Sola in città

Bianco fermo

Vivo in questa città da una decina di anni. Qui ho frequentato e concluso l’università, ho condiviso appartamenti e ho acquisito il titolo di abilitazione per l’esercizio della professione forense.

Qui ho pianto, riso e mi sono ubriacata. Qui sono (o faccio) l’avvocato.

Forse ho un problema con le relazioni in generale, oppure, credibile anche questa, sono semplicemente noiosa: perseguo l’indipendenza ormai da tempo immemore, forse non ho stretto legami significativi o viscerali anche per quello. 
Fatto sta che, tra poco, questa sarà la città in cui ho vissuto per la maggior parte della mia vita, dal momento che mi sono allontanata dal paese natìo per una piacevole pausa dalla vita – la frequenza del liceo – in un’altra città ancora.
Qui sono arrivata al primo anno di università. Qui ci sto da tanto tempo. Ed è sempre qui che mi sento sola.

Dopo gli anni universitari trascorsi in stanza doppia in un trilocale condiviso, finalmente, ho acquisito la più che semi indipendenza economica e vivo in un bell’appartamento vicino al centro.

Svolgo un lavoro rispettato, non ho ancora compiuto 30 anni, guadagno decentemente e conosco sia “persone giuste”, utili dal punto di vista professionale, che persone buone, indispensabili per la vita.

Tuttavia, l’anno scorso, il bell’appartamento di cui sopra mi è divenuto stretto, nel senso che era troppo grande e vuoto per me sola, che, si, potrei aver anche la strada spianata per quello che ‘sto mondo performante chiama “successo”, ma sono così, in fondo, disinteressata a quello che non riesco a goderne.

Limite mio. Ho sempre fatto tutto nella speranza di esser ricordata come una “brava bambina”. Ora di anni ne ho 30 e faccio sesso occasionale aspirando allo stesso risultato.

Dicevo, l’anno scorso, complice forse la chiusura di una relazione importante ma senza futuro già agli esordi, quell’appartamento vuoto mi angosciava tanto da spingermi, tornando dal lavoro, a sedermi sola nei vari bar sotto casa.

Inizialmente prendevo più di due Campari spritz, poi ho virato su qualcosa più da donna, meno colorato e più elegante: uno o più calici di vino bianco, fermo.

A volte, quando per la vergogna o la noia non passavo il tempo al telefono con qualcuno tanto paziente da darmi retta, mi guardavo intorno.

Ora vi racconto cosa ho scoperto stando seduta a guardare e cosa ho sospettato origliando le conversazioni altrui.

Che cosa accade?

  • Cambio lavoro (33%)
    33
  • Mi ingegno (33%)
    33
  • Mi innamoro (33%)
    33
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6 Commenti

  • Ciao. I due capitoli che ci hai presentato sembrano scritti un po’ di fretta, inserendo tanto in pochi righi.
    Hai a disposizione 5000 caratteri e, visto che l’ultimo capitolo arriva prima di quanto ci si aspetti, dovresti cercare di sfruttarli appieno.
    La storia è interessante e le idee non ti mancano ma, se espandi la narrazione, risulta tutto più coerente e scorrevole. Ad esempio nella parte finale in cinque righi scrivi del ragazzo che le si avvicina, che le parla di un ristorante e che quel ristorante sarà il luogo in cui cenerò con un collega. Questa situazione avresti potuto descriverla più lentamente, specificando come fosse il ragazzo, le sensazioni della protagonista, le vicende che circondano quel ristorante e via dicendo.
    Facciamola innamorare di un uomo sposato e vediamo cosa ci porti nel terzo capitolo.
    A presto!

  • Ciao.
    Il capitolo è interessante. Una narrazione veritiera di quelle che sono le sensazioni di tanti giovani.

    Tranne qualche refuso, la storia è nel complesso molto scorrevole e si fa leggere. Mi è piaciuta come introduzione.

    Voto per un cambio lavoro e aspetto un capitolo in cui sfrutterai i 5000 caratteri dato che il capitolo 10 arriva velocemente.
    A presto 🙋‍♂️

  • Benvenuta su TheIncipit, la simpatica piattaforma dove simpatiche persone giocano l’un l’altra con le storie che partoriscono🙋🏼‍♀️❤️
    Ho trovato il tuo capitolo interessante e fresco, ma breve, cara! Perché così breve?
    Voto per Cambio Lavoro con la speranza che il secondo cap. ti esca fuori più lungo XD dai, ce la puoi fareh!

  • La descrizione rappresenta molto quello che vedo sui social networks: persone disilluse dai loro stessi risultati che credevano che il mondo fosse fatto per giudicarli sulla base di quello che facevano, sia in termini di studi che in termini affettivi. Ho votato per l’ingegno, perché traspare la volontà di far emergere qualcosa che abbia scoperto frequentando questi posti, e perché no, forse anche perché sarebbe il caso di vedere cosa può fare una persona forense di tutte le nozioni apprese, dopotutto non si è ancora capito di cosa si tratta nello specifico. A presto

  • Benvenuta, ho letto questo primo capitolo. Idea interessante che apre una ampia prospettiva, tutta da scoprire.
    La prosa è buona a parer mio anche se ho notato un paio di cose da segnalarti.
    …questa sarà la città in cui ho (avrò) vissuto…
    Tuttavia, l’anno scorso,(…) aspirando allo stesso risultato… ( tutto questo paragrafo è confuso e non si capisce cosa vuoi dire).
    Voto che ti innamori e ti sprono a utilizzare tutto lo spazio che la piattaforma ti mette a disposizione, 5000 caratteri.
    Alla prossima, ciao.🌻🙋‍♂️

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