Dove eravamo rimasti?
Quando diventammo amici
ROAR!
“SCAPPATE!” urlò Kona, e io senza pensarci troppo corsi via.
Scusate, dal ricordo della paura stavo dimenticando di presentarmi.
Sono Hatty, abito nella valle di Rauss insieme a mio padre e a mia sorella Maya. Mia madre è morta tanto tempo fa, non ricordo neppure il volto.
Ma non voglio perdere tempo a raccontarvi la storia della mia vita, anche perché c’è poco da dire. Posso solo dire che ho una sorella antipatica e che mi tratta come una stupida e che mio padre è sempre dalla sua parte, anche quando ha torto.
Quel giorno non ricordo più per quale motivo avevo litigato con papà. Ma ero così arrabbiata che quando al fiume incontrai Kona e Ikki pensai “Ecco. Vado a farmi un giro con i figli di Rudar, così faccio un dispetto a papà”. Di Sicuro Kona non l’ha detto, ma tra i nostri padri non scorre buon sangue. Hanno due modi diversi di pensare, ed essendo uno lo sciamano e l’altro il capo cacciatore partecipano alle riunioni degli anziani. Dove finisce sempre che litigano.
Ecco, sto parlando troppo. Torniamo alla storia.
Scappammo dal nostro nascondiglio, per mia fortuna Goeid non mi stava inseguendo. Peccato invece per Kona e Ikki.
La tigre puntò su di loro proprio per via che Ikki rallentava Kona.
Per rallentare la tigre Kona piegò il ramo di un albero e dopo aver mollato la presa colpi la belva in pieno volto. “Scappa Hatty! Non pensare a noi!” mi urlò correndo via.
Non sapevo che fare, da una parte volevo fuggire il più lontano possibile, dall’altra non mi andava di abbandonarli, anche perché tutto questo stava avvenendo per colpa mia. Le gambe mi tremavano e il cuore pompava a mille. Ma alla fine presi una scelta. Corsi in direzione del pericolo!
Vidi che Kona e Ikki si erano arrampicati su un albero, e Goeid con gli artigli cominciò a scorticare la pianta neanche fosse un elefante.
Afferrai dei sassi e cominciai a lanciarli contro la tigre. Lei si girò di scatto e quasi me la feci sotto nel vedere il suo sguardo.
Senza perdere tempo corsi via il più velocemente possibile. Non avevo un piano ben preciso, volevo solo farla allontanare per permettere a Kona e Ikki di salvarsi.
All’Improvviso inciampai e caddi a terra sbucciandomi le ginocchia. Appena vidi Goeid il terrore si trasformò in disperazione più totale.
Era vicinissima, tanto che vedevo i suoi denti e sentivo il puzzo del suo alito. E stavolta me la feci veramente sotto dalla paura.
Per me sembrava giunta la fine. In quel momento mi domandai se mio padre e mia sorella avrebbero pianto o no alla mia morte.
“HATTY!” urlò Kona saltando sopra Goeid per poi avvolgere la sua testa dentro la borsa a tracolla. Poi si gettò a terra mentre la tigre cominciava a dimenarsi cercando di togliersi la sacca.
“Presto Hatty, andiamo! Riesci a camminare?” mi chiese Kona alzandomi da terra.
Mi sentivo troppo felice che era tornato a salvarmi.
Avvenne però che nella foga Goeid colpì Kona graffiandogli la schiena.
“AHHH!!” urlò dal dolore.
“Kona!” urlai anch’io, e anche se ferita lo presi per mano per poi scappare via.
Apparve Ikki, che cominciò a piangere vedendo le condizioni di suo fratello. Poverino.
“Hatty, tutto bene?” chiese con un filo di voce Kona.
“Kona scusa, tutto questo è colpa mia, avrei dovuto ascoltarti invece di fare la cocciuta!” le dissi con le lacrime agli occhi e triste più che mai.
“L’importante è che sei salva, per il resto è solo un graffio”.
“Diciamo tre” mi sfuggì nello specificare il danno. Aveva il segno di tre artigliate su tutta la schiena!
“Dobbiamo scappare, Goeid sarà qui…”.
“Tranquilla, prima ho riempito la borsa di erbe speciali che ho trovato in giro, mio padre mi ha insegnato che disorientano il fiuto dei predatori, se siamo fortunati Goeid non ci darà più la caccia”.
Già, lo speravo anch’io.
Cominciammo a muoversi, Ikki davanti mentre io aiutavo Kona a camminare.
Calò la notte e temevo che ci saremmo dovuti trovare un riparo.
Ma improvvisamente vedemmo le luci delle torce, erano gli adulti venuti a cercarci.
“Siamo qui!” urlò Ikki che come una scheggia corse verso di loro.
Da una parte ero felice, dall’altra avevo paura.
I miei timori si rivelarono fondati. Si tenne una riunione degli anziani per decidere la punizione per me e Kona. Ikki venne escluso perchè ancora troppo piccolo. Ricordo però che non fu contento di questa scelta.
Ci chiesero cosa fosse successo. E alla fine si decise che saremmo stati sculacciati davanti a tutti nel centro del villaggio.
“Ma perché? Ho detto che è stata tutta colpa mia!”.
“Di chi sia colpa non c’interessa, tutti e due sapevate benissimo che la giungla è pericolosa e che non dovete avventurarvi dentro!” disse il padre di Kona.
Il mio invece mi stava guardava male. Sicuramente dopo la punizione me ne avrebbe data un’altra.
Arrivò il momento delle sculacciate e vi dico che ancora oggi al ricordo mi viene male alle natiche.
Mentre me le davano guardai Kona negli occhi.
Lui mi sorrise. E anch’io feci un sorriso, stavolta sincero.
E da lì nacque la nostra amicizia.
Bene, i nostri protagonisti si sono salvati dalla furia di Goeid. Facciamo un salto temporale di qualche anno. Come cominciamo il capitolo?
- Kona va a farsi un giro (0%)
- Kona va dallo sciamano (40%)
- Kona va a caccia (60%)

29/11/2023 at 14:32
Un emissario di Huret, nonostante la scelta non sia sia stata per nulla semplice.
Continuo a seguirti con piacerti.
-Ross-
Ps: in bocca al lupo per il concorso!!!