La Ballata di Lando

Dove eravamo rimasti?

A questo punto... ci vuole una bella digressione. Parlaci della famiglia di Lando. (43%)

Sulla Pista del Trisonte Nero (ovvero breve storia di una famiglia di orchi)

Niente ti fa vedere le cose da un’altra prospettiva quanto stare sospesi a testa in giù, penzolando come un frutto troppo maturo a migliaia di metri d’altezza. Il drago, troppo impaurito, infuriato o semplicemente stupido, non dava impressione di voler perdere quota e io osservavo il paesaggio sottostante cambiare colore e conformazione come in un immenso caleidoscopio. Sorvolammo le Pianure Porporine, così chiamate ormai da secoli per via dell’ l’insolito colore che aveva preso l’erba dopo una battaglia sanguinosissima, durata oltre cento anni, di cui più nessuno ricordava la causa; superammo le rigogliose Colline della Seta e seguendo il percorso scintillante e voluttuoso del fiume Lucino giungemmo fino alle Terre Brulle. Si dice che l’Orco Primordiale abbia visto la luce, agli albori dell’universo, proprio nelle Terre Brulle. Si dice così perché da sempre gli Orchi popolano queste lande sconfinate, dove ancora corrono i maestosi trisonti, che se pensate che un bisonte sia grosso, aspettate di vedere un trisonte.
Mio nonno materno, Ggrch, era il capo della Tribù degli Unghioni, una delle più grandi e forti di tutte le Terre Brulle. Era un orco all’antica, figlio d’un tempo in cui gli orchi non parlavano ancora la Grande Lingua, quella che oggi accomuna tutti gli abitanti del Basso Continente. Ora che ci penso gli orchi sono stati proprio gli ultimi a impararla, perfino dopo i troll.
Tradotto nella Grande Lingua, Ggrch significa “Colui che comanda coi piedi”: titolo che s’era guadagnato mettendo in riga a calci nel culo i guerrieri dell’intera tribù.
Potete immaginare dunque come non fosse un tipo incline alle manifestazioni d’affetto. La cosa più carina che ha fatto per me credo sia stata non mangiarmi quand’ero ancora piccolo; motivo per cui, una volta rimasto orfano, ritenni saggio non rivolgermi a lui.
La nonna invece non la conobbi mai, perché morì in battaglia prima che nascessi. So solo che si chiamava Vrujcka, che nella Grande Lingua ha un significato assai poco carino.
Mio zio Krog, il secondogenito, era una specie di artista. Le sue teste impalate andavano a ruba e lui era costretto a procurarsene costantemente di nuove, motivo per cui un giorno gli abitanti dei villaggi vicini gli fecero la festa.
Avevo poi un numero sterminato di cugini, praticamente tutta la tribù, e anche qualcuno nelle tribù vicine. Il più famoso era Wokka, il più grande cacciatore di trisonti della storia dei cacciatori di trisonti: di lui si narrava che, armato solo di un bastoncino e di uno scoiattolo morto, avesse ucciso il leggendario Battitore Nero, un trisonte così grosso che dopo gli acquazzoni nei solchi lasciati dai suoi zoccoli si formavano dei piccoli stagni. Con la sola sua pelle costruirono una grossa tenda, la stessa che ancora oggi ospita le riunioni solenni della Tribù degli Unghioni.
Durante i mezzogiorno roventi delle Terre Brulle, io mi rintanavo nel fresco odoroso di muschio ed erbe di quella grande tenda in cui, coi cugini della mia età, si giocava a sputi, alla lotta o a “schiaffeggia Buzuk e scappa”. Buzuk era lo sciamano della tribù, prozio di mia madre e di un’altra trentina di orchi e orchesse. Gli adulti lo tenevano in grande considerazione e reputavano una grande mancanza di rispetto disturbarlo quando piombava in una delle sue sempre più frequenti estasi mistiche.
La verità era che il prozio Buzuk era un vecchio rimbambito e s’appisolava un po’ ovunque, borbottando nel sonno. Io, piccolo e svelto orgoblin, ero più bravo dei giovani orchi a “schiaffeggia Buzuk e scappa”, mentre a sputi e alla lotta invece perdevo miseramente, non potendo in alcun modo competere con loro.
Mentre la mia mente, forse anche a causa di tutto il sangue che in quella posizione fluiva al cervello, si lasciava andare a simili ricordi, il drago ebbe un sussulto.
Doveva aver fiutato qualcosa di grosso, perché s’era fermato a mezz’aria, sorretto dalle ali immense che sbattevano rimbombando come tuoni. Cercai di dare il giro dondolando con il corpo, in modo da rivolgere lo sguardo dove lo stava rivolgendo anche il drago.
Laggiù, dove il buio era già denso e aveva inghiottito l’orizzonte, un punto risplendeva di un bagliore ardente.

Cos'è il bagliore all'orizzonte?

  • Non lo sapremo: il drago si terrà alla larga e Lando pure! (0%)
    0
  • Il cratere del vulcano Porfirio. (44%)
    44
  • Le fiamme dell'assedio della Fortezza di Roccamara! (56%)
    56
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115 Commenti

  • ahahahahahahaha
    finale fantastico, da vero autore con la A maiuscola.
    Ti leggo, anche se non più qui, ti leggo nei tuoi romanzi.
    Un giorno, spero, avrò un tuo autografo. Dico sul serio.
    In fondo mi accontento di poco, solo un brandello di te, che avrò chiesto mai…

  • Un episodio divertente ma scritto talmente bene da apparire professionale ( un refuso a parte…) , voto catapulta.

    Ma tu pubblichi anche con le CE? Impossibile immaginare che tu non abbia mai proposto tuoi testi e che non sia stato subito contattato. Certo, anche il plot è fondamentale: essere così abile, avere uno stile preciso e originale, la capacità di descrivere mostrando ogni immagine come si guardasse un film, non bastano più oggigiorno…
    si deve avere anche l’idea di plot e la struttura giusta in cui la trama si dipani per archetitipi e non per stereotipi. Ma tu saresti in grado, sei uno dei migliori autori che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni, e dico anni, e io leggo tanto 😉 per cui dimmi… dove ti compro?, libreria digitale o cartacea?

    • Temo che tu ci abbia visto giusto: anche se più che una volontà, quello di chiudere in fretta è stato un obbligo dettato dalla scarsità di caratteri a disposizione non solo per il capitolo ma anche per la fine di tutto il racconto: ci si avvia verso la conclusione e c’è ancora molto da dire!

      Grazie per il tuo parere, le critiche valgono quanto e spesso più dei complimenti.
      f.

        • Perché mi domandi scusa?
          La tua critica (ma se preferisci, chiamiamola osservazione) era gentile e pertinente.
          Il punto è che viviamo in una società dove “critica” ha assunto un connotato integralmente negativo, perdendo la funzione costruttiva che aveva in origine. Tutti criticano tutto, e chi riceve la critica si sente accoltellato: niente di più sbagliato!

          Bisogna saper criticare, e tu l’hai fatto bene, e bisogna saper accettare le critiche ben fatte, ed io l’ho fatto bene!
          Un’osservazione, al posto giusto può aiutarci a migliorare.
          Quindi non preoccuparti, continua a leggermi se puoi e a dirmi quel che pensi, a me fa piacere 😀

  • Beh, io dico EROE!!
    dopo quello che ha fatto, farsi inghiottire in quel modo, affidarsi alla somiglianza col papà per ingannare l’iguana piromane ahahahaha
    ottimo come sempre, Ferdinando. A volte, leggendoti, mi chiedo davvero dove tu prenda certe idee dettagliate di orchi e di draghi che – in definitiva – non dovresti aver mai incontrato… invece pare che tu ne sappia più di chiunque al mondo….

  • Direi che Landro furioso va per la maggiore. E concordo che in questo consesso di draghi, spade e paladini wannabe assicuratori non si possa scegliere titolo più azzeccato per traghettare questo racconto verso un finale epico.

    (questa volta non mi sono fatto attendere)

  • Lando furiosoooooooo!!!!!!!!! Sììììììì!!!! ahahahahahahah

    Allora, a parte che BRAVISSIMISSIMO!
    Poi ma scusa eh… ma perché gli uomini sò sempre fighi e potenti e le donne sò agnelli sacrificali?????

    E poi… dài… quello che aveva espugnato un castello armato solo di un cucchiaio ahahahah
    Ma il tipo con gli occhiali che arriva di culo a cavallo…. eheheheh
    poi le opzioni geniali sono la ciliegina sulla torta.

    Tu sei un genio!

  • Oooohhh un altro epico episodio dragonico del mitico Ferdinando!
    Ultimamente ti ho letto molto (tue altre storie) e confermo che sei proprio un vero talento letterario!

    “Un primo nugolo di frecce, simile a uno stormo di rondini, saettò verso l’alto scagliato dagli arcieri assedianti.” bellissima immagine.

    Dammi un paladino, però, tutti i draghi ne hanno uno! 🙂

    • Sei sempre troppo gentile, poi la gente comincia ad aspettarsi cose serie!
      A parte questo, mi fa davvero molto piacere che ti sia interessata a ciò che scrivo, anche al resto intendo. Un po’ perché il tuo è il parere di una persona che scrive, a mio avviso, meglio del sottoscritto; un po’ perché è la conferma che sto lavorando bene!

      Quanto all’incipit, non so se abbiamo la stessa concezione di “paladino”… anzi temo proprio di no.

    • “DIGRESSIONE lenta?
      Pancia gonfia?
      Meteorismo?

      Prova le Soluzioni Solforose di Zio Grunth! Se sopravvivi, tutto il resto ti sembrerà una passeggiata.

      è un presidio magico chirurgico, leggere attentamente le istruzioni, tenere fuori dalla portata di chiunque.”

      Forse non è il genere di digressione che avevi in mente, ma sai, tra digressioni e temporeggiamenti qua non ci capisco più niente neanche io.
      Grazie per essere passata.

  • Opto per la digressione…
    ho riso, ho pensato, i tuoi episodi e la tua scrittura fluida mi danno sempre da pensare e mi fanno sorridere. Com’è che diceva, lo zio? Temporeggiare in modo singolare… ahahaha
    Sei sempre il migliore!

  • Mi ci è voluto un attimo per ricordarmi dove eravamo arrivati, ma per questo capitolo ne è valsa la pena. Complimenti.
    Spero che il prossimo capitolo arrivi presto, e che sia un po’ “romantico”

  • Bell’incipit! Complimenti! Scrivi bene, hai un buon ritmo di narrazione, ben articolato anche con i dialoghi. Ti stai addentrando in un genere molto “navigato”, attenzione ai luoghi comuni e al già sentito, soprattutto nei nomi che scegli. Cerca di allineare la tua originalità narrativa ai contenuti e al lessico. E, soprattutto, non ti fermare! Buon lavoro.

  • ” ..Il cielo sulla Terra dei Draghi, di una perenne tonalità tra il porpora e il viola, era solcato incessantemente dai voli di quelle maestose creature che, in millenni di occupazione, ne avevano reso l’aria pressoché irrespirabile (di fatto, il metano e lo zolfo prodotti dai draghi sono tra le principali cause dell’effetto serra e del relativo surriscaldamento globale). ..”
    CAVOLO, che attenta riflessione… sembra che tu ci sia stato davvero, che li abbia annusati e osservati sul serio. Ottima empatia, ottima caratterizzazione, ottima immedesimazione.
    ( Non usare le parentesi nel testo, usa i trattini: – frase – )

    Il lavoro è lavoro!

  • Sei riuscito nell’epica impresa di farmi ridere di gusto e di farmi trovare originalità in una storia di orchi e goblin!xD
    Complimenti, ti seguirò senz’altro!
    Adesso passo al secondo capitolo, ma, per dovere di cronaca, io avrei votato “convincerlo a smettere di esistere” ;P

  • Ho letto i due primi episodi insieme: divertente e bizzarra storia, mi sa che sei un po’ genialaccio 🙂
    Certi passaggi sono irresistibili e danno il senso di un certo innato “mestiere”: auanto a me, preferivo il borseggio tradizionale: mi piaceva il rapporto diretto col cliente ”
    Vedo che nessuno opta per un bel spezzatino di cacciatori: a me invece aggraderebbe:-)

  • Secondo me invece sono in sciopero. Questo lavoro, anche per colpa degli animalisti e di leggi sempre più restrittive, sta diventando ingrato e rischioso. Che a cacciar draghi già non è che si campi 100anni. Per me vogliono l’aumento! 🙂

  • Che bell’incipit. Scorre carino, carino …Bello l’inizio I miei si conobbero durante il saccheggio di Kelm, nelle regioni orientali, e il loro amore durò abbastanza da lasciare una traccia tangibile nelle mutande del mondo….Mi ricorda una cosa sugli “amici di mutanda” (friends with benefits ).
    Carino l’incontro con il muso leporino che parla con la F…
    Ho deciso di seguirti… Se passi da me leggi dal quattro, sono al cinque, gli altri non è che mi piacciono tanto ho fatto degli errori di punteggiatura e quindi non sono contenta.

      • Si capisce. Sono dispiaciuta che hai pubblicato subito l’altro capitolo. Pare che corri! Non dai il tempo a tutti di leggerti, a mio modesto parere di ignorante in piattaforme, ho notato che se lasci riposare una settimana il capitolo o anche dieci giorni la storia ne beneficia. Sai come ? Le persone passano a leggerti! Non prendere esempio da me, io ho pubblicato l’incipit il 28 agosto e sto ancora a capitolo cinque. Essendo attive all’incirca quaranta storie al momento devi andare a leggere gli altri certo non riuscirai a seguirle tutte, tutte ma puoi seguire almeno le emergenti. Passando da queste otterrai il commento e i punti perché così la storia gira. Se sei fortunato e la storia piace, qualcuno te la sponsorizza. Quando mi piace una storia la sponsorizzo a tutti quelli che mi leggono. Ma se vai veloce caro mio non riesco a starti dietro e sono costretta mollarti per strada. Fai risposate il capitolo per adesso non ti voto e neanche leggo, cerco di capire come vuoi procedere se due episodi a settimana, se uno ogni giorno, se uno ogni due giorni…. Una volta appurate le tue intenzioni ripasso, non amo la fretta. Ma questa sono io, gli altri non lo so. Spero che lo prendi come consiglio produttivo. Altrimenti ignorami.

        • Capisco quel che dici.
          Ma vedi, la scrittura ha i suoi ritmi e gli scrittori anche: uno scrive quando è ispirato e quando ha tempo di farlo. Non si tratta di “fretta”, è solo che essendo ispirato qui e ora, avendo qui e ora tempo di scrivere, ho dovuto cogliere l’occasione.
          TheIncipit per me è un ottimo modo per tenersi in esercizio e per conoscere gente appassionata di lettura e scrittura; dei punti in in quanto tali mi importa poco.
          Scrivo per scrivere e lo faccio solo quando sono sicuro di poterlo fare bene; poi chi vuol leggere legga.
          Fino ad ora m’è sempre andata bene 😉

          (PS Ho letto il tuo primo capitolo, appena avrò tempo leggerò anche gli altri)

  • Ferdinandode,
    è sempre un gran piacere leggerti, ma questo già lo sai, furbacchione.

    Te nel fantasy mi stuzzichi parecchio, tanto da convincermi a riattivare le sinapsi da lettore.
    Voto perché cerchi di “convincerlo” a lavorare per lui, l’idea di leggere della banda di ‘sto tizio è irresistibile.

    Daje.

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