Dove eravamo rimasti?
Atto II - Caramelle al gusto sangue
Quando ero bambina ogni domenica mattina accompagnavo mia nonna alla messa, mi mettevo le mie ballerine rosa, mi lasciavo fare le trecce dalla mamma, ed ero pronta per uscire di casa. La cosa che mi faceva svegliare con trepidazione non era la funzione in sé per sé, ma era la ricompensa che mi spettava dopo: la signora delle caramelle. La chiamavo così, la signora delle caramelle, una donna di mezza età con i suoi maglioni infeltriti e gli occhiali attaccati a una cordicella nera, usurata, che le arrivava sotto il seno. Gestiva un alimentari nel centro del paese e lì mi accompagnava la nonna dopo la messa, a prendere le caramelle gommose con lo zucchero attorno. La cosa che aspettavo ogni settimana era avere tra le mani quel sacchetto pieno zeppo di dolciumi, ma la parte che, solo al pensiero mi faceva salivare, era leccare via tutto lo zucchero per poi ingurgitare la caramella tutta liscia e scivolosa nell’esofago. Finivo così per mangiarmi l’intero pacchetto, con la nonna che puntualmente mi rimproverava, lo stomaco che mi doleva e in bocca un sentore amarognolo.
Era così che mi sentivo in quel momento, ferma davanti alla porta del professor Senatore. La bocca dello stomaco in tensione, la nausea, sulla lingua già il fetore della bile. Fissavo la targhetta quadrata all’altezza degli occhi, che recitava “Dante Senatore. Docente di filosofia teoretica”. Me ne stavo lì imbambolata, ma il rumore di ruote sul pavimento mi riscosse. Girai la testa sulla destra e vidi la signora delle pulizie che spingeva il carrello, si fermò a una porta, bussò ed entrò con tutto il suo arsenale. Buttai lì un sospiro e decisi di imitarla, alzai a fatica il braccio, chiusi la mano a pugno e lo battei sulla porta, toc toc. Non rispose nessuno, riprovai. Niente interruppe quel silenzio e dunque, decisi di aprire la porta. La scrivania era vuota, l’ufficio era stato lasciato con la finestra aperta e la tenda di leggero voile che si muoveva sinuosa a colpi di vento, era l’unica cosa che animava quella stanza. Di solito il professore era un uomo molto meticoloso con gli appuntamenti, preciso nella gestione degli orari sia con gli studenti che nell’organizzazione delle lezioni. Era l’orario di visita ma quella mattina, evidentemente, il professore aveva avuto un imprevisto o un qualsiasi contrattempo.
Tirai un respiro di sollievo senza accorgermene e, mentre stavo per girarmi e ritornare sui miei passi, vidi una serie di fogli sparsi sul pavimento ai piedi della poltrona di pelle verde. Probabilmente erano caduti dalla scrivania a causa della finestra aperta, mi avvicinai e li raccolsi, erano moduli per la richiesta di un passaporto. Poggiandoli sulla scrivania, i lembi gialli di un post-it erano sbucati tra due fogli, lo estrassi e lessi quello che era stato appuntato con una biro nera “domani 10:15 a.m.”, niente che fosse di mio interesse e lo rimisi al suo posto incastrandolo tra i fogli. Prima di andarmene guardai un’ultima volta la stanza, pensando a quanto un luogo così banale come l’ufficio di un’università potesse assumere delle connotazioni di disperata tristezza, mi girai chiudendomi la porta alle spalle.
“Ehi”.
Alzai gli occhi e incontrai lo sguardo sorridente di Matías, quella mattina aveva i capelli ricci in disordine e i bermuda color cachi, sembrava il ritratto della spensieratezza in persona.
“Ehi, ciao” risposi, contraccambiando il sorriso.
“Sei stata al ricevimento con il prof?” mi chiese, guardando la porta dietro di me.
“No, sfortunatamente non è in ufficio, dovrò mandargli una e-mail”, risposi.
“Ti conviene. Io sto andando a lezione dalla Persio…Angela è già lì, ci vediamo dopo?” mi domandò.
Io risposi di sì, ci salutammo e decisi di impiegare il resto della mattinata in biblioteca.
Avevo ormai consultato già tre volumi sulle radici dell’empirismo, quando il mio telefono trillò avvisandomi dell’arrivo di un messaggio. Era Matías che mi chiedeva di raggiungerlo in cortile per la pausa pranzo. Mandai una e-mail al professore chiedendogli se avesse avuto tempo per ricevermi quel pomeriggio, spiegandogli di avere parecchia urgenza. Raccolsi la borsa e il telefono e mi incamminai verso il cortile. Avevo ormai raggiunto l’ultimo piano quando lo strillo disperato di una voce femminile mi fece fermare. Mi voltai verso la fonte di tanto rumore, il corridoio che portava all’aula magna. Corsi istintivamente a perdi fiato, urla e richieste d’aiuto mi fecero entrare nell’aula, dove una donna con una divisa blu che poi riconobbi come la signora delle pulizie si accingeva a chiamare la polizia con gli occhi sgranati dal terrore. Il mio cervello non sembrava processare ciò che stava accadendo, finché la ragione non prese il comando e vidi, in fondo alla stanza oltre le file di sedie, quella figura spalmata sulla cattedra, una rosa bianca in mano e un coltello affondato nel petto. Rivoletti di sangue creavano un sentiero che partiva dal corpo senza vita fino al pavimento, in un’immagine dallo spettrale retrogusto biblico.
Chi dei seguenti personaggi è stato assassinato?
- Matías - l'amico fidato (40%)
- Dante Senatore - il docente di filosofia (60%)
- Judy - la segretaria (0%)

30/09/2023 at 09:19
Buongiorno. Ho letto i due capitoli, e devo dire che il secondo è molto meglio del primo. Ci troviamo dunque in un’università, la protagonista ha un appuntamento ma il professore è assente. Chi, meglio di lui, potrebbe essere il candidato migliore per essere ucciso? Seguo e voto per Senatore, a presto.
OW.
28/09/2023 at 10:52
Hai creato un’atmosfera davvero coinvolgente in questo episodio. Il mistero e l’intrigo si fondono perfettamente con la normalità della vita quotidiana dei protagonisti, creando una tensione palpabile. Sono molto curioso di scoprire come la protagonista affronterà questa situazione inaspettata e come il mistero si svilupperà ulteriormente.
Il personaggio di Dante Senatore sembra avere un ruolo interessante nella trama, e la sua morte potrebbe aggiungere ulteriore complessità alla storia. Quindi, ho scelto lui per vedere come questa situazione influenzerà la trama e i personaggi rimanenti.
Non vedo l’ora di leggere il prossimo episodio!
28/09/2023 at 08:50
Ciao,
leggendo il capitolo 1 non avevo capito che la storia fosse ambientata in una Università.
Io direi che la vittima è Matias: secondo me aveva contattato la protagonista per rivelarle qualcosa, ma non ha fatto in tempo a parlarci. E magari, questo qualcosa potrebbe riguardare il professore, il quale potrebbe nascondere un segreto che sarebbe interessante scoprire nei prossimi capitoli.
A presto!
27/09/2023 at 19:17
Ciao cara ❤️ leggendo il tuo capitolo mi chiedo il perché dei discorsi diretti in corsivo: svelami l’arcano, ché così stanotte potrò dormire XD
Bello l’omicidio in cui si sceglie la vittima! Saresti pure potuta partire da qui, avrebbe funzionato comunque benissimo e ti saresti risparmiata un capitolo XD
Voterò per Matias, con la speranza di vederti in giro a commentare qualche storia XD Sei del partito Scrivo ma non Leggo, dì la verità XD XD
Watch your back 🙋🏼♀️❤️
27/09/2023 at 17:53
…con il morto entriamo nel vivo del dramma. La signora delle pulizie avrà il suo da fare e tu dovrai ancora correre parecchio, temo.
Bel capitolo, anticipo del dramma, brava.
C’è ancora la tendenza a girare un poco intorno alle cose, ad esempio qui :
“…Corsi istintivamente a perdi fiato, urla e richieste d’aiuto mi fecero entrare nell’aula, dove una donna con una divisa blu che poi riconobbi come la signora delle pulizie si accingeva a chiamare la polizia con gli occhi sgranati dal terrore. Il mio cervello non sembrava processare ciò che stava accadendo, finché la ragione non prese il comando e vidi, in fondo alla stanza oltre le file di sedie…”
Nulla di sbagliato ovviamente, ma sono sicuro che con una maggiore sintesi potevi essere più efficace.
Voto il prof. e aspetto il seguito. Ciaooo🙋♂️🌻
22/09/2023 at 18:31
Sono trascorsi tre gironi… peccato per questo errore, solo un refuso che capita però sulla parola sbagliata e alla prima riga del primo capitolo e diventa grave perché spegne un pò la voglia di continuare a leggere.
La storia tuttavia si presenta interessante, e ripaga il lettore.
Sullo stile non direi nulla per ora, vedremo il prosieguo. Mi limito a consigliarti una rilettura attenta e un uso parco di aggettivi e giri di parole… Ma avremo occasione di ritornare dulla cosa.
Benvenuta, auguri, ciaooo🌻🙋♂️
23/09/2023 at 08:24
Ciao fenderman, ti ringrazio per i consigli, molto molto utili. Per il resto… mannaggia a quell’erroraccio! 🤦♀️
Grazie e a presto!
22/09/2023 at 16:09
Ciao, l’episodio è coinvolgente e mi sembra faccia passare bene le sensazioni della protagonista. Mi sono piaciute le espressioni più colloquiali come la caffeina come il Santo Graal o percorrere il tragitto come un automa, rendono bene l’idea di quello che descrivi e secondo me aumentano l’immedesimazione. Lo stesso vale per la parte in cui parli di quello che avrebbe pensato la madre della protagonista riguardo al caffè. Per la prossima voto per non c’è nessuno!
23/09/2023 at 08:21
Ciao Federico, grazie per il tuo feedback!
22/09/2023 at 13:21
In attesa dell’ Evento Cronico del titolo vado a votare per non c’è nesuuuuno 😀
Ciao e benvenuta anche da parte mia 🙂
22/09/2023 at 16:04
Ciao Massimo, grazie per aver influenzato il corso della mia storia!
L’evento cronico si sta avvicinando 😁.
22/09/2023 at 10:53
Zayra benvenuta su TheIncipit.
Questo incipit mi piace molto dato che la base della tua storia è molto interessante. Un trauma ha causato alla protagonista queste allucinazioni e pian piano scopriremo l’entità del trauma e forse il responsabile. Molto interessante.
Da amante del mistero voto per: non c’è nessuno.
A presto!
22/09/2023 at 16:01
Ciao LichtHart, mi ha fatto molto piacere leggere il tuo commento. Grazie per il voto!
22/09/2023 at 10:03
Ciao Zayra,
Ho letto con grande interesse l’inizio del tuo racconto e devo dire che hai creato una scena intrigante e coinvolgente. La descrizione delle sensazioni di confusione e straniamento della protagonista è resa in modo molto realistico, facendoci entrare nella sua mente in modo profondo.
La tua scrittura è fluida e ben strutturata, il che rende la lettura piacevole. La protagonista sembra avere una profonda introspezione, e le tue descrizioni delle situazioni e dei luoghi sono dettagliate e ben articolate. Inoltre, hai creato un’atmosfera misteriosa e intrigante, soprattutto con l’apparizione dell’uomo con gli occhiali da sole nell’ufficio della segreteria.
Sono molto curioso di scoprire come si svilupperà la storia e cosa si nasconde dietro queste strane sensazioni e allucinazioni della protagonista. Continua così, e non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo!
In bocca al lupo con la tua scrittura!
22/09/2023 at 15:59
Ciao Gimbo,
Innanzitutto ti ringrazio, mi ha fatto molto piacere ricevere il tuo commento, cercherò di rendere il prossimo capitolo ancora più interessante.
A presto!
22/09/2023 at 09:07
Ciao cara e benvenuta su TheIncipit ❤️ la piattaforma dove simpatiche persone giocano scrivendo, leggendo e scegliendo il finale delle reciproche simpatiche storie 🙋🏼♀️
Un incipit pieno di roba, si vede che stai ancora cercando la strada giustah: continua così e vedrai che la troverai.
In attesa del delitto, del mistero o di quel che sarà, voterò per Senatore 🙋🏼♀️❤️
22/09/2023 at 15:53
Ciao Martha,
grazie per il feedback e per il benvenuto. Riguardo la storia, hai ragione è un inizio poco chiaro, ma troverò presto la strada giusta :). Grazie!
22/09/2023 at 08:08
Ciao,
Se devo dire la verità, sembra più l’incipit di un horror che di un giallo. Comunque lo trovo interessante.
Devo dire che sia l’opzione del professore che quella del segretario sono molto valide. Però voto per il segretario, visto che non è al suo posto e magari si trova proprio nell’ufficio del professore.
Attendo il seguito, a presto!
22/09/2023 at 15:47
Ciao Flavia,
ti ringrazio molto per aver letto il capitolo e per aver lasciato il commento. A presto!