Atto I - Come dare inizio a un evento cronico
Sono trascorsi tre gironi da quando tutta la mia vita è andata distrutta.
Quella mattina uscivo dalla porta di casa, salivo in macchina e impugnavo il volante di una vecchia Ford Focus di inizio secolo e in un momento, in un solo aberrante momento avevo avuto la strana impressione di trovarmi dentro una simulazione virtuale. Avete mai avuto la sensazione di trovarvi dentro la pelle sbagliata? Come se di colpo vi foste ritrovati a vivere dentro il guscio di un altro essere, la vista offuscata e una vocina dentro di voi che pronuncia “cosa ci faccio qui?”. In quel momento, avevo il piede sulla frizione e quelle quattro lettere, pronunciate pian piano, hanno bussato dentro la mia coscienza, generando un eco e una scossa che partita dalle punta delle dita è arrivata alla testa, in una sorta di elettroshock. Quella scarica elettrica mi aveva lasciato stordita e senza poca difficoltà, inspirando ed espirando, ero riuscita a rimettere in moto la macchina. Sapevo esattamente di cosa il mio corpo avesse bisogno e non volendo aspettare oltre, mi diressi verso il bar dove facevo colazione tutte le mattine: il Jolly.
Aprendo la porta, il fastidioso campanellino sopra di me aveva tintinnato, avvertendoli del mio arrivo. Il bar era pieno della classica clientela del mattino, non mancavano all’appello: la signora con la coda di cavallo laccata e il suo chihuahua isterico, l’uomo di mezz’età che leggeva la prima pagina del giornale sorseggiando il suo solito caffè con un po’ di schiuma, due ragazze della mia età con cui avevo seguito alcuni corsi universitari e, per ultimo, il ragazzino che la mamma lasciava al bar tutte le mattine, prima di andare al lavoro, lui faceva colazione e poi prendeva il pullman per andare a scuola.
Mario mi guardava da dietro al bancone con due occhi serafici, stava versando l’acqua leggermente frizzante alla signora con la coda di cavallo. Io avvertivo ancora il mio corpo muoversi lentamente, come se fossi sotto una specie di trance da zombie.
“Mario un caffè, per favore”, avevo detto.
Lui aveva annuito mormorando un sì, mettendosi istantaneamente all’opera. Era così Mario, parlava piano e a volte strascicava le parole come se le concludesse nella sua mente.
A proposito di caffè, era il secondo quella mattina. Se lo avesse saputo mia madre avrebbe arricciato le labbra e pronunciato il suo fastidioso “mhh”. Se avesse saputo che il caffè era diventato, ormai fin dall’adolescenza, un mio alleato e il momento di conforto che mi concedevo tutti i giorni, mia madre mi avrebbe costretto ad ascoltare uno dei suoi ansiosi discorsi assurdi. Soffriva da sempre di dolorosissimi emicrania e si era dichiarata un’autentica nemica di tutti gli stimolanti, definendoli “cibi anomali di provenienza extraterrestre”. Per me, invece, la caffeina rappresentava il Santo Graal.
Dopo aver preso qualche sorso della bevanda, ero salita in macchina e avevo imboccato la strada.
L’addetta alla segreteria mi fece un cenno del capo, guardandomi con quell’aria ammiccante, che era solita fare ma di cui quella volta non mi sorpresi. Judy, ecco il suo nome. La ragazza dalle lunghe ciglia da cerbiatto e un neo sulla parte sinistra dello zigomo. Nell’ufficio all’ingresso dove lavorava, o più probabilmente dove fingeva di lavorare, c’erano due scrivanie, una delle quali era solitamente occupata dal suo collega Euplio, un uomo tarchiato, con molta barba e pochi capelli, dalle mille sfumature di polo, che quella mattina non c’era. Passando accanto alla segreteria, Judy aveva mosso le labbra lentamente come a volermi sussurrare qualcosa, avevo sentito una sorta di “st“, “sp”, ma senza capire alcunché. Mi ero fermata di colpo girandomi a guardarla, ma l’avevo trovata intenta a dare informazioni a un uomo con gli occhiali da sole e il braccio appoggiato sul bancone. Che strano, avrei giurato che non ci fosse nessuno.
Niente panico mi ripetevo, non era la prima allucinazione uditiva o visiva che mi sembrava di avere nell’ultimo periodo, ero guidata dalle mie sensazioni alterate, causate dal forte stress. Nell’ultimo periodo ero in balia di una forte ansia che mi stava sottilmente portando verso stati mentali che qualcuno avrebbe facilmente definito paranoici. Sapevo bene da dove derivava quest’ansia diffusa e, con molta riluttanza, stavo per dirigermi alla fonte di tutti i miei problemi.
Una volta attraversato il doppio portone, l’odore nell’aria era quello di muschio, misto a un leggera nota di sapone per i piatti, il pavimento a scacchi era stato lavato da poco e si intravedeva la signora delle pulizie che si stava dirigendo con il suo carrellino verso le aule presenti al pian terreno. Una volta salita la prima rampa di scale e poi la seconda, avevo svoltato a destra lungo un angusto corridoio, per poi raggiungere una porta chiusa. Avevo imparato il tragitto a memoria e ormai mi sembrava di percorrerlo come un automa. Guardai la porta, ecco l’ufficio del professore Dante Senatore.
Chi si cela davvero dietro la porta dell'ufficio del professore Dante Senatore?
- C'è il professore Senatore. (13%)
- C'è il segretario Euplio. (38%)
- Non c'è nessuno. (50%)

30/09/2023 at 09:19
Buongiorno. Ho letto i due capitoli, e devo dire che il secondo è molto meglio del primo. Ci troviamo dunque in un’università, la protagonista ha un appuntamento ma il professore è assente. Chi, meglio di lui, potrebbe essere il candidato migliore per essere ucciso? Seguo e voto per Senatore, a presto.
OW.
28/09/2023 at 10:52
Hai creato un’atmosfera davvero coinvolgente in questo episodio. Il mistero e l’intrigo si fondono perfettamente con la normalità della vita quotidiana dei protagonisti, creando una tensione palpabile. Sono molto curioso di scoprire come la protagonista affronterà questa situazione inaspettata e come il mistero si svilupperà ulteriormente.
Il personaggio di Dante Senatore sembra avere un ruolo interessante nella trama, e la sua morte potrebbe aggiungere ulteriore complessità alla storia. Quindi, ho scelto lui per vedere come questa situazione influenzerà la trama e i personaggi rimanenti.
Non vedo l’ora di leggere il prossimo episodio!
28/09/2023 at 08:50
Ciao,
leggendo il capitolo 1 non avevo capito che la storia fosse ambientata in una Università.
Io direi che la vittima è Matias: secondo me aveva contattato la protagonista per rivelarle qualcosa, ma non ha fatto in tempo a parlarci. E magari, questo qualcosa potrebbe riguardare il professore, il quale potrebbe nascondere un segreto che sarebbe interessante scoprire nei prossimi capitoli.
A presto!
27/09/2023 at 19:17
Ciao cara ❤️ leggendo il tuo capitolo mi chiedo il perché dei discorsi diretti in corsivo: svelami l’arcano, ché così stanotte potrò dormire XD
Bello l’omicidio in cui si sceglie la vittima! Saresti pure potuta partire da qui, avrebbe funzionato comunque benissimo e ti saresti risparmiata un capitolo XD
Voterò per Matias, con la speranza di vederti in giro a commentare qualche storia XD Sei del partito Scrivo ma non Leggo, dì la verità XD XD
Watch your back 🙋🏼♀️❤️
27/09/2023 at 17:53
…con il morto entriamo nel vivo del dramma. La signora delle pulizie avrà il suo da fare e tu dovrai ancora correre parecchio, temo.
Bel capitolo, anticipo del dramma, brava.
C’è ancora la tendenza a girare un poco intorno alle cose, ad esempio qui :
“…Corsi istintivamente a perdi fiato, urla e richieste d’aiuto mi fecero entrare nell’aula, dove una donna con una divisa blu che poi riconobbi come la signora delle pulizie si accingeva a chiamare la polizia con gli occhi sgranati dal terrore. Il mio cervello non sembrava processare ciò che stava accadendo, finché la ragione non prese il comando e vidi, in fondo alla stanza oltre le file di sedie…”
Nulla di sbagliato ovviamente, ma sono sicuro che con una maggiore sintesi potevi essere più efficace.
Voto il prof. e aspetto il seguito. Ciaooo🙋♂️🌻
22/09/2023 at 18:31
Sono trascorsi tre gironi… peccato per questo errore, solo un refuso che capita però sulla parola sbagliata e alla prima riga del primo capitolo e diventa grave perché spegne un pò la voglia di continuare a leggere.
La storia tuttavia si presenta interessante, e ripaga il lettore.
Sullo stile non direi nulla per ora, vedremo il prosieguo. Mi limito a consigliarti una rilettura attenta e un uso parco di aggettivi e giri di parole… Ma avremo occasione di ritornare dulla cosa.
Benvenuta, auguri, ciaooo🌻🙋♂️
23/09/2023 at 08:24
Ciao fenderman, ti ringrazio per i consigli, molto molto utili. Per il resto… mannaggia a quell’erroraccio! 🤦♀️
Grazie e a presto!
22/09/2023 at 16:09
Ciao, l’episodio è coinvolgente e mi sembra faccia passare bene le sensazioni della protagonista. Mi sono piaciute le espressioni più colloquiali come la caffeina come il Santo Graal o percorrere il tragitto come un automa, rendono bene l’idea di quello che descrivi e secondo me aumentano l’immedesimazione. Lo stesso vale per la parte in cui parli di quello che avrebbe pensato la madre della protagonista riguardo al caffè. Per la prossima voto per non c’è nessuno!
23/09/2023 at 08:21
Ciao Federico, grazie per il tuo feedback!
22/09/2023 at 13:21
In attesa dell’ Evento Cronico del titolo vado a votare per non c’è nesuuuuno 😀
Ciao e benvenuta anche da parte mia 🙂
22/09/2023 at 16:04
Ciao Massimo, grazie per aver influenzato il corso della mia storia!
L’evento cronico si sta avvicinando 😁.
22/09/2023 at 10:53
Zayra benvenuta su TheIncipit.
Questo incipit mi piace molto dato che la base della tua storia è molto interessante. Un trauma ha causato alla protagonista queste allucinazioni e pian piano scopriremo l’entità del trauma e forse il responsabile. Molto interessante.
Da amante del mistero voto per: non c’è nessuno.
A presto!
22/09/2023 at 16:01
Ciao LichtHart, mi ha fatto molto piacere leggere il tuo commento. Grazie per il voto!
22/09/2023 at 10:03
Ciao Zayra,
Ho letto con grande interesse l’inizio del tuo racconto e devo dire che hai creato una scena intrigante e coinvolgente. La descrizione delle sensazioni di confusione e straniamento della protagonista è resa in modo molto realistico, facendoci entrare nella sua mente in modo profondo.
La tua scrittura è fluida e ben strutturata, il che rende la lettura piacevole. La protagonista sembra avere una profonda introspezione, e le tue descrizioni delle situazioni e dei luoghi sono dettagliate e ben articolate. Inoltre, hai creato un’atmosfera misteriosa e intrigante, soprattutto con l’apparizione dell’uomo con gli occhiali da sole nell’ufficio della segreteria.
Sono molto curioso di scoprire come si svilupperà la storia e cosa si nasconde dietro queste strane sensazioni e allucinazioni della protagonista. Continua così, e non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo!
In bocca al lupo con la tua scrittura!
22/09/2023 at 15:59
Ciao Gimbo,
Innanzitutto ti ringrazio, mi ha fatto molto piacere ricevere il tuo commento, cercherò di rendere il prossimo capitolo ancora più interessante.
A presto!
22/09/2023 at 09:07
Ciao cara e benvenuta su TheIncipit ❤️ la piattaforma dove simpatiche persone giocano scrivendo, leggendo e scegliendo il finale delle reciproche simpatiche storie 🙋🏼♀️
Un incipit pieno di roba, si vede che stai ancora cercando la strada giustah: continua così e vedrai che la troverai.
In attesa del delitto, del mistero o di quel che sarà, voterò per Senatore 🙋🏼♀️❤️
22/09/2023 at 15:53
Ciao Martha,
grazie per il feedback e per il benvenuto. Riguardo la storia, hai ragione è un inizio poco chiaro, ma troverò presto la strada giusta :). Grazie!
22/09/2023 at 08:08
Ciao,
Se devo dire la verità, sembra più l’incipit di un horror che di un giallo. Comunque lo trovo interessante.
Devo dire che sia l’opzione del professore che quella del segretario sono molto valide. Però voto per il segretario, visto che non è al suo posto e magari si trova proprio nell’ufficio del professore.
Attendo il seguito, a presto!
22/09/2023 at 15:47
Ciao Flavia,
ti ringrazio molto per aver letto il capitolo e per aver lasciato il commento. A presto!