Punto e a capo

1.

Ultimamente dormo poco e male, ma penso sia dovuto al fatto che ogni giorno Netflix mi fa compagnia fino alle quattro di mattina. Da qualche mese ho finito la scuola, ma non so neanche io come ho fatto. Mi ricordo una notte durante dicembre 2019, mi sono svegliato sudato e urlavo, mentre continuavo ad immaginarmi il suo viso come fosse davvero di fronte a me. La sognavo spesso durante quelle notti. Era una ragazza con i capelli lisci e scuri e mi guardava male, come se mi volesse uccidere. Ma non era giapponese, credo che fosse di una nazionalità europea ma non riuscivo a capire quale. Quella ragazza mi aveva colpito perchè non riuscivo a vedere il suo volto ma solo i suoi occhi, uno sguardo incredibilmente inquietante. Questi episodi sono durati cinque giorni e tutte le notti, ma dormivo da solo e con i miei genitori non ne parlavo. Ci sono tante cose che loro non hanno mai saputo di me, tra cui le mie notti turbolente o insonni.

A gennaio 2020 è iniziata la pandemia. Devo dire che la cosa non mi ha turbato più di tanto perchè all’epoca avevo quindici anni ma nel mio tempo libero stavo sempre in solitudine. Ma pensavo spesso alla morte, a volte la mia e a volte quella degli altri. Non mi sentivo che stessi diventando assassino perchè non avrei mai avuto la capacità e tantomeno la voglia di uccidere qualcuno. Ma c’è stato qualcosa durante la mia reclusione pandemica che mi ha cambiato. Era ormai da qualche mese che avevo questi pensieri, così un giorno ho deciso di scrivere un biglietto destinato a mia madre:

Mamma, voglio uccidermi.

Ho preso questo foglietto, sono sceso in cucina, lei era lì. L’ho guardata negli occhi e mi ha fatto un mezzo sorriso. Non parlavamo tanto. Si interessava soltanto alla mia media scolastica, ma in Giappone è un argomento molto importante. Dopo quel suo sorriso non sono riuscito a darle quel biglietto, ma in realtà sapevo fin dall’inizio che sarebbe finita così. Così sono salito di nuovo in camera. Era un po’ piccola, ma aveva un computer, la televisione e lo scaffale pieno di manga quindi poteva bastarmi. Il foglietto lo avevo tagliato il più possibile con le forbici e buttato nel cestino, un po’ colpevole perchè mi sentivo come se avessi tagliato una parte di me. Non lo facevo per mia madre, lei non entrava mai in camera mia. Da quando aveva perso mio padre a causa del covid non si interessava molto a quello che facevo io. Io stavo bene in camera mia e spesso non scendevo neanche per mangiare. Lei semplicemente lo capiva e mi lasciava il riso fuori dalla porta della mia stanza. Faceva spesso il riso perchè non aveva molta voglia di cucinare, eravamo rimasti solo io e lei. A volte avrei voluto chiederle di variare un po’ le pietanze, ma siamo sempre stati abituati a comunicare poco. Chiedendole di cucinare qualcos’altro avrebbe significato ridurre la poca comunicazione che già c’era fra noi due. Mi sentivo in colpa, così mangiavo senza dire niente e poi scendevo a pulire i piatti che avevo sporcato.

Durante il covid ero riuscito a continuare la scuola, online e a distanza. L’avevo fatto per mia madre perchè senza andare a scuola non avremmo avuto motivo di parlare. Così adesso ho finito di studiare e con mia madre parliamo solo per salutarci. Dovrei pensare all’università e al lavoro, invece mi ritrovo a finire la stagione di Naruto dopo averla vista un centinaio di volte. So che lei vorrebbe che io le dicessi qualcosa, ad esempio in quale facoltà ho intenzione di iscrivermi o avvertirla che da domani non pranzerò a casa per il lavoro e che quindi mi dovrà preparare il bento. Ma io ho già il mio mondo ed è la mia stanza. Anche se mia madre ultimamente non mi rivolge parola, io è da due giorni che ho smesso di scendere anche solo per salutarla.

E’ da quando non vado in cucina che non mangio e va bene così. Lei continua a lasciarmi il riso davanti la porta ma io non lo prendo. Forse quel foglietto che ho lasciato morisse in mille pezzi, stava cercando di dirmi che lo devo seguire? Prima mi faceva paura il pensiero della morte, ma adesso è l’unica cosa che mi tiene sveglio. A questo si aggiungono anche le parole che aveva pronunciato il mio migliore amico di scuola poco prima di salutarci: sei noioso. Eppure razionalmente sono parole così banali, ma ci penso spesso, proprio come succede con la morte. E sto pensando se forse è perchè sono noioso che vorrei morire. 

Come proseguirà la storia?

  • Cosa succede dopo a Hiroki e se capisce il motivo dei suoi pensieri sulla morte (0%)
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  • Presentazione del secondo protagonista (100%)
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  • Ulteriori dettagli del rapporto tra Hiroki e i genitori e cosa farà con il suo futuro (0%)
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29 Commenti

  • Ciao Gaia. Il capitolo mi è piaciuto. Così come mi è piaciuto il cambio di atmosfera tra la vita di Hiroki e quella di Francesco.
    Hai una narrazione molto scorrevole e di semplice lettura e mi piace.
    Ora che finalmente Francesco ha realizzato il suo sogno, ci sta un bel tour della città.
    Continua così e al prossimo capitolo 🙋‍♂️

  • Mi sembra che il personaggio di Hiroki di stia letteralmente pregando di scrivere una storia solo su di lui XD Che ci vuoi fare, cara, a volte con le storie funziona così: si impongono, ti fanno cambiare passo con il rischio di fare deragliare tutto XD
    Questo racconto ti è decisamente sfuggito di mano, e con questo non ti sto dicendo che fa schifo o che non sei capace a scrivere. Tutt’altro! Ma sei uscita in modo definitivo dall’idea iniziale, questo è chiaro.
    Considera questo errore come esperienza, e continua l’esercizio fino alla fine 🙋🏼‍♀️❤️

    • Spero di recuperare verso la fine 🥲 come ho già detto a LichtHart, non ho saputo gestire il limite dei capitoli. Approfondire il personaggio di Hiroki è indispensabile per la storia che ho in mente e non potevo tralasciare, ma non ho equilibrato la cosa e ho perso la bussola e un po’ l’obiettivo del racconto.
      Grazie e a presto!

  • Ciao Gaia. Quella che sto per farti non è una critica ma una riflessione e, sono certo, mi smentirai con il proseguo della storia.
    Il genere che hai scelto è il Rosa, dunque il lettore si aspetterebbe storie d’amore, relazioni, aiuti. Dalla storia di Hiroki, però, il genere che ne viene fuori è un thriller/horror psicologico, come avevo commentato anche nel capitolo successivo. Quindi (vuoi per la narrazione che hai deciso di usare, vuoi per le scelte del lettore) ora abbiamo un quadro di chi è Hiroki, ma manca il quadro Francesco che è il secondo protagonista. Dunque mi chiedo se riuscirai in quattro capitoli rimanenti a farci affezionare anche a Francesco e a raccontare una storia rosa. Ma per questo, come ho detto prima, sono certo che mi smentirai.

    Passando alla ciccia del discorso, il capitolo, come al solito mi è piaciuto molto. Usi delle frasi molto semplici che però fanno immedesimare e fanno sentire quelle che sono le vicende che Hiroki affronta; la paura per la donna che lo segue, l’ansia delle persone e la voglia di stare da solo. La donna deve essere una conoscenza di Hiroki (vista la foto dello zio), ma forse l’ha dimenticata, ma sono certo che avrà un ruolo fondamentale per la crescita e la stabilità del personaggio.

    Continua così che stai facendo bene e, indipendentemente se il genere è corretto, o se virerai su altro, la storia che stai costruendo mi sta piacendo. Ora cambiamo un po’ e torniamo sull’altro protagonista: Francesco.

    • Hai perfettamente ragione, penso che mi sia un po’ sfuggita la mano nell’immergermi nel rappresentare la personalità di Hiroki, lui è abbastanza importante in quanto il suo carattere sarà rilevante per tutto il racconto.
      Detto questo, volevo dare un quadro completo di entrambi i personaggi per poi cominciare con la storia d’amore.. Ma forse non ho saputo gestire bene il limite dei 10 capitoli e soprattutto della lunghezza del capitolo che secondo me fa perdere molto. Poi ovviamente devo anche continuare la storia in base a ciò che decide chi vota, però magari ho perso un attimo l’obiettivo principale della storia non tenendo appunto conto che prima o poi dovrà finire 🙂
      Grazie mille per i tuoi consigli comunque ele tue osservazioni, mi sono utili!

    • Hai perfettamente ragione, penso che mi sia un po’ sfuggita la mano nell’immergermi nel rappresentare la personalità di Hiroki, lui è abbastanza importante in quanto il suo carattere sarà rilevante per tutto il racconto.
      Detto questo, volevo dare un quadro completo di entrambi i personaggi per poi cominciare con la storia d’amore.. Ma forse non ho saputo gestire bene il limite dei 10 capitoli e soprattutto della lunghezza del capitolo che secondo me fa perdere molto. Poi ovviamente devo anche continuare la storia in base a ciò che decide chi vota, però magari ho perso un attimo l’obiettivo principale della storia non tenendo appunto conto che prima o poi dovrà finire.
      Grazie mille per i tuoi consigli comunque e le tue osservazioni, mi sono utili!

  • Ciao Gaia. I temi che stai portando e come li stai portando mi piacciono molto. Hai un linguaggio semplice, ma al tempo stesso ricercato e diretto che riesce con poche parole a raccontare e far immaginare situazioni e personaggi.

    La storia è scritta nel complesso molto bene, c’è qualche refuso tipo la ripetizione di “casa” nella scena in cui tornano a casa e la frase “mi alzo seguito da mia madre e mi dirigo verso la stanza da cui proviene” che non ho capito bene. Ma sono piccolezze che non incidono affatto sulla buona riuscita del testo che, invece, è molto molto valido.

    Per ora continuerei a concentrarmi su Hiroki visto che mi piace come lo stai descrivendo. Voto per la strana donna che riappare nuovamente. Forse darà la “spinta” al protagonista per recarsi dallo psichiatra.

    Continua così e a presto 🙋‍♂️

    • Ciao!
      Hai ragione per quanto riguarda le ripetizioni. Non sei il primo che me lo dice, ho fatto leggere i primi capitoli a degli amici e mi hanno detto anche loro che ripeto spesso le parole 🥲 purtroppo è una pecca ma spero di migliorare.
      Ti ringrazio e mi fa piacere che la storia ti stia piacendo, a presto!

  • Ciao Gaia.
    Un capitolo molto distante rispetto ai precedenti. Si capisce maggiormente il rapporto di Hiroki con la madre (chiede alla donna di proteggerla).

    Un capitolo molto dark. Hiroki vuole morire, ma non ha il coraggio di farlo. Una strana donna cerca di ucciderlo. Sarà la sua rappresentazione mentale della morte? Alla fine del capitolo lui urla. Vuole davvero morire? O la paura reale data dalla sua mente lo mette in contatto con il dolore della morte causando in lui un ripensamento?

    Voteri per tornare sulla side-story di Francesco per ora.
    A presto 🙋‍♂️

  • Ciao Gaia.
    Non sono d’accordo quando Francesco dice che del Giappone si parla poco. Anzi. Spesso se ne parla anche troppo e in maniera errata e paradisiaca😂Ma questo è un altro discorso.

    Sono d’accordo invece con Martha quando dice che il capitolo sembra frettoloso. Bella la prima parte del racconto in cui racconti ed esplori quello che è il rapporto Daniel-Francesco e anche il dialogo tra mamma e figlio.

    Quando arriva la partenza però inizi a correre e sembra quasi un elenco di azioni più che un racconto. Magari avresti potuto mostrare al lettore l’ansia di Francesco che saliva man mano che l’ora si avvicinava.

    Comunque voto per tornare a bomba su Hiroki. Un po’ di suspense ci sta.
    A presto 🙋‍♂️

  • Ciao cara 🙋🏼‍♀️❤️ Non lo so, forse avrei preferito che ci mostrassi le differenze tra Francesco e Hiroki utilizzando lo scenario Covid/post Covid. D’altronde anche Francesco lo ha vissuto, no?
    Detto questo voto per continuare la storia del giapponese.

    • Ciao! In realtà preferivo presentare Francesco nella sua personalità anticipando il perché della sua scelta di andare come ricercatore in Giappone. Non volevo che la storia si incentrasse troppo sul periodo covid, che comunque è rilevante ugualmente, infatti nei prossimi capitoli sicuramente scoprirai anche come ha vissuto questo periodo il secondo protagonista.
      Grazie per aver votato e a presto! ☺️

  • Ciao Gaia.
    Anche questo capitolo è molto interessante e ben scritto. Hai delineato appieno il carattere di Francesco, nonché secondo protagonista del racconto.

    Mi piace molto questo personaggio. Ha una vita e un carattere completamente opposti a quelli di Hiroki, frutto del suo differente bagaglio di vita.

    Voto per Francesco e il suo viaggio a Tokyo e aspetto il prossimo capitolo 🙋‍♂️

  • Ciao Gaia.
    La morte, il “distacco” con i genitori e il senso di vuoto sono sentimenti che chiunque adolescente ha provato, prova e proverà. Anche io sono amante del Giappone e della sua cultura, e quello che ci stai portando è, purtroppo, qualcosa di molto reale in quella società.

    Hiroki sta vivendo la sua crisi adolescenziale nel periodo più brutto possibile (periodo Covid), in cui la vicinanza forzata con qualcuno che è diventato “estraneo”, più che avvicinare ha allontanato ancora di più.

    E poi c’è la parte finale del capitolo. “Sei noioso”. È bastata quella piccola, innocua, frase per suscitare nel protagonista tutta una serie di emozioni e sensazioni che, se non opportunatamente gestite, potrebbero essere disastrose.

    Sono molto curioso di leggere i capitoli successivi.

    Dato che sei nuova ti consiglio di leggere e commentare le storie che più ti piacciono, in modo da farti la tua cerchia di lettori e ricevere continui feedback che ti possano aiutare a migliorare.

    Direi che il secondo capitolo lo dedichiamo all’altro protagonista.

    A presto! 🙋‍♂️

    • Ciao!
      Mi fa piacere che il capitolo ti abbia incuriosito. Sono molto ‘affezionata’ al protagonista principale (Hiroki), ma sarà importante anche il secondo.
      Grazie per il tuo commento e anche per i consigli, già sto leggendo qualche altra storia ma non mancherò nel dare il mio contributo commentando.
      A presto 🙂

  • Ciao, e benvenuta su TheIncipit ❤️
    Sei amante del Giappone, e questa cosa trasuda dalle righe che hai scritto. Il mondo della narrativa giapponese, con la sua malinconia, l’ho sempre trovato molto affascinante, chissà perché XD
    Hai scelto un argomento molto delicato, e sono curiosa di leggere i prossimi capitoli.
    Detto ciò ti invito a scoprire le storie degli altri autori (sono certa che ne troverai di bellissime) e voto per il secondo protagonista.
    Scrivi presto 🙋🏼‍♀️❤️

  • Ciao Gaia G,
    Woah che bel inizio denso. Penso che pensare alla morte in adolescenza sia quasi un rito di passaggio che più o meno tutti affrontano trovandosi poi delle risposte, chissà se è lo stesso per il protagonista o c’è dell’altro. Ma ho votato per conoscere il co protagonista, magari avrà una personalità piena di vita che metterà in equilibrio il tutto. Buon lavoro 😊

    • Ciao!
      Sì il primo capitolo è abbastanza forte, volevo introdurre un po’ l’anima del protagonista principale che poi sarà importante anche nei prossimi capitoli. Mi metto già all’opera per l’altro personaggio!
      Grazie per il tuo commento e ci vediamo al prox capitolo 🥰

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