La Ballata di Lando

Dove eravamo rimasti?

Cosa vuole da Lando questo grosso tizio? "Convincerlo" a lavorare per lui. (43%)

Lando di contrabbando

Un colpo di tosse di Pete il Coniglio dietro di me fece voltare l’energumeno e spaventare a morte il sottoscritto.
Zio Lou, così lo conoscevano tutti, era un uomo calvo e grasso, sui sessant’anni, di cui si diceva che fosse forte come un orco, ma non altrettanto amichevole. Sul petto ora nudo cresceva un pelo grigio setoloso.
Vedendomi sorrise, mostrando zanne indegne di un essere umano.
«Ti stavo aspettando» disse, strascicando i piedi mentre veniva nella mia direzione.
Io deglutii così forte che mandai giù anche la lingua.
«Mi hanno parlato molto bene di te. Molto bene. Siediti, vuoi? Siediti.»
E così dicendo indicò la sedia, in verità ancora occupata.
«Sto bene in piedi, grazie.»
Lui fece spallucce. «Ho sentito dire che sei veloce e che in questi giorni ti sei dato parecchio da fare nel quartiere. Nel mio quartiere.»
Aveva questa inquietante abitudine di ripetere i concetti due volte.
Si voltò, diretto verso una pila di casse ammonticchiate alla rinfusa. Sulla schiena gli cresceva una specie di criniera, una striscia villosa larga circa due centimetri e lunga dalla nuca fino al sedere che ben completava quella sua aria da cinghiale sudato.
Depose con delicatezza l’arma ancora lorda e dalla cassa estrasse una bottiglia contenente un liquido torbido, che tracannò avidamente dopo averne estratto il tappo con i denti.
Poi la passò a me e ordinò: «bevi.»
Aveva l’odore dello zolfo e se mai avessi assaggiato lo zolfo prima d’allora avrei detto che ne aveva anche il sapore. Mi disintegrò completamente le budella, come trangugiare una manciata di chiodi roventi.
«Distillato di fegato di drago» spiegò Zio Lou «una rarità. Un’autentica rarità, almeno da quando i maledetti ambientalisti hanno deciso che i draghi non sono bestie schifose ma “specie a rischio d’estinzione”. A rischio d’estinzione, capisci?»
Sputò in terra sdegnato e la saliva densa impattò il suolo con l’effetto di un petardo.
«Ma parliamo d’affari, vuoi? Parliamo.»
Quando uno come Zio Lou diceva “parliamo” ovviamente intendeva che lui avrebbe parlato e tu avresti ascoltato e condiviso tutto quello che aveva da dire. Così accadde che senza sapere bene come mi ritrovai coinvolto nel giro del contrabbando.
Era un lavoro semplice tutto sommato e a ben pensarci anche meno rischioso dello scippo tradizionale. Dovevo soltanto recuperare le ampolle di concentrato di olio di fegato di drago alla periferia della città e farle arrivare alla distilleria di Zio Lou. I cacciatori di draghi da cui mi rifornivo erano tipi taciturni e a me andava bene così: niente domande, niente problemi.
Finché, ovviamente, un bel giorno qualcosa andò storto.

Il luogo dove ero solito incontrare i cacciatori era un vicolo sudicio nei pressi del mercato settentrionale, attraversato perennemente al suo centro da un rivolo maleodorante di liquami, dei quali la calura estiva (ormai erano passati mesi da quando avevo cominciato a lavorare per lo Zio Lou) amplificava i miasmi, che si levavano in continue e nauseabonde zaffate. Potete immaginare dunque quanto ardentemente desiderassi che gli scambi si concludessero in fretta, per rimanere il meno possibile in quel tunnel degli odori.
E di norma, davvero lo scambio si concludeva in un batter d’occhio, o meglio di spalla: individuato il mio uomo, vi andavo quasi per caso a sbattere contro, facendo scivolare con l’abilità di un prestigiatore l’ampolla che quello mi sporgeva nella mia sacca e il denaro nella sua.
Quel giorno però non avvenne nulla di tutto ciò. Attesi il mio gancio, tra conati irresistibili, per oltre un’ora, finché risolsi che era meglio tornare sui miei passi e affrontare la rabbia cinghialesca di Zio Lou piuttosto che passare ancora un solo minuto in quel tetro merdaio.
A ritroso dunque passai per il mercato, dove gli strilloni già tacevano e i commercianti avevano cominciato a riporre le loro cianfrusaglie, così da lasciar libero il gigantesco piazzale prima che calasse il buio e con esso il coprifuoco; da lì sgattaiolai lungo la via del Piacere, le cui professioniste imbellettate resistevano stoiche agli schiaffi del caldo; ancora svoltai nel Vicolo dei Cocci, per poi sboccare e proseguire indisturbato lungo la via Prona, che docilmente declinava, in un carosello di straccioni, mendicanti e farabutti, verso la massa scura del mare là in fondo.
Che qualcosa non andava lo capii già a due isolati di distanza dalla distilleria clandestina di Zio Lou: le sue urla suine rintronavano sulle vecchie pareti di mattoni degli edifici del distretto del porto, incuranti dei rischi quanto della decenza. Gran parte delle innumerevoli invettive con cui atterrisco i miei avversari nelle tradizionali competizioni – di cui forse poi avremo modo di parlare – le appresi proprio quel giorno.
Entrai piano, con la leggiadria che mi contraddistingue, e scivolai dietro una cassa di bottiglie vuote al riparo, così speravo, dalla frustrazione omicida di Zio Lou.

Cos'ha fatto "incinghialire" Zio Lou?

  • I cacciatori di draghi sono bloccati da un sit-in di animalisti. (58%)
    58
  • I cacciatori di draghi sono stati mangiati. (17%)
    17
  • I cacciatori di draghi e il loro sindacato sono entrati in sciopero. (25%)
    25
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115 Commenti

  • ahahahahahahaha
    finale fantastico, da vero autore con la A maiuscola.
    Ti leggo, anche se non più qui, ti leggo nei tuoi romanzi.
    Un giorno, spero, avrò un tuo autografo. Dico sul serio.
    In fondo mi accontento di poco, solo un brandello di te, che avrò chiesto mai…

  • Un episodio divertente ma scritto talmente bene da apparire professionale ( un refuso a parte…) , voto catapulta.

    Ma tu pubblichi anche con le CE? Impossibile immaginare che tu non abbia mai proposto tuoi testi e che non sia stato subito contattato. Certo, anche il plot è fondamentale: essere così abile, avere uno stile preciso e originale, la capacità di descrivere mostrando ogni immagine come si guardasse un film, non bastano più oggigiorno…
    si deve avere anche l’idea di plot e la struttura giusta in cui la trama si dipani per archetitipi e non per stereotipi. Ma tu saresti in grado, sei uno dei migliori autori che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni, e dico anni, e io leggo tanto 😉 per cui dimmi… dove ti compro?, libreria digitale o cartacea?

    • Temo che tu ci abbia visto giusto: anche se più che una volontà, quello di chiudere in fretta è stato un obbligo dettato dalla scarsità di caratteri a disposizione non solo per il capitolo ma anche per la fine di tutto il racconto: ci si avvia verso la conclusione e c’è ancora molto da dire!

      Grazie per il tuo parere, le critiche valgono quanto e spesso più dei complimenti.
      f.

        • Perché mi domandi scusa?
          La tua critica (ma se preferisci, chiamiamola osservazione) era gentile e pertinente.
          Il punto è che viviamo in una società dove “critica” ha assunto un connotato integralmente negativo, perdendo la funzione costruttiva che aveva in origine. Tutti criticano tutto, e chi riceve la critica si sente accoltellato: niente di più sbagliato!

          Bisogna saper criticare, e tu l’hai fatto bene, e bisogna saper accettare le critiche ben fatte, ed io l’ho fatto bene!
          Un’osservazione, al posto giusto può aiutarci a migliorare.
          Quindi non preoccuparti, continua a leggermi se puoi e a dirmi quel che pensi, a me fa piacere 😀

  • Beh, io dico EROE!!
    dopo quello che ha fatto, farsi inghiottire in quel modo, affidarsi alla somiglianza col papà per ingannare l’iguana piromane ahahahaha
    ottimo come sempre, Ferdinando. A volte, leggendoti, mi chiedo davvero dove tu prenda certe idee dettagliate di orchi e di draghi che – in definitiva – non dovresti aver mai incontrato… invece pare che tu ne sappia più di chiunque al mondo….

  • Direi che Landro furioso va per la maggiore. E concordo che in questo consesso di draghi, spade e paladini wannabe assicuratori non si possa scegliere titolo più azzeccato per traghettare questo racconto verso un finale epico.

    (questa volta non mi sono fatto attendere)

  • Lando furiosoooooooo!!!!!!!!! Sììììììì!!!! ahahahahahahah

    Allora, a parte che BRAVISSIMISSIMO!
    Poi ma scusa eh… ma perché gli uomini sò sempre fighi e potenti e le donne sò agnelli sacrificali?????

    E poi… dài… quello che aveva espugnato un castello armato solo di un cucchiaio ahahahah
    Ma il tipo con gli occhiali che arriva di culo a cavallo…. eheheheh
    poi le opzioni geniali sono la ciliegina sulla torta.

    Tu sei un genio!

  • Oooohhh un altro epico episodio dragonico del mitico Ferdinando!
    Ultimamente ti ho letto molto (tue altre storie) e confermo che sei proprio un vero talento letterario!

    “Un primo nugolo di frecce, simile a uno stormo di rondini, saettò verso l’alto scagliato dagli arcieri assedianti.” bellissima immagine.

    Dammi un paladino, però, tutti i draghi ne hanno uno! 🙂

    • Sei sempre troppo gentile, poi la gente comincia ad aspettarsi cose serie!
      A parte questo, mi fa davvero molto piacere che ti sia interessata a ciò che scrivo, anche al resto intendo. Un po’ perché il tuo è il parere di una persona che scrive, a mio avviso, meglio del sottoscritto; un po’ perché è la conferma che sto lavorando bene!

      Quanto all’incipit, non so se abbiamo la stessa concezione di “paladino”… anzi temo proprio di no.

    • “DIGRESSIONE lenta?
      Pancia gonfia?
      Meteorismo?

      Prova le Soluzioni Solforose di Zio Grunth! Se sopravvivi, tutto il resto ti sembrerà una passeggiata.

      è un presidio magico chirurgico, leggere attentamente le istruzioni, tenere fuori dalla portata di chiunque.”

      Forse non è il genere di digressione che avevi in mente, ma sai, tra digressioni e temporeggiamenti qua non ci capisco più niente neanche io.
      Grazie per essere passata.

  • Opto per la digressione…
    ho riso, ho pensato, i tuoi episodi e la tua scrittura fluida mi danno sempre da pensare e mi fanno sorridere. Com’è che diceva, lo zio? Temporeggiare in modo singolare… ahahaha
    Sei sempre il migliore!

  • Mi ci è voluto un attimo per ricordarmi dove eravamo arrivati, ma per questo capitolo ne è valsa la pena. Complimenti.
    Spero che il prossimo capitolo arrivi presto, e che sia un po’ “romantico”

  • Bell’incipit! Complimenti! Scrivi bene, hai un buon ritmo di narrazione, ben articolato anche con i dialoghi. Ti stai addentrando in un genere molto “navigato”, attenzione ai luoghi comuni e al già sentito, soprattutto nei nomi che scegli. Cerca di allineare la tua originalità narrativa ai contenuti e al lessico. E, soprattutto, non ti fermare! Buon lavoro.

  • ” ..Il cielo sulla Terra dei Draghi, di una perenne tonalità tra il porpora e il viola, era solcato incessantemente dai voli di quelle maestose creature che, in millenni di occupazione, ne avevano reso l’aria pressoché irrespirabile (di fatto, il metano e lo zolfo prodotti dai draghi sono tra le principali cause dell’effetto serra e del relativo surriscaldamento globale). ..”
    CAVOLO, che attenta riflessione… sembra che tu ci sia stato davvero, che li abbia annusati e osservati sul serio. Ottima empatia, ottima caratterizzazione, ottima immedesimazione.
    ( Non usare le parentesi nel testo, usa i trattini: – frase – )

    Il lavoro è lavoro!

  • Sei riuscito nell’epica impresa di farmi ridere di gusto e di farmi trovare originalità in una storia di orchi e goblin!xD
    Complimenti, ti seguirò senz’altro!
    Adesso passo al secondo capitolo, ma, per dovere di cronaca, io avrei votato “convincerlo a smettere di esistere” ;P

  • Ho letto i due primi episodi insieme: divertente e bizzarra storia, mi sa che sei un po’ genialaccio 🙂
    Certi passaggi sono irresistibili e danno il senso di un certo innato “mestiere”: auanto a me, preferivo il borseggio tradizionale: mi piaceva il rapporto diretto col cliente ”
    Vedo che nessuno opta per un bel spezzatino di cacciatori: a me invece aggraderebbe:-)

  • Secondo me invece sono in sciopero. Questo lavoro, anche per colpa degli animalisti e di leggi sempre più restrittive, sta diventando ingrato e rischioso. Che a cacciar draghi già non è che si campi 100anni. Per me vogliono l’aumento! 🙂

  • Che bell’incipit. Scorre carino, carino …Bello l’inizio I miei si conobbero durante il saccheggio di Kelm, nelle regioni orientali, e il loro amore durò abbastanza da lasciare una traccia tangibile nelle mutande del mondo….Mi ricorda una cosa sugli “amici di mutanda” (friends with benefits ).
    Carino l’incontro con il muso leporino che parla con la F…
    Ho deciso di seguirti… Se passi da me leggi dal quattro, sono al cinque, gli altri non è che mi piacciono tanto ho fatto degli errori di punteggiatura e quindi non sono contenta.

      • Si capisce. Sono dispiaciuta che hai pubblicato subito l’altro capitolo. Pare che corri! Non dai il tempo a tutti di leggerti, a mio modesto parere di ignorante in piattaforme, ho notato che se lasci riposare una settimana il capitolo o anche dieci giorni la storia ne beneficia. Sai come ? Le persone passano a leggerti! Non prendere esempio da me, io ho pubblicato l’incipit il 28 agosto e sto ancora a capitolo cinque. Essendo attive all’incirca quaranta storie al momento devi andare a leggere gli altri certo non riuscirai a seguirle tutte, tutte ma puoi seguire almeno le emergenti. Passando da queste otterrai il commento e i punti perché così la storia gira. Se sei fortunato e la storia piace, qualcuno te la sponsorizza. Quando mi piace una storia la sponsorizzo a tutti quelli che mi leggono. Ma se vai veloce caro mio non riesco a starti dietro e sono costretta mollarti per strada. Fai risposate il capitolo per adesso non ti voto e neanche leggo, cerco di capire come vuoi procedere se due episodi a settimana, se uno ogni giorno, se uno ogni due giorni…. Una volta appurate le tue intenzioni ripasso, non amo la fretta. Ma questa sono io, gli altri non lo so. Spero che lo prendi come consiglio produttivo. Altrimenti ignorami.

        • Capisco quel che dici.
          Ma vedi, la scrittura ha i suoi ritmi e gli scrittori anche: uno scrive quando è ispirato e quando ha tempo di farlo. Non si tratta di “fretta”, è solo che essendo ispirato qui e ora, avendo qui e ora tempo di scrivere, ho dovuto cogliere l’occasione.
          TheIncipit per me è un ottimo modo per tenersi in esercizio e per conoscere gente appassionata di lettura e scrittura; dei punti in in quanto tali mi importa poco.
          Scrivo per scrivere e lo faccio solo quando sono sicuro di poterlo fare bene; poi chi vuol leggere legga.
          Fino ad ora m’è sempre andata bene 😉

          (PS Ho letto il tuo primo capitolo, appena avrò tempo leggerò anche gli altri)

  • Ferdinandode,
    è sempre un gran piacere leggerti, ma questo già lo sai, furbacchione.

    Te nel fantasy mi stuzzichi parecchio, tanto da convincermi a riattivare le sinapsi da lettore.
    Voto perché cerchi di “convincerlo” a lavorare per lui, l’idea di leggere della banda di ‘sto tizio è irresistibile.

    Daje.

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