Il gigante

Dove eravamo rimasti?

Se era davvero uno spirito, lo vedremo... adesso cosa ci interessa di più? Conoscere da dove viene la principessa e dove Djibril la sta portando e perché, poi riprendere la storia in cerca del misterioso feritore? (75%)

La casa di NuraL’Emiro Ahmed Alì rivolse lo sguardo verso il Nilo Bianco, il fiume scorreva lento; un nastro d’argento colorato dai riflessi degli ultimi raggi del sole morente. Si era affacciato al balcone del suo palazzo, dal quale dominava buona parte di Khartoum e aveva iniziato a pensare.
Nzinga, la seconda moglie, era appena uscita dalla stanza piangendo, gli aveva chiesto notizie di sua figlia Nura e lui aveva risposto di non averne. In fondo erano passati solo dieci giorni dal momento della sua partenza. Al contrario, da quella data, la situazione politica era precipitata; il dissenso contro il dominio anglo-egiziano aveva assunto le sembianze della rivolta. Il Mahdi aveva tutto il popolo dalla sua parte, presto l’incendio sarebbe divampato e lui non aveva tempo… non aveva tempo per nessun’altra questione; poteva preoccuparsi per la salute della ragazza?
La principessa Nura, per lui, era sempre stata oggetto di confusione. Aveva un temperamento oltremodo gagliardo; dentro di sé aveva spesso desiderato che quelle doti le avesse avute suo figlio Mansur, figlio della prima moglie e suo unico erede, ma purtroppo il principe era fatto di un’altra pasta… assai più molliccia. La spregiudicatezza di Nura, associata al suo spirito indomito l’avevano spinta spesso a mettere in ridicolo il rampollo maschio e questo Ahmed non lo aveva mai potuto tollerare.
L’Emiro seguì con lo sguardo un sambuco dalla vela triangolare scorrere lento attraverso la corrente del fiume, immaginò di essere quel pescatore che intravedeva a poppa intento a indirizzare il timone: “Che problemi ha costui?” si chiese intristendo.
Schioccò due volte le dita, sentì il fruscio e, un attimo dopo, un servitore in livrea, scuro come l’ebano, era fermo a pochi passi da lui.
— Desidero che due messaggeri partano questa stessa sera per Timbuctù. Non dovranno rientrare senza aver avuto conferma dell’arrivo della principessa Nura alla corte del Sultano Moussa — comandò — consegnategli questo, che venga usato come lasciapassare — si sfilò l’anello dal dito e lo porse al nero; questi fece per muoversi, ma si fermò al nuovo comando.
— Che tornino al più presto o farò mozzare la testa a entrambi — terminò l’Emiro.
Appena uscito il servitore, Ahmed si avvicinò a una poltrona in broccato scuro e vi sprofondò. Chiuse gli occhi e rivide una ragazzina di dodici anni: vispa, piena d’iniziativa, coraggiosa e soprattutto intelligente. Per un attimo, ma solo per un attimo, dubitò dei comandamenti dati dal profeta, riguardo al ruolo che avrebbero dovuto avere le donne nella società islamica. Poi un sorriso gli attraversò le labbra, gli era tornato alla mente il giorno in cui Nura era scomparsa: “Aveva appunto dodici anni, e un bel giorno di primavera, la principessina aveva deciso che avrebbe visto ugualmente lo spettacolo degli elefanti nonostante il perentorio divieto imposto dal padre, per punirla dopo una delle sue battute esuberanti espressa durante l’ultima cena di palazzo. Nura non si era persa d’animo, aveva fatto venire a corte Nyela, la figlia della donna addetta alla cucina; le ragazzine, se viste una lontana dall’altra, si assomigliavano sorprendentemente. Così Nura e Nyela si erano scambiate gli abiti e la principessa era uscita da palazzo indisturbata. Aveva guardato lo spettacolo e, non contenta della bravata, aveva passato la notte fuori dal palazzo. Quella sua spavalderia aveva fatto in modo che sua madre se ne accorgesse. L’ira di suo padre era stata grande; per un mese non gli aveva permesso di lasciare la sua stanza.”
Perché adesso quel ricordo? Ahmed, cedendo alla ragion di stato, aveva mandato la principessa Nura in sposa al principe Kabir, figlio del sultano di Timbuctù. Era stata una scelta giusta?
Vista l’evoluzione degli eventi, con la guerra in arrivo, che avrebbe modificato ogni scenario, forse molte cose si sarebbero potute organizzare diversamente. O forse, quella partenza era stata una volontà del destino che aveva salvato la vita della principessa?

In attesa di saperlo, come proseguiamo?

  • Vogliamo sapere chi è Djibril, chi è il Sultano di Timbuctù Moussa e suo figlio Kabir? (17%)
    17
  • Vogliamo accennare chi è Djibril, e riprendere il viaggio? (33%)
    33
  • Vogliamo sapere chi è Djibril, da dove proviene e perché Nura è con lui? (50%)
    50
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63 Commenti

  • Ops, mi sono persa due puntate, ma devo dire che lette di seguito sono state proprio belle!! La principessa ha un bel caratterino ma mai mi sarei aspettata che fosse lei la sabotatrice, il colpo di scena è riuscito alla grande!…E ora se non vi dispiace, io gli faccio cambiare destinazione!!

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