♀️
22/09/2023 at 19:04
Mi fa piacere che si sia ritrovato/a in qualche frase, cercherò di migliorare. grazie
23/08/2023 at 13:41
Ciao Luna.
Il genere Rosa non rientra particolarmente nelle mie corde, ma mi do sempre la possibilità di scoprire qualcosa che inaspettatamente mi interessi.
Il racconto sembra essere una specie di flusso di coscienza/diario in cui la protagonista racconta la sua sensazione di monotonia, cercando di spezzarla. Ma tutto ciò che vede intorno a se sono solo ordinarietà e altra monotonia.
La trama è interessante, ma per rendere godibile il tutto devi cercare di curare meglio la scrittura.
Il testo è sostanzialmente diviso in 3 parti: la prima parla di Lidia (terza persona), nella seconda parli in prima persona, e poi la terza è la domanda per il proseguo del racconto. Già la parte 1 e 2 entrano in contrasto dato che il lettore (io in questo caso) non riesce a capire se la Lidia descritta in terza persona sia la stessa persona della seconda parte (descritta invece in prima persona come un diario).
Inoltre cerca di andare a capo ogni tanto. Perché scrivendo dei blocchi così grossi di testo e facile perdere il filo e, non avendo appigli, si è costretti a rileggere tutto il blocco, cosa che potrebbe risultare pesante.
Le premesse ci sono quindi per ora continuerò a leggere i prossimi capitoli. Dato che ci vuole un cambiamento, io voto per il cambiamento.
Un ultimo consiglio visto che sei nuova è di leggere e commentare le altre storie per farti i tuoi lettori e ricevere continui feedback. Io sto scrivendo un racconto horror/psicologico, se ti va facci un salto e fammi sapere che ne pensi.
A presto! 🙋♂️
23/08/2023 at 15:22
Wow vado subito a leggere la sua storia! Mi rendo conto del cambio prima/terza persona solo che sono un pò impulsiva a scrivere e veramente tutto il pezzo alla prima persona doveva rientrare nell’introduzione ma erano troppi caratteri, quindi per non buttare ho semplicemente fatto copia incolla.
Grazie per il feedback, mi fa piacere, temevo invece di ricevere commenti del tipo “…fatti curare”.