Dove eravamo rimasti?
Leonardo
1.
Dante ascolta la ricostruzione del bambino senza interrompere. È una storia che ha dell’incredibile e a cui chiunque farebbe fatica a credere. Ma c’è qualcosa nella voce del suo interlocutore che rende stranamente verosimile il racconto. Quando era ancora completamente umano, si vantava coi suoi colleghi di riuscire a riconoscere un bugiardo dall’intonazione della voce. Un talento che, con l’avvento dei sintetizzatori, ha, ormai, del tutto smarrito. Prova a pensare a delle spiegazioni alternative, ma il suo cervello non riesce a formulare ipotesi diverse da quella di uno scherzo di cattivo gusto.
– Come faccio a crederti? – gli chiede infine. – Potresti essere un avanzato modello di supporto? So che ne stanno testando alcuni sofisticatissimi…
– Mamma sapeva che avresti detto una cosa del genere! – replica il bambino offrendolo il braccio nudo a Dante.
– Che cosa dovrei farci con quello?
– Quello che ti pare!
Il poliziotto esita per qualche secondo, poi afferra il polso del bambino, sfila il coltello di ordinanza agganciato al cinturone e lascia scorrere la lama affilata sull’avambraccio. Una riga rossa affiora sulla pelle.
– Cazzo!
– Te l’ho detto: sono umano!
2.
– Dove stiamo andando?
Dante ignora la domanda. Nell’auto fa caldo, molto, anche se il poliziotto non può percepirlo.
– Ancora non ti fidi, eh? – insiste il bambino tergendosi il sudore con un lembo della maglietta.
– Ho un amico che ha un’officina biomeccanica a Porto Azzurro, voglio sentire il suo parere.
– Come preferisci.
– Sembri molto sicuro di te.
– Devo aver preso da mamma! – replica il bambino inclinando la bocca in un mezzo sorriso divertito.
Dante sorride di rimando. Trascorrono i successivi dieci minuti immersi in un silenzio pressoché totale.
La piccola e agile automobile di Dante percorre diverse curve prima di transitare davanti al cartello che annuncia l’ingresso nel territorio del comune di Porto Azzurro; poche centinaia di metri e accosta lungo uno stretto marciapiede che corre parallelo a una striscia di casette colorate che sembrano uscite direttamente dall’albo di disegno di un bambino delle elementari. Dante sblocca le portiere del veicolo. Il ragazzino salta sul marciapiede e si guarda intorno ammirato.
– Ma è bellissimo qui! – dice correndo in direzione dei negozi di souvenir presi d’assalto dai turisti.
Dante lo segue a distanza.
– Non ti allontanare, l’officina del mio amico non è lontana.
– Va bene, resto a vista! – lo rassicura il bambino continuando a correre.
Lungo la strada Dante saluta qualche vecchia conoscenza, il commesso di un negozio, una signora con cagnolino, l’addetto del comune alla verifica dei tempi di sosta; quindi raggiunge il bambino, fermo, col naso all’insù, davanti a una vecchia insegna rosso e oro, fissata a un grazioso balconcino panciuto.
– Officina Creattiva da Leonardo; – legge il bambino con qualche difficoltà – perché creattiva è scritto con due ‘t’?
– Perché Leonardo è un tipo molto attivo oltre che molto creativo – risponde Dante aprendo la porta e facendo tintinnare la campanella fissata in alto.
– C’è nessuno? – chiede poi, invitando contemporaneamente il bambino a entrare.
L’interno è poco luminoso, con scaffali di metallo verde acido stracarichi di pistoni, segmenti rigidi meccanizzati, giunti di traslazione, calotte d’acciaio, ma anche componentistica ausiliaria, serbatoi di alimentazione e pannelli; e, in fondo alla stanza, un piano di lavoro lucido illuminato da luci al neon, con un paio di cassette degli attrezzi traboccanti di viti e bulloni e un diffusore musicale in un angolo sintonizzato su una melodia che sembra venire da un altro pianeta.
– Cos’è questa musica? – chiede il bambino cercando di attirare l’attenzione di Dante.
– È il canto delle megattere, – risponde una voce baritonale alle loro spalle – il numero 34 della selezione Stafford, per essere più precisi, uno dei miei preferiti.
Dante e il bambino si voltano all’unisono. Il tizio davanti a loro è più basso di Dante ma più largo di spalle, con un faccione da tricheco e un esoscheletro a quattro arti superiori che lo rende simile a un’antica divinità indù.
– Leo! – lo saluta subito Dante. – Ma da dove sei saltato fuori?
Leonardo passa in mezzo a Dante e al bambino e, con l’ausilio di uno dei bracci supplementari, afferra qualcosa dallo scaffale più in alto.
– Ero qui di fronte, – risponde mugugnando – Camilla s’è rotta un dito stamattina.
– Com’è che la porta non ha suonato? – indaga il bambino indicando la campanella fissata sopra lo stipite.
– Non ha suonato perché non avete chiuso bene la porta! – risponde Leonardo. – Chi è il rompicoglioni? Un tuo amico? – chiede poi rivolgendosi direttamente. a Dante.
– Diciamo così – risponde Dante restando sul vago.
– Che gli serve?
– Una Total Boby.
– Problemi riscontrati?
– Dimmelo tu.
– Non farmi perdere tempo: è una cosa seria?
– Serissima.
Leonardo ruota gli occhi al cielo, si strofina due delle quattro mani con un pezzo di stoffa logoro e fa cenno ai due di seguirlo.
– Venite con me…
Nel prossimo incontreremo:
- Una poliziotta buona amica di Dante (50%)
- Un insospettabile terrorista (25%)
- Due agenti governativi animati da cattivissimo intenzioni (25%)

08/09/2023 at 09:13
l’ambiente sembra cyberpunk tra uomini e macchine. mi interessa. seguo e voto poliziotta
03/09/2023 at 12:26
Voto una poliziotta buona amica di Dante!
Ciao! Alla ricerca di nuove storie ho beccato questo e devo dire che ti prende subito. Ogni tanto ho qualche difficoltà a capire chi parla ma non so esattamente da cosa sia dato. Trovo interessante questo mondo di “esseri meccanici” con un bambino umano e sono motto curioso di sapere come va avanti la storia e perché il bimbo è in, relativo (è riuscito ad arrivare da solo dal poliziotto), pericolo.
Ovviamente ti seguo 🙂
Ciao 🙂
03/09/2023 at 08:55
Ciao Les.
Il capitolo si fa leggere volentieri e lascia la curiosità su chi sia Dante e soprattutto il ruolo di Emma.
Un appunto che posso farti (dal mio punto di vista, ma la storia è tua e devi scrivere come piace a te) è che avresti potuto rendere le frasi di Dante più da bambino.
Come ha detto Martha, fatti vedere di più in giro che sicuramente troverai belle storie e attirerai altri lettori per le tue.
Io voto per il terrorista insospettabile.
02/09/2023 at 19:27
Ciao, sono Martha e ti do il mio benvenuto su TheIncipit ❤️
Non ti avevo letto il primo capitolo, ma l’ho fatto ora e volentieri.
Hai una narrazione che mi piace, e hai creato un mondo distopico e ironico che non può farmi illuminare gli occhi 😍
Continua così e, se riesci, non fare passare altre due settimane per il prossimo capitolo! 🙋🏼♀️
Inoltre ti ricordo che questa piattaforma è un luogo d’incontro tra scrittori (o presunti tali, come nel mio caso XD) che si leggono a vicenda, si danno consigli, esprimono feedback etc: dai un’occhiata in giro, insomma, sono sicura che troverai delle bellissime storie ❤️
Voto per gli agenti governativi! 🙋🏼♀️
18/08/2023 at 20:58
Voto per conoscere Leonardo.
18/08/2023 at 19:15
Ciao Les,
Incipit interessante e molto scorrevole. Mi piace l’ambientazione che vuoi descrivere e la trama ha suscitato il mio interesse.
Voto per il continente per conoscere i terroristi interessati al bambino.
Vedo che sei nuovo quindi ti consiglio di leggere e commentare i racconti di altri autori per farti i tuoi lettori e ricevere feedback che ti possono aiutare per i capitoli successivi.
Io sto scrivendo un racconto horror, se ti va facci un salto e fammi sapere cosa ne pensi.
A presto!
18/08/2023 at 18:47
Ciao, come partenza è interessante e fa venire voglia di andare avanti, voto per il sud dell’isola.