Un mondo di soldi

Dove eravamo rimasti?

E ora che cosa deve fare Boris? Riprende la chiacchierata con tono serio e professionale. (67%)

La persecuzione del vincitore

La tentazione d’interrompere bruscamente la chiamata era forte ma Boris riuscì a resistere.
– Complimenti, hai vinto! Ritira subito il tuo mondo di soldi! – ripeté per l’ennesima volta la voce metallica.
– E va bene! – esclamò il giovane, schioccando la lingua al palato. – Dove devo andare per ritirare questo “mondo di soldi”?
– Invia subito una mail all’indirizzo “mondodisoldi@soldimail.com” per procedere al ritiro del premio.
– Come, scusi? Non ho compreso bene. – Boris aveva capito perfettamente ma era stupito dalla reazione della voce metallica.
Se era un messaggio pre-registrato, come poteva aver risposto alla sua domanda?
Forse era una strana coincidenza.
– Invia subito una mail… – la voce tornò a ripetersi e Boris prese nota dell’indirizzo e-mail.
– Lo farò, grazie per avermi selezionato come vincitore e arrivederci. – una volta conclusa la telefonata, Omodefici restò a fissare lo schermo del cellulare. – Col cavolo che lo farò! – esclamò a gran voce, ridacchiando e immergendo la testa sul cuscino.
Passarono un paio d’ore e finalmente il giovane ritornò al computer, assicurandosi del suo normale funzionamento. – Tsé, Gisberto si preoccupa sempre inutilmente… – mormorò, scuotendo il capo.
Dopo essersi perso nei meandri dei social network, andò a controllare la sua posta elettronica scoprendo che un anonimo gli aveva inviato ben centodue messaggi.
– Ma che diavolo? – con non molto stupore, scoprì che il contenuto delle mail non era altro che l’indirizzo mondodisoldi@soldimail.com ripetuto di continuo.
– Ora stiamo esagerando… – trattenne un’imprecazione, cestinando tutte le mail e andando sul motore di ricerca per scoprire eventuali dettagli sui possessori di questo particolare indirizzo e-mail.
Non scoprì nulla ma in compenso la posta elettronica tornò ben presto a riempirsi di altri messaggi, tutti uguali.
– Deve trattarsi per forza di un maledettissimo virus… mi sono lasciato fregare come il peggiore degli idioti. – si massaggiò la fronte con la mano destra mentre sul motore di ricerca gli uscì un piccolo avviso che gli chiedeva: “forse cercavi il mondo di soldi che hai vinto?”
Dinanzi a quella visione, Boris allontanò di colpo la mano dal mouse, alzandosi e indietreggiando di alcuni passi. – Questa è fantascienza. Sto sognando?
– Problemi? – Gisberto apparve sulla soglia della stanza, sbadigliando senza alcun pudore.
– No… cioè, sì… credo. Non lo so.
– Oh, wow. Tutto bene, sì?
– Tu sei reale? – chiese Boris, allungando la mano destra e pungolando il naso dell’amico.
– Ehi, ehi, giù le mani. Che ti sei fumato? Avevamo detto… niente uso di droghe!
– Non ho… oh diamine. – Omodefici chinò il capo e puntò l’indice contro il monitor del computer. – Guarda lì… ma non osare prendermi in giro, chiaro?
– Uh? – Gisberto si avvicinò al computer e scoppiò a ridere. – Ahahaha! Non dirmi che credi a queste favole? Secondo te questi tizi vogliono dare un mondo di soldi… a te? Ma per favore!
– Infatti non ci credo ma… non riesco a liberarmene. Mi hanno anche contattato sul cellulare.
– Sul serio? Ah, questo è divertente. – Gisberto non sembrava comprendere la gravità della cosa, mostrandosi fin troppo entusiasta.
– Mi vergogno tantissimo a chiedertelo…
– No, non ci vengo a letto con te. – Gisberto lo interruppe subito, portandosi la mano sinistra al petto. – Io ti vedo solo come un amico.
– Sei un colossale idiota!
– Suvvia, il mondo è pieno di bei fustacchioni. Certo, non affascinanti come il sottoscritto, ma…
– Mi serve il tuo aiuto per liberarmi da questa dannata truffa. – annunciò Boris, sbuffando.
– Cioè, tu fai i disastri e io devo aiutarti?
– Io non ho fatto niente!
– Lo sai che è la stessa affermazione che fanno i criminali? – Gisberto ammiccò all’amico e si mise al computer, iniziando a smanettare velocemente. – Temo di non poterti aiutare più di tanto…
– Il grande Gisberto si trova in difficoltà?
– Ah-ah, c’è solo un grosso problema. – annunciò l’amico, schioccando le dita.
– E sarebbe?
– A momenti inizia la mia serie televisiva preferita e non posso proprio perdermela.
– Stai scherzando!
– Io non scherzo mai sulle cose serie. A dopo. – il ragazzo sventolò la mano destra in aria e lasciò la stanza.
– Sono senza parole… – biascicò Boris mentre il cellulare iniziò a squillare. – Pronto?
– Bello di papà, come stai? Tutto bene? Ho avuto la bella notizia! Quando ci porti alle Hawaii? O preferisci le Maldive? No, aspetta… tu vuoi portarci alle Bahamas!
– Papà? – il padre di Boris, Ottone, era un uomo di quasi cinquant’anni, allegro e socievole.
– Potresti anche portarci a cena in uno di quei locali assurdi tipici dei ricconi… io e la mamma ce lo meritiamo dopo tutti i sacrifici che abbiamo fatto per te, no?
– Posso sapere che cosa stai dicendo?
– La voce metallica ci ha detto tutto.
– Quale voce metalli… oh no.
– Oh sì, oh sì. Complimenti per il tuo mondo di soldi, figliolo!

Boris è chiaramente nei guai. Che soluzioni gli suggerite?

  • Assecondare la "voce metallica" e vedere cosa ne esce fuori. (0%)
    0
  • Raccontare tutto a suo padre e chiedergli aiuto. (0%)
    0
  • Spegnere la televisione a Gisberto e convincerlo ad aiutarlo. (100%)
    100
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16 Commenti

  • Ciao, prima storia che leggo, su questo sito. La trovo divertente e non annoia mai. Hai il pregio di rendere credibili i personaggi, che hanno un loro modo di parlare ed una loro personalità. Mi ricorda molto un film horror, forse thailandese, che pero’ prende una piega del tutto diversa. Il tizio riceve dei bonifici sul conto dalla voce misteriosa, ogni qualvolta compie atti sempre piu’ atroci. Un saluto.

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