Alice e il gatto

Incontro

C’era una volta nel paese di Gunopea una bambina di nome Alice. Alice era amata da tutti nel villaggio in cui abitava perchè era sempre sorridente e aiutava tutti. Ma lei era sempre triste perchè non aveva un animale domestico. Un giorno mentre andava nella foresta con un anziano vicino per raccogliere le bacche incontra un micetto che miagolava da solo. E’ STATO ABBANDONATO disse il vecchio SICURAMENTE E’ FERITO. E’ MEGLIO SE LO LASCIAMO STARE DOVE STA. Ma Alice decise di prenderlo e portarlo a casa perchè voleva un animaletto domestico da accudire. Così lei e il vecchio si avvicinarono e videro che il micio aveva una zampa ferita e per questo piangeva e miagolava come un pazzo. Alice lo prese e lo avvolse tra le sue piccole braccia e tornarono a casa senza raccogliere niente. PORTIAMOLO A CASA MIA E POI TORNIAMO A RACCOGLIERE LE BACCHE. Così tornarono a casa e Alice fa vedere il gattino alla sua famiglia che dopo aver compreso il desiderio di Alice decide di prendere il gattino in famiglia per accudirlo. Dopo qualche tempo il gattino si era ripreso completamente ed era molto affezionato ad Alice visto che stavano sempre insieme anche quando lei andava ad aiutare i vicini o dormiva sul suo lettino. Una sera dopo aver mangiato Alice di mette sul letto e chiama il gattino per coccolarlo. CIUFFO CIUFFO VIENI QUA PICCOLINO. Ma lui non rispondeva. Alice pensando che era scappato corse in giardino e lo vide che osservava la luna. Alice fu felice ma quello che successe dopo la lasciò senza parole.

Cosa succede?

  • Il gatto si trasforma (30%)
    30
  • Il gatto prende il volo (20%)
    20
  • Il gatto parla (50%)
    50
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17 Commenti

  • Ciao Pocahontas,
    È davvero una tenera storia che cattura il cuore e l’immaginazione. La presentazione di Alice come una bambina amabile e altruista che desidera profondamente un animale domestico è toccante e ci fa simpatizzare subito con il suo personaggio.
    L’incontro di Alice con il micetto abbandonato nella foresta aggiunge un tocco di avventura alla storia, e la sua decisione di prendersene cura nonostante la ferita dimostra la sua gentilezza e la sua determinazione. È un momento molto toccante quando la sua famiglia decide di accogliere il gattino in casa.
    La tua narrazione crea un’atmosfera affettuosa e coinvolgente, e il legame speciale tra Alice e il suo gattino è reso in modo molto autentico. Il finale aperto con il gattino che osserva la luna aggiunge un tocco di mistero e ci lascia con una curiosità sincera su cosa accadrà dopo.
    Continua a scrivere storie così belle e coinvolgenti!
    Con affetto.

  • Il gatto parla ovviamente 🙂 è una favola ed è giusto che abbia un tocco di magia 🙂
    Ciao Pocahontas ricambio la visita 🙂
    Mi unisco al gruppo di colleghi che ti consigliano di leggere di più e continuare con la scrittura così da migliorare la tua scrittura capitolo per capitolo 🙂
    Per ora non posso che dirti di seguire gli utili consigli già ricevuti e non demordere 😉
    A presto 🙂

  • Io voto che il gatto si trasforma perché è il classico cliché di una fiaba 🙂

    Ciao! Ti hanno già dato un sacco di consigli utili; la storia c’è e si sente ed il resto non può che migliorare. Lavora un po’ di più sulll’esposizione, andando a capo quando c’è qualcuno che parla e poi di nuovo quando il narratore riprende parola e, caratteri permettendo, cerca di far vedere anche cosa si muove intorno ad Alice.

    Vai così 😀

    Ciao 🙂

  • Ciao, ben arrivata.
    I consigli utili li hai già avuti, io mi limito a dire che puoi continuare a scrivere poco, ma in quanto a leggere te lo consiglio vivamente, perché leggere serve a crescere, serve in generale nella vita, migliora la qualità delle relazioni e oltretutto è molto bello se si sceglie un campo di lettura interessante.
    La scrittura verrà di conseguenza; quando gli ingranaggi saranno ben lubrificati quello che oggi sembra oscuro e difficile comincerà a girare a meraviglia.
    Ciaooo

  • Ciao, Pocahontas.

    Non è una critica: ti definisci “scrivo e lego poco” e si nota in primo luogo dalle ripetizioni e in secondo luogo dalla formattazione. Sono cose che si imparano scrivendo e leggendo, quindi va’ avanti e non ti scoraggiare per queste cose.
    Ti è venuto istintivo parlare di un anziano vicino senza spiegare che relazione c’è con Alice; inoltre non spieghi a cosa servono le bacche e perché Alice aiuta il vicino a raccoglierle. Questo va molto bene, è una buona tecnica di scrittura quella di introdurre situazioni senza spiegare tutto subito. Questa tecnica ha pure un nome, si chiama “la pistola di Cechov”, se sei curiosa di approfondire.
    Ho votato per il gatto che parla.

    Grazie e alla prossima.

  • Ciao Pocahontas. Mi accodo a quanto detto da Massimo.

    Con il tempo e la scrittura di accorgerai autonomamente dei refusi e capirai come migliorarli ed evitarli. La storia mi piace, la classica fiaba che da il via ad innumerevoli possibilità.

    Voto per il gatto che prende il volo e vediamo cosa porterai nel prossimo capitolo.

  • Ciao, Pocahontas, e benvenuta su TheIncipit 🙂
    Mi fa sempre molto piacere quando vedo che i lettori decidono di mettersi in gioco e incominciano a scrivere storie, quindi ti faccio i miei complimenti per questa scelta!
    Vedrai che andando avanti con i capitoli quel numero 5000 ti farà sempre meno paura: con un po’ di impegno e di fantasia vedrai che riempirai la pagina bianca con più facilità.
    Sei su TheIncipit, approfittane! Allenati, fai volare la tua fantasia coinvolgendoci con descrizioni, sentimenti e dialoghi 😀
    A proposito di dialoghi ti suggerisco di inserirli nelle virgolette, vedrai che la tua storia ne trarrà beneficio. Puoi usare queste ” ” oppure (se tieni premuto lo stesso tasto) queste qua «».
    Voto il gatto che parla e ti auguro una buona scrittura/lettura 🙂

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