Spaghetti Western II: La leggenda del Santo Bandito.

Dove eravamo rimasti?

Che sia miracolo, sogno o allucinazione, cosa succederà adesso? Il buon Gesù "assolve" il famigerato bandito dai suoi peccati. (80%)

Redenzione forzataI polmoni di Malcolm si svuotarono d’un fiato, senza però che il terrore riuscisse a tramutarsi in grido.
Non gli fu possibile muovere neppure un muscolo mentre quell’Uomo, coperto solo di uno straccio, scendeva dal patibolo: i piedi scalzi toccarono terra, i lunghi capelli esitarono per un attimo sul viso contratto in un’espressione grave di disappunto; poi prese ad avanzare, il sangue delle mani e dei piedi che gocciolava al suolo e lì restava, scarlatto e lucente.
-Malcolm – disse soltanto, fermandosi ad appena un passo da lui.
-Oh, merda – riuscì a balbettare il bandito, prima che le mani del Nazareno calassero su di lui.
Malcolm fu sollevato come un vecchio cuscino e rimesso in piedi.
Il Santo gli si avvicinò al punto da mescolare i suoi capelli con quelli sudici del bandito, abbastanza perché potesse accostare le labbra al suo orecchio.
Nessuno sa cosa gli abbia detto, a quel punto, ché l’olandese si sarebbe portato il segreto fin nella tomba; quel che si dice invece è che il buon Gesù, che dopotutto aveva mani da falegname, finita la parabola lo assolse a legnate: dal legno torto di Malcolm avrebbe cavato un bastone ben dritto o legna da ardere, la decisione spettava soltanto a lui.

-Pietà! – gridò Malcolm – Pietà di me!
-Calmati, dannazione, e sta’ fermo un poco – sbuffò Pete, che nel tentativo di tranquillizzarlo s’era preso una pedata dritta allo stomaco – si può sapere che diavolo ti prende?
-Dove sono?
-Te l’ho già detto stanotte, a San Josè.
Malcolm si guardò intorno: la tempesta doveva essersi placata durante la notte, tutto taceva. Le fiamme del fuocherello dormivano tra le braci sotto la cenere e una lama di luce, proiettata attraverso le assi che sbarravano una finestra, lo colpiva dritto agli occhi.
-Gesù Cristo! – ululò balzando in piedi solo per poi ricadere nel suo giaciglio.
-Piano amico, ti hanno appena sparato, rammenti? Non è che puoi metterti a ballare così, di punto in bianco.
-Gesù Cristo – ripeté il bandito, stavolta con un filo di voce, portandosi una mano alla fronte.
– Non ti facevo un tipo religioso – osservò Pete, portandogli una tazza piena di una quello che doveva essere latte di capra.
-Nemmeno io – disse, rifiutando con un gesto la ciotola.
-Di’ un po’ piuttosto, c’è per caso una cappella, in questa missione?
-Certo, ma…
Senza attendere oltre, Malcolm si rimise in piedi e percorse ancora una volta il tragitto che ricordava, o forse credeva, di aver seguito la notte precedente. Arrivato davanti a una porta di legno massiccio si fermò.
-È quello che cercavo di dirti – disse Pete alle sue spalle – è chiusa a chiave.
Senza ascoltarlo, Malcolm afferrò la maniglia e la fece ruotare: la porta girò sui cardini e si spalancò sulla cappella.
-Ok, questo è strano – constatò Pete, seguendo il bandito all’interno.
Malcolm si inginocchiò per alcuni istanti nel bel mezzo della cappella, più che in preghiera, come alla ricerca di qualcosa.
-E questo è ancora più strano – disse la voce di Pete.
Dal punto in cui si era inginocchiato il bandito, due tracce parallele e sottili di sangue proseguivano fino al Crocefisso, luccicanti come se fossero fresche.
-Dove accidenti vai ora? – gli gridò dietro, mentre Malcolm imboccava deciso la soglia della sacrestia. Il bandito spostò lo sguardo lungo le pareti nude, fino a posarlo su un vecchio canterano di legno scuro, su cui s’avventò come un falco, aprendone tutti i cassetti, dall’ alto al basso, i più piccoli prima e più grandi per ultimi, mandando per aria manciate di scartoffie.
L’ultimo cassetto, il più basso, era quello giusto: dentro vi erano una vecchia bibbia foderata di pelle nera col frontespizio dorato, una grossa croce d’argento e una tunica nera da prete.
Lì dov’ era, la indossò sopra i vestiti, poi afferrò la croce e la bibbia e uscì, quasi scaraventando via Pete, che lo osservava da dietro la soglia.
Si fermò, come riflettendo su qualcosa di importante, poi si voltò di scatto.
-Pete, giusto?
-Sì – rispose quello.
-Vorrei indietro la mia pistola.

Come concludiamo la faccenda?

  • Con un inizio. (67%)
    67
  • Con una cavalcata verso il tramonto. (17%)
    17
  • Con un morto. (17%)
    17
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89 Commenti

  • Mi sono letteralmente bevuta il primo capitolo della saga: spledido, affascinante e soprattutto in grado di giocare con arguzia e ironia con tutti quegli stereotipi a cui il genere western ci ha abituati da Howard Hawks a Sergio Leone, fino al caso Django/Tarantino. Bravissimo! Ti seguo con piacere, non vedo l’ora di leggere il seguito! 😀

  • ohohoh! ma guarda qui: chi se l’aspettava uno spaghetti western 2 così all’improvviso!
    follow instantaneo, e mi ci butto subito nella storia, votando il trafelato perché è inseguito. subito ritmo a mille 🙂

    piacere di rileggerti, ferdinando!

  • Pingback:

  • Che Qualcuno t’abbia in gloria, Ferdinando, per essere tornato con la seconda razione di spaghetti.

    Mi piace questa cosa della lettera e del racconto. Sui personaggi, sai già che li amo di un amore profondo e viscerale, quindi non posso che dirmi entusiasta, sin da ora, di questa tua storia.
    Ho votato per il compare inseguito… ci sta sempre che uno inseguito porti con sé i guai verso il resto della propria compagnia.

    Ben tornato,
    D.

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