Dove eravamo rimasti?
Una notte movimentataAl vecchio ponte, stanotte alle tre.
Sei parole, nessuna spiegazione.
Il biglietto era saltato fuori dalla manciata di banconote stropicciate che lo Sciacallo aveva sfilato dalla giacca del cacciatore di taglie.
– Cosa facciamo?
Il Reverendo non rispose, era già in cammino.
Trovare il posto non fu difficile: non scorrevano fiumi nei pressi di Edmond, solo un torrente bizzoso e lunatico che, in maniera del tutto arbitraria, a volte si gonfiava d’acqua e a volte si seccava, lasciando un letto di sassi quale unica testimonianza della sua esistenza.
Un solo ponte l’attraversava, una struttura esile di legno roso dai tarli, per lo più inutile, ché il più delle volte si poteva raggiungere la sponda opposta anche senza.
Grosse matasse di cespugli spinosi crescevano tutto intorno, squassati dal vento, riparo perfetto per piccoli animali o pistoleri in cerca di rogne.
Sul vecchio ponte la luna ridisegnava il profilo di due sagome.
Lo Sciacallo e il Reverendo, di cespuglio in cespuglio, si avvicinarono abbastanza da sentirne le voci, la prima delle quali era nel bel mezzo d’un discorso. Era bassa e roca, ogni parola sembrava raschiata via dal fondo della gola.
– …e comunque non possiamo andare avanti così, quei dannati bisonti per poco non mi facevano secco. Noi persone normali abbiamo una vita sola, Nick, non c’è un modo migliore?
– Potremmo scavare alla vecchia maniera – rispose Nick, accendendosi un sigaro – ma in questo caso ci vorrebbe un mucchio di tempo e un sacco di gente. Gente con cui poi ci toccherebbe dividere il malloppo.
Il suo compare sembrò rifletterci su.
– Tranquillo – continuò in tono rassicurante il cacciatore di taglie – ancora una o due cariche e dovrebbe venire giù tutto. Poi recuperiamo il bottino, ci sbarazziamo dei minatori e prima che i fottuti Rangers possano rendersene conto saremo a tre stati di distanza.
Lo sconosciuto si massaggiò la mascella. Spostò lo sguardo intorno, in cerca di qualcosa, posandolo sopra un grosso cespuglio a dieci passi dal ponte. Il grido solitario del cane della prateria s’alzò all’improvviso.
– Cosa c’è che non va – domandò Nick Tre Vite, richiamando a sé l’attenzione.
– Niente. Solo che a me questa faccenda di scoperchiare tombe continua a non piacere. Sarà anche la fossa di un figlio di puttana, ma è pur sempre una fossa.
– Ogni superstizione ha il suo prezzo. Per tremila pezzi d’oro disseppellirei anche mio padre.
– Sarebbe un affare, l’hai sepolto per molto meno.
Il cacciatore di taglie fece finta di non aver sentito e il Reverendo, acquattato poco distante, represse un moto di stupore: Nicholas Tre Vite ammazzava gente per insinuazioni ben più lievi.
Quando terminò la sua riflessione i due si stavano congedando per poi procedere in direzioni opposte.
– E adesso? – chiese lo Sciacallo, quando furono spariti nella notte.
– Andiamo a prendere l’oro.
– E a salvare i minatori?
– E a salvare i minatori.
– Perchè?
– Perchè il Signore mi ha detto così.
Il paesaggio si susseguiva tutto uguale da quasi un’ora e lo Sciacallo camminava a gambe larghe, perché al primo tentativo di ripetere la solita cantilena sul West, il Reverendo gli aveva raccontato la parabola del giovane rompiscatole e dei calci nel culo.
– Ci stanno seguendo – disse il pistolero senza voltarsi, il fucile ancora carico.
– Chi – domandò lo Sciacallo, cercando di scrutare con la coda dell’occhio.
– Non lo so. Un uomo solo, a circa cinquanta metri.
Un ombra si stava in effetti tenendo a distanza, procedendo quatta di albero in cespuglio.
Il Reverendo la benedisse con una doppietta e quella s’accasciò.
– Vai a vedere – ordinò.
Chi è stato "battezzato" dal fucile del Reverendo?
- Un mandriano (0%)
- Lo sconosciuto del ponte (71%)
- Lo sceriffo Alvarez (29%)

23/09/2016 at 13:14
finito: fantastico, grazie per questa breve pausa nel vecchio selvaggio west!
23/09/2016 at 12:43
Nella la puntata 3, non ho capito se il fatto che i bisonti fossero di appena 300Kg fosse voluto.
Da wikipedia, sul bisonte americano (dato da prendere con le molle ma piuttosto verosimile): i maschi, più grossi delle femmine, possono raggiungere anche i 190 cm di altezza al garrese e pesano in media 750–900 kg
P.S.
per il resto il racconto continua a piacermi (peccato non poter votare per deciderne l’andamento, in quanto tutto è già stato scritto e terminato da qualche mese).
23/09/2016 at 23:53
Ciao Giacomo, scusa il ritardo ma non passo più di qui da un po’. Per rispondere alla domanda, ammetto che non mi sono documentato sul peso dei bisonti: ho scritto 300 solo perché aveva un suono iperbolico, che rendeva bene. Grazie per aver letto, sono contento che ti sia piaciuto
23/09/2016 at 10:56
meravigliosa l’immagine del sole morente inseguito dalla notte pronta a dargli il colpo di grazia.
13/03/2016 at 20:28
Semplicemente bellissimo.
16/02/2015 at 12:37
Storia fighissima!
17/01/2015 at 15:35
Grande talento.
16/02/2013 at 12:26
Cari amici, in questo sabato mattina di disoccupazione volontaria, ho deciso di ricominciare a scrivere si TheIncipit. Se volete leggere e farmi avere il vostro parere anche sulla mia nuova creatura, siete sempre i benvenuti.
15/02/2013 at 09:33
Anche il mio giudizio è molto positivo. Sono d’accordo sulla faccenda degli incipoints, ma era una storia troppo particolare (a cominciare dal genere) per coinvolgere un pubblico più vasto. Io stesso non l’avrei letto, se non fosse stato per Django al cinema. Ma sto cavillando.
Alla fine è stata una bella storia, una bella lettura. Una delle più belle, qui, è vero. E non importa se non ha raggiunto alti livelli. Conta, appunto, la storia. Complimenti sinceri!
ciao
Marco
11/02/2013 at 09:42
Concordo con tutti quelli che dicono essere stata una grande storia. Anzi è una grande storia, di quelle da rileggere.
Complimenti per il finale, è stato tanto bello quanto tutta la storia.
Se vorrai scrivere altro io sarò qui a leggerti!
11/02/2013 at 14:33
Appena avrò un poco di tempo, credo che mi cimenterò ancora con theincipit, magari cambiando genere.
Fino ad allora, se volessi leggerle, scrivo cose più contenute sul mio blog personale!
09/02/2013 at 18:34
Veramente molto bello! I miei complimenti 🙂
Peccato poter leggere qualche storia solo di tanto in tanto ed essermi deciso ad affrontare la tua soltanto ora.
Bravissimo 😀
08/02/2013 at 18:55
Questa al momento è, a mio avviso, la storia migliore di THe iNCIPIT e, da molto lo dico, purtroppo la valutazione in incipoints non ne rispecchia la qualità.
Bravissimo Ferndinando!
E naturalmente sto con emme, vogliamo un’altra storia!
08/02/2013 at 18:56
…e sai che ti dico? ci metto un altro commento, così hai un punto in più 😉
08/02/2013 at 16:45
BUAAAAA. lo sapevo che questo momento sarebbe arrivato. lo sapevo. e sapevo anche che sarebbe stata durissima. ora che è arrivato confermo tutto: sono disperato! perchè il finale fa onore a una grandissima storia, sei stato fantastico, mi hai avuto in pugno fin dal fino episodio ferdinando 🙂
e poi, diciamocelo, è una storia positiva a lieto fine (non c’avrei mai scommesso). fa pure ben sperare per il futuro, tiè.
ps: lo sai, io ti aspetto al varco. sì, è tipo una minaccia. fanne un altra, quello che vuoi, ma non smettere di scrivere qui su the incipit.
08/02/2013 at 16:46
(fino episodio sarebbe PRIMO episodio…)
08/02/2013 at 16:41
Che ti devo dire… ?
Bello dal primo all’ultimo rigo. Ho voglia di spaghetti e di scrivere un western. E voglio conoscere lo Sciacallo. E voglio pure evitare sempre il Reverendo.
Grande.
08/02/2013 at 16:40
Beh, che dire, spero di avervi fatto trascorrere qualche minuto piacevole.
Chissà che non possa avere il piacere di farvi leggere qualcos’altro, prima o poi.
Intanto grazie a tutti per aver tenuto duro fino alla fine!
PS: Per amor di cronaca, esiste, in realtà, un fiume nei pressi di Edmond City, Oklahoma, che si chiama Deep Fork.
07/02/2013 at 16:58
farò in tempo a votare per la decima puntata?
04/02/2013 at 17:23
Ci sono cose che non dovrebbero finire tanto facilmente. Tipo questa storia!
E se proprio deve finire allora che finisca con un triello. Spara, spara muori, muori spara, spara spara, muori muori.
04/02/2013 at 15:42
La tua è una delle storie più belle e divertenti: ora largo al triello!
04/02/2013 at 15:38
triello of course, perchè nel triello la Provvidenza cala il suo asso: mentre io sparo a te, tu a chi spari?
;-))))