Dove eravamo rimasti?
Deja Vu
‘Bene allora è deciso’, si affrettò a dire Edward, anticipando qualsiasi risposta di Joshua. Sapeva che sebbene potesse essere considerato geniale in molti settori, sicuramente era un asino nel capire quando piaceva ad una donna. Sarebbe stato anche capace di rifiutare l’invito di Annie pensando che lei lo avesse detto solo per formalità.
‘Joshua, hanno anche recuperato le nostre moto. Esco con voi così ti mostro dove è la tua.’, aggiunse poi.
Salutato tutti e in qualche modo grati ad Edward, Joshua ed Annie presero la moto e si avviarono verso casa di lei.
Era ormai notte quando Joshua ed Annie attraversarono il confine francese per raggiungere casa a Chevrier, un piccolo comune rurale con meno di 500 abitanti, a 15 minuti dal CERN. Dopo qualche minuto di strada di campagna, un casale rurale apparve alla vista di Joshua, aveva un aspetto piacevole ed era immerso in un ampissimo spazio di verde. Il luogo era però molto isolato e Joshua non poté fare a meno di provare una certa ansia. Spento il motore, scesero dalla moto ed il silenzio era pressoché assoluto. Gli pareva che da un momento all’altro qualcuno sarebbe potuto sbucare d’improvviso dal buio e tentare di ucciderlo di nuovo. Cercava di rassicurarsi pensando che in fondo solo pochi fidati sapevano che lui sarebbe andato a casa di Annie. Non fece in tempo a finire il suo pensiero che un rumore improvviso alle sue spalle gli produsse una scarica di adrenalina, facendolo sobbalzare.
Annie fu presa alla sprovvista dalla sua reazione e non poté fare a meno di sussultare a sua volta ma poi, sorridendo, si affrettò a dire, ’non è niente, è solo il vecchio inquilino di questa casa’. Joshua si girò, confuso, e vide alle sue spalle un grosso gatto tigrato che lo osservava con curiosità ed altrettanta circospezione, anche lui sorpreso del rumore che aveva provocato facendo rovesciare un sacco pieno di barattoli, destinati alla raccolta differenziata.
Quanto appena accaduto, paradossalmente, fece scaricare un po’ della tensione fino allora accumulata e Joshua si sentì, finalmente, meno teso.
Entrati in casa, fu il primo a farsi una bella doccia ristoratrice mentre Annie, frettolosamente, preparava alla meglio una stanza per lui. Rinfrescato e decisamente più rilassato, Joshua si offrì di preparare la cena. Improvvisò qualcosa con quanto c’era in casa, mentre Annie si preparava a sua volta per la notte.
Aveva appena finito di apparecchiare la tavola per la cena, quando vide Annie arrivare. Ebbe nuovamente un Deja Vu. Già la prima volta che l’aveva vista provò la forte sensazione di aver già vissuto quell’evento; ora ancora di più.
La casa era composta da due piani: il pian terreno era un unico ampio ambiente con angolo cottura, tavolo da pranzo e un divano posizionato difronte ad un televisore fissato alla parete. Il piano superiore aveva due camere da letto ed il bagno. Annie era appena scesa dalle scale e si stava dirigendo verso il tavolo da pranzo dove Joshua stava in piedi ad aspettarla. Gli apparve in mente tutta la scena come se fosse un ricordo lontano e non solo quel momento, ma anche cosa sarebbe successo dopo. Ricordava di lei e lui a discutere di fisica quantistica e a formulare ipotesi per i nuovi esperimenti al CERN.
‘ Joshua dove sei?’, chiese Annie vedendolo imbambolato.
‘Cosa?-Ah, scusa ero soprappensiero’
‘Me ne sono accorta’, aggiunse Annie sorridendo e con voce piacevolmente bassa.
Si sedettero e durante la cena Annie aggiornava Joshua su quello che aveva imparato in quei primi giorni di lavoro e su come pensavano di organizzare il lavoro per i giorni a seguire.
Joshua in silenzio ascoltava ma non era realmente concentrato, perché più era lì e più non poteva fare a meno di pensare che tutto sommato quell’ambiente gli era familiare. Come se in quella casa ci fosse già stato in un passato tanto lontano da aver sbiadito i ricordi. Non poteva essere. Sapeva che di fatto aveva conosciuto Annie da pochi giorni e che mai sarebbe potuto essere stato in quel locale prima di allora. Forse lo stress e la stanchezza di un giorno in cui aveva rischiato di essere ucciso gli stava scombussolando il cervello. Questo ragionamento però gli riportò alla mente proprio quegli attimi vissuti prima di arrivare al CERN, quando aveva creduto di morire. Non è un modo di dire che in quei momenti tutta la vita ti scorre d’avanti; è una reazione scatenata da una formazione di tessuto nervoso dell’encefalo, l’Amigdala. Questa è particolarmente attiva in situazioni di pericolo, analizza l’esperienza corrente con quanto già accaduto nel passato e ci comanda precipitosamente di reagire ad una situazione presente secondo paragoni di episodi simili, anche di molto tempo prima. Joshua lo sapeva e sapeva che i ricordi passatigli in mente in quel momento erano ricordi reali impressi nel suo cervello, quello che non riusciva a spiegarsi era: perché in quei ricordi erano presente Annie, Mike ed altre persone che ancora non aveva conosciuto e addirittura altri che non riconosceva ancora?
Joshua non sa se raccontare tutto ad Annie, teme che lo considererebbe fuori di testa, infondo lui stesso non sa che pensare.
- Non racconta niente ad Annie ma lo dice a qualcun altro. (13%)
- Decide di rischiare e raccontare tutto ad Annie sperando che lei possa aiutarlo a capire. (50%)
- Per ora se lo tiene per se e fa finta di niente (38%)

31/08/2015 at 22:01
Ho votato per Mike. Magari sentiamo parlare ancora un po’ di fisica.
Bella la scelta della location, tra rurale e tecnologico.
Non mi convince l’idea che una che lavora al Cern, abbia così tanta voglia di vedere un veggente.
01/09/2015 at 13:53
Bravo, la tua osservazione è giusta. Qualcosa era spiegato nel racconto precedente, ma non è necessario leggerlo (mi vergogno per come l’ho scritto). Diciamo che questo è un set-up (un indizio) che servirà poi, sempre che riesca a scrivere bene la storia. Ma serve ricordare che Annie è una Cosmologa non una Fiscia, I cosmologi sono con un piede nella fisica ed uno nella metafisica.
Grazie per essere passato, verrò anche io a trovarti, recuperando gli episodi che hai già scritto. Ciao.
31/08/2015 at 12:10
Io voto Edward perché, se è vero conoscenza scientifica ed intelligenza funzionino bene nella fantascienza, questa “cosa” che rimane dietro le quinte mi sembra più adatta ad essere scoperta con intuito e deduzione logica; ad onor del vero, farei che la scintilla di Edward scatti per un qualcosa scoperto da Mike 😉
Ciao 🙂
PS: Mi sono sganasciato dalle risate quando ho letto Dottr Who. D’altronde credo sia un cognome comune in oriente, ma la cosa fa ugualmente divertire 😉
31/08/2015 at 18:25
Grazie per il commento. Si in effetti volevo ironizzare sul fatto che Who è un cognome reale in Cina e allo stesso tempo richiama la serie Dott. Who che viaggia nel tempo. Dato che il personaggio della mia storia è un presunto Veggente dovendogli trovare un nome ho scelto questo un po’ irriverente. Come forse hai già letto in un altro commento la cosa buffa è che un giorno veramente mi presentarono un prof. cinese introducendolo come Dott. Who e poco non ci è mancato che gli ridessi in faccia.
31/08/2015 at 11:46
Joshua.
Ho trovato poco convicnente la tua scrittura laddove la voce narrante non chiarisce ciò che vede o percepisce, utilizzando termini come: una sorta di…, molto particolare…., oppure quando non spieghi in che modo e perché erano certi che l’astrologo stesse dicendo esattamente ciò che la donna voleva sentire. Insomma trovo che la storia sia complessa e la narrazione a volte rimanga in superficie. E’ possible che dipenda da una tua scelta mirata, tuttavia si resta interdetti. Generalmente si piazzano set-up e poi si va avanti. Quando arriva il momento giusto, i set-up si risolvono con i pay-off. Ma se tu inserisci indizi vaghi, non sono sufficienti per considerarli dei set-up, e restano solo notizie vaghe. Ti dico queste cose perché scrivi roba complessa, se fosse una favoletta, non sarebbe necessario inserire tante regole 😉
31/08/2015 at 16:51
Ciao. Le tue osservazioni mi insegnano molto ed io voglio imparare. Grazie.
In effetti non riesco ancora a gestire gli episodi e i 5000 caratteri. Proprio il punto che hai notato tu, “una sorta di assistente.”,’ è una scena che ho tagliato per rientrare nei 5000 caratteri ed ora che me lo hai fatto notare mi rendo conto che risulta monca, infatti si sarebbe capito poi che non era un assistente ma semplicemente la moglie. Anche le considerazioni sul fatto che era un ciarlatano le ho tolte per spazio e perché temevo che potevano annoiare. Avrei dovuto semplicemente dividere l’episodio ma non ne ho avuto l’ardore.
In effetti vorrei offrire innumerevoli indizi che solo alla fine dovrebbero far capire il finale ma probabilmente non può funzionare per il fatto che la storia è ad episodi e se gli indizi sono troppi; alla fine sarà impossibile ricordarli tutti. Ci sto riflettendo solo ora che me lo hai fatto notare. 🙂 Vediamo se riesco ancora a rimediare, sono a metà storia forse qualcosa posso ancora fare ;-).
PS: Ho appena letto il tuo racconto SHIMPU. Magistrale il finale.
31/08/2015 at 09:31
“colui che presentatosi come Dottor Who”
Palese riferimento alla serie inglese di oltre mezzo secolo.
31/08/2015 at 11:03
E’ vero, ma sai la verità è che io ho conosciuto davvero un Professore cinese che si chiamava Who di cognome! Immagina quando me lo presentarono come Dott. Who. Gli stavo facendo una risata in faccia. Ho poi verificato che Who è un cognome alquanto comune in Cina.
31/08/2015 at 11:17
Se il dottore che hai inserito nel racconto è di rigine cinese, avresti dovuto specificarlo, perché sembra essere un amante della serie inglese. Se poi è di origine asiatica e gli piace la serie, è un’altra cosa.
28/08/2015 at 23:26
Veggente, Veggente!
Mi sta piacendo come sta venendo scritta. Sono convinto che non serva più azione, ma solo più “movimento”: i personaggi sembrano molto statici quando parlano tra di loro (lo so: è un problema che ho anch’io quando faccio parlare i personaggi).
Ciao 🙂
29/08/2015 at 08:56
Bentornato. Grazie per il commento. Sono d’accordo con te. Devo trovare il modo di dare più movimento. Vediamo se ci riesco nel prossimo episodio.
25/08/2015 at 12:16
Sarebbe interessante che, a questo punto, incontrasse un veggente…
Mi sono messa in pari e ti seguo volentieri, non fosse altro che per i tuoi evidenti miglioramenti. Dal primo racconto a questo c’è un gran salto di qualità.
Interessante il concetto di ricordo che non equivale al passato ma a un possibile futuro. Al di là di tutto, l’idea di plot è buona. Devi solo trovare una strada narrativa più incisiva 😉
25/08/2015 at 12:57
Ciao. Sono davvero contento che tu abbia notato dei miglioramenti. Ho seguito i tuoi consigli e ho cercato un manuale di scrittura adatto a me, purtroppo durante l’inverno non ho molto tempo da dedicarmi e quindi ne ho potuto leggere solo uno ma è stato molto divertente, un manuale su come NON scrivere un romanzo. Sono, inoltre, disperatamente d’accordo con la tua ultima frase. Temo che se nel prossimo episodio non riesco a dare un poco di azione o almeno un po di movimento, mi giocherò tutti i lettori. Lo sai mi piace il tuo di stile, ma non ci riesco proprio per ora.
Grazie per la visita. PS aspetto con ansia il tuo prossimo episodio.
19/08/2015 at 09:17
Ti dirò che non mi dispiace per niente!
Si vede della conoscenza che a volte prende il sopravvento ma mi sembra un disturbo. Comunque ti seguo perchè, come hai già detto, non si può giudicare con soli due episodi!
A presto!
20/08/2015 at 08:15
Volevo dire “NON mi sembra un disturbo” 😉
20/08/2015 at 09:33
Ah, Grazie. Infatti ero rimasto un po’ interdetto e stavo rileggendo il prossimo episodio cercando di fare meglio, ma non sapevo come. Infatti come ho già detto in un altro commento, tutte le informazioni sono, secondo me, utili tessere del mosaico. A presto.
21/08/2015 at 16:10
Si scusa mi sono accorto dopo nella mancanza del fondamentale “non”….tre lettere a volte fanno proprio una grande differenza!
10/08/2015 at 04:43
Senti, ho la presunzione di dirti che sei uno di quelli che si concentra troppo sul soggetto del romanzo, sul mondo che c’è dietro, sulle leggi fisiche che sfruttano gli scienziati e menate del genere. La cosa più importante del romanzo è il susseguirsi di eventi, gli intrecci narrativi, i conflitti, etc. In una parola, la storia. E qui ne vedo poca.
10/08/2015 at 04:48
La faccenda di Terminator: orribile, da tagliare
10/08/2015 at 08:59
Su questo ti do ragione. Anche io direi lo stesso. Ma… Vedi commento sopra….
10/08/2015 at 09:59
Mentre sul commento precedente mi trovi completamente d’accordo, su questo non del tutto. Si vede l’inesperienza e forse non riuscirò a scrivere la storia che vorrei su THe iNCIPIT, perché non so se riuscirò a renderla giocabile. Come forse hai intuito la trama che ho immaginato é troppo complessa e nel ridurla in 50000 caratteri farò un fiasco come nel primo racconto, però a me piacciono i racconti in cui non ci siano solo susseguirsi di eventi, intrecci narrativi e conflitti spesso comprensibili solo dall’autore perché troppo personali, ma racconti di fantascienza dove si facciano ipotesi plausibili su teorie veramente scientifiche andando un po’ oltre lo stato dell’arte ma non troppo. Proprio come hai detto tu sulle leggi fisiche che sfruttano gli scienziati e menate del genere, questa é per me la fantascienza altrimenti é un altro genere di storia. Perciò sono contento di averti dato la giusta impressione e detto tra noi non sarei ancora capace di scrivere un romanzo degno di essere definito tale, con tutte le caratteristiche che tu dici, però è un po’ presto per decidere che ne uscirà fuori già al secondo episodio, non ti parte? Spero leggerai il seguito e mi darai la tua opinione. Certo è che ho solo un mese , poi full immersion nel lavoro e se ne parlerà tra un anno, che pensi ne possa uscire da un mese di lavoro neanche a tempo pieno? Una mezza schifezza, però sarà divertente ed avrò imparato un po’ di più per la prossima volta.
Ps: Mi farebbe davvero piacere avere la tua opinione anche sulla prima parte della storia, ‘I veggenti’, sapere soprattutto se ci sono pari scritte più degnamente che varrebbe la pena di salvare.
Grazie.
12/08/2015 at 16:22
Ricordati che deve essere tutto funzionale alla storia. Appena vedi che stai spiegando qualcosa che non è funzionale alla storia, ma ti piace descriverlo, taglialo.
14/08/2015 at 09:04
Si sono d’accordo. Però al momento tutto quello che è stato detto sono tessere di un mosaico che spero il lettore riuscirà a comporre con chiarezza alla fine del racconto. La difficoltà sta nel far capire la storia anche a chi non ha letto il primo racconto pur non ripetendo cose che annoierebbero chi invece lo ha letto.
Per esempio la questione dell’Amigdala non è che è stata messa lì tanto per far sapere che anche io so leggere Wikipedia 😉 ma perché speravo che un lettore attento avesse capito che quello che Joshua ricorda non è frutto di immaginazione ma di ricordi reali… e non vado oltre. Perciò dicevo che con due episodi è difficile trarre conclusioni.
10/08/2015 at 04:32
Ma scientifico de che?
08/08/2015 at 08:19
Le racconta tutto… Non dovrebbe succedere niente di male… (non dovrebbe… Mi immagino la reazione di Joshua se poi Annie lo reputa un pazzo xD… Ha senso questo commento?)
10/08/2015 at 19:52
Si, ha senso, ha senso. Però fa presto ad uscire con un nuovo episodio del tuo racconto, mi si è rotto il Kindle ed adesso posso leggere o dal telefonino il tuo racconto oppure il palmo della mia mano, che tra l’altro racconta una storia che a me non piace! (questo si che è un commento senza senso).
10/08/2015 at 20:53
Invece io ho capito il senso della tua replica (dove sono i miei biscottih? xD).
Riguardo la mia storia… beh… adesso sto aspettando che lei ritorni in linea… non si connette!! Mi deve raccontare quello che è successo… altrimenti sarei costretta ad inventare quello che le è successo… e lei legge quello che riporto qui… e ti dico solo che ha uno spirito vendicativo MOLTO accentuato (anche se non ho capito come lei riesca a leggerlo…si, per chi lo chiedesse,sono pazza xD… adesso se mi riesci a trovare il senso logico di questa replica prendo Obama e lo costringo a darti tutte le sue medaglie…LOL)
10/08/2015 at 20:53
Invece io ho capito il senso della tua replica (dove sono i miei biscottih? xD).
Riguardo la mia storia… beh… adesso sto aspettando che lei ritorni in linea… non si connette!! Mi deve raccontare quello che è successo… altrimenti sarei costretta ad inventare quello che le è successo… e lei legge quello che riporto qui… e ti dico solo che ha uno spirito vendicativo MOLTO accentuato (anche se non ho capito come lei riesca a leggerlo…si, per chi lo chiedesse,sono pazza xD… adesso se mi riesci a trovare il senso logico di questa replica prendo Obama e lo costringo a darti tutte le sue medaglie…LOL)
06/08/2015 at 12:23
Decide di raccontare tutto ad Annie, ma, come dice Drago qui sotto, prendendola un po’ alla larga.
Il capitolo è interessante e mi piace la casa in mezzo alla natura, in totale contrasto con i laboratori del CERN 🙂
Ciao 🙂
PS: parto Lunedì e torno il 26 a notte, quindi mi sa che ci rileggiamo al mio ritorno ^_^
Buone vacanze 🙂
06/08/2015 at 13:50
Per davvero molti che lavorano al CERN scelgono di prendere casa nella vicina Francia per risparmiare e spesso le case sono rurali.
Buone vacanze e l’augurio di divertirti.
Ciao.
06/08/2015 at 11:45
Dice tutto ad Annie, ma sotto forma di ipotesi, come se in realtà non fosse successo tutto quello che racconta
06/08/2015 at 13:55
Sai potrebbe essere una buona idea. Mi darebbe anche più spazio alle sorprese, sempre che ce ne siano? 😉
06/08/2015 at 11:45
Io dico che prova a raccontarglielo. Che può succedere di male? Bel capitolo, mi piacciono gli elementi scientifici. Tipo: la storia dell’amigdala e della vita che ti scorre davanti non la sapevo e mi piace quando leggo qualcosa da imparare. Al prossimo capitolo!!
06/08/2015 at 13:53
Grazie Marco,
sono contento che abbia apprezzato la parte più scentifico-tecnica. Conto di mettercene molte altre visto che avete per lo più deciso che preferite un contenuto più scientifico. Spero di riuscirci senza annoiarvi.
A presto.
02/08/2015 at 14:33
Io sono per l’avventura!
Anche se non ho letto la prima parte, ti seguo volentieri perché sei riuscito a far capire cosa sta succedendo.
Ciao 🙂
02/08/2015 at 17:15
Grazie. Volevo proprio riuscir a ripartire senza obbligare a leggere l’episodio precedente che tra l’altro ora trovo scritto troppo male.
31/07/2015 at 16:00
Se ne sta per conto suo, giusto per non precludere nessuno sviluppo futuro. Secondo me hai spazio per l’azione, l’avventura, magari qualche occhiata romantica, il tutto super infarcito di scienza.
Mi piace un sacco l’inizio (pur non avendo seguito la storia precedente). Mi piacciono e sono originali la connotazione e le caratteristiche che hai dato all’ entanglement.
Ti dico solo che sono stato al Cern mentre era in costruzione LHC: ho immaginato la scena della tua storia in quel contesto, in quei laboratori pazzeschi, in quel Campus dove veramente ti sembra ti stare in un film, con le menti più brillanti al mondo che camminano con lo sguardo a terra mentre chissà in che cosa sono assorte.
E secondo il mio umile e amatoriale parere non scrivi nemmeno male: quello che hai in mente lo rappresenti bene e con semplicità(che è una gran cosa).
Mi piace, seguo la storia, ti followero e attendo nuovi sviluppi.
A prestissimo!!
02/08/2015 at 17:13
Grazie per il commento, che trovo estremamente incoraggiante. Ne avevo bisogno. Spero di fare anche meglio nei prossimi episodi. Io ho visitato LHC a settembre scorso in occasione di un TEDxCERN ed ho avuto la fortuna
30/07/2015 at 22:24
Io preferisco l’azione, ed è per questo che ho votato che Joshua stia con Edward.
Ps: perché pensi che gli altri scrivano meglio di te? Certo, qualche virgola l’avrei aggiunta, ma per il resto è ok 🙂 (scrivi meglio di me u.u)
02/08/2015 at 17:04
Grazie per il commento, io però trovo il tuo racconto più divertente da giocate con THe iNCIPIT. Spero di migliorare nei prossimi episodi.
03/08/2015 at 10:42
Il tuo racconto non è da meno 😀
La prossima volta aggiungi più virgole :3
Ciau 🙂
(quanti smile ho aggiunto a questo commento? xD)
03/08/2015 at 10:42
Il tuo racconto non è da meno 😀
La prossima volta aggiungi più virgole :3
Ciau 🙂
(quanti smile ho aggiunto a questo commento? xD)
30/07/2015 at 22:24
Io preferisco l’azione, ed è per questo che ho votato che Joshua stia con Edward.
Ps: perché pensi che gli altri scrivano meglio di te? Certo, qualche virgola l’avrei aggiunta, ma per il resto è ok 🙂 (scrivi meglio di me u.u)
30/07/2015 at 11:21
Da Annie. Concordo con quanto scritto qui sotto: la punteggiatura è importante e rende il testo più fluido. Ho faticato a leggerlo.
02/08/2015 at 16:59
Grazie per essere passato. Avete ragione, starò più attento nei discorsi diretti.
29/07/2015 at 22:53
Che rimanga con Annie.
Una cosa: le virgole dovresti metterle più spesso, così il racconto diventerebbe più fluido e il lettore avrebbe un po’ di respiro.
30/07/2015 at 10:54
Ciao, grazie per l’aiuto. Infatti ho visto anche che poi ne ho messa qualcuna dove non ci voleva. Eppure l’ho riletto molte volte, però credo che non bisogna farlo di seguito, ma rileggerlo, lasciarlo riposare e poi rileggerlo. Sono alle prime armi, sono più abituato a fare brevi presentazioni o spiegazioni, pertanto qualsiasi consiglio è prezioso per me.
Spero che continuerai a seguire la storia.