I fratelli Alì

Dove eravamo rimasti?

Cosa ti piacerebbe leggere nel prossimo capitolo? Qualcosa di proibito... (100%)

II

Dopo che tutto il quartiere si avvicinò alla porta di casa della famiglia Alì, portando cibi e bevande di ogni tipo, viene il momento del funerale al tempio.
La moglie, adesso vedova, è straziata dal dolore.
«Mamma», gli dice la figlia, aggiungendo subito dopo che questa incontra il suo sguardo, «Ti prego, butta fuori tutto il tuo dolore, non sopprimerlo perché lo dice una stupida legge islamica…!»
La madre, portandosi il pugno al cuore, comincia a fare gestacci con l’altra mano e qualche breve lamento silenzioso, come avesse un verme libero nello stomaco, e le lacrime scendevano a dirotto sul suo volto, creando solchi come la terra lavorata dal padre e dai figli di proprietà di Al-Sims.
Proprio lui, un signore anziano, magro e con le unghie lunghe e gialle, i capelli ancora chiari corti nonostante l’età, vestito con un maglioncino verde, si avvicina alla figlia e gli dice, «Tu non sei una buona ragazza…!», e la figlia, come scoperta in un gioco segreto, «Ha ragione signore, ha proprio ragione, né io e né i miei fratelli siamo brave persone… siamo irriconoscenti verso Allah e faremo al più presto l’hajj per rimediare ai nostri peccati verso di lui»
«Davvero?!»
«Certamente, anzi, se ci volesse aiutare nell’organizzazione, adesso che nostro padre non c’è più…»
«Sono… sono commosso da tutto ciò, come posso aiutarvi…?»
«Nostro padre ci ha lasciati all’improvviso e abbiamo dovuto spendere tutti i nostri soldi per organizzare il funerale e la sua tomba… se potesse darci un po’ di denaro soltanto…»
Subito, Al-Sims tira fuori un libretto di assegni dalla tasca posteriore del pantalone e firma per una cifra, stacca l’assegno e lo piega, dandolo alla ragazza e sperando che nessuno avesse visto questo gesto.
La ragazza ringrazia con un cenno col capo, e continua il rito funebre fino alla sua fine, allontanandosi da lui. Il corpo del padre viene seppellito con la testa rivolta verso La Mecca, luogo sacro che avrebbe raggiunto con la cifra donata da Al-Sims, insieme ai fratelli per fare l’hajj, il pellegrinaggio più importante per un mussulmano.
Al termine del rito, dopo che tutti cominciarono ad andare in direzione delle proprie case, la sorella, lontana dagli occhi della madre, tira fuori l’assegno e lo guarda restando sbalordita dalla cifra segnata, poi, chiama subito, «Karim! Mustafa! Rayan! Walid! Presto, venite a vedere quanto ci ha dato il signor Al-Sims…!»
I quattro fratelli, avvicinandosi a lei sulla strada di ritorno a casa, restano sbalorditi anche loro, «Come mai simile gesto?!», chiede Karim.
«È per fare l’hajj , ma io, ecco, non mi sento pentita di quanto dica e creda, perciò userò questa cifra per andare negli Stati Uniti d’America, e avendo detto che tutti noi faremo questa usanza, devo dividere la cifra con voi… almeno questo, sento che è un mio dovere, perché senza usare i nostri peccati come scusa non avrei ottenuto nulla. Divideremo in parti uguali, ma vi prego, andate via da questa città prima che si accorgano di tutto!»
«Cosa!? Questo è come rubare…!», la riprende Rayan.
«Lo so… lo so… ma nostro padre non poteva che garantirci questa cifra e tra il fare un viaggio a vuoto per delle colpe che continuerò a commettere, e il cambiare vita, preferisco usarle per la seconda»
I quattro fratelli si guardano tra di loro, poi Walid chiede, «Cosa diremmo alla mamma?»
«Lo stesso che ho detto ad Al-Sims. Che faremo l’hajj»
«E dove andremo noi?»
«Perché non andate in Europa? Oppure a New York con me?»
«D’accordo, anche se non sono pronto per questo cambiamento», gli confessa Walid.
«Oh, suvvia, ci sarà pure qualcosa che faresti con del denaro, costruirti la tua indipendenza per esempio! Questa è come vincere la lotteria! O trovare un pozzo di petrolio!»
A quel punto, la madre si avvicina ai figli, piena di lacrime e disperazione, «Cosa succede? Perché state lontani da me…?»
I fratelli guardano la sorella e questa, nascondendo l’assegno tra le mani, «Madre, il signor Al-Sims ci ha fatto una donazione e non vorremmo sprecarla, perciò la useremo per fare l’hajj ed espiare le nostre colpe verso Allah»
Gli occhi della madre si dilatano facendo scendere ancora più lacrime di prima, la smorfia di dolore si trasforma in un sorriso, e subito abbraccia i figli urlando di gioia, «Oh, Signore! Che gioia sapere tutto questo!», mentre le ombre dei fratelli si incontrano sotto il lume della porta di casa a cui erano arrivati, tramando tutt’altri progetti.

Come continua la storia?

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  • Qualcosa di proibito… (50%)
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10 Commenti

  • Benvenuta su TheIncipit, la simpatica piattaforma dove simpatiche persone giocano l’un l’altra con le storie che partoriscono🙋🏼‍♀️❤️
    Ti dico la verità: hai scelto un tema scottante, e non ti nascondo che ho provato un po’ di disagio a immergermi nel momento familiare da te descritto. Ma probabilmente è una cosa mia, quindi non farci casoh XD XD
    Voto per qualcosa di proibito, con la speranza che tu ci stupisca.

  • Per caso ho cominciato a leggere il tuo racconto e mi sono accorta che l’hai appena pubblicato. Mi piace già! Anche se è sotto forma di umorismo credo che il messaggio che vuoi trasmettere sia molto importante.
    Comunque ho votato per qualcosa di proibito, aggiorna presto 🙂 ciao!

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