Spaghetti Western

Dove eravamo rimasti?

Chi è stato "battezzato" dal fucile del Reverendo? Lo sconosciuto del ponte (71%)

I shot the sheriff (but I didn’t shoot no deputy)Lo Sciacallo tardava a tornare.
L’aveva visto avventurarsi tra i cespugli con quel suo passo sghembo, seguendolo con gli occhi finché l’oscurità glie l’aveva concesso. Un vento pungente si era intanto alzato da ovest, una bestia inquieta che esce dalla sua tana prima dell’alba e mugghia e ringhia e morde anche, azzannando qualsiasi lembo di pelle scoperto. Il Reverendo tese l’orecchio: non un gemito, non un grido.
Emise allora un fischio lungo e potente, di quelli che i banditi si scambiano prima delle imboscate, e che le vittime confondono con facilità col richiamo dei mandriani.
Il suono si propagò per qualche secondo, poi il vento ingollò anche quello.
Non ricevendo risposta, con la fede in una mano e il fucile nell’altra, s’avventurò alla ricerca del compare.
Nel punto dove s’era accasciato l’uomo che li seguiva non c’era più nulla, solo una linea sottile e discontinua di terra più scura che s’inoltrava nel folto della macchia di rovi spinosi. Il Reverendo s’accovacciò e ne prese un po’ tra i polpastrelli, sgranandola.
L’assaggiò con la punta della lingua e sputò, sapeva di ferro.
Una doppia serie di impronte seguiva il tracciato. La prima era irregolare, alternava passi piccoli, larghe falcate, pause, forse uno o due salti. Apparteneva di certo allo Sciacallo. La seconda doveva essere dello sconosciuto: l’impronta sinistra era nitida, marcata con forza, la destra sbavata e a tratti strascicata.
Rimanendo basso seguì il filo del sangue che si inoltrava tra i cespugli. Nel punto in cui si diradavano, giaceva il corpo riverso di un uomo. Il Reverendo fece capolino sopra gli arbusti, guardandosi intorno.
Con cautela avanzò ancora, fermandosi a due passi dal corpo.
Era un uomo grasso e non troppo alto, rovesciato su un fianco.
Per alcuni secondi il Reverendo esitò, cercando di cogliere segni di vita, poi lo spinse supino con la canna del fucile.
– Dannazione.
La stella dorata, ancora appuntata sul petto, splendeva delle luci che precedono l’alba.
Il bacio scarlatto di un proiettile lo aveva colto al cuore, l’espressione di sorpresa era anche ora ben visibile sul volto grassoccio: ci sarebbe voluto un becchino in gamba per dare alla vedova un corpo dignitoso su cui piangere.
Il Reverendo gli chiuse gli occhi e tracciò una croce nell’aria, sussurrando una preghiera.
Si massaggiò il mento, poi adagiò il fucile e si tolse il cappellaccio per far prendere aria alle idee.
Sfilatosi un guanto passò la mano tra i capelli argentati, portandosela poi davanti agli occhi. Picchiettata di nei, bruciata dal sole e dal vento, le nocche indurite sulla pelle altrui, quella mano era testimone una verità desolante: anche le leggende invecchiano.
Eppure era certo di aver mirato alle gambe.
Sospirò, amareggiato di non potersi più fidare neanche di se stesso. Quanto allo Sciacallo, probabilmente aveva incontrato sul suo cammino una falena o un topo del deserto, e dimenticandosi del resto s’era messo a dargli la caccia.

Anche in mezzo ai suoi pensieri, all’ululato del vento e al frusciare dei rovi non mancò di udire il click di un’arma. In pochi istanti era già al riparo, appena prima che cominciassero a volare passeri di piombo.
Sempre così, nel West: prima spara, poi parla.
Dall’altro lato della radura Nick Tre Vite, riparato da un cespuglio e dallo Sciacallo legato per mani e piedi, ghignava soddisfatto.
– Te l’avevo detto che ti avrei tenuto d’occhio – gracchiò, al riparo del suo ostaggio – vediamo come te la cavi adesso, padre.
– In verità, in verità ti dico: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che tu vada via da qui sulle tue gambe.
Il naso freddo di una pistola si poggiò allora sulla sua nuca, facendolo rabbrividire.
– Io non direi.
La voce roca, inconfondibile.
Il Reverendo si voltò appena, quel poco che bastava per scorgere l’assistente dell’ormai ex sceriffo, una benda zuppa di sangue sulla coscia destra.
Sorrise, il Reverendo.
– L’avevo detto io, che avevo mirato alla gamba.
Poi si fece tutto buio.

Quale sorte attende il Reverendo?

  • La galera. (50%)
    50
  • Si risveglia legato ad un albero. (38%)
    38
  • Muore. (13%)
    13
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129 Commenti

  • Nella la puntata 3, non ho capito se il fatto che i bisonti fossero di appena 300Kg fosse voluto.
    Da wikipedia, sul bisonte americano (dato da prendere con le molle ma piuttosto verosimile): i maschi, più grossi delle femmine, possono raggiungere anche i 190 cm di altezza al garrese e pesano in media 750–900 kg

    P.S.
    per il resto il racconto continua a piacermi (peccato non poter votare per deciderne l’andamento, in quanto tutto è già stato scritto e terminato da qualche mese).

  • Anche il mio giudizio è molto positivo. Sono d’accordo sulla faccenda degli incipoints, ma era una storia troppo particolare (a cominciare dal genere) per coinvolgere un pubblico più vasto. Io stesso non l’avrei letto, se non fosse stato per Django al cinema. Ma sto cavillando.

    Alla fine è stata una bella storia, una bella lettura. Una delle più belle, qui, è vero. E non importa se non ha raggiunto alti livelli. Conta, appunto, la storia. Complimenti sinceri!

    ciao
    Marco

  • Concordo con tutti quelli che dicono essere stata una grande storia. Anzi è una grande storia, di quelle da rileggere.
    Complimenti per il finale, è stato tanto bello quanto tutta la storia.
    Se vorrai scrivere altro io sarò qui a leggerti!

  • BUAAAAA. lo sapevo che questo momento sarebbe arrivato. lo sapevo. e sapevo anche che sarebbe stata durissima. ora che è arrivato confermo tutto: sono disperato! perchè il finale fa onore a una grandissima storia, sei stato fantastico, mi hai avuto in pugno fin dal fino episodio ferdinando 🙂
    e poi, diciamocelo, è una storia positiva a lieto fine (non c’avrei mai scommesso). fa pure ben sperare per il futuro, tiè.

    ps: lo sai, io ti aspetto al varco. sì, è tipo una minaccia. fanne un altra, quello che vuoi, ma non smettere di scrivere qui su the incipit.

  • Beh, che dire, spero di avervi fatto trascorrere qualche minuto piacevole.
    Chissà che non possa avere il piacere di farvi leggere qualcos’altro, prima o poi.
    Intanto grazie a tutti per aver tenuto duro fino alla fine!

    PS: Per amor di cronaca, esiste, in realtà, un fiume nei pressi di Edmond City, Oklahoma, che si chiama Deep Fork.

  • Ci sono cose che non dovrebbero finire tanto facilmente. Tipo questa storia!
    E se proprio deve finire allora che finisca con un triello. Spara, spara muori, muori spara, spara spara, muori muori.

  • seguo a ruota gli altri, perché resistere a un triello è impossibile (della serie: ma quando mi ricapita?).
    però, PERO’, io pretendo da te una promessa, o caro ferdinando: che continui con una seconda stagione, perché non riuscirei a farmi una ragione che il prossimo sia l’ultimo capitolo 🙁 😀

    ps: con la battuta del catechismo mi hai steso! 😀

    • Ebbene, stavo già lavorando a qualcosa di grosso, per questo Reverendo.
      Più grosso del catechismo.
      Ma richiede respiro più ampio di quello che posso ottenere qui: diciamo che The Incipit è stato un eccellente campo di prova, un gioco divertente, una sfida impegnativa.
      Insomma un seguito è previsto e auspicato (o un “preguito”, e chi ha orecchie per intendere intenda). Ma devo ancora come organizzarmi…

      Intanto spero di non deludervi col finale: mi prenderò un po’ più di tempo per scriverlo, vediamo chi ci resta secco.

      Grazie per avermi seguito fin qui, il Reverendo dice che visto che siete stati così fedeli, vi spara per ultimi.

  • no davvero, una delle storie migliori in assoluto. quel tuo “Ali di ruggine” corro a comprarlo, perché scrivi divinamente 🙂 !
    beh, potrei elencare tutte le chicche lessicali con cui mi hai conquistato ma, lodi a parte, torniamo nella storia: vorrei vedere questa coppia in un film, perché sarebbero perfetti. il vice canta, eccome se canta.

    • Quella della foto, nonostante fosse una frase sola, è una delle cose che mi ha preso più tempo: non sapevo come tratteggiare la scena e ho riscritto il periodo almeno sei volte. E anche l’ultima, non ero convinto che rendesse bene l’idea.

      Come sempre, grazie per aver seguito quei due balordi fin qui!

      (Le maniere fin ora erano buone, nessuno s’è fatto male… eccessivamente)

  • Ero rimasto indietro giusto giusto di sette capitoli.
    Me li sono letti tutti, ridendo non poco e sperando che nel frattempo diventassero dieci.
    Grande storia, grande stile.
    Mi hai fatto venir voglia di scrivere un western…
    Intanto, comunque, mi tolgo lo sfizio di votare per la rissa (anche se pure il tornado, compagno di mille bevute, mi aveva tentato molto…)
    😉

  • sei divino, mi fai impazzire ahahaha! 😀 😀 😀 che risate.
    per fortuna che sei tornato, ero in astinenza 🙂

    tentatissimo dai bis-bisonti, alla fine ho optato per la rissa che secondo me calza a pennello.

    fantastica la scenetta con il Padre e il perdono dei peccatti. questo Reverendo ha la risposta sempre pronta: io già ci vedo un film ^_^

    adorabile passaggio di stile: “un ciccione in abito chiaro la cui bocca senza labbra sembrava aperta con una coltellata per ovviare a una dimenticanza della natura”

  • Stavo per perdermi un bel racconto solo perché il titolo non mi diceva nulla; troppo… spudorato, non accattivante. Ma ho fatto click.
    Proprio ieri ho visto Django, quindi cavalcando l’onda dell’entusiasmo ho letto il racconto. Bello, davvero bello. Ben scritto, ben orchestrato. Se non fosse stato per Quentin credo che me lo sarei perso.

    Voto per la galera e ti seguo!

  • Pingback:

  • Io che odiavo mio padre che riusciva a restare tre ore a vedere un western in cui, apparentemente, non accadeva nulla, sono rimasta incastrata tra le tue parole, ho schivato la pallottola del reverendo e sono sopravvissuta ai bisonti. La tua storia è davvero bella e te lo dice una che di avventuroso ha letto solo due libri nella sua non lunghissima, ma considerevole vita di lettrice/divoratrice di libri.. 🙂 Bravo!!!

  • altro fantastico episodio 🙂
    bella l’espressione della voce così roca che le parole sembravano raschiate dalla gola, rende perfettamente!
    ho votato per lo sceriffo Alvarez, giusto per complicare un po’ la vita ai nostri amati protagonisti 🙂

    • Hola! Un paio di giorni fa, non è comparso tra i nuovi?
      (Tra i suggerimenti che darei ai gestori, ci sarebbe quello di ottimizzare le notifiche per i nuovi episodi delle storie seguite, in effetti).
      Tutta la storia risulta già molto differente da come l’avevo pensata al principio, è una bella sfida! Cosa può aprire la chiave di un mercenario, secondo la tua mente diabolica?

      • E comunque sono d’accordo con te. Anche io avevo proposto la possibilità di aggiornamenti diretti via mail sulla pubblicazione di nuovi episodi. Ma mi hanno assicurato che arriverà.

        Nel frattempo, il nuovo di Eco Mostro è on line…

        Ciao bro,

        Bob

  • ma tu sei fantastico! altro bellissimo capitolo 😀
    il duello poi, e Tre Vite di nome e di fatto. ah, e le lunghe mani dello Sciacallo. hai costruito perfettamente questi personaggi 🙂
    comunque ho votato per il pezzo di carta con ora e luogo. sarà lì che il Reverendo e lo Sciacallo si faranno trovare, nascondendosi, per capire le prossime mosse del cacciatore di teste: meglio anticiparlo, che prendersi un proiettile quando meno te lo aspetti.

  • Semplicemente fantastico. Adoro il genere, la storia, i personaggi, i dialoghi. Insomma questa storia mi fa impazzire! complimenti vivissimi
    Ora voglio proprio vedere cosa aprirà quella chiave! Sì, ho votato la chiave

  • Pingback:

  • ma questa storia è sempre più bella!! 😀
    sei geniale, sono davvero contento di poterti leggere qui su the incipit 🙂 !

    domanda enigmatica, tutti e tre i personaggi sono un’incognita.

    ma soprattutto… dov’è lo Sciacallo??

  • Pingback:

  • Non avrei mai immaginato un’entrata del genere dei bisonti! bellissimo episodio e bellissimo modo per far entrare in scena il nuovo personaggio!
    Quel “tre vite” affianco al Reverendo ce lo vedrei bene

  • Per quanto i bisonti siano sicuramente un’inattesa comparsa non posso credere di non vedere una sparatoria! Voglio il cacciatore di taglie!!
    Complimenti, è un racconto spassosissimo e ottimamente scritto. Son felice ti lo abbia tenuto per THe iNCIPIT!

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