Il gigante

Dove eravamo rimasti?

Cosa vogliamo che accada? Il viaggio continua e si svela l'arcano del feritore? (71%)

Il feritoreL’aurora incendiava l’orizzonte, Djibril era rivolto a oriente; quando la sfera di fuoco iniziò a galleggiare sopra le dune dorate, spinse il dromedario sulla sommità dell’altura. Osservò la depressione sottostante e studiò la pista da seguire; alzò un braccio e fece un cenno. Il primo carovaniere strattonò il suo animale e si diresse verso l’oued che si apriva davanti a lui. Djibril rimase in quella posizione sopraelevata finché l’azalai non fini di addentrarsi nel corso d’acqua prosciugato. Sapeva che durante il giorno, alla carovana, non era mai successo niente; ma dentro quello stretto passaggio, sarebbero stati molto vulnerabili. Guardingo, dette un ultimo sguardo all’orizzonte e non vide nessuno sbuffo di polvere; rassicurato, scalciò il ventre del dromedario e lo obbligò a scendere lungo il versante.
Dopo lunghissime miglia di sabbia affondata sotto i piedi, un limpido crepuscolo iniziò di nuovo a raffreddare il sudore sulle groppe dei dromedari. Djibril disse una parola all’uomo al suo fianco e si allontanò; superata la duna, i suoi occhi soddisfatti lo videro. La fatica li aveva ripagati… l’albero del Ténéré era lì, davanti a lui; poco dopo l’azalai era di nuovo raggomitolata attorno al bivacco serale.
L’animo di Djibril era contrastato: la soddisfazione di avere nuova acqua, si contrapponeva all’inquietudine che ormai lo assaliva all’appressarsi dell’oscurità. Determinato, si alzò dal falò, accennò un inchino alla principessa e si accinse a compiere il giro di ricognizione. Chiamò due uomini, gli ordinò di ravvivare i fuochi e controllare le pastoie dei dromedari, poi lentamente oltrepassò i pozzi e la vecchia acacia, salì sopra un ciglio sabbioso e guardò in direzione di Agadez; l’indomani l’avrebbero raggiunta per le provviste. All’improvviso una scia lucente sfilò nel cielo, Djibril seguì la traiettoria e nella sua testa ricomparve lo spettro dello spirito “Ouran”. Sarebbe tornato a colpire?
La sua era una domanda senza risposta; comunque la decisione era già presa… quella notte non avrebbe dormito.
Giaceva supino, con gli occhi aperti, sopra al ventre del gigante; nel silenzio poteva percepirne l’inquietante respiro. Interpretare quei sussurri significava conoscere i segreti della natura, ma come avrebbe potuto capirli, lui, così minuscolo. Il cielo, sopra la sua testa, era uno sfavillio di scintille appese nel vuoto. Si sentiva tanto piccolo da confondersi con i granelli di quella sabbia che lo circondava e lo conteneva.
In quell’attimo un fremito si propagò nell’aria violando il silenzio; la sabbia, a poca distanza da lui, sembrò muoversi. Djibril si divincolò dalle sue fantasie, impugnò il telek, irrigidì i muscoli e fu pronto a scattare. Attese un lunghissimo attimo, poi, spinto da una rabbia feroce, si avventò sulla bestia pelosa che si muoveva furtiva nelle tenebre oltre le corde dei dromedari. La cinse, stringendola con forza; avvinti nella lotta, rotolarono nella sabbia. Stava per sferrare la stilettata mortale, quando l’animale sembrò perdere tutte le sue forze. Djibril si fermò, nel chiarore della luna vide luccicare qualcosa; una croce d’argento comparve tra la peluria bruna della pelliccia. Lasciò la presa, appoggiò le mani a terra e si mise in ginocchio. Si rese conto che non c’era nessun animale, quello che aveva creduto un vello vivente, era solo una pelle di muflone conciata. Ne prese un lembo e lo scostò; sotto di lui, a pochi centimetri, comparve il viso della principessa Nura. I suoi occhi, come topazi nocciola, rilucevano dei riflessi lunari; il suo respiro era profondo, ansimante. Se ne stava ferma, immobile e silenziosa… in attesa. Djibril guardò quel corpo sotto la pelliccia, la nudità levigata, vibrava di vita. Nella mano, la ragazza, teneva ben saldo uno strano oggetto: un raschiatore con quattro uncini acuminati. Avrebbero coinciso perfettamente con la ferita inferta due notti prima al povero dromedario.

Perché la principessa si divertiva a violare le notti e terrorizzare l’azalai?

  • Visto il suo carattere vivace e dispettoso voleva solo rendere il viaggio più eccitante? (17%)
    17
  • Voleva far fallire il viaggio di Djibril per tornarsene a casa? (17%)
    17
  • Cercava un pretesto per non andare in sposa al principe Kabir e rimanere con Djibril? (67%)
    67
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63 Commenti

  • Ops, mi sono persa due puntate, ma devo dire che lette di seguito sono state proprio belle!! La principessa ha un bel caratterino ma mai mi sarei aspettata che fosse lei la sabotatrice, il colpo di scena è riuscito alla grande!…E ora se non vi dispiace, io gli faccio cambiare destinazione!!

    • Be’ direi che andando avanti con la storia dovremo obbligatoriamente scoprire tutto, adesso chiedo, se soffermarsi un po’ su Djibril o se pure procedere spediti verso l’epilogo. Visto che siamo ancora al terzo episodio, penso che abbiamo tempo di parlare delle varie storie dei singoli personaggi prima di arrivare a scoprire chi ha ferito il dromedario, in una storia ci vuole un po’ di “suspence”.
      La guerra è quella tra anglo-egiziani e il Mahadi sudanese.
      Ciao e grazie Giorgio

  • Sono così incuriosita che per me vanno bene tutte e tre le opzioni, ma mi rendo conto che non si può svelare tutto già al terzo episodio e quindi potresti lasciare al successivo il misterioso feritore, parlando nel prossimo sia della principessa che di Djibril 😉

    Ho la vaga sensazione che, pur essendo una favola, con questa tua storia (dall’ambiente così originale) imparerò tantissimo.

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