Il signor Nessuno
1.
L’Alfa Romeo della polizia sfreccia sulle stradine rischiarate dall’alba dell’isola, transita sotto l’insegna al neon ancora accesa del distretto, imbocca la rampa del parcheggio, raggiunge il primo piano interrato e si aggancia alla stazione di ricarica con un clac ferroso. Dal veicolo blu cromato smonta un androide alto almeno un metro e novanta, stivali di gomma di ordinanza, uno scudetto con una testa d’aquila appuntato sul deltoide, graffi e ammaccature sul corpetto metallico e sulle protezioni basse. L’agente percorre il tratto che lo separa dall’ascensore cigolando come un vecchio carrello della spesa arrugginito. La risalita dura solo pochi secondi. Le porte dell’ascensore si aprono su una saletta grigia e spoglia, con la bandiera dell’Unione da un lato e una stretta apertura rettangolare dall’altro da cui fa capolino l’addetto all’archivio, un androide con un rivestimento in gomma siliconica di scarsa qualità e una targhetta dorata con inciso nome e grado agganciata sotto il taschino del camice.
– Nottataccia?
L’agente appena rientrato si limita a non replicare, appoggia il mento sul supporto dello scanner oculare che sporge dalla parete e attende il doppio bip che annunci il completamento dell’operazione di trasferimento dei dati.
– Ecco fatto! – dice il tizio in camice al risuonare del duplice segnale acustico.
– Perfetto, se non c’è altro io andrei…
– Dante, aspetta un attimo!
– Marce’ sono distrutto, per cortesia…
– No, davvero, c’è un tizio che ha chiesto di te, l’ho fatto accomodare in sala d’attesa.
– Chi è? – indaga Dante tradendo un improvviso interesse.
– Mai visto prima, ma deve essere uno coi soldi, il suo supporto è veramente ben fatto, deve essere uno di quegli ultimi modelli della Biotech, anche se non capirò mai perché a certe persone piacciano cose cose…
– Che intendi?
– Tu lavori in strada, dovresti saperlo: coscienze maschili agganciate a supporti robotici dalle forme femminili, ma anche vecchi nel corpo di bambini… quella roba strana lì, insomma.
– E il mio cliente a quale ‘roba strana lì’ appartiene esattamente?
– Scoprilo da te, è di là…
2.
La porta della sala d’attesa scorre lungo i binari satinati con un un fruscio di foglie secche. Dante si afferra agli stipiti e spinge la testa all’interno. Sul muro di fondo del piccolo e angusto locale, un androide con le fattezze di un bambino lo osserva incuriosito.
– È arrivato il signor Poggini? – chiede scostandosi leggermente dalla parete.
Il ‘bambino’ ha capelli chiari tagliati cortissimi, occhi di un vispo azzurro cielo e veste in maniera semplice, quasi povera, una scelta che contrasta con l’altissima ed evidente qualità del supporto che utilizza.
– Posso sapere chi lo cerca?
– No, mi spiace, questo posso dirlo solo a lui, per tutti gli altri sono il signor Nessuno!
– Rifiutarsi di fornire le proprie generalità a un poliziotto è un reato, lo sa questo, vero?
– Ma perché lei è un poliziotto?
Se il suo supporto robotico fosse dotato di uno di quei calchi facciali capaci di riprodurre oltre mille espressioni umane, adesso il viso di Dante si contrarrebbe leggermente, rivelandone il fastidio per la sfrontata replica. Ma come tutti i poliziotti Dante può aspirare al massimo a una maschera tetra-espressiva, in grado di dare forma a sentimenti basici quali gioia, tristezza, rabbia o stupore. Nessuna sfumatura. Niente di più complicato.
– E va bene, – si arrende dopo un attimo Dante – è riuscito a destare il mio interesse signor Nessuno, mi segua…
– Mi porta dal signor Poggini?
– Sono io il signor Poggini, Dante Poggini…
3.
Il Parco dei Risorti è uno dei luoghi preferiti di Dante. Oltre trenta ettari a picco sul mare disseminati di aiuole fiorite, panchine, laghetti, colonnine di ricarica. È qui che, di solito, il poliziotto incontra i suoi confidenti, lontano da occhi e orecchie indiscreti, ed è sempre qui che trascorre la maggior parte del suo tempo libero, passeggiando lungo suggestivi sentieri sterrati, dando da mangiare alle anatre, sdraiandosi sull’erba a leggere o, più banalmente, a seguire le evoluzioni degli uccelli o delle nuvole nel cielo azzurro dell’Elba.
La panchina dove invita il ‘bambino’ a sedersi è una delle sue favorite. Piaceva molto anche a Emma, sua moglie. Si trova in cima a una collinetta ricoperta di fiori viola e domina tutto il golfo.
– Allora, signor Nessuno, qui possiamo parlare in assoluta tranquillità…
– Sì, – dice il bambino guardandosi intorno – anche se… ecco… non saprei proprio da dove cominciare…
– Provi dall’inizio, di solito è così che si fa – gli suggerisce ironico Dante.
Il Signor Nessuno si schiarisce la voce.
– Dunque… ecco… è che qualcuno mi ha detto di cercarla e di dirle di tenermi al sicuro finché non ci avrebbe raggiunto.
– Qualcuno chi?
– Mia madre…
– Okay, e ha un nome la madre del signor Nessuno oppure…
– Si chiama Emma…
Dante scatta in piedi con un stridio di giunture non oliate.
– Intende Emma Graziano?
Il bambino annuisce ripetutamente. Dante scuote la testa.
– No, è impossibile…
Nel prossimo episodio ce ne andremo:
- nel continente, a far visita al quartier generale della RUA, un'organizzazione terroristica che lotta per i diritti degli androidi (20%)
- sul monte Amiata, dove insiste una base militare segretissima del governo dell'Unione (20%)
- nel sud dell'isola, dove parleremo con Leonardo, un amico di vecchia data di Dante che gestisce una modesta officina biomeccanica (60%)

08/09/2023 at 09:13
l’ambiente sembra cyberpunk tra uomini e macchine. mi interessa. seguo e voto poliziotta
03/09/2023 at 12:26
Voto una poliziotta buona amica di Dante!
Ciao! Alla ricerca di nuove storie ho beccato questo e devo dire che ti prende subito. Ogni tanto ho qualche difficoltà a capire chi parla ma non so esattamente da cosa sia dato. Trovo interessante questo mondo di “esseri meccanici” con un bambino umano e sono motto curioso di sapere come va avanti la storia e perché il bimbo è in, relativo (è riuscito ad arrivare da solo dal poliziotto), pericolo.
Ovviamente ti seguo 🙂
Ciao 🙂
03/09/2023 at 08:55
Ciao Les.
Il capitolo si fa leggere volentieri e lascia la curiosità su chi sia Dante e soprattutto il ruolo di Emma.
Un appunto che posso farti (dal mio punto di vista, ma la storia è tua e devi scrivere come piace a te) è che avresti potuto rendere le frasi di Dante più da bambino.
Come ha detto Martha, fatti vedere di più in giro che sicuramente troverai belle storie e attirerai altri lettori per le tue.
Io voto per il terrorista insospettabile.
02/09/2023 at 19:27
Ciao, sono Martha e ti do il mio benvenuto su TheIncipit ❤️
Non ti avevo letto il primo capitolo, ma l’ho fatto ora e volentieri.
Hai una narrazione che mi piace, e hai creato un mondo distopico e ironico che non può farmi illuminare gli occhi 😍
Continua così e, se riesci, non fare passare altre due settimane per il prossimo capitolo! 🙋🏼♀️
Inoltre ti ricordo che questa piattaforma è un luogo d’incontro tra scrittori (o presunti tali, come nel mio caso XD) che si leggono a vicenda, si danno consigli, esprimono feedback etc: dai un’occhiata in giro, insomma, sono sicura che troverai delle bellissime storie ❤️
Voto per gli agenti governativi! 🙋🏼♀️
18/08/2023 at 20:58
Voto per conoscere Leonardo.
18/08/2023 at 19:15
Ciao Les,
Incipit interessante e molto scorrevole. Mi piace l’ambientazione che vuoi descrivere e la trama ha suscitato il mio interesse.
Voto per il continente per conoscere i terroristi interessati al bambino.
Vedo che sei nuovo quindi ti consiglio di leggere e commentare i racconti di altri autori per farti i tuoi lettori e ricevere feedback che ti possono aiutare per i capitoli successivi.
Io sto scrivendo un racconto horror, se ti va facci un salto e fammi sapere cosa ne pensi.
A presto!
18/08/2023 at 18:47
Ciao, come partenza è interessante e fa venire voglia di andare avanti, voto per il sud dell’isola.