Spaghetti Western

Dove eravamo rimasti?

Quale inattesa comparsa s'insinua nel "copione" del Reverendo? Bisonti. Tanti, tanti bisonti. (60%)

La Pista del BisonteDopo appena sei mani, un record in verità, gli altri avventori scattarono su, neanche avessero le molle, prevedibili come le malattie veneree in un bordello di New Orleans.
Un colpo del fucile fece schizzar via la pistola del grassone.
Stava invecchiando, il Reverendo.
Aveva mirato alla mano.
– State attenti – li ammonì – perché io battezzo col fuoco.
L’orchestrina aveva smesso di colpo di suonare e tutti, nella sala, si erano voltati a vedere chi fosse stato così folle da portare la fede al Masticatoio.
– Io ti conosco – ruggì un altro baro, puntandogli contro la canna della pistola – tu sei il Reverendo!
– Tu lo dici – rispose quello.
I più prudenti, sentendo quelle parole, rimisero a posto le armi.
Un mandriano uscì urlando, in preda all’isteria.
A un cenno del suo compare lo Sciacallo prese a riscuotere la vincita, sotto gli occhi impotenti degli altri giocatori. L’ultimo dollaro giaceva ancora al centro del piatto, quando qualcosa accadde: dapprima un tintinnio lieve di cristalli, le bottiglie che tremavano sugli scaffali sbuffando fiocchi di polvere, poi sempre più forte, coi bicchieri che andavano a spasso sui tavoli e i tavoli che andavano spasso per tutto il salone. Alla fine un rombo, così forte che pareva che la città si stesse accartocciando su se stessa.
Curioso, lo Sciacallo s’avvicinò alla finestra, le mani e la faccia ben premute sui vetri sudici per guardare cosa accadeva là fuori.
– Che succede – s’informò il Reverendo, il fucile ancora puntato in avanti.
– Bisonti.
In quello stesso momento, la parete di fondo del Masticatoio andò in frantumi, polverizzata da una potenza selvaggia. Gli avventori del saloon fecero appena in tempo ad accorgersene: la mandria di bisonti, i dorsi enormi coperti di pelo bruno, sbuffava tutt’una come un treno fatto di muscoli, zoccoli e corna. La luce si spense e piombò l’oscurità, mentre in pochi secondi la natura si riprendeva ciò che le era stato tolto in anni di colonizzazione incontrollata. La furia dei giganti delle praterie era tale che anche tra di essi si travolgevano, inciampavano, riprendevano la corsa, senza dar l’impressione di sapersi fermare, sempre più veloci, i bisonti più piccoli sbalzati in aria come fantocci da quelli più grossi. Il Reverendo chiuse gli occhi, la croce e il fucile stretti al petto, aspettando che si compisse la volontà del Padre.
Finché, com’era cominciato, di colpo tutto cessò.
Quando il polverone si disperse e il rombo si spense in lontananza, alla luce della luna solo due uomini stavano ancora in piedi, scampati per miracolo o fortuna sfacciata.
Il Reverendo aprì gli occhi, sputò polvere e schegge di legno.
Era ancora vivo.
A una decina di passi da lui un altro uomo scuoteva via la terra dagli abiti e dal cappello. Il reverendo lo osservò poi sfregare un fiammifero sulla suola dello stivale e accendersi un sigaro, senza scomporsi, come se scampare illeso ad una mandria di bisonti da trecento chili l’uno fosse cosa di tutti i giorni. Il bagliore effimero della fiamma ne illuminò per qualche istante i tratti del viso, per poi ricacciarlo nuovamente nell’ombra. Il Reverendo lo scrutò ancora, mentre sbuffava le prime boccate bianche di tabacco nel cielo scuro di Edmond City.
Quand’ebbe finito, l’uomo prese ad avanzare senza fretta nella sua direzione, fermandosi a tre o quattro passi da lui.
Era ben vestito, sotto la giubba di cuoio nuova indossava una camicia bianca nuova, una rarità. I pantaloni di pelle di vitello scendevano, morbidi ed eleganti, fino agli stivaletti di fattura certamente italiana.
Si portò al viso la mano destra scintillante di anelli preziosi e arricciò con le dita la punta dei baffi neri. Il sorriso di compiacimento che gli si allargò a quel punto sulla faccia lasciò intravvedere in mezzo agli altri un dente d’oro.
La mano sinistra sfiorava sinuosa il calcio della pistola, mentre gli occhi gelidi squadravano il reverendo dalla punta del cappello a quella del fucile.

Chi è questo personaggio?

  • Jude "L'allodola" Jackson (15%)
    15
  • Juan Pedro Sanchez (23%)
    23
  • Nicholas "Tre Vite" Kowalsky (62%)
    62
Loading ... Loading ...

Categorie

Lascia un commento

129 Commenti

  • Nella la puntata 3, non ho capito se il fatto che i bisonti fossero di appena 300Kg fosse voluto.
    Da wikipedia, sul bisonte americano (dato da prendere con le molle ma piuttosto verosimile): i maschi, più grossi delle femmine, possono raggiungere anche i 190 cm di altezza al garrese e pesano in media 750–900 kg

    P.S.
    per il resto il racconto continua a piacermi (peccato non poter votare per deciderne l’andamento, in quanto tutto è già stato scritto e terminato da qualche mese).

  • Anche il mio giudizio è molto positivo. Sono d’accordo sulla faccenda degli incipoints, ma era una storia troppo particolare (a cominciare dal genere) per coinvolgere un pubblico più vasto. Io stesso non l’avrei letto, se non fosse stato per Django al cinema. Ma sto cavillando.

    Alla fine è stata una bella storia, una bella lettura. Una delle più belle, qui, è vero. E non importa se non ha raggiunto alti livelli. Conta, appunto, la storia. Complimenti sinceri!

    ciao
    Marco

  • Concordo con tutti quelli che dicono essere stata una grande storia. Anzi è una grande storia, di quelle da rileggere.
    Complimenti per il finale, è stato tanto bello quanto tutta la storia.
    Se vorrai scrivere altro io sarò qui a leggerti!

  • BUAAAAA. lo sapevo che questo momento sarebbe arrivato. lo sapevo. e sapevo anche che sarebbe stata durissima. ora che è arrivato confermo tutto: sono disperato! perchè il finale fa onore a una grandissima storia, sei stato fantastico, mi hai avuto in pugno fin dal fino episodio ferdinando 🙂
    e poi, diciamocelo, è una storia positiva a lieto fine (non c’avrei mai scommesso). fa pure ben sperare per il futuro, tiè.

    ps: lo sai, io ti aspetto al varco. sì, è tipo una minaccia. fanne un altra, quello che vuoi, ma non smettere di scrivere qui su the incipit.

  • Beh, che dire, spero di avervi fatto trascorrere qualche minuto piacevole.
    Chissà che non possa avere il piacere di farvi leggere qualcos’altro, prima o poi.
    Intanto grazie a tutti per aver tenuto duro fino alla fine!

    PS: Per amor di cronaca, esiste, in realtà, un fiume nei pressi di Edmond City, Oklahoma, che si chiama Deep Fork.

  • Ci sono cose che non dovrebbero finire tanto facilmente. Tipo questa storia!
    E se proprio deve finire allora che finisca con un triello. Spara, spara muori, muori spara, spara spara, muori muori.

  • seguo a ruota gli altri, perché resistere a un triello è impossibile (della serie: ma quando mi ricapita?).
    però, PERO’, io pretendo da te una promessa, o caro ferdinando: che continui con una seconda stagione, perché non riuscirei a farmi una ragione che il prossimo sia l’ultimo capitolo 🙁 😀

    ps: con la battuta del catechismo mi hai steso! 😀

    • Ebbene, stavo già lavorando a qualcosa di grosso, per questo Reverendo.
      Più grosso del catechismo.
      Ma richiede respiro più ampio di quello che posso ottenere qui: diciamo che The Incipit è stato un eccellente campo di prova, un gioco divertente, una sfida impegnativa.
      Insomma un seguito è previsto e auspicato (o un “preguito”, e chi ha orecchie per intendere intenda). Ma devo ancora come organizzarmi…

      Intanto spero di non deludervi col finale: mi prenderò un po’ più di tempo per scriverlo, vediamo chi ci resta secco.

      Grazie per avermi seguito fin qui, il Reverendo dice che visto che siete stati così fedeli, vi spara per ultimi.

  • no davvero, una delle storie migliori in assoluto. quel tuo “Ali di ruggine” corro a comprarlo, perché scrivi divinamente 🙂 !
    beh, potrei elencare tutte le chicche lessicali con cui mi hai conquistato ma, lodi a parte, torniamo nella storia: vorrei vedere questa coppia in un film, perché sarebbero perfetti. il vice canta, eccome se canta.

    • Quella della foto, nonostante fosse una frase sola, è una delle cose che mi ha preso più tempo: non sapevo come tratteggiare la scena e ho riscritto il periodo almeno sei volte. E anche l’ultima, non ero convinto che rendesse bene l’idea.

      Come sempre, grazie per aver seguito quei due balordi fin qui!

      (Le maniere fin ora erano buone, nessuno s’è fatto male… eccessivamente)

  • Ero rimasto indietro giusto giusto di sette capitoli.
    Me li sono letti tutti, ridendo non poco e sperando che nel frattempo diventassero dieci.
    Grande storia, grande stile.
    Mi hai fatto venir voglia di scrivere un western…
    Intanto, comunque, mi tolgo lo sfizio di votare per la rissa (anche se pure il tornado, compagno di mille bevute, mi aveva tentato molto…)
    😉

  • sei divino, mi fai impazzire ahahaha! 😀 😀 😀 che risate.
    per fortuna che sei tornato, ero in astinenza 🙂

    tentatissimo dai bis-bisonti, alla fine ho optato per la rissa che secondo me calza a pennello.

    fantastica la scenetta con il Padre e il perdono dei peccatti. questo Reverendo ha la risposta sempre pronta: io già ci vedo un film ^_^

    adorabile passaggio di stile: “un ciccione in abito chiaro la cui bocca senza labbra sembrava aperta con una coltellata per ovviare a una dimenticanza della natura”

  • Stavo per perdermi un bel racconto solo perché il titolo non mi diceva nulla; troppo… spudorato, non accattivante. Ma ho fatto click.
    Proprio ieri ho visto Django, quindi cavalcando l’onda dell’entusiasmo ho letto il racconto. Bello, davvero bello. Ben scritto, ben orchestrato. Se non fosse stato per Quentin credo che me lo sarei perso.

    Voto per la galera e ti seguo!

  • Pingback:

  • Io che odiavo mio padre che riusciva a restare tre ore a vedere un western in cui, apparentemente, non accadeva nulla, sono rimasta incastrata tra le tue parole, ho schivato la pallottola del reverendo e sono sopravvissuta ai bisonti. La tua storia è davvero bella e te lo dice una che di avventuroso ha letto solo due libri nella sua non lunghissima, ma considerevole vita di lettrice/divoratrice di libri.. 🙂 Bravo!!!

  • altro fantastico episodio 🙂
    bella l’espressione della voce così roca che le parole sembravano raschiate dalla gola, rende perfettamente!
    ho votato per lo sceriffo Alvarez, giusto per complicare un po’ la vita ai nostri amati protagonisti 🙂

    • Hola! Un paio di giorni fa, non è comparso tra i nuovi?
      (Tra i suggerimenti che darei ai gestori, ci sarebbe quello di ottimizzare le notifiche per i nuovi episodi delle storie seguite, in effetti).
      Tutta la storia risulta già molto differente da come l’avevo pensata al principio, è una bella sfida! Cosa può aprire la chiave di un mercenario, secondo la tua mente diabolica?

      • E comunque sono d’accordo con te. Anche io avevo proposto la possibilità di aggiornamenti diretti via mail sulla pubblicazione di nuovi episodi. Ma mi hanno assicurato che arriverà.

        Nel frattempo, il nuovo di Eco Mostro è on line…

        Ciao bro,

        Bob

  • ma tu sei fantastico! altro bellissimo capitolo 😀
    il duello poi, e Tre Vite di nome e di fatto. ah, e le lunghe mani dello Sciacallo. hai costruito perfettamente questi personaggi 🙂
    comunque ho votato per il pezzo di carta con ora e luogo. sarà lì che il Reverendo e lo Sciacallo si faranno trovare, nascondendosi, per capire le prossime mosse del cacciatore di teste: meglio anticiparlo, che prendersi un proiettile quando meno te lo aspetti.

  • Semplicemente fantastico. Adoro il genere, la storia, i personaggi, i dialoghi. Insomma questa storia mi fa impazzire! complimenti vivissimi
    Ora voglio proprio vedere cosa aprirà quella chiave! Sì, ho votato la chiave

  • Pingback:

  • ma questa storia è sempre più bella!! 😀
    sei geniale, sono davvero contento di poterti leggere qui su the incipit 🙂 !

    domanda enigmatica, tutti e tre i personaggi sono un’incognita.

    ma soprattutto… dov’è lo Sciacallo??

  • Pingback:

  • Non avrei mai immaginato un’entrata del genere dei bisonti! bellissimo episodio e bellissimo modo per far entrare in scena il nuovo personaggio!
    Quel “tre vite” affianco al Reverendo ce lo vedrei bene

  • Per quanto i bisonti siano sicuramente un’inattesa comparsa non posso credere di non vedere una sparatoria! Voglio il cacciatore di taglie!!
    Complimenti, è un racconto spassosissimo e ottimamente scritto. Son felice ti lo abbia tenuto per THe iNCIPIT!

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi